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STUDI D’ASSIEME PER STRUMENTI A FIATO
80,00€ Iva InclusaI 30 esercizi di questa antologia hanno lo scopo di formare una buona preparazione d’assieme e sono ottimi per l’intonazione. Agli esercizi ritmici e ricreativi sono inclusi alcuni pezzi polifonici che iniziano da un grado facile ed elementare, per giungere all’esecuzuine di una fughetta di Haendel, e questo al fine di abituare la Banda al senso contrappuntistico e all’indipendenza dell’esecutore.
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‘O SURDATO ‘NNAMMURATO
80,00€ Iva Inclusa‘O SURDATO ‘NNAMMURATO (in italiano: Il soldato innamorato) è una delle più famose canzoni in lingua napoletana, scritta dal poeta santegidiano Aniello Califano.
Il testo fu scritto da Aniello Califano e musicato da Enrico Cannio nel 1915. La canzone descrive la tristezza di un soldato che combatte al fronte durante la Prima guerra mondiale e che soffre per la lontananza dalla donna di cui è innamorato.
Molto famosa è l’interpretazione di Anna Magnani, nel film La sciantosa. Tra gli interpreti contemporanei di questa canzone sono da segnalare Massimo Ranieri, Marco Armani (che l’ha interpretata sul palco del Festival di Napoli nel 1994), Enzo Jannacci (che ha inciso la canzone all’interno dell’album Discogreve) e Roberto Vecchioni (il quale l’ha interpretata sul palco del Festival di Sanremo 2011). Il brano è inoltre riconosciuto da gran parte della tifoseria del Napoli come inno storico della squadra partenopea.
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REGINELLA per Tenore e Symphonic Band
80,00€ Iva InclusaREGINELLA è una delle canzoni napoletane più famose di tutti i tempi.
E’ stata scritta nel 1917 da Libero Bovio (tra l’altro autore di moltissime altre canzoni napoletane di successo come Lacreme napulitane, Silenzio cantatore, Tu ca nun chiagne, ‘O paese d’ ‘o sole, Zappatore, Chiove, Signorinella, Guapparia) e musicata da Gaetano Lama a tempo di valzer.
Descrizione del testo:
Lui ha rivisto il suo vecchio amore due giorni prima in via Toledo: lei era vestita con abiti scollati, portava un cappello con nastri e rose, era in compagnia di alcune sciantose e parlava francese. Ricorda di quando stavano insieme, di quando non mangiavano che pane e ciliegie e vivevano di baci, di quando lei cantava e piangeva per lui,
di quando il cardellino cantava insieme a lei: “Reginella vuole bene al suo re”. Ma ora lui invita il cardellino a scappare dalla gabbia che ha volutamente aperto, a volare via come se n’è volata la sua Reginella, a non continuare a piangere la sua padrona che non c’è più ma a cercarsene un’altra più sincera. Il ritornello evoca la flebile traccia che rimane dell’antica passione: «ora non ci amiamo più, ma tu a volte distrattamente pensi a me».Altre versioni:
Moltissimi artisti si sono cimentati nell’esecuzione Reginella. Una delle prime incisioni è stata ad opera di Gilda Mignonette nel 1918, che la esportò all’estero, facendone uno dei suoi cavalli di battaglia. Notevole l’interpretazione che ne diede in seguito Roberto Murolo, rendendola a sua volta un classico del suo repertorio. Negli anni 80 sarà riproposta anche da Massimo Ranieri, nel 1992 dall’Orchestra Italiana e negli anni 90 da Mia Martini. -
VIVA GARIBALDI
85,00€ Iva Inclusa3° premio al “Primo Concorso di Composizione” edizione 2010
Tavolo Permanente delle federazioni Bandistiche Italiane (Cr).Il brano intitolato VIVA GARIBALDI! è stato realizzato con uno scopo prettamente didattico, ed è rivolto a Bande Giovanili di medio livello con grado di difficoltà 2,5 stando alle “Linee guida per Banda” pubblicate sul sito del “Tavolo permanente delle federazioni bandistiche Italiane”.
L’eroe Garibaldi, da sempre preso come simbolo dell’Unità d’Italia, diventa il soggetto sul quale realizzare la composizione.ANALISI TECNICA:
Il brano, di facile ascolto ma nello stesso tempo ricco di spunti tematici, si rifà alla forma tripartita con una sezione centrale più lenta ed espressiva. All’interno di questa struttura si riconoscono principalmente tre temi che ricordano il personaggio e L’Unità d’Italia. L’inizio della composizione riprende volutamente l’”Inno di Garibaldi” del compositore genovese A. Olivieri, e più precisamente in corrispondenza del verso “Va fuori d’Italia, va fuori stranier!!” .
Questo motivo di apertura affidato agli ottoni diventa lo sfondo sul quale sovrapporre il tema originale nelle ance.
L’incipit del Tema originale diventa, nel corso della composizione, elemento utile a brevi transizioni e motivo di disturbo agli altri temi oltre che conclusione del brano.
Il secondo motivo legato alla figura di Garibaldi e all’Unità d’Italia è l’inno “Suona la Tromba” (batt. 22) di M. Novaro su testo di Mameli, probabilmente non ancora conosciuto ai giovani bandisti. L’inno, che comincia con le parole Suona la tromba, composto dal Mameli nel 1848, fu chiesto dal Mazzini, il quale poi non lo gradì per l’esplicito riferimento all’Austria contenuto nel secondo verso, in quanto che il governo austriaco non era l’unico oppressore dell’Italia.
Il terzo motivo utilizzato, sicuramente più noto agli adolescenti, è una tipica canzone popolare, che si avvicina maggiormente ai ricordi dell’infanzia e che riecheggia nelle nostre menti come “Garibaldi fu ferito….”. Quest’ultimo tema, prima di essere esposto per la sua interezza, è trasformato in tonalità minore nella sezione centrale, conferendo alla composizione un’atmosfera lievemente triste, descrivendo la nostalgia e la tristezza che presumibilmente pervade i combattenti in seguito alle ferite di una battaglia. Ancora una volta ripresenta aggravato nei bassi da misura 73 sui quali è sovrapposto il tema di Novaro ovviamente trasformato. -
UN CASTELLO, UNA STELLA E L’ALLEGRIA
90,00€ Iva InclusaCon questa Suite, rielaborazione di 3 famosi canti popolari friulani (O CE BIEL CJS’CJEL A UDIN, IN CIL ‘E JÈ UNE STELE , E L’ALEGRIE ) si è voluto rendere omaggio a questa terra ricca di tradizioni popolari nelle quali il canto è parte essenziale ed integrante. Ne è espressione principale e caratteristica la “villotta friulana”, manifestazione d’arte e di cultura tradizionali.
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AVE MARIA per Mezzosoprano solista, Coro e Concert Band
100,00€ Iva InclusaWilliam Gomez è stato compositore e chitarrista Gibilterrino, scomparso nel 2000 non ha avuto la fama di molti suoi colleghi, ma alcune delle sue composizioni sono state eseguite dalle orchestre più importanti del mondo. Una di queste, spesso in programma al concerto di Natale al Musikverein di Vienna, è la sua Ave Maria. Scritta in origine per mezzosoprano solo e orchestra, è qui arrangiata per mezzosoprano solo, coro e banda.
La rielaborazione si deve alla collaborazione tra Simone Nucciotti, che ha introdotto le parti vocali e Davide Donazzolo che ha curato l’arrangiamento per orchestra di fiati.
La rielaborazione e la strumentazione prevedono un’assoluta fusione con il coro senza tenere dunque conto dell’ orchestrazione originale.
La presenza del coro inoltre fa da sfondo alla religiosa melodia del solo, conferendole intimità e solennità al tempo stesso.
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