• 68,00 Iva Inclusa

    REFLETS SUR LA MER MEDITERRANEE

    68,00 Iva Inclusa

    Si tratta di un breve poema sinfonico, per orchestra di fiati, che consta di due parti: un adagio introduttivo seguito da una forma di rondò.

    ANALISI TECNICA:

    La prima parte espone un motivo, pomposo e solenne, con cui l’autore immagina le acque del Mediterraneo troneggiare tra le antiche e gloriose civiltà elleniche e latine, puniche ed egiziache; questo tema viene ripreso, e sviluppato, dalle varie sezioni strumentali e sorretto da una struttura armonica modale e da un impasto coloristico di sapore impressionista, a tratti politonale. Segue la seconda parte, quella propriamente descrittiva: col tema principale del rondò, l’autore prova a rappresentare, con l’ausilio di abbellimenti disseminati, i riflessi scintillanti del sole e delle luci costiere sul mite mare africano. Il secondo tema è un divertimento contrappuntistico che passa dai legni agli ottoni per riproporre quello principale; quest’ultimo, col suo alternarsi, simboleggia l’azzurro che spicca tra le sfumature che le acque policrome del Mediterraneo ci offrono. Il terzo tema, invece, è un brevissimo idillio armonico. Una coda finale, che richiama alcune cellule melodiche salienti, conclude il brano.

  • 72,00 Iva Inclusa

    IMPRESSIONI

    72,00 Iva Inclusa

    IMPRESSIONI
    (frammenti sinfonici per orchestra di fiati)

    Si tratta di tre frammenti sinfonici per orchestra di fiati; dal punto di vista dei movimenti l’opera rientra nella canonica struttura della forma classica (allegro-adagio-allegro), mentre per ciò che concerne il contenuto prettamente estetico si articola in maniera più varia e stilisticamente più complessa.

    ANALISI TECNICA:

    Il primo frammento, “L’ansia”, si basa su una semifrase, ritmicamente sincopata, che servirà da spunto per lo sviluppo dei diversi elementi nel corso di tutto il movimento; l’assetto, sia armonico che melodico, è esplicitamente vincolato alla particolare scala esagonale debussyana. Il secondo tempo, “L’incanto”, abbandona la cellula ostinata utilizzata precedentemente per cedere il passo ad un linguaggio più libero ed espressivo di sapore strettamente modale. Qui è frequente l’alternarsi, piuttosto equilibrato, di vari timbri che colorano l’atmosfera immaginata dall’autore grazie alle molteplici risorse che può offrire la tavolozza strumentale. Infine, l’ultimo pezzo, “Il tormento”, rispecchia il titolo medesimo con l’esecuzione di una cellula ritmico-melodica che, all’unisono e all’ottava, si estende a tutto l’organico. Successivamente, una parte intermedia di carattere organistico, sostenuto da un’ossessiva presenza di elementi percussivi, conduce alla ripresa dell’idea tematica iniziale che, gradualmente, si snoda e si amplia in un disegno politonale. Il finale è costituito da brevi accordi costellati da improvvisi cambiamenti ritmici. In questo lavoro l’autore ha cercato di trasmettere, e nel tempo stesso di interpretare, quelle impressioni con le quali l’attuale società ci impone di convivere quasi quotidianamente.

  • 72,00 Iva Inclusa

    SENTIERI OROBICI

    72,00 Iva Inclusa

    SENTIERI OROBICI
    (poemetto sinfonico, per Orchestra di Fiati)

    ANALISI TECNICA:

    Questo poemetto è, come la maggior parte dei brani sinfonico, diviso in tre movimenti anche – trattandosi, per l’appunto, di un lavoro descrittivo – strutturalmente non rispetta la caratteristica forma classica. Per quanto concerne il contenuto, la composizione in questione è nata dalle impressioni che hanno suscitato i luoghi delle suggestive valli prealpine bergamasche. Il primo tempo (allegro) è strettamente connesso alla seguente didascalia, che accompagna la parte iniziale:“Brevi temporali ed improvvisi squarci solari vivacizzano l’incantevole Passo della Presolana ”; il rullo dei timpani, seguito da un inatteso colpo di piatti e, a sua volta, da una cascata di scale discendenti dei clarinetti, simulano quanto detto in precedenza. Il secondo tempo (andante), presentato dalla descrizione che segue:”Dalle valli imbiancate di San Simone,guardando giù per le valli, un’idilliaca veduta rinfranca lo spirito!”, contiene il tema centrale dell’opera e si tratta di una semplice e distensiva melodia – eseguita dai corni – che vuole ricordare il suono del tradizione strumento di quelle zone: l’Alpenhorn. Infine, il terzo tempo (allegretto), suggerito dalla seguente didascalia:“Tra Monasterolo e San Felice, i variopinti boschetti offrono momenti di intima spensieratezza”, è costituito da un simpatico e saltellato motivo sorretto da una cellula ritmica delle percussioni indeterminate che ricorre con frequenza. Verso il finale è sempre più evidente l’impiego di vari impasti timbrici e coloristici.

  • 150,00 Iva Inclusa

    GIUDIZIO UNIVERSALE

    150,00 Iva Inclusa

    Il brano in questione è costituito da un continuo alternarsi di movimenti di breve durata: moderato, adagio, moderato, adagio, allegro. Il messaggio che l’autore si prefigge di trasmettere, con la stesura di questa composizione, è legata alla necessità di far ricorso alla potenza del Creatore affinché, con un Suo immediato intervento, metta fine all’inarrestabile flusso di violenza, indifferenza e di spregiudicatezza che sta investendo la società in cui siamo destinati a vivere. L’espressione di tale idea è descritta, sin dall’inizio, dalla frenetica alternanza di suddivisioni regolari e irregolari, queste ultime incastrate in una scala enigmatica. È molto frequente, oltretutto, l’impiego della massa orchestrale specie nei momenti in cui è decisamente marcata la presenza di aspre dissonanze e di impasti timbrici piuttosto sgargianti e violenti. I suddetti interventi si alternano, allo scopo di stemperare anche tale aggressività sonora, con il breve tema iniziale elaborato in forma di fugato ed eseguito dai legni, fino all’atteso ingresso delle voci: prima il Soprano, poi il Coro e ancora dopo, la presentazione di un secondo tema da parte del Tenore. L’orchestra riprende con una successione di arpeggi, sostenuta da una struttura ritmica in contrattempo, per giungere al Soprano che ripropone il tema presentato dal Tenore e, così, concludere con un pomposo concertato.

  • 38,00 Iva Inclusa

    3° CERNAIA

    38,00 Iva Inclusa
  • Segnaposto
    25,00 Iva Inclusa

    OMAGGIO AD ARCENE

    25,00 Iva Inclusa
  • Segnaposto
    25,00 Iva Inclusa

    OMAGGIO A BALLABIO

    25,00 Iva Inclusa
  • Segnaposto
    30,00 Iva Inclusa

    CARNEVALESCA

    30,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a: ALLA BAROCCA

  • Segnaposto
    42,00 Iva Inclusa

    GROTTESINA

    42,00 Iva Inclusa
  • Segnaposto
    42,00 Iva Inclusa

    STORICA

    42,00 Iva Inclusa
  • Segnaposto
    42,00 Iva Inclusa

    SANDRINA

    42,00 Iva Inclusa
  • Segnaposto
    42,00 Iva Inclusa

    SACCENSE

    42,00 Iva Inclusa
  • Segnaposto
    48,00 Iva Inclusa

    PRELUDIO E RONDO’ CAPRICCIOSO

    48,00 Iva Inclusa

     

     

  • Segnaposto
    28,00 Iva Inclusa

    PRELUDE A LA NUIT

    28,00 Iva Inclusa
    Prelude à la nuit
    frammento per ottetto di fiati

    Brevissimo componimento per otto strumenti a fiato: quattro legni e quattro ottoni. Con esso l’autore vuole descrivere le sensazioni che si possono provare in prossimità della notte, tra il mistero del buio e l’intima suggestione che conduce verso l’immaginazione più ardita.
    L’imitazione del cicalio, seguìto dal verso del cuculo, sono interrotti da scale cromatiche discendenti, sostenute da note tenute degli ottoni, che danno l’impressione del vento che si alza nel silenzio dell’oscurità!
    Un articolato passaggio intermedio dei legni, in tempo ¾, riporta il brano alla struttura iniziale, per poi continuare, calmo e tranquillo, verso la conclusione.

    Organico: Flauto, Oboe, Clarinetto, Fagotto, Corno, Tromba, Trombone, Tuba.

     

  • Segnaposto
    28,00 Iva Inclusa

    TEMA E VARIAZIONI

    28,00 Iva Inclusa
    Prelude à la nuit
    frammento per ottetto di fiatiBrevissimo componimento per otto strumenti a fiato: quattro legni e quattro ottoni. Con esso l’autore vuole descrivere le sensazioni che si possono provare in prossimità della notte, tra il mistero del buio e l’intima suggestione che conduce verso l’immaginazione più ardita.
    L’imitazione del cicalio, seguìto dal verso del cuculo, sono interrotti da scale cromatiche discendenti, sostenute da note tenute degli ottoni, che danno l’impressione del vento che si alza nel silenzio dell’oscurità!
    Un articolato passaggio intermedio dei legni, in tempo ¾, riporta il brano alla struttura iniziale, per poi continuare, calmo e tranquillo, verso la conclusione.

    Organico: Flauto, Oboe, Clarinetto, Fagotto, Corno, Tromba, Trombone, Tuba.

     

  • Segnaposto
    15,00 Iva Inclusa

    AMERICAN STILE

    15,00 Iva Inclusa
  • Segnaposto
    15,00 Iva Inclusa

    FANTASIA

    15,00 Iva Inclusa
  • Segnaposto
    16,00 Iva Inclusa

    LE QUATTRO STAGIONI per Pianoforte

    16,00 Iva Inclusa
  • 16,00 Iva Inclusa

    SOLO DE CONCOURS per Clarinetto e Pianoforte

    16,00 Iva Inclusa
  • 10,00 Iva Inclusa

    CAPRICCIO ARABICO per Clarinetto solo

    10,00 Iva Inclusa
  • 5,00 Iva Inclusa

    WOJTYLA DAY per Pianoforte

    5,00 Iva Inclusa
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    IL MOMENTO PIU’ BELLO Opera Buffa in 1 Atto

    IL MOMENTO PIU’ BELLO
    Opera buffa in un atto
    Libretto di Gaetano Midulla

    Il momento più bello, titolo ripreso da un vecchio film italiano, è quello della nascita, quello del parto, il momento in cui una donna accede alla maternità come completamento della sua femminilità.
    L’opera, però, non è l’esaltazione dell’evento, al quale peraltro non si arriva. E’, al contrario, una demistificazione condotta attraverso i canali del paradosso e del cinismo che rifugge i canoni realistici. Attraverso una semplice, ordinaria visita dal ginecologo svela il complesso intrecciarsi delle relazioni amorose che non sempre sono trasparenti e monogamiche, anzi, spesso si rivelano essere delle situazioni intricate, confuse e ambigue che introducono al caos e dove non contano le psicologie dei personaggi ma piuttosto le loro azioni, il loro interagire frenetico che rompe le barriere del perbenismo e dell’ipocrisia, o, più semplicemente, possiamo apprezzarla come puro divertissement, una folata di brio che ci intratterrà piacevolmente per una manciata di minuti.

    Personaggi:
    Il marito – (tenore leggero)
    La moglie – (soprano leggero)
    Il medico – (baritono)
    L’infermiera – (mezzosoprano)
    Altre pazienti – (soprani e contralti)
    Altri mariti – (tenori e bassi)

    Orchestra:
    Flauto, Oboe, Fagotto, Clarinetto SIb, Corno, Trombone, Basso tuba, Pianoforte, Xilofono

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    60,00 Iva Inclusa

    IL MOMENTO PIU’ BELLO Opera Buffa in 1 Atto (partitura / score studio)

    60,00 Iva Inclusa

    IL MOMENTO PIU’ BELLO
    Opera buffa in un atto
    Libretto di Gaetano Midulla

    Il momento più bello, titolo ripreso da un vecchio film italiano, è quello della nascita, quello del parto, il momento in cui una donna accede alla maternità come completamento della sua femminilità.
    L’opera, però, non è l’esaltazione dell’evento, al quale peraltro non si arriva. E’, al contrario, una demistificazione condotta attraverso i canali del paradosso e del cinismo che rifugge i canoni realistici. Attraverso una semplice, ordinaria visita dal ginecologo svela il complesso intrecciarsi delle relazioni amorose che non sempre sono trasparenti e monogamiche, anzi, spesso si rivelano essere delle situazioni intricate, confuse e ambigue che introducono al caos e dove non contano le psicologie dei personaggi ma piuttosto le loro azioni, il loro interagire frenetico che rompe le barriere del perbenismo e dell’ipocrisia, o, più semplicemente, possiamo apprezzarla come puro divertissement, una folata di brio che ci intratterrà piacevolmente per una manciata di minuti.

    Personaggi:
    Il marito – (tenore leggero)
    La moglie – (soprano leggero)
    Il medico – (baritono)
    L’infermiera – (mezzosoprano)
    Altre pazienti – (soprani e contralti)
    Altri mariti – (tenori e bassi)

    Orchestra:
    Flauto, Oboe, Fagotto, Clarinetto SIb, Corno, Trombone, Basso tuba, Pianoforte, Xilofono

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    INNO ALLA CARITA’ per Soprano e Orchestra d’Archi

    Il testo di quest’opera sacra è tratto dal Vangelo di San Giovanni. La composizione consta di tre parti: un lento iniziale e uno finale includono un largo. Essa comincia con un tema che sarà sempre vivo nel corso di tutta l’opera stessa; tale motivo musicale si espone ed amplia il suo tessuto polifonico grazie alle entrate successive dei vari strumenti che introducono la parte cantata, in forma libera, e che in qualche punto richiama il tema conduttore. Un intermezzo strumentale conduce alla seconda parte, anch’essa in forma piuttosto libera ma che segue le linee generali della struttura tripartita, sostenuta da un’armonia molto sobria e da un meno complesso intreccio contrappuntistico. Una nuova formula ritmica affidata agli strumenti, e limitata a poche battute, dà vita alla terza parte: una semplice melodia dei primi violini viene trasferita al soprano, tra recitativi e parti propriamente recitate, fino alla riproposta di quest’ultimo tema, in fugato e poi imitato per diminuzione dall’ensemble d’archi, e ripreso subito dopo dal canto, ma in forma variata, per giungere così alla conclusione.
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    ORDINARIUM MISSAE per Coro e Orchestra d’Archi

    Non è un caso isolato il fatto che la Messa in latino abbia ispirato i compositori di ogni epoca!
    Questo mio lavoro – per coro e archi – è un semplice tentativo di ricerca, una sorta di intreccio fra dissonanze e tradizionali sequenze melodiche, seppur contenute in un coerente linguaggio modale.
    Nonostante la scrittura sobria e lineare, il frequente cromatismo mette a dura prova l’intonazione delle parti vocali che spesso si alternano all’organico strumentale in giocosi concertati.
    Anche se nel brano iniziale il coro presenta una forma responsoriale, i pezzi successivi adottano una struttura melo-armonica in cui è quasi del tutto escluso il contrappunto fiorito: tale scelta è giustificata dalla preoccupazione di rendere poco comprensibile il testo, legato maggiormente al fatto che sia stato scritto in una lingua ancorata al passato.
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    STABAT MATER per Soprano, Contralto e Orchestra d’Archi

    Questa composizione è costituita da una serie di cinque pezzi. Essa inizia e finisce nel tono di Sol e attraverso la modulazione verso altre tonalità tutte in modo minore, giustifica il contenuto mesto e contemplativo dell’intera opera. E’ molto presente lo stile fugato ed è vivo l’intreccio di carattere contrappuntistico anche tra le diverse parti strumentali; è frequente il ricorso al genere modale, specialmente tra le parti corali. I brani riservati alle voci soliste sono squisitamente di natura lirica; quelli composti per il gruppo vocale, invece, si presentano in varie forme: polifonica, omofonica e corale. Il pezzo centrale,“Eja, Mater, fons amòris”, si distingue per il continuo alternarsi di tempi ternari e binari e per i marcati contrattempi affidati esclusivamente agli archi, specie quando essi introducono il coro. Nel complesso, l’opera ha una breve durata ma l’autore è riuscito nel suo intento sapendo attingere profonda ispirazione dal santuario mariano di Caravaggio.