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ALWAYS THE SAME
64,00€ Iva InclusaPer soddisfare la crescente domanda di musica originale per Banda, l’autore ha composto Always The Same, un brano dove le sonorità sono ben calibrate ed il risultato musicale impeccabile. La composizione rispecchia lo stile inconfondibile di Stefano Borri.
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ARIA PER CORNO
70,00€ Iva InclusaUna tra le più belle arie scritte per questo strumento, dove il solista potrà esprimere le sue capacità espressive.
Video: Filarmonica di Firenze “Gioacchino Rossini” diretta dal M° Giampaolo Lazzeri
Solista Giuseppe Panepinto
Teatro Puccini di Firenze 21 dicembre 2013 -
Borri Stefano VERSO BROADWAY Episodio di Musical
64,00€ Iva InclusaCon questo brano l’autore vuol fare un omaggio ai leggendari musical americani, il brano si apre con un tema molto melodioso e carico di dolcezza, segue uno swing simpatico ed orecchiabile, l’elaborazione in chiave rock di questo tema ci porta all’ultimo tempo, un allegro vivace che, pur non rinunciando alla musicalità, ci trascina in un esaltante finale.
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IL BARONE DI TROVATEL
90,00€ Iva InclusaPartitura – Parti d’Orchestra di fiati, Percussioni e Libretto. -
IL GRANDE DONO
70,00€ Iva InclusaUn altra Composizione sinfonica scritta con stile ed eleganza da Stefano Borri che ben si presenta per introdurre un concerto. Una parte iniziale ed un finale con blocchi, che richiamano la scrittura Stravinskyana, contrastano con la parte centrale lirica. Un pezzo orecchiabile e di grande effetto che certamente lascia il segno sugli ascoltatori.
Video: Filarmonica di Firenze “Gioacchino Rossini” diretta dal M° Giampaolo Lazzeri
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IL MAGO INNAMORATO Fiaba Musicale in 2 Atti
85,00€ Iva InclusaPartitura – Parti d’Orchestra di fiati, tastiere, percussioni, e Libretto. -
LA BATTAGLIA DI FORT HENRY
72,00€ Iva InclusaMusiche di scena liberamente ispirate allo scontro tra esercito francese e inglese avvenuto nei pressi di Fort Henry (Canada) nel 1757.
Lo scrittore James Fenimore Cooper (1789-1851) acquistò fama mondiale con il suo romanzo “L’ultimo dei Mohicani”, pubblicato nel 1826, nel quale descrisse l’efferato massacro compiuto dagli Indiani dopo la resa di Fort William Henry, situato sul lago George.
Nel mese di agosto 1757 il presidio inglese, difeso da 1300 soldati agli ordini del colonnello George Munro, venne assalito e cinto d’assedio da circa 8000 uomini tra soldati francesi e guerrieri delle tribù indiane, comandati dal marchese di Montcalm.
Dopo alcuni giorni di assedio, rimasto praticamente senza cannoni in grado di rispondere al fuoco nemico, il comandante britannico accettò di parlamentare con Montcalm, che gli offrì una resa onorevole. In base alla promessa del nobile di Francia, la guarnigione inglese, rimasta con solo 1.600 uomini in piena efficienza, avrebbe potuto lasciare il forte portando con sé armi, bagagli e provviste, sulla parola di non combattere più per diciotto mesi. Munro, ritenendo di non avere altra scelta, accettò. Il 9 agosto 1757 gli Inglesi iniziarono a evacuare il presidio formando una lunga colonna di Giubbe Rosse. Le truppe sconfitte si misero in marcia verso Fort Edward mentre gli ufficiali di Montcalm assistevano alla partenza. Gli Indiani attendati nei dintorni avevano espresso la loro insoddisfazione per la resa anticipata dei Britannici. Alcuni dei loro capi lamentavano che il sangue versato per la gloria della Francia non era stato ricompensato con un’adeguata contropartita: durante i giorni di furibondi combattimenti per conquistare la fortezza, i guerrieri avevano preso pochi scalpi, un numero limitato di armi da fuoco e nessuna donna da trascinare nei loro villaggi come bottino di guerra. Mentre le truppe britanniche sfilavano incolonnate addentrandosi nella foresta, in lontananza si udirono gli echi dei rinforzi, giunti in soccorso delle truppe sconfitte. Era il suono della fanfara che precedeva il Generale Daniel Webb, proveniente dal vicino Fort Edward con un esercito di 3.500 soldati. Ricongiunti con le milizie britanniche superstiti riuscirono a capovolgere le sorti della battaglia, così da rimpossessarsi del comando sul presidio di Fort Henry.Questo è il finale che l’autore del brano avrebbe voluto; in realtà i fatti non ebbero questo lieto fine: le milizie britanniche, che si accingevano a lasciare il forte a seguito del patto formulato con il Marchese di Montcalm, vennero assalite e sterminate dagli indiani, che agirono di propria iniziativa eludendo la vigilanza delle truppe francesi. Non appena Montcalm, che si trovava ad una certa distanza dal luogo dei disordini venne informato dei fatti, ordinò l’intervento massiccio dei suoi uomini, che fecero cessare la strage respingendo gli Indiani; ma ormai l’infamia era stata commessa: circa 200 Inglesi avevano pagato con la vita e altri 400 risultavano rapiti dagli scatenati Pellirosse. Di questi ultimi, 200 furono liberati più tardi per intercessione del governatore della Nuova Francia che pagò un riscatto irrisorio. Invece, di moltissimi altri non si seppe più nulla.
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SAPPY SWING di Stefano Borri
Un’altra composizione del giovane autore toscano. Un brano brillante dalla sonorità jazzistica che entusiasmerà certamente la Vostra platea.
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SERENADE FOR A STAR di Stefano Borri
Un brano facile e di sicuro effetto che subito, con la mente, ci porta sotto ad un cielo stellato e ricco di luci brillanti. Dopo una melodiosa introduzione, tromba e sax contralto si scambiano un tema musicale ripreso poi da tutta la banda.
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THE MILLENNIUM SYMPHONY
72,00€ Iva Inclusa“inizio o fine, alba o tramonto? Il rutilante sciacquettio delle onde si perde nel teatro di roccia. E il riflesso del cielo sul mare increspato saluta il secolo, che muore e nasce insieme”. Con questa didascalia il giovane compositore saluta il nuovo millennio. Nel primo e terzo tempo della sinfonia, si alternano momenti vigorosi ed energici a temi melodici e giocosi, mentre nel secondo tempo “Andante” l’autore riesce a trasportare l’ascoltatore in immagini musicali serene e di grande suggestione. E’ questa una Sinfonia che non potrà certo mancare nel vostro repertorio.
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TIME OF RAG di Stefano Borri
La parola Inglese “RAG” che significa “frammento” indica anche il filone musicale americano in cui un frammento di musica è espressività di gioia, allegria, felicità, pur nella costante consapevolezza della sua brevità. In TIME OF RAG la serenità del tema che di volta in volta è affidato alle varie sezioni, alle quali si contrappuntano in risposta tutte le altre rende bene l’idea dell’ambiente in cui il Rag, come tipo di musica, è nato.
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