• 72,00 Iva Inclusa

    ELEGIA

    72,00 Iva Inclusa

    Il brano è costituito da tre brevi sezioni che procedono senza soluzione di continuità. La scrittura volutamente “arcaica” del Moderato iniziale è evidenziata dall’inciso tematico proposto dall’oboe riconducibile ad una ipotetica scala misolidia. La parte mediana (Adagio) è di carattere più riflessivo e meditativo, mentre l’armonia si fa più cromatica. Nel finale la tensione viene mantenuta viva da un susseguirsi frenetico di modulazioni.

  • 72,00 Iva Inclusa

    WESTWARDS

    72,00 Iva Inclusa

    Il brano descrive metaforicamente il viaggio intrapreso dai pionieri americani alla scoperta delle inesplorate terre dell’ovest. La parte ini­ziale rappresenta il legame con la vecchia tra­dizione europea, mentre quella finale sancisce la definiti­va emancipazione da quelle radici culturali, nella quale il tema prin­cipale si trasfigura in chiave swing.

  • 72,00 Iva Inclusa

    IMPRESSIONI

    72,00 Iva Inclusa

    IMPRESSIONI
    (frammenti sinfonici per orchestra di fiati)

    Si tratta di tre frammenti sinfonici per orchestra di fiati; dal punto di vista dei movimenti l’opera rientra nella canonica struttura della forma classica (allegro-adagio-allegro), mentre per ciò che concerne il contenuto prettamente estetico si articola in maniera più varia e stilisticamente più complessa.

    ANALISI TECNICA:

    Il primo frammento, “L’ansia”, si basa su una semifrase, ritmicamente sincopata, che servirà da spunto per lo sviluppo dei diversi elementi nel corso di tutto il movimento; l’assetto, sia armonico che melodico, è esplicitamente vincolato alla particolare scala esagonale debussyana. Il secondo tempo, “L’incanto”, abbandona la cellula ostinata utilizzata precedentemente per cedere il passo ad un linguaggio più libero ed espressivo di sapore strettamente modale. Qui è frequente l’alternarsi, piuttosto equilibrato, di vari timbri che colorano l’atmosfera immaginata dall’autore grazie alle molteplici risorse che può offrire la tavolozza strumentale. Infine, l’ultimo pezzo, “Il tormento”, rispecchia il titolo medesimo con l’esecuzione di una cellula ritmico-melodica che, all’unisono e all’ottava, si estende a tutto l’organico. Successivamente, una parte intermedia di carattere organistico, sostenuto da un’ossessiva presenza di elementi percussivi, conduce alla ripresa dell’idea tematica iniziale che, gradualmente, si snoda e si amplia in un disegno politonale. Il finale è costituito da brevi accordi costellati da improvvisi cambiamenti ritmici. In questo lavoro l’autore ha cercato di trasmettere, e nel tempo stesso di interpretare, quelle impressioni con le quali l’attuale società ci impone di convivere quasi quotidianamente.

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    SENTIERI OROBICI

    72,00 Iva Inclusa

    SENTIERI OROBICI
    (poemetto sinfonico, per Orchestra di Fiati)

    ANALISI TECNICA:

    Questo poemetto è, come la maggior parte dei brani sinfonico, diviso in tre movimenti anche – trattandosi, per l’appunto, di un lavoro descrittivo – strutturalmente non rispetta la caratteristica forma classica. Per quanto concerne il contenuto, la composizione in questione è nata dalle impressioni che hanno suscitato i luoghi delle suggestive valli prealpine bergamasche. Il primo tempo (allegro) è strettamente connesso alla seguente didascalia, che accompagna la parte iniziale:“Brevi temporali ed improvvisi squarci solari vivacizzano l’incantevole Passo della Presolana ”; il rullo dei timpani, seguito da un inatteso colpo di piatti e, a sua volta, da una cascata di scale discendenti dei clarinetti, simulano quanto detto in precedenza. Il secondo tempo (andante), presentato dalla descrizione che segue:”Dalle valli imbiancate di San Simone,guardando giù per le valli, un’idilliaca veduta rinfranca lo spirito!”, contiene il tema centrale dell’opera e si tratta di una semplice e distensiva melodia – eseguita dai corni – che vuole ricordare il suono del tradizione strumento di quelle zone: l’Alpenhorn. Infine, il terzo tempo (allegretto), suggerito dalla seguente didascalia:“Tra Monasterolo e San Felice, i variopinti boschetti offrono momenti di intima spensieratezza”, è costituito da un simpatico e saltellato motivo sorretto da una cellula ritmica delle percussioni indeterminate che ricorre con frequenza. Verso il finale è sempre più evidente l’impiego di vari impasti timbrici e coloristici.

  • 72,00 Iva Inclusa

    GIORNI FELICI

    72,00 Iva Inclusa

  • 72,00 Iva Inclusa

    VESPRI ITALIANI

    72,00 Iva Inclusa

    Composizione per banda sinfonica scritta in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia su commissione del Complesso Bandistico Veschi di Matelica.
    Il brano presenta una struttura nettamente distinta in sezioni, ognuna delle quali elabora temi tratti dai balletti Le Quattro Stagioni, presenti all’interno dell’opera
    “I Vespri Siciliani” di Giuseppe Verdi. Le melodie verdiane subiscono un processo di trasformazione molto vario, dalla semplice elaborazione, alla sovrapposizione
    contemporanea di temi diversi, fino all’intreccio con la citazione di due composizioni strettamente legate all’epopea risorgimentale: “L’Inno di Mameli”, presente
    sotto diverse forme (ma sempre riconoscibile) lungo tutto l’arco della composizione, e il tema del coro “Va pensiero” tratto dall’opera “Nabucco”, sempre di Giuseppe Verdi.
    L’inno italiano ufficiale e il brano simbolo del Risorgimento conferiscono a “Vespri Italiani” una “istituzionalità” degna della ricorrenza storica che s’intende celebrare con quest’opera.

  • 72,00 Iva Inclusa

    THE LEGEND OF EL DORADO

    72,00 Iva Inclusa

    La composizione per Orchestra Fiati e Coro a 4 voci, THE LEGEND of “El Dorado”, è stata ispirata dalla più grande leggenda della storia, riguardo la misteriosa città d’oro. Nel 1534 giunse nel porto di Siviglia in Spagna una nave carica d’oro che suscitò stupore in tutta Europa: si trattava del trasferimento di un ingente bottino di guerra – circa 10 tonnellate d’oro e 70 tonnellate d’argento – che il conquistador Francisco Pizarro aveva in parte saccheggiato e in parte estorto alla popolazione del Perú come prezzo del riscatto per il loro sovrano, l’Inca Atahualpa (che in seguito verrà ucciso ugualmente dagli Spagnoli). Il carico consisteva in pesanti lingotti d’oro e d’argento prodotti nelle fonderie del Nuovo Mondo, poiché tutti i gioielli e oggetti appartenuti al tesoro reale degli Incas erano stati fusi per facilitare il trasporto, in questo modo un patrimonio culturale e artistico di inestimabile valore, venne distrutto per sempre. La vista di tale ricchezza che proveniva dalle terre appena conquistate alimentò la leggenda che al di là dell’Oceano doveva trovarsi il Paese dell’Eldorado, una regione dove l’oro scorreva a fiumi. La leggenda sull’abbondanza d’oro conteneva comunque un fondo di verità se dobbiamo credere ai racconti di alcuni cronisti antichi che erano stati informati dagli indigeni circa uno stupefacente cerimoniale in uso presso la popolazione Muisca in Colombia: una volta all’anno il sovrano di Guatavita si faceva cospargere il corpo di polvere d’oro per trasformarsi nel Dorado, l’uomo tutto d’oro, il quale si recava insieme alla sua corte su un lago vicino a Santafé de Bogotá (l’attuale capitale della Colombia), e qui, navigando su una Zattera colma di doni preziosi, offriva il suo tesoro agli dèi. Per secoli gli esploratori   hanno   inseguito  il  miraggio  dell’ El  Dorado, setacciando a costo della loro vita le foreste  occidentali lungo il Rio delle Amazzoni: il Paese non venne mai trovato, ma egualmente il bottino fu ricco di oggetti, sculture e gioielli, tutti prontamente fusi nei calderoni. Soltanto alla fine del secolo scorso ci si rese conto della preziosità dell’oreficeria precolombiana e nel 1892, a 400 anni dalla scoperta delle Americhe, vennero esposti per la prima volta in Europa i tesori che si erano salvati. La prima spedizione che diede inizio alla leggenda fu quella del conquistadores Hernàn Cortès, egli conquistò la capitale degli aztechi, Tenochtitlan. La leggenda ebbe così inizio ed El Dorado in poco tempo diventò la ricerca della città d’oro, che attirò centinaia di esploratori in un flusso che si può collocare tra il 1516 e il 1611. Parallelamente alle spedizioni la leggenda assunse dimensioni ossessive, facendo inoltre perdere il punto di vista geografico della città. Essa, inizialmente collocata nella regione del Messico, venne spostata in tutto il Sud America, fino all’impero Inca. Possiamo citare i più importanti avventurieri, ovviamente dopo Cortès, Ambrosius Dalfinger Nicolaus Federmann Sebastiàn De Belalcazar Walter Raleigh. Questi non trovarono la città d’oro, ma se non altro contribuirono all’esplorazione delle fitte foreste amazzoniche, tutt’oggi in gran parte inesplorate. Il mito di El Dorado persiste sino ai giorni nostri. Si tratterà anche di una leggenda nata dall’avidità degli spagnoli, ma se è sopravvissuta fino ad oggi ci sarà qualche motivo.

  • 75,00 Iva Inclusa

    UN ITALIANO A BROADWAY

    75,00 Iva Inclusa
  • 75,00 Iva Inclusa

    IMMAGINI

    75,00 Iva Inclusa
  • 75,00 Iva Inclusa

    LA CAVALE Percussion solo e Young Band

    75,00 Iva Inclusa
  • 80,00 Iva Inclusa

    SCENE AL CASTELLO (scene di vita nel Castello di Laterina)

    80,00 Iva Inclusa
  • 80,00 Iva Inclusa

    PROCESSIONE DEL CORPUS

    80,00 Iva Inclusa

  • 80,00 Iva Inclusa

    NOSTALGICO OTTOCENTO

    80,00 Iva Inclusa

     

  • 80,00 Iva Inclusa

    MARCIA DEI SOLDATINI DI LEGNO

    80,00 Iva Inclusa

    Brano tripartito di carattere ironico e giocoso costituito da tre sezioni, la prima di andamento allegro, seguita da una parte centrale più lenta, cui segue una ripresa variata e una coda che conclude la composizione in crescendo e accelerando.

  • 80,00 Iva Inclusa

    FESTA DI CAMPAGNA

    80,00 Iva Inclusa

    La bellissima sinfonia originale del M° Giuseppe Filippa nella nuova revisione e strumentazione per Concert Band di Massimo Picchioni.