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FESTIVAL OUVERTURE – on the Danish National hymn
120,00€ Iva InclusaFestival Ouverture
Durante la sua permanenza al Conservatorio di Mosca, intorno al settembre 1866 il direttore della scuola, Nikolay Rubinstein, incaricò Pyotr Ilyich Tchaikovsky di comporre un’Ouverture sull’inno nazionale danese da suonare per la visita dello Tsarevich (erede al trono) a Mosca, accompagnato dalla sua nuova sposa danese, la principessa Dagmar di Danimarca. Lo Tsarrevich sarebbe stato infine incoronato Zar Alessandro III di Russia e sarebbe rimasto un devoto seguace della musica di Tchaikovsky, assegnando al compositore sia l’Ordine di San Vladimir (Quarta Classe) nel 1884 che una pensione statale nel 1885.
Tchaikovsky spesso si dedicava a commissioni funzionali con una forte aria di professionalità, sapendo che il pezzo poteva essere suonato anche una sola volta, e questo lavoro non faceva eccezione. In effetti lo stesso Tchaikovsky scrisse alla fine della sua vita che questo pezzo era “molto efficace.
Tchaikovsky pensava che sarebbe stata una buona idea incorporare anche la melodia dell’inno nazionale russo nell’opera, per simboleggiare l’unione di due regni,ma questa innocente impresa alla fine portò alla caduta del pezzo e all’annullamento dell’esecuzione ufficiale.
Un pezzo di giornalismo sopravvissuto afferma: “Il nostro talentuoso giovane compositore per qualche motivo si è preso in testa di esporre il nostro inno nazionale russo in tonalità minore, che trasforma completamente il carattere di questa famosa melodia”.
Tuttavia, Tchaikovsky ricevette un regalo di gemelli d’oro dallo Tsarevich come espressione di gratitudine reale per i suoi sforzi in ogni caso.
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1812 OUVERTURE SOLENNE
120,00€ Iva InclusaL’Ouverture 1812 è una composizione per orchestra di Tchaikovsky che commemora la tentata invasione francese della Russia, e la conseguente devastante ritirata dell’armata di Napoleone. Fu un evento che segnò il 1812 come svolta delle guerre napoleoniche. L’opera è conosciuta per la sequenza di colpi di cannone, realizzati solo in alcune occasioni specialmente durante festival all’aperto, mediante l’uso di cannoni veri. Nonostante la composizione non abbia collegamenti storici con la guerra del 1812 tra Stati Uniti d’America e Gran Bretagna, è spesso suonata negli USA assieme ad altre musiche patriottiche.
L’Ouverture 1812 è stata eseguita per la prima volta alla cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca il 20 agosto 1882.
L’ouverture è parte della musica a programma. Si apre con un canto di chiesa russo, che rimanda alla dichiarazione di guerra annunciata in Russia e al popolo che si rifugia in preghiera, e prosegue con un canto solenne per il successo della guerra stessa. Questo annuncio e la reazione pubblica sono anche ritratti nel romanzo Guerra e pace di Lev Tolstoj.
Il brano prosegue con un tema che rappresenta la marcia delle armate, suonato al corno. L’inno nazionale francese La Marsigliese riflette le vittorie francesi in guerra e la cattura di Mosca nel settembre 1812. La danza folkloristica russa commemora la vittoria su Napoleone.
Il ritiro da Mosca è sottolineato da un diminuendo, mentre i colpi di cannone segnano l’avanzata militare verso i confini francesi. Concluso il conflitto, si ritorna al canto, suonato ora dall’intera orchestra ed accompagnato da rintocchi di campane in onore della vittoria e della liberazione della Russia. Come sottofondo del tema dei cannoni e della marcia si può sentire l’inno imperiale russo Dio salvi lo zar, opposto a quello francese sentito in precedenza.
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MARCIA SLAVA op. 31 – SLAVISCHE MARS
110,00€ Iva InclusaLa Marcia slava fu scritta nel settembre del 1876 in occasione di una beneficenza in favore dei soldati slavi che erano rimasti feriti durante la guerra serbo-turca di quegli anni. Composta con spirito prettamente slavo ma in modo battagliero e nazionalistico introducendo per l’occasione temi che rientravano maggiormente in episodi militareschi. Il tema principale, tratto da una canzone del folklore serbo, tutta intrisa di animo meditativo e sofferente, ne inizia l’introduzione che poi, mano a mano, va sviluppandosi con una perfezione orchestrale che solo in Tchaikovsky si ottiene, evidenziandone così l’intensa sofferenza umana portata dagli eventi bellici. Anche in questa composizione l’autore mette in luce il suo spirito slavo e il suo carattere nazionalistico concludendo il lavoro con toni festosi e con una splendida marcia in cui è evidenziato sempre di più il vecchio inno nazionale: Bože, Zarja chrani!, l’inno zarista.
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CAPRICCIO ITALIANO
180,00€ Iva InclusaCapriccio italiano op. 45 di Tchaikovsky, fu scritto agli inizi del 1880 ed eseguito a Mosca il 28 dicembre dello stesso anno.
Tchaikovsky passò una vacanza di alcune settimane in Italia tra il 1879 ed il 1880 visitando i luoghi più ameni della penisola. Soggiornò a Firenze, Roma, Napoli, Venezia e da ognuno di questi luoghi colse qualcosa di particolare che gli rimase enormemente impressa. Scrivendo in quei giorni all’amica von Meck, le confiderà che erano dei luoghi incantevoli, ove non esisteva né la pioggia né la neve, ma era come stare in posti mai sognati: la musica, le danze, le feste e tutto contornato da uno splendido scenario tutto sempre illuminato dal sole. Ed ecco che nasce questa bellissima pagina, questo splendido affresco, che ne descrive in musica le sue emozioni, il calore degli abitanti, le feste natalizie, il canto dei lagunari, gli stornelli toscani ed a conclusione: una tarantella napoletana. In questa frizzante composizione, della durata di quindici minuti, vengono fusi i diversi temi del folklore popolare italiano in un unico pezzo brillante. È l’omaggio che Čajkovskij volle fare ad un paese in cui era stato accolto con gioia e con affetto, rimasto moltissimo soddisfatto del soggiorno e soprattutto tenne a dire che il comporre qui non è fatica.
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SINFONIA n° 5 4° Tempo
120,00€ Iva InclusaScritta in breve tempo, tra il maggio e l’ottobre del 1888, la Quinta Sinfonia fu eseguita per la prima volta a Pietroburgo il 5 novembre di quell’anno, diretta dallo stesso Tcaikovsky, riportando un modesto successo. Il compositore, confrontandola con la Quarta, ebbe a giudicarla, almeno inizialmente, in senso piuttosto negativo; solo in seguito, dopo ripetute esecuzioni, modificò il proprio giudizio, conservando peraltro un’opinione non molto alta del finale. Una sorta di tema conduttore lega tuti e quattro i movimenti della composizione: il tema, esposto inizialmente dal clarinetto nel registro basso al principio dell’Andante introduttivo, vuole esprimere, secondo Tcaikovsky, «una completa rassegnazione di fronte al destino». L’Allegro con anima che segue sviluppa con drammaticità elementi di motivi già presentati in modo apparentemente neutro: il malinconico primo tema, coi suoi ritmi puntati, ed il secondo tema, dall’andamento di danza. L’Andante cantabile, in re maggiore, è di forma tripartita, e si apre con una accorata melodia del corno; la sezione centrale, come spesso in Tcaikovsky, è ricca di slancio, con una espressiva melodia affidata agli archi; prima della ripetizione della prima parte compare, enfatizzato, il tema del destino dell’inizio della sinfonia, che poi ritorna anche in conclusione. Il terzo movimento, Allegro moderato, è un valzer d’una tristezza pacata tipicamente Tcaikovskiana. L’introduzione al Finale si apre con lo stesso tema del destino, che compare però, questa volta, in tonalità maggiore, assumendo un carattere di tranquilla rassegnazione. L’Allegro vivace presenta un primo tema in accordi, molto enfatico, ed un secondo tema di carattere marziale. Terminato lo sviluppò, una lunga coda in mi maggiore, nella quale il motivo d’apertura del primo movimento ritorna di nuovo, conduce la sinfonia ad una grandiosa conclusione.
4° Tempo FinaleAndante maestoso – Allegro vivace – Molto vivace – Moderato assai e molto maestoso – Presto.
IV Movimento: Finale. Andante maestoso-Allegro vivace. Un contrasto abbastanza palese con il tema principale della sinfonia che qui raffigura un tema tutto in allegria, dalla rappresentazione di una festa russa ad un tema maestoso ad uno passionale fino poi quasi ad arrivare a redimersi in un tema da finale patetico che chiude in bellezza tutta la sinfonia. Secondo le parole di Čajkovskij, il tema di questo movimento è la Provvidenza: dunque, rispetto alla propria precedente Quarta sinfonia, l’ansia innanzi al Fato viene trasfigurata dall’intimo calore di un amore mistico.
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OUVERTURE SOLENNE 1812
100,00€ Iva InclusaTchaikovsky compose la Ouverture Solennelle 1.812 su esplicita richiesta dell’amico Nicolaj Rubistein, direttore del Conservatorio di Mosca; essa fu eseguita per la prima volta nell’agosto del 1.882 in un concerto sinfonico in occasione della “Esposizione panrussa delle arti e dell’industria”. Tchaikovsky in una lettera del 22 ottobre 1.880 indirizzata alla sua mecenate Nadezda von Meck dichiara apertamente:” Si immagini mia cara amica, che la mia Musa negli ultimi tempi mi è stata così propizia che sono riuscito a comporre piuttosto velocemente due opere: Una grande ouverture ed una serenata per archi. L’ouverture deve essere eseguita molto forte e penso che farà un grande fracasso, ma proprio per questo non ha alcun valore artistico scritta così senza calore e passione.” Tuttavia l’ouverture risultò per il grande pubblico spettacolare e di grande effetto in quanto fu eseguita all’aperto davanti alla cattedrale di Mosca.Essa fu scritta per commemorare il settantesimo anniversario della vittoria della Russia zarista su Napoleone. Il brano musicale include un coro, delle campane, una fanfara ad libitum per rinforzare l’orchestra base e dei potenti colpi di cannone.
L’Ouverture 1812 è una composizione per orchestra di Pytor Ilyich Tchaikovsky che commemora la tentata invasione francese della Russia, e la conseguente devastante ritirata dell’armata di Napoleone. Fu un evento che segnò il 1812 come svolta delle guerre napoleoniche. L’opera è conosciuta per la sequenza di colpi di cannone, realizzati solo in alcune occasioni specialmente durante festival all’aperto, mediante l’uso di cannoni veri. Nonostante la composizione non abbia collegamenti storici con la guerra del 1812 tra Stati Uniti d’America e Gran Bretagna, è spesso suonata negli USA assieme ad altre musiche patriottiche.
L’Ouverture 1812 è stata eseguita per la prima volta alla cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca il 20 agosto 1882.
L’ouverture è parte della musica a programma. Si apre con un canto di chiesa russo, che rimanda alla dichiarazione di guerra annunciata in Russia, e prosegue con un canto solenne per il successo della guerra stessa. Questo annuncio e la reazione pubblica sono anche ritratti nel romanzo Guerra e pace di Lev Tolstoj.
Il brano prosegue con un tema che rappresenta la marcia delle armate, suonato al corno. L’inno nazionale francese La Marsigliese riflette le vittorie francesi in guerra e la cattura di Mosca nel settembre 1812. La danza folkloristica russa commemora la vittoria su Napoleone.
Il ritiro da Mosca è sottolineato da un diminuendo, mentre i colpi di cannone segnano l’avanzata militare verso i confini francesi. Concluso il conflitto, si ritorna al canto, suonato ora dall’intera orchestra ed accompagnato da rintocchi di campane in onore della vittoria e della liberazione della Russia. Come sottofondo del tema dei cannoni e della marcia si può sentire l’inno imperiale russo Dio salvi lo zar, opposto a quello francese sentito in precedenza.Al tempo della Russia sovietica, l’opera doveva esser modificata per le rappresentazioni: l’inno russo veniva sostituito dal coro Gloria dall’opera di Mikhail Glinka Una vita per lo Zar.
Le cannonate, previste dal compositore, sono solitamente rese mediante una gran cassa sinfonica. Veri colpi di arma da fuoco sono usati in rari casi e per la prima volta furono registrati negli anni cinquanta dall’Orchestra Sinfonica di Minneapolis diretta da Antal Dorati. Simili registrazioni sono state effettuate da altri gruppi, spesso usando nuove tecnologie audio. I colpi di cannone sono usati annualmente il 4 luglio, nell’esecuzione dell’Ouverture 1812 da parte della Boston Pops Orchestra in occasione del loro concerto annuale sulle sponde del fiume Charles e presso l’Accademia delle forze di difesa australiane a Canberra.
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SINFONIA n° 5 4° Tempo
120,00€ Iva InclusaScritta in breve tempo, tra il maggio e l’ottobre del 1888, la Quinta Sinfonia fu eseguita per la prima volta a Pietroburgo il 5 novembre di quell’anno, diretta dallo stesso Tcaikovsky, riportando un modesto successo. Il compositore, confrontandola con la Quarta, ebbe a giudicarla, almeno inizialmente, in senso piuttosto negativo; solo in seguito, dopo ripetute esecuzioni, modificò il proprio giudizio, conservando peraltro un’opinione non molto alta del finale. Una sorta di tema conduttore lega tuti e quattro i movimenti della composizione: il tema, esposto inizialmente dal clarinetto nel registro basso al principio dell’Andante introduttivo, vuole esprimere, secondo Tcaikovsky, «una completa rassegnazione di fronte al destino». L’Allegro con anima che segue sviluppa con drammaticità elementi di motivi già presentati in modo apparentemente neutro: il malinconico primo tema, coi suoi ritmi puntati, ed il secondo tema, dall’andamento di danza. L’Andante cantabile, in re maggiore, è di forma tripartita, e si apre con una accorata melodia del corno; la sezione centrale, come spesso in Tcaikovsky, è ricca di slancio, con una espressiva melodia affidata agli archi; prima della ripetizione della prima parte compare, enfatizzato, il tema del destino dell’inizio della sinfonia, che poi ritorna anche in conclusione. Il terzo movimento, Allegro moderato, è un valzer d’una tristezza pacata tipicamente Tcaikovskiana. L’introduzione al Finale si apre con lo stesso tema del destino, che compare però, questa volta, in tonalità maggiore, assumendo un carattere di tranquilla rassegnazione. L’Allegro vivace presenta un primo tema in accordi, molto enfatico, ed un secondo tema di carattere marziale. Terminato lo sviluppò, una lunga coda in mi maggiore, nella quale il motivo d’apertura del primo movimento ritorna di nuovo, conduce la sinfonia ad una grandiosa conclusione.
4° Tempo FinaleAndante maestoso – Allegro vivace – Molto vivace – Moderato assai e molto maestoso – Presto.
IV Movimento: Finale. Andante maestoso-Allegro vivace. Un contrasto abbastanza palese con il tema principale della sinfonia che qui raffigura un tema tutto in allegria, dalla rappresentazione di una festa russa ad un tema maestoso ad uno passionale fino poi quasi ad arrivare a redimersi in un tema da finale patetico che chiude in bellezza tutta la sinfonia. Secondo le parole di Čajkovskij, il tema di questo movimento è la Provvidenza: dunque, rispetto alla propria precedente Quarta sinfonia, l’ansia innanzi al Fato viene trasfigurata dall’intimo calore di un amore mistico.
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SINFONIA n° 5 3° Tempo
100,00€ Iva InclusaScritta in breve tempo, tra il maggio e l’ottobre del 1888, la Quinta Sinfonia fu eseguita per la prima volta a Pietroburgo il 5 novembre di quell’anno, diretta dallo stesso Tcaikovsky, riportando un modesto successo. Il compositore, confrontandola con la Quarta, ebbe a giudicarla, almeno inizialmente, in senso piuttosto negativo; solo in seguito, dopo ripetute esecuzioni, modificò il proprio giudizio, conservando peraltro un’opinione non molto alta del finale. Una sorta di tema conduttore lega tuti e quattro i movimenti della composizione: il tema, esposto inizialmente dal clarinetto nel registro basso al principio dell’Andante introduttivo, vuole esprimere, secondo Tcaikovsky, «una completa rassegnazione di fronte al destino». L’Allegro con anima che segue sviluppa con drammaticità elementi di motivi già presentati in modo apparentemente neutro: il malinconico primo tema, coi suoi ritmi puntati, ed il secondo tema, dall’andamento di danza. L’Andante cantabile, in re maggiore, è di forma tripartita, e si apre con una accorata melodia del corno; la sezione centrale, come spesso in Tcaikovsky, è ricca di slancio, con una espressiva melodia affidata agli archi; prima della ripetizione della prima parte compare, enfatizzato, il tema del destino dell’inizio della sinfonia, che poi ritorna anche in conclusione. Il terzo movimento, Allegro moderato, è un valzer d’una tristezza pacata tipicamente Tcaikovskiana. L’introduzione al Finale si apre con lo stesso tema del destino, che compare però, questa volta, in tonalità maggiore, assumendo un carattere di tranquilla rassegnazione. L’Allegro vivace presenta un primo tema in accordi, molto enfatico, ed un secondo tema di carattere marziale. Terminato lo sviluppò, una lunga coda in mi maggiore, nella quale il motivo d’apertura del primo movimento ritorna di nuovo, conduce la sinfonia ad una grandiosa conclusione.
3° Tempo Valse, Allegro moderato.
III Movimento: Valse. Allegro moderato. Il movimento più breve della sinfonia. Pagina di eleganza straordinaria e con un tema lirico gioioso, molto sensibile. Ci trasporta inevitabilmente alla perfezione musicale del genere che il maestro ha raggiunto nei valzer composti per i suoi balletti.
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SINFONIA n° 5 2° Tempo
120,00€ Iva InclusaScritta in breve tempo, tra il maggio e l’ottobre del 1888, la Quinta Sinfonia fu eseguita per la prima volta a Pietroburgo il 5 novembre di quell’anno, diretta dallo stesso Tcaikovsky, riportando un modesto successo. Il compositore, confrontandola con la Quarta, ebbe a giudicarla, almeno inizialmente, in senso piuttosto negativo; solo in seguito, dopo ripetute esecuzioni, modificò il proprio giudizio, conservando peraltro un’opinione non molto alta del finale. Una sorta di tema conduttore lega tuti e quattro i movimenti della composizione: il tema, esposto inizialmente dal clarinetto nel registro basso al principio dell’Andante introduttivo, vuole esprimere, secondo Tcaikovsky, «una completa rassegnazione di fronte al destino». L’Allegro con anima che segue sviluppa con drammaticità elementi di motivi già presentati in modo apparentemente neutro: il malinconico primo tema, coi suoi ritmi puntati, ed il secondo tema, dall’andamento di danza. L’Andante cantabile, in re maggiore, è di forma tripartita, e si apre con una accorata melodia del corno; la sezione centrale, come spesso in Tcaikovsky, è ricca di slancio, con una espressiva melodia affidata agli archi; prima della ripetizione della prima parte compare, enfatizzato, il tema del destino dell’inizio della sinfonia, che poi ritorna anche in conclusione. Il terzo movimento, Allegro moderato, è un valzer d’una tristezza pacata tipicamente Tcaikovskiana. L’introduzione al Finale si apre con lo stesso tema del destino, che compare però, questa volta, in tonalità maggiore, assumendo un carattere di tranquilla rassegnazione. L’Allegro vivace presenta un primo tema in accordi, molto enfatico, ed un secondo tema di carattere marziale. Terminato lo sviluppò, una lunga coda in mi maggiore, nella quale il motivo d’apertura del primo movimento ritorna di nuovo, conduce la sinfonia ad una grandiosa conclusione.
2° Tempo Andante cantabile, con alcuna licenza – Moderato con anima – Andante mosso – Allegro non troppo – Tempo 1°.
II Movimento: Andante cantabile con alcuna licenza. Il corno apre il movimento introducendone il tema principale, prettamente melodico con una spiccata malinconica sensualità. Risulta essere il tema più riuscito della sinfonia dal punto di vista poetico ove è profuso il miglior lirismo del compositore.
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SINFONIA n° 5 1° Tempo
140,00€ Iva InclusaScritta in breve tempo, tra il maggio e l’ottobre del 1888, la Quinta Sinfonia fu eseguita per la prima volta a Pietroburgo il 5 novembre di quell’anno, diretta dallo stesso Tcaikovsky, riportando un modesto successo. Il compositore, confrontandola con la Quarta, ebbe a giudicarla, almeno inizialmente, in senso piuttosto negativo; solo in seguito, dopo ripetute esecuzioni, modificò il proprio giudizio, conservando peraltro un’opinione non molto alta del finale. Una sorta di tema conduttore lega tuti e quattro i movimenti della composizione: il tema, esposto inizialmente dal clarinetto nel registro basso al principio dell’Andante introduttivo, vuole esprimere, secondo Tcaikovsky, «una completa rassegnazione di fronte al destino». L’Allegro con anima che segue sviluppa con drammaticità elementi di motivi già presentati in modo apparentemente neutro: il malinconico primo tema, coi suoi ritmi puntati, ed il secondo tema, dall’andamento di danza. L’Andante cantabile, in re maggiore, è di forma tripartita, e si apre con una accorata melodia del corno; la sezione centrale, come spesso in Tcaikovsky, è ricca di slancio, con una espressiva melodia affidata agli archi; prima della ripetizione della prima parte compare, enfatizzato, il tema del destino dell’inizio della sinfonia, che poi ritorna anche in conclusione. Il terzo movimento, Allegro moderato, è un valzer d’una tristezza pacata tipicamente Tcaikovskiana. L’introduzione al Finale si apre con lo stesso tema del destino, che compare però, questa volta, in tonalità maggiore, assumendo un carattere di tranquilla rassegnazione. L’Allegro vivace presenta un primo tema in accordi, molto enfatico, ed un secondo tema di carattere marziale. Terminato lo sviluppò, una lunga coda in mi maggiore, nella quale il motivo d’apertura del primo movimento ritorna di nuovo, conduce la sinfonia ad una grandiosa conclusione.
1° Tempo Andante – Allegro con anima.
I Movimento: Andante-Allegro con anima. La melodia, il tema principale che viene di volta in volta ripreso nei successivi tre movimenti della composizione, simboleggia il destino incombente che viene introdotto in modo cupo, il suono non lascia adito ad interpretazioni diverse, dal clarinetto, proposto come forma sonata, ove il tema principale viene eseguito, in alternanza, con il fagotto e il clarinetto stesso. Durante l’esecuzione di questo primo movimento il tema cambia ma in esso si riflette sempre il tema della melodia iniziale. Dopo una trasformazione completa del tema, qui è viva una passione agreste ed a tratti si sviluppa il lirismo elegiaco, termina il movimento con una leggera carezza; tema smorzato progressivamente dagli archi con l’aiuto del fagotto e dei timpani.
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