• 70,00 Iva Inclusa

    IO SON L’UMILE ANCELLA dall’Opera ADRIANA LECOUVREUR per Soprano e Orchestra d’Archi

    70,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    MARIA WIEGENLIED per Soprano e Orchestra d’Archi

    70,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    MORRO’ MA PRIMA IN GRAZIA dall’Opera UN BALLO IN MASCHERA per Soprano e Orchestra d’Archi

    70,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    TENESTE LA PROMESSA – ADDIO DEL PASSATO dall’Opera LA TRAVIATA per Soprano e Orchestra d’Archi

    70,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    TU CHE DI GEL SEI CINTA dall’Opera TURANDOT per Soprano e Orchestra d’Archi

    70,00 Iva Inclusa

    Tu che di gel sei cinta è un’aria di Liù (soprano) della prima scena del terzo atto di Turandot (1926), opera di Giacomo Puccini. L’aria rappresenta un punto chiave della composizione, il massimo contrasto fra Turandot e Liù, le due voci di soprano e protagoniste femminili che incarnano opposti sentimenti.

    Le parole dell’aria sono state effettivamente scritte da Puccini stesso. In attesa che Giuseppe Adami e Renato Simoni fornissero la parte successiva del libretto, era stato infatti il compositore a realizzare il testo; quando i librettisti lo lessero decisero che non potevano fare di meglio.

    Turandot vuole conoscere il nome del principe misterioso e quando viene a sapere che la serva conosce il suo nome le ordina di rivelarlo. Lei, perdutamente innamorata, non lo tradisce e viene torturata. La principessa è chiaramente presa dalla volontà di Liù e le chiede cosa le abbia messo tanta forza nel suo cuore. Liù risponde “Principessa, Amore!”

    L’indicazione di tempo (Andante mosso con un poco d’agitazione) lascia un certo spazio a inflessioni. I primi tre versi cominciano e finiscono con “tu” e rappresentano una sfida alla sovrana, cantate con fermezza dalla serva che per amore affronta senza timore la crudele principessa, non mostrandosi più sottomessa. Il secondo tagliente verso minaccia la sconfitta della principessa (“vinta”) e e nel verso successivo, ripetuto con enfasi, è ribadito l’atteggiamento di sfida. Nei versi successivi, più calmati, il sentimento cambia (piano sul quarto verso, rallentando sul quinto) e la serva preannuncia il suo sacrificio. Dopo una brave ripresa del tempo, torna fermezza ed enfasi confidando nella vittoria di Calaf (perché egli vinca ancora), ripetuto poi in maniera ancor più decisa. Quindi ripete i versi precedenti (prima di quest’aurora/io chiudo stanca gli occhi), il primo con grande crescendo verso una fermata sostenuta e il secondo più dolce, che ricalca la ricerca della morte e la fine delle sofferenze, chiudendo con un toccante pianto contenuto nelle ultime sei note, marcate e sostenute.

    Dopo aver cantato l’aria, Liù sottrae una spada, sfilandola dalla cintura di un soldato, e si uccide

  • Segnaposto
    60,00 Iva Inclusa

    IL MOMENTO PIU’ BELLO Opera Buffa in 1 Atto (partitura / score studio)

    60,00 Iva Inclusa

    IL MOMENTO PIU’ BELLO
    Opera buffa in un atto
    Libretto di Gaetano Midulla

    Il momento più bello, titolo ripreso da un vecchio film italiano, è quello della nascita, quello del parto, il momento in cui una donna accede alla maternità come completamento della sua femminilità.
    L’opera, però, non è l’esaltazione dell’evento, al quale peraltro non si arriva. E’, al contrario, una demistificazione condotta attraverso i canali del paradosso e del cinismo che rifugge i canoni realistici. Attraverso una semplice, ordinaria visita dal ginecologo svela il complesso intrecciarsi delle relazioni amorose che non sempre sono trasparenti e monogamiche, anzi, spesso si rivelano essere delle situazioni intricate, confuse e ambigue che introducono al caos e dove non contano le psicologie dei personaggi ma piuttosto le loro azioni, il loro interagire frenetico che rompe le barriere del perbenismo e dell’ipocrisia, o, più semplicemente, possiamo apprezzarla come puro divertissement, una folata di brio che ci intratterrà piacevolmente per una manciata di minuti.

    Personaggi:
    Il marito – (tenore leggero)
    La moglie – (soprano leggero)
    Il medico – (baritono)
    L’infermiera – (mezzosoprano)
    Altre pazienti – (soprani e contralti)
    Altri mariti – (tenori e bassi)

    Orchestra:
    Flauto, Oboe, Fagotto, Clarinetto SIb, Corno, Trombone, Basso tuba, Pianoforte, Xilofono