• Segnaposto
    50,00 Iva Inclusa

    THE BEAU IDEAL

    50,00 Iva Inclusa
    Questa marcia dal titolo “The Beau Ideal”, è stata composta nel 1893 da John Philip Sousa, per la National League dei Musicisti Americani ed è stata concepita come un saluto ai musicisti della Banda di Sousa.
  • 100,00 Iva Inclusa

    THE CLOCK

    100,00 Iva Inclusa
  • 38,00 Iva Inclusa

    THE COLLISION MARCH

    38,00 Iva Inclusa

    Trascrizione per 2 Clarinetti, Oboe o Sax Soprano, Sax Contralto, Sax tenore.

  • Segnaposto
    30,00 Iva Inclusa

    THE DITCHES MARCH

    30,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a: FRIEND PARTY
  • 75,00 Iva Inclusa

    THE FINAL COUNTDOWN Canzone Song

    75,00 Iva Inclusa
  • Segnaposto
    30,00 Iva Inclusa

    THE FIRM MARCH

    30,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    THE HOLLY CITY per Voce, Coro e Concert Band

    56,00 Iva Inclusa
    The Holy City è una ballata di origine Vittoriana, datata 1892, scritta da Michael Maybrick sotto lo pseudonimo di Stephen Adams. Si dice che un cantante lirico, arrestato per frode, iniziò a cantarla, e alcuni detenuti nella cella accanto caddero sulle loro ginocchia appena iniziò la prima strofa: in seguito il giudice decise di rilasciarli senza pena, poiché dalla canzone avevano imparato la lezione. Questo brano è citato nell’Ulisse di Joyce, e la melodia è utilizzata in “Black and tan fantasy” di Duke Ellington.
    Scritta originariamente per voce solista e pianoforte, è qui arrangiata per voce, coro (optional) e concert band, con l’ausilio ad libitum del pianoforte.The Holy City is a religious Victorian ballad dating from 1892, with music by Michael Maybrick writing under the alias Stephen Adams, with lyrics by Frederic Weatherly.
    The song is recorded in the African Methodist Episcopal Church Review in 1911 as having been sung by an opera singer awaiting trial for fraud in his cell while a group of men arrested for drunk and disorderly conduct were before the judge. The men were said to have dropped to the knees as the song began ‘Last night I lay a-sleeping, There came a dream so fair.’, the lyrics contrasting with their previous night’s drunkenness. The song’s conclusion resulted in the judge dismissing the men without punishment, each having learned a lesson from the song.
    The song is mentioned in James Joyce’s Ulysses, published 1918-1920. The melody formed the basis of a Spiritual titled Hosanna, which in turn was the basis for the opening of Duke Ellington’s Black and Tan Fantasy.
    Originally written for voice and piano, here is an arrangement for voice, choir (optional) and concert band with an ad libitum part of piano.
  • 48,00 Iva Inclusa

    THE KING

    48,00 Iva Inclusa
  • 72,00 Iva Inclusa

    THE LEGEND OF EL DORADO

    72,00 Iva Inclusa

    La composizione per Orchestra Fiati e Coro a 4 voci, THE LEGEND of “El Dorado”, è stata ispirata dalla più grande leggenda della storia, riguardo la misteriosa città d’oro. Nel 1534 giunse nel porto di Siviglia in Spagna una nave carica d’oro che suscitò stupore in tutta Europa: si trattava del trasferimento di un ingente bottino di guerra – circa 10 tonnellate d’oro e 70 tonnellate d’argento – che il conquistador Francisco Pizarro aveva in parte saccheggiato e in parte estorto alla popolazione del Perú come prezzo del riscatto per il loro sovrano, l’Inca Atahualpa (che in seguito verrà ucciso ugualmente dagli Spagnoli). Il carico consisteva in pesanti lingotti d’oro e d’argento prodotti nelle fonderie del Nuovo Mondo, poiché tutti i gioielli e oggetti appartenuti al tesoro reale degli Incas erano stati fusi per facilitare il trasporto, in questo modo un patrimonio culturale e artistico di inestimabile valore, venne distrutto per sempre. La vista di tale ricchezza che proveniva dalle terre appena conquistate alimentò la leggenda che al di là dell’Oceano doveva trovarsi il Paese dell’Eldorado, una regione dove l’oro scorreva a fiumi. La leggenda sull’abbondanza d’oro conteneva comunque un fondo di verità se dobbiamo credere ai racconti di alcuni cronisti antichi che erano stati informati dagli indigeni circa uno stupefacente cerimoniale in uso presso la popolazione Muisca in Colombia: una volta all’anno il sovrano di Guatavita si faceva cospargere il corpo di polvere d’oro per trasformarsi nel Dorado, l’uomo tutto d’oro, il quale si recava insieme alla sua corte su un lago vicino a Santafé de Bogotá (l’attuale capitale della Colombia), e qui, navigando su una Zattera colma di doni preziosi, offriva il suo tesoro agli dèi. Per secoli gli esploratori   hanno   inseguito  il  miraggio  dell’ El  Dorado, setacciando a costo della loro vita le foreste  occidentali lungo il Rio delle Amazzoni: il Paese non venne mai trovato, ma egualmente il bottino fu ricco di oggetti, sculture e gioielli, tutti prontamente fusi nei calderoni. Soltanto alla fine del secolo scorso ci si rese conto della preziosità dell’oreficeria precolombiana e nel 1892, a 400 anni dalla scoperta delle Americhe, vennero esposti per la prima volta in Europa i tesori che si erano salvati. La prima spedizione che diede inizio alla leggenda fu quella del conquistadores Hernàn Cortès, egli conquistò la capitale degli aztechi, Tenochtitlan. La leggenda ebbe così inizio ed El Dorado in poco tempo diventò la ricerca della città d’oro, che attirò centinaia di esploratori in un flusso che si può collocare tra il 1516 e il 1611. Parallelamente alle spedizioni la leggenda assunse dimensioni ossessive, facendo inoltre perdere il punto di vista geografico della città. Essa, inizialmente collocata nella regione del Messico, venne spostata in tutto il Sud America, fino all’impero Inca. Possiamo citare i più importanti avventurieri, ovviamente dopo Cortès, Ambrosius Dalfinger Nicolaus Federmann Sebastiàn De Belalcazar Walter Raleigh. Questi non trovarono la città d’oro, ma se non altro contribuirono all’esplorazione delle fitte foreste amazzoniche, tutt’oggi in gran parte inesplorate. Il mito di El Dorado persiste sino ai giorni nostri. Si tratterà anche di una leggenda nata dall’avidità degli spagnoli, ma se è sopravvissuta fino ad oggi ci sarà qualche motivo.

  • Segnaposto
    45,00 Iva Inclusa

    THE LIBERTY BELL

    45,00 Iva Inclusa

    Nel 1893 John Philip Sousa scrisse una delle sue più famose marcie dal titolo
    “The Liberty Bell”, quando in una lettera la moglie gli raccontò che il loro figliolo aveva marciato nella sua prima parata per la cerimonia tenuta a Filadelfia in occasione del ritorno in città della Campana della Libertà, che era stata portata altrove per qualche tempo per delle celebrazioni patriottiche.

  • 50,00 Iva Inclusa

    THE LIBERTY BELL

    50,00 Iva Inclusa
    Nel 1893 John Philip Sousa scrisse una delle sue più famose marcie dal titolo
    “The Liberty Bell”, quando in una lettera la moglie gli raccontò che il loro figliolo aveva marciato nella sua prima parata per la cerimonia tenuta a Filadelfia in occasione del ritorno in città della Campana della Libertà, che era stata portata altrove per qualche tempo per delle celebrazioni patriottiche.
  • 72,00 Iva Inclusa

    THE MILLENNIUM SYMPHONY

    72,00 Iva Inclusa

    “inizio o fine, alba o tramonto? Il rutilante sciacquettio delle onde si perde nel teatro di roccia. E il riflesso del cielo sul mare increspato saluta il secolo, che muore e nasce insieme”. Con questa didascalia il giovane compositore saluta il nuovo millennio. Nel primo e terzo tempo della sinfonia, si alternano momenti vigorosi ed energici a temi melodici e giocosi, mentre nel secondo tempo “Andante” l’autore riesce a trasportare l’ascoltatore in immagini musicali serene e di grande suggestione. E’ questa una Sinfonia che non potrà certo mancare nel vostro repertorio.

  • 68,00 Iva Inclusa

    THE PROPHECY

    68,00 Iva Inclusa
  • 75,00 Iva Inclusa

    THE SHOW MUST GO ON Canzone Song

    75,00 Iva Inclusa