• 80,00 Iva Inclusa

    E’ STRANO E’ STRANO finale atto 1° dall’Opera “LA TRAVIATA”

    80,00 Iva Inclusa

    Il primo atto si conclude con una lunga sequenza di cui è di scena soltanto Violetta (con l’eccezione di un breve momento in cui alla sua voce si intreccia quella di Alfredo, che si ode cantare dall’esterno). La festa è finita, gli ospiti se ne sono andati, e la ragazza è rimasta sola nelle sue stanze a riflettere sulle parole del giovane appena conosciuto. Soltanto ora (“È strano! È strano!”) si rende conto che la sua dichiarazione d’amore l’ha commossa più di quanto non le fosse sembrato inizialmente: per un attimo si domanda se non possa essere anche lei capace di donarsi in modo puro e disinteressato a un sol uomo, riconoscendo la superficialità della propria vita improntata al godimento. Nell’aria “Ah, fors’è lui” rivela così il suo intimo desiderio di amare e di essere amata veramente, e la speranza che Alfredo sia colui che da tempo attendeva, il salvatore venuto a riportarle pace e serenità. Ma subito cerca di scacciare queste idee (“Follie!”) e si propone di rivolgere nuovamente il proprio pensiero alle feste, al piacere e alla vita mondana (“Sempre libera degg’io / folleggiar di gioia in gioia”). Per un attimo la voce di Alfredo, che canta da sotto il balcone il brano già intonato in precedenza (“Di quell’amor ch’è palpito…”), torna a turbarla: ma rapidamente manifesta nuovamente l’intenzione di rifiutare, almeno per ora, la sua offerta d’amore.

  • 80,00 Iva Inclusa

    CORO DELLE ZINGARELLE dall’Opera “LA TRAVIATA”

    80,00 Iva Inclusa
  • 80,00 Iva Inclusa

    CORO DEI MATTADORI dall’Opera “LA TRAVIATA”

    80,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    Verdi Giuseppe VA PENSIERO Coro dall’Opera “NABUCCO” Trascrizione per Coro e Concert Band di Picchioni Massimo

    70,00 Iva Inclusa

    Va Pensiero e O Signore dal tetto Natio hanno consolidato la fama di Verdi quale abile compositore di cori. Tale fu il fervore popolare che il cognome del compositore divenne il vessillifero del movimento per l’unità e l’indipendenza Italiana, conosciuto come Risorgimento. Questi sentimenti patriottici caratterizzarono sempre la produzione corale del compositore di Busseto che fu in grado di interpretare le aspirazioni della borghesia italiana ottocentesca.

  • 70,00 Iva Inclusa

    VA PENSIERO Coro dall’Opera “NABUCCO”

    70,00 Iva Inclusa

    Va Pensiero e O Signore dal tetto Natio hanno consolidato la fama di Verdi quale abile compositore di cori. Tale fu il fervore popolare che il cognome del compositore divenne il vessillifero del movimento per l’unità e l’indipendenza Italiana, conosciuto come Risorgimento. Questi sentimenti patriottici caratterizzarono sempre la produzione corale del compositore di Busseto che fu in grado di interpretare le aspirazioni della borghesia italiana ottocentesca.

  • 70,00 Iva Inclusa

    AVE MARIA dall’Opera “OTELLO”

    70,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    CARO NOME dall’Opera “RIGOLETTO”

    70,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    CORTIGIANI VIL RAZZA DANNATA dall’Opera “RIGOLETTO”

    70,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    LA DONNA E’ MOBILE dall’Opera “RIGOLETTO”

    70,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    PARI SIAMO dall’Opera “RIGOLETTO”

    70,00 Iva Inclusa
  • 80,00 Iva Inclusa

    SI VENDETTA dall’Opera “RIGOLETTO”

    80,00 Iva Inclusa
  • 80,00 Iva Inclusa

    TUTTE LE FESTE AL TEMPIO dall’Opera “RIGOLETTO”

    80,00 Iva Inclusa
  • 80,00 Iva Inclusa

    FIGLIA, MIO PADRE dall’Opera “RIGOLETTO”

    80,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    ERI TU CHE MACCHIAVI dall’Opera “UN BALLO IN MASCHERA”

    70,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    SUONA LA TROMBA per Voce e Banda

    70,00 Iva Inclusa

    Le trattative per il “Suona la tromba” avvengono in questa atmosfera di generale euforia patriottica.
    Mazzini s’era rivolto a Verdi (che si trovava a Parigi), da Milano, sul finire di Maggio, per la composizione di un “inno pattriottico” e ne aveva ricevuto risposta affermativa.
    S’era poi raccomandato a Goffredo Mameli come al poeta che, essendosi imposto con gli inni “Ai Bandiera” e “Ai Fratelli d’Italia”, veniva considerato il migliore interprete dei sentimenti nazionali. Così il 6 Giugno, Mazzini, che sapeva Mameli aggregato alla colonna mantovana facente parte del corpo di spedizione di Lamarmora, gli aveva indirizzato l’esplicito invito: ”Cogli il primo momento d’ispirazione, che non sia ricordo delle tue Grazie, ma ispirazione bellicosa, popolare; e mandami un inno che diventi la Marsigliese italiana; e della quale il popolo, per usare la frase di Verdi, scordi l’autore e il poeta.”
    Prontamente aveva accondisceso Mameli con un “Inno Militare”, che Mazzini, trovandolo “assai bello”, rispedì a Verdi per essere musicato.
    Il Maestro così rispose in data 18 Ottobre 1848 da Parigi:
    “Vi mando l’inno, e sebbene un po’ tardi, spero vi arriverà in tempo. Ho cercato d’essere più popolare e facile che mi sia stato possibile. Fatene l’uso che credete: abbruciatelo anche se non lo credete degno. Se poi gli date pubblicità, fate che il poeta cambi alcune parole nel principio della seconda e terza strofa, in cui sarà bene fare una frase di cinque sillabe che abbia un senso a sé come tutte le altre strofe.
    ‘Noi lo giuriamo…’ ‘Suona la tromba’, etc. etc., poi, ben s’intende, finire il verso con lo sdrucciolo. Nel quarto verso della seconda strofa bisognerà far levare l’interrogativo e fare che il senso finisca col verso.
    Io avrei potuto musicarli come stanno, ma allora la musica sarebbe diventata difficile, quindi meno popolare e non avremmo ottenuto lo scopo.
    Possa quest’inno, fra la musica del cannone, essere presto cantato nelle pianure lombarde. Ricevete un cordiale saluto di chi ha per voi tutta la venerazione.
    P.S. Se vi decidete stamparlo potete rivolgervi a Carlo Pozzi, Mendrisio, che è corrispondente di Ricordi.”