• 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA SLOVENIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della SLOVACCHIA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE CIPROTA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale dell’ESTONIA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELL’ESTONIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale CIPROTA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DI MALTA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale POLACCO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE POLACCO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale di MALTA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE FRANCESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale GRECO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE GRECO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale FRANCESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE GIAPPONESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale CINESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE CINESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale GIAPPONESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE INGLESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale IRLANDESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE IRLANDESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale INGLESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE SPAGNOLO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale PORTOGALLO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DEL PORTOGALLO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale SPAGNOLO.
  • 45,00 Iva Inclusa

    INNO ALLA GIOIA Inno della Comunità Europea

    45,00 Iva Inclusa
  • 45,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE ITALIANO Inno di Mameli

    45,00 Iva Inclusa

    Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Fratelli d’Italia, o Inno di Mameli, è l’inno nazionale della Repubblica Italiana, adottato provvisoriamente dal 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005.

    Nell’autunno del 1847, Goffredo Mameli scrisse il testo de Il Canto degli Italiani. Dopo aver scartato l’idea di adattarlo a musiche già esistenti, il 10 novembre lo inviò al maestro Michele Novaro, che scrisse di getto la musica, cosicché l’inno poté debuttare il 10 dicembre, quando sul piazzale del Santuario della Nostra Signora di Loreto a Oregina fu presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci suonato dalla Filarmonica Sestrese C. Corradi G. Secondo, allora banda municipale di Sestri Ponente “Casimiro Corradi”.
    Era un momento di grande eccitazione: mancavano pochi mesi al celebre 1848, che era già nell’aria: era stata abolita una legge che vietava assembramenti di più di dieci persone, così ben 30.000 persone ascoltarono l’inno e l’impararono; nel frattempo Nino Bixio sulle montagne organizzava i falò della notte dell’Appennino. Dopo pochi giorni, tutti conoscevano l’inno, che veniva cantato senza sosta in ogni manifestazione (più o meno pacifica). Durante le Cinque giornate di Milano, gli insorti lo intonavano a squarciagola: il Canto degli italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento.

    Gli inni patriottici come l’inno di Mameli (sicuramente il più importante) furono un importante strumento di propaganda degli ideali del Risorgimento e di incitamento all’insurrezione, che contribuì significativamente alla svolta storica che portò all’emanazione dello Statuto albertino, ed all’impegno del re nel rischioso progetto di riunificazione nazionale.

    Quando l’inno si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo, considerandolo eversivo (per via dell’ispirazione repubblicana e anti-monarchica del suo autore); visto il totale fallimento, tentarono di censurare almeno l’ultima parte, estremamente dura con gli Austriaci, al tempo ancora formalmente alleati, ma neppure in questo si ebbe successo.

    Dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, persino le bande militari lo suonarono senza posa, tanto che il Re fu costretto a ritirare ogni censura del testo, così come abrogò l’articolo dello Statuto albertino secondo cui l’unica bandiera del regno doveva essere la coccarda azzurra, rinunciando agli inutili tentativi di reprimere l’uso del tricolore verde, bianco e rosso, anch’esso impostosi come simbolo patriottico dopo essere stato adottato clandestinamente nel 1831 come simbolo della Giovine Italia.

    In seguito fu proprio intonando l’inno di Mameli che Garibaldi, con i “Mille”, intraprese la conquista dell’Italia meridionale e la riunificazione nazionale.

    Mameli era già morto, ma le parole del suo inno, che invocava un’Italia unita, erano più vive che mai. Anche l’ultima tappa di questo processo, la presa di Roma del 1870, fu accompagnata da cori che lo cantavano accompagnati dagli ottoni dei bersaglieri.

    Anche più tardi, per tutta la fine dell’Ottocento e oltre, Fratelli d’Italia rimase molto popolare come in occasione della guerra libica del 1911-12, che lo vide ancora una volta il più importante rappresentante di una nutrita serie di canti patriottici vecchi e nuovi. Lo stesso accadde durante la prima guerra mondiale: l’irredentismo che la caratterizzava, l’obiettivo di completare la riunificazione, trovò facilmente ancora una volta un simbolo nel Canto degli italiani.

  • 45,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE ITALIANO Inno di Mameli

    45,00 Iva Inclusa

    Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Fratelli d’Italia, o Inno di Mameli, è l’inno nazionale della Repubblica Italiana, adottato provvisoriamente dal 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005.

    Nell’autunno del 1847, Goffredo Mameli scrisse il testo de Il Canto degli Italiani. Dopo aver scartato l’idea di adattarlo a musiche già esistenti, il 10 novembre lo inviò al maestro Michele Novaro, che scrisse di getto la musica, cosicché l’inno poté debuttare il 10 dicembre, quando sul piazzale del Santuario della Nostra Signora di Loreto a Oregina fu presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci suonato dalla Filarmonica Sestrese C. Corradi G. Secondo, allora banda municipale di Sestri Ponente “Casimiro Corradi”.
    Era un momento di grande eccitazione: mancavano pochi mesi al celebre 1848, che era già nell’aria: era stata abolita una legge che vietava assembramenti di più di dieci persone, così ben 30.000 persone ascoltarono l’inno e l’impararono; nel frattempo Nino Bixio sulle montagne organizzava i falò della notte dell’Appennino. Dopo pochi giorni, tutti conoscevano l’inno, che veniva cantato senza sosta in ogni manifestazione (più o meno pacifica). Durante le Cinque giornate di Milano, gli insorti lo intonavano a squarciagola: il Canto degli italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento.

    Gli inni patriottici come l’inno di Mameli (sicuramente il più importante) furono un importante strumento di propaganda degli ideali del Risorgimento e di incitamento all’insurrezione, che contribuì significativamente alla svolta storica che portò all’emanazione dello Statuto albertino, ed all’impegno del re nel rischioso progetto di riunificazione nazionale.

    Quando l’inno si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo, considerandolo eversivo (per via dell’ispirazione repubblicana e anti-monarchica del suo autore); visto il totale fallimento, tentarono di censurare almeno l’ultima parte, estremamente dura con gli Austriaci, al tempo ancora formalmente alleati, ma neppure in questo si ebbe successo.

    Dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, persino le bande militari lo suonarono senza posa, tanto che il Re fu costretto a ritirare ogni censura del testo, così come abrogò l’articolo dello Statuto albertino secondo cui l’unica bandiera del regno doveva essere la coccarda azzurra, rinunciando agli inutili tentativi di reprimere l’uso del tricolore verde, bianco e rosso, anch’esso impostosi come simbolo patriottico dopo essere stato adottato clandestinamente nel 1831 come simbolo della Giovine Italia.

    In seguito fu proprio intonando l’inno di Mameli che Garibaldi, con i “Mille”, intraprese la conquista dell’Italia meridionale e la riunificazione nazionale.

    Mameli era già morto, ma le parole del suo inno, che invocava un’Italia unita, erano più vive che mai. Anche l’ultima tappa di questo processo, la presa di Roma del 1870, fu accompagnata da cori che lo cantavano accompagnati dagli ottoni dei bersaglieri.

    Anche più tardi, per tutta la fine dell’Ottocento e oltre, Fratelli d’Italia rimase molto popolare come in occasione della guerra libica del 1911-12, che lo vide ancora una volta il più importante rappresentante di una nutrita serie di canti patriottici vecchi e nuovi. Lo stesso accadde durante la prima guerra mondiale: l’irredentismo che la caratterizzava, l’obiettivo di completare la riunificazione, trovò facilmente ancora una volta un simbolo nel Canto degli italiani.

  • 42,00 Iva Inclusa

    ORIZZONTI Piccola fantasia Partigiana

    42,00 Iva Inclusa
    Piccola fantasia di canti partigiani.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO DELL’ARTIGLIERE

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a PARACADUTISTI D’ITALIA.

  • 56,00 Iva Inclusa

    PARACADUTISTI D’ITALIA

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a INNO DELL’ARTIGLIERE.

  • 56,00 Iva Inclusa

    PASSAN LE PENNE NERE

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a FIGLI D’ITALIA (INNO DEI COMBATTENTI).

  • 56,00 Iva Inclusa

    FIGLI D’ITALIA (INNO DEI COMBATTENTI)

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a PASSAN LE PENNE NERE.

  • 53,00 Iva Inclusa

    LA MARCIA DEI COSCRITTI

    53,00 Iva Inclusa

     

  • 53,00 Iva Inclusa

    L’ADDIO DEL BERSAGLIERE

    53,00 Iva Inclusa

     

  • 56,00 Iva Inclusa

    LA LEGGENDA DEL PIAVE

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a LE CAMPANE DI SAN GIUSTO.

  • 56,00 Iva Inclusa

    LE CAMPANE DI SAN GIUSTO

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a LA LEGGENDA DEL PIAVE.

  • 50,00 Iva Inclusa

    SOLDATO IGNOTO Canzone patriottica di E. A. Mario – arr. per Symphonic Band di M. Picchioni

    50,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE ITALIANO Inno di Mameli

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a INNO DI GARIBALDI.
    Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Fratelli d'Italia, o Inno di Mameli, è l'inno nazionale della Repubblica Italiana, adottato provvisoriamente dal 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005.

    Nell'autunno del 1847, Goffredo Mameli scrisse il testo de Il Canto degli Italiani. Dopo aver scartato l'idea di adattarlo a musiche già esistenti, il 10 novembre lo inviò al maestro Michele Novaro, che scrisse di getto la musica, cosicché l'inno poté debuttare il 10 dicembre, quando sul piazzale del Santuario della Nostra Signora di Loreto a Oregina fu presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci suonato dalla Filarmonica Sestrese C. Corradi G. Secondo, allora banda municipale di Sestri Ponente “Casimiro Corradi”.
    Era un momento di grande eccitazione: mancavano pochi mesi al celebre 1848, che era già nell'aria: era stata abolita una legge che vietava assembramenti di più di dieci persone, così ben 30.000 persone ascoltarono l'inno e l'impararono; nel frattempo Nino Bixio sulle montagne organizzava i falò della notte dell'Appennino. Dopo pochi giorni, tutti conoscevano l'inno, che veniva cantato senza sosta in ogni manifestazione (più o meno pacifica). Durante le Cinque giornate di Milano, gli insorti lo intonavano a squarciagola: il Canto degli italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento.

    Gli inni patriottici come l'inno di Mameli (sicuramente il più importante) furono un importante strumento di propaganda degli ideali del Risorgimento e di incitamento all'insurrezione, che contribuì significativamente alla svolta storica che portò all'emanazione dello Statuto albertino, ed all'impegno del re nel rischioso progetto di riunificazione nazionale.

    Quando l'inno si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo, considerandolo eversivo (per via dell'ispirazione repubblicana e anti-monarchica del suo autore); visto il totale fallimento, tentarono di censurare almeno l'ultima parte, estremamente dura con gli Austriaci, al tempo ancora formalmente alleati, ma neppure in questo si ebbe successo.

    Dopo la dichiarazione di guerra all'Austria, persino le bande militari lo suonarono senza posa, tanto che il Re fu costretto a ritirare ogni censura del testo, così come abrogò l'articolo dello Statuto albertino secondo cui l'unica bandiera del regno doveva essere la coccarda azzurra, rinunciando agli inutili tentativi di reprimere l'uso del tricolore verde, bianco e rosso, anch'esso impostosi come simbolo patriottico dopo essere stato adottato clandestinamente nel 1831 come simbolo della Giovine Italia.

    In seguito fu proprio intonando l'inno di Mameli che Garibaldi, con i “Mille”, intraprese la conquista dell'Italia meridionale e la riunificazione nazionale.

    Mameli era già morto, ma le parole del suo inno, che invocava un'Italia unita, erano più vive che mai. Anche l'ultima tappa di questo processo, la presa di Roma del 1870, fu accompagnata da cori che lo cantavano accompagnati dagli ottoni dei bersaglieri.

    Anche più tardi, per tutta la fine dell'Ottocento e oltre, Fratelli d'Italia rimase molto popolare come in occasione della guerra libica del 1911-12, che lo vide ancora una volta il più importante rappresentante di una nutrita serie di canti patriottici vecchi e nuovi. Lo stesso accadde durante la prima guerra mondiale: l'irredentismo che la caratterizzava, l'obiettivo di completare la riunificazione, trovò facilmente ancora una volta un simbolo nel Canto degli italiani.

  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO DI GARIBALDI

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a INNO NAZIONALE ITALIANO (inno di Mameli).
  • 56,00 Iva Inclusa

    BELLA CIAO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a FISCHIA IL VENTO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    FISCHIA IL VENTO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a BELLA CIAO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    MARCIA ALPINA 30 SOLDI – Trenta soldi

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a STELLUTIS ALPINIS.
  • 56,00 Iva Inclusa

    STELUTIS ALPINIS

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a TRENTA SOLDI.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO DEGLI ALPINI La Trentatre

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a INNO AL FANTE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO AL FANTE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a INNO DEGLI ALPINI.
  • 38,00 Iva Inclusa

    INNO DEGLI SCIATORI

    38,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    LA FEDELISSIMA Marcia d’Ordinanza dei CARABINIERI

    50,00 Iva Inclusa
  • 45,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE MESSICANO

    45,00 Iva Inclusa
  • 65,00 Iva Inclusa

    GIOCONDITA’ Marcia d’Ordinanza della POLIZIA

    65,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a: RIDOLINO IN MARCIA – MARCIA DEI FIORI – RISVEGLIO  – MARIA – MARCIA NOCERINA – VENDITORI DI FUMO – I MIEI GEMELLI

  • 56,00 Iva Inclusa

    LA RITIRATA Marcia d’Ordinanza della MARINA ITALIANA

    56,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    MARCIA D’ORDINANZA DELLA GUARDIA DI FINANZA

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    MARCIA D’ORDINANZA DELL’AERONAUTICA

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    FANTERIA Marcia D’Ordinanza dell’ESERCITO

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    MARCIA D’ORDINANZA DEL 1° REGGIMENTO GRANATIERI

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    MARCIA D’ORDINANZA DEL 2° REGGIMENTO GRANATIERI

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    I PIFFERI Marcia d’Ordinanza del 3° Reggimento Granatieri

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    VECCHIA MARCIA D’ORDINANZA

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    Vessella Alessandro VECCHIA MARCIA MILITARE Strumentazione e Revisione per Marching Band di Picchioni Massimo

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    ARMI E BRIO

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    Leonhardt Andreas PRINCIPE EUGENIO Marcia Militare Revisione e Strumentazione per Marching Band di Picchioni Massimo

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    PACE ARMATA Inno del REGGIMENTO DI SAN MARCO

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    REGGIMENTO BASILICATA

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    ANKERS LOS – LEVIAMO L’ANCORA

    50,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    MARCIA REALE Fanfara Reale e Marcia Reale

    56,00 Iva Inclusa
     La Marcia Reale d’Ordinanza, preceduta dalla Fanfara Reale, è stata l’inno del Regno di Sardegna prima e del Regno d’Italia poi, rappresentando così l’inno nazionale italiano fino all’avvento della Repubblica. Fu composta nel 1831 da Giuseppe Gabetti su incarico di Carlo Alberto di Savoia.

    ANALISI TECNICA:

    Nonostante i poderosi squilli di tromba iniziali, eseguiti con il “tutti” dell’orchestra, la Marcia Reale fu criticata fin dalla sua composizione poiché giudicata troppo retorica e banale, in particolare per la musica, considerata ottima per far marciare i soldati, ma per il resto piuttosto scadente. L’inno fu scelto attraverso un concorso pubblico con un premio per il vincitore di 50 lire, cifra di tutto rispetto per quei tempi. Si dice che i partecipanti abbiano cercato di vincere il concorso componendo una marcia che adulasse re Carlo Alberto più che cercando di comporre un capolavoro musicale.
    Il testo della Marcia Reale fu perso molto probabilmente durante la prima guerra mondiale; tuttavia, molti musicisti cercarono di riscriverlo, tentando di adattarlo alla musica. Probabilmente una delle più celebri versioni cantate fu quella eseguita dal Coro e Orchestra Sinfonica dell’Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche.
  • 56,00 Iva Inclusa

    LA LEOPOLDA Marcia d’Ordinanza di tutte le Bande civiche toscane

    56,00 Iva Inclusa
    Egisto Mosell, oboista nell’orchestra della Pergola di Alessandro Lanari, scrisse La Leopolda, marciata d’ordinanza per tutte le Bande Civiche del Granducato di Toscana nel lontano 1848 proprio in onore del Granduca Leopoldo II.
    Singolare l’assonanza, specie dell’incipit, con il coro “Vieni o stella” dalla Donna del lago di Rossini che Mosell aveva eseguita alla Pergola nel 1824.
  • 60,00 Iva Inclusa

    1911 Marcia Militare

    60,00 Iva Inclusa

    arrangiata in occasione dello stage con James Barnes “1911- Marcia militare”, è un adattamento per l’orchestra di fiati moderna dell’omonima marcia composta da Alessandro Vessella per il vecchio organico di inizio Novecento.

  • 50,00 Iva Inclusa

    1° RACCOLTA per Fanfara

    50,00 Iva Inclusa
    Questa raccolta è composta da: Passo di corsa – Marcia d’ordinanza – Marcia dei Bersaglieri FLIC E FLOK – Marcia Bersaglieresca – Marcia a Roma.
  • 50,00 Iva Inclusa

    2° RACCOLTA per Fanfara

    50,00 Iva Inclusa
    Questa raccolta è composta da: Il Bersagliere – Piume Baciatemi – Bersaglierersca – L’addio del Bersagliere – Piume al vento – Marcia d’ordinanza degli Alpini.
  • 50,00 Iva Inclusa

    3° RACCOLTA per Fanfara

    50,00 Iva Inclusa
    Questa raccolta è composta da: Trenta soldi – Baffone – Colonnello – Reggimento di Papà – marcia n° 3 – Marcia treno.
  • Segnaposto
    30,00 Iva Inclusa

    GRIDO D’AMORE

    30,00 Iva Inclusa
  • 65,00 Iva Inclusa

    ENTRE LOS MONTES

    65,00 Iva Inclusa