• 56,00 Iva Inclusa

    BOCCACCIO Marcia sui motivi dell’Operetta

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    EVA marcia sui motivi dell’Opera

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    IL CONTE DI LUSSEMBURGO Marcia sui motivi dell’Opera

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE ITALIANO Inno di Mameli per Voce e Banda (in FA Magg.)

    56,00 Iva Inclusa

    Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Fratelli d’Italia, o Inno di Mameli, è l’inno nazionale della Repubblica Italiana, adottato provvisoriamente dal 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005.

    Nell’autunno del 1847, Goffredo Mameli scrisse il testo de Il Canto degli Italiani. Dopo aver scartato l’idea di adattarlo a musiche già esistenti, il 10 novembre lo inviò al maestro Michele Novaro, che scrisse di getto la musica, cosicché l’inno poté debuttare il 10 dicembre, quando sul piazzale del Santuario della Nostra Signora di Loreto a Oregina fu presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci suonato dalla Filarmonica Sestrese C. Corradi G. Secondo, allora banda municipale di Sestri Ponente “Casimiro Corradi”.
    Era un momento di grande eccitazione: mancavano pochi mesi al celebre 1848, che era già nell’aria: era stata abolita una legge che vietava assembramenti di più di dieci persone, così ben 30.000 persone ascoltarono l’inno e l’impararono; nel frattempo Nino Bixio sulle montagne organizzava i falò della notte dell’Appennino. Dopo pochi giorni, tutti conoscevano l’inno, che veniva cantato senza sosta in ogni manifestazione (più o meno pacifica). Durante le Cinque giornate di Milano, gli insorti lo intonavano a squarciagola: il Canto degli italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento.

    Gli inni patriottici come l’inno di Mameli (sicuramente il più importante) furono un importante strumento di propaganda degli ideali del Risorgimento e di incitamento all’insurrezione, che contribuì significativamente alla svolta storica che portò all’emanazione dello Statuto albertino, ed all’impegno del re nel rischioso progetto di riunificazione nazionale.

    Quando l’inno si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo, considerandolo eversivo (per via dell’ispirazione repubblicana e anti-monarchica del suo autore); visto il totale fallimento, tentarono di censurare almeno l’ultima parte, estremamente dura con gli Austriaci, al tempo ancora formalmente alleati, ma neppure in questo si ebbe successo.

    Dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, persino le bande militari lo suonarono senza posa, tanto che il Re fu costretto a ritirare ogni censura del testo, così come abrogò l’articolo dello Statuto albertino secondo cui l’unica bandiera del regno doveva essere la coccarda azzurra, rinunciando agli inutili tentativi di reprimere l’uso del tricolore verde, bianco e rosso, anch’esso impostosi come simbolo patriottico dopo essere stato adottato clandestinamente nel 1831 come simbolo della Giovine Italia.

    In seguito fu proprio intonando l’inno di Mameli che Garibaldi, con i “Mille”, intraprese la conquista dell’Italia meridionale e la riunificazione nazionale.

    Mameli era già morto, ma le parole del suo inno, che invocava un’Italia unita, erano più vive che mai. Anche l’ultima tappa di questo processo, la presa di Roma del 1870, fu accompagnata da cori che lo cantavano accompagnati dagli ottoni dei bersaglieri.

    Anche più tardi, per tutta la fine dell’Ottocento e oltre, Fratelli d’Italia rimase molto popolare come in occasione della guerra libica del 1911-12, che lo vide ancora una volta il più importante rappresentante di una nutrita serie di canti patriottici vecchi e nuovi. Lo stesso accadde durante la prima guerra mondiale: l’irredentismo che la caratterizzava, l’obiettivo di completare la riunificazione, trovò facilmente ancora una volta un simbolo nel Canto degli italiani.

  • 56,00 Iva Inclusa

    AVE MARIA

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    DHE FA’ LA NANNA

    56,00 Iva Inclusa
     Canto natalizio per Coro e Concert Band.
  • 56,00 Iva Inclusa

    ADESTE FIDELES

    56,00 Iva Inclusa
    Canto natalizio per Soprano, Tenore, coro e Concert Band.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE ITALIANO Inno di Mameli

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno della Comunità Europea (INNO ALLA GIOIA).

     

    Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Fratelli d’Italia, o Inno di Mameli, è l’inno nazionale della Repubblica Italiana, adottato provvisoriamente dal 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005.

    Nell’autunno del 1847, Goffredo Mameli scrisse il testo de Il Canto degli Italiani. Dopo aver scartato l’idea di adattarlo a musiche già esistenti, il 10 novembre lo inviò al maestro Michele Novaro, che scrisse di getto la musica, cosicché l’inno poté debuttare il 10 dicembre, quando sul piazzale del Santuario della Nostra Signora di Loreto a Oregina fu presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci suonato dalla Filarmonica Sestrese C. Corradi G. Secondo, allora banda municipale di Sestri Ponente “Casimiro Corradi”.
    Era un momento di grande eccitazione: mancavano pochi mesi al celebre 1848, che era già nell’aria: era stata abolita una legge che vietava assembramenti di più di dieci persone, così ben 30.000 persone ascoltarono l’inno e l’impararono; nel frattempo Nino Bixio sulle montagne organizzava i falò della notte dell’Appennino. Dopo pochi giorni, tutti conoscevano l’inno, che veniva cantato senza sosta in ogni manifestazione (più o meno pacifica). Durante le Cinque giornate di Milano, gli insorti lo intonavano a squarciagola: il Canto degli italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento.

    Gli inni patriottici come l’inno di Mameli (sicuramente il più importante) furono un importante strumento di propaganda degli ideali del Risorgimento e di incitamento all’insurrezione, che contribuì significativamente alla svolta storica che portò all’emanazione dello Statuto albertino, ed all’impegno del re nel rischioso progetto di riunificazione nazionale.

    Quando l’inno si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo, considerandolo eversivo (per via dell’ispirazione repubblicana e anti-monarchica del suo autore); visto il totale fallimento, tentarono di censurare almeno l’ultima parte, estremamente dura con gli Austriaci, al tempo ancora formalmente alleati, ma neppure in questo si ebbe successo.

    Dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, persino le bande militari lo suonarono senza posa, tanto che il Re fu costretto a ritirare ogni censura del testo, così come abrogò l’articolo dello Statuto albertino secondo cui l’unica bandiera del regno doveva essere la coccarda azzurra, rinunciando agli inutili tentativi di reprimere l’uso del tricolore verde, bianco e rosso, anch’esso impostosi come simbolo patriottico dopo essere stato adottato clandestinamente nel 1831 come simbolo della Giovine Italia.

    In seguito fu proprio intonando l’inno di Mameli che Garibaldi, con i “Mille”, intraprese la conquista dell’Italia meridionale e la riunificazione nazionale.

    Mameli era già morto, ma le parole del suo inno, che invocava un’Italia unita, erano più vive che mai. Anche l’ultima tappa di questo processo, la presa di Roma del 1870, fu accompagnata da cori che lo cantavano accompagnati dagli ottoni dei bersaglieri.

    Anche più tardi, per tutta la fine dell’Ottocento e oltre, Fratelli d’Italia rimase molto popolare come in occasione della guerra libica del 1911-12, che lo vide ancora una volta il più importante rappresentante di una nutrita serie di canti patriottici vecchi e nuovi. Lo stesso accadde durante la prima guerra mondiale: l’irredentismo che la caratterizzava, l’obiettivo di completare la riunificazione, trovò facilmente ancora una volta un simbolo nel Canto degli italiani.

  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE AMERICANO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale RUSSO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE RUSSO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale AMERICANO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE AUSTRIACO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale TEDESCO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE TEDESCO – INNO NAZIONALE DELLA GERMANIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale AUSTRIACO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DEL BELGIO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale LUSSEMBURGO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DEL LUSSEMBURGO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale del BELGIO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA DANIMARCA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale OLANDESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE OLANDESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della DANIMARCA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA FINLANDIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della SVEZIA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA SVEZIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della FINLANDIA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA LETTONIA

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA LITUANIA

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA REPUBBLICA CECA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della UNGHERESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE UNGHERESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della REPUBBLICA CECA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA SLOVACCHIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della SLOVENIA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA SLOVENIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della SLOVACCHIA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE CIPROTA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale dell’ESTONIA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELL’ESTONIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale CIPROTA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DI MALTA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale POLACCO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE POLACCO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale di MALTA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE FRANCESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale GRECO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE GRECO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale FRANCESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE GIAPPONESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale CINESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE CINESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale GIAPPONESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE INGLESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale IRLANDESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE IRLANDESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale INGLESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE SPAGNOLO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale PORTOGALLO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DEL PORTOGALLO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale SPAGNOLO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    LA CANZONE DEL GRAPPA

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a SUL PONTE DI BASSANO.

    La Canzone del Grappa è una canzone popolare della Grande Guerra; fu composta nel 1918 prendendo spunto da una scritta anonima apparsa sui muri di una casa della Val Cismon, allora occupata dall’esercito austriaco, che recitava appunto: “Monte Grappa tu sei la mia Patria”.
    L’intento di quello che è divenuto un vero e proprio inno, nato tra le trincee ed il fango dallo spunto di un patriota che scrisse la prima frase sul muro di una casa distrutta dal nemico invasore, era quello ricordare ai posteri coloro che si immolarono per la patria con sulle labbra, prima di morire, la frase: Monte Grappa tu sei la mia Patria.
  • 56,00 Iva Inclusa

    SUL PONTE DI BASSANO

    56,00 Iva Inclusa
    stampata assieme a LA CANZONE DEL GRAPPA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    ADDIO DEL VOLONTARIO

    56,00 Iva Inclusa
    stampata assieme a LA BANDIERA DEI TRE COLORI
  • 56,00 Iva Inclusa

    LA BANDIERA DEI TRE COLORI

    56,00 Iva Inclusa
    stampata assieme a ADDIO DEL VOLONTARIO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE ITALIANO Inno di Mameli

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a INNO DI GARIBALDI.
    Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Fratelli d'Italia, o Inno di Mameli, è l'inno nazionale della Repubblica Italiana, adottato provvisoriamente dal 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005.

    Nell'autunno del 1847, Goffredo Mameli scrisse il testo de Il Canto degli Italiani. Dopo aver scartato l'idea di adattarlo a musiche già esistenti, il 10 novembre lo inviò al maestro Michele Novaro, che scrisse di getto la musica, cosicché l'inno poté debuttare il 10 dicembre, quando sul piazzale del Santuario della Nostra Signora di Loreto a Oregina fu presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci suonato dalla Filarmonica Sestrese C. Corradi G. Secondo, allora banda municipale di Sestri Ponente “Casimiro Corradi”.
    Era un momento di grande eccitazione: mancavano pochi mesi al celebre 1848, che era già nell'aria: era stata abolita una legge che vietava assembramenti di più di dieci persone, così ben 30.000 persone ascoltarono l'inno e l'impararono; nel frattempo Nino Bixio sulle montagne organizzava i falò della notte dell'Appennino. Dopo pochi giorni, tutti conoscevano l'inno, che veniva cantato senza sosta in ogni manifestazione (più o meno pacifica). Durante le Cinque giornate di Milano, gli insorti lo intonavano a squarciagola: il Canto degli italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento.

    Gli inni patriottici come l'inno di Mameli (sicuramente il più importante) furono un importante strumento di propaganda degli ideali del Risorgimento e di incitamento all'insurrezione, che contribuì significativamente alla svolta storica che portò all'emanazione dello Statuto albertino, ed all'impegno del re nel rischioso progetto di riunificazione nazionale.

    Quando l'inno si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo, considerandolo eversivo (per via dell'ispirazione repubblicana e anti-monarchica del suo autore); visto il totale fallimento, tentarono di censurare almeno l'ultima parte, estremamente dura con gli Austriaci, al tempo ancora formalmente alleati, ma neppure in questo si ebbe successo.

    Dopo la dichiarazione di guerra all'Austria, persino le bande militari lo suonarono senza posa, tanto che il Re fu costretto a ritirare ogni censura del testo, così come abrogò l'articolo dello Statuto albertino secondo cui l'unica bandiera del regno doveva essere la coccarda azzurra, rinunciando agli inutili tentativi di reprimere l'uso del tricolore verde, bianco e rosso, anch'esso impostosi come simbolo patriottico dopo essere stato adottato clandestinamente nel 1831 come simbolo della Giovine Italia.

    In seguito fu proprio intonando l'inno di Mameli che Garibaldi, con i “Mille”, intraprese la conquista dell'Italia meridionale e la riunificazione nazionale.

    Mameli era già morto, ma le parole del suo inno, che invocava un'Italia unita, erano più vive che mai. Anche l'ultima tappa di questo processo, la presa di Roma del 1870, fu accompagnata da cori che lo cantavano accompagnati dagli ottoni dei bersaglieri.

    Anche più tardi, per tutta la fine dell'Ottocento e oltre, Fratelli d'Italia rimase molto popolare come in occasione della guerra libica del 1911-12, che lo vide ancora una volta il più importante rappresentante di una nutrita serie di canti patriottici vecchi e nuovi. Lo stesso accadde durante la prima guerra mondiale: l'irredentismo che la caratterizzava, l'obiettivo di completare la riunificazione, trovò facilmente ancora una volta un simbolo nel Canto degli italiani.

  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO DI GARIBALDI

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a INNO NAZIONALE ITALIANO (inno di Mameli).
  • 56,00 Iva Inclusa

    BELLA CIAO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a FISCHIA IL VENTO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    FISCHIA IL VENTO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a BELLA CIAO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    MARCIA ALPINA 30 SOLDI – Trenta soldi

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a STELLUTIS ALPINIS.
  • 56,00 Iva Inclusa

    STELUTIS ALPINIS

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a TRENTA SOLDI.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO DEGLI ALPINI La Trentatre

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a INNO AL FANTE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO AL FANTE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a INNO DEGLI ALPINI.
  • 56,00 Iva Inclusa

    LUCE Originale per Symphonic Band

    56,00 Iva Inclusa
    Il brano “Luce” nasce da una riflessione: la nostra vita è un insieme di incontri di persone e di situazioni, di momenti. Ci sono momenti che restano impressi nella nostra mente e persone che illuminano con la loro presenza la nostra vita e molte volte ci accade di voler vivere con una di queste persone un momento particolare, unico, irripetibile, ma sempre sognato. Quando ciò poi accade il ricordo di quel momento e delle sensazioni provate ci accompagnano per ogni istante della nostra vita: certe emozioni, certi brividi positivi che pervadono il corpo, il rivivere con la mente quegli attimi regala anche a distanza di tempo luce nelle nostre vite spesso ingrigite dalla monotonia di tutti i giorni.  Proprio per questo il brano si compone di due temi che si ripetono, l’uno più movimentato e variamente esposto dalle varie classi strumentali con un accompagnamento sempre più incalzante vuole descrivere la ricerca del perfetto incrocio tra il momento sempre sognato con la o le persone sempre desiderata/e. Il secondo tema più romantico invece vuole descrivere le sensazioni che si hanno quando quel momento avviene e quando questo secondo tema viene a ripresentarsi, le sensazioni avute nel ricordare quel momento vissuto e con chi l’abbiamo vissuto e la LUCE portata da quella volta in poi nella nostra vita.
  • 56,00 Iva Inclusa

    ROMANTIC DREAM for Symphonic Band

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    POSTCARD FROM BAGNOLO MELLA for Symphonic Band

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    GIOCHI DI BIMBA

    56,00 Iva Inclusa

    Giochi di bimba è un brano originale per banda scritto per mia figlia Martina.

    L’inciso iniziale è una variazione di una filastrocca infantile.

    La prima melodia molto orecchiabile è affidata alla sezione dei sax. La seconda melodia è affidata invece ai clarinetti e alle trombe in unn gioco di domanda e risposta.

  • 60,00 Iva Inclusa

    Mascagni Pietro CAVALLERIA RUSTICANA Intermezzo dall’Opera Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo

    60,00 Iva Inclusa

    Cavalleria rusticana fu la prima opera composta da Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese (oltre a Cavalleria rusticana, solo Iris e L’amico Fritz sono rimaste nel repertorio stabile dei principali enti lirici). Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio 1890, e tale è rimasto fino a oggi.

    Nel 1888 l’editore milanese Edoardo Sonzogno annunciò un concorso aperto a tutti i giovani compositori italiani che non avevano ancora fatto rappresentare una loro opera. I partecipanti dovevano scrivere un’opera in un unico atto, e le tre migliori produzioni (selezionate da una giuria composta da cinque importanti musicisti e critici italiani) sarebbero state rappresentate a Roma a spese dello stesso Sonzogno.

    Mascagni, che all’epoca risiedeva a Cerignola, in provincia di Foggia, dove dirigeva la locale banda musicale, venne a conoscenza di questo concorso solo due mesi prima della chiusura delle iscrizioni e chiese al suo amico Giovanni Targioni-Tozzetti, poeta e professore di letteratura all’Accademia Navale di Livorno, di scrivere un libretto. Targioni-Tozzetti scelse Cavalleria rusticana, una novella popolare di Giovanni Verga come base per l’opera. Egli e il suo collega Guido Menasci lavoravano per corrispondenza con Mascagni, mandandogli i versi su delle cartoline. L’opera fu completata l’ultimo giorno valido per l’iscrizione al concorso. In tutto, furono esaminate settantatré opere e il 5 marzo 1890 la giuria selezionò le tre opere da rappresentare a Roma: Labilia di Nicola Spinelli, Rudello di Vincenzo Ferroni, e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.

  • 60,00 Iva Inclusa

    Mascagni Pietro CAVALLERIA RUSTICANA Intermezzo dall’Opera Arrangiamento Bocci Lorenzo

    60,00 Iva Inclusa

    Cavalleria rusticana fu la prima opera composta da Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese (oltre a Cavalleria rusticana, solo Iris e L’amico Fritz sono rimaste nel repertorio stabile dei principali enti lirici). Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio 1890, e tale è rimasto fino a oggi.

    Nel 1888 l’editore milanese Edoardo Sonzogno annunciò un concorso aperto a tutti i giovani compositori italiani che non avevano ancora fatto rappresentare una loro opera. I partecipanti dovevano scrivere un’opera in un unico atto, e le tre migliori produzioni (selezionate da una giuria composta da cinque importanti musicisti e critici italiani) sarebbero state rappresentate a Roma a spese dello stesso Sonzogno.

    Mascagni, che all’epoca risiedeva a Cerignola, in provincia di Foggia, dove dirigeva la locale banda musicale, venne a conoscenza di questo concorso solo due mesi prima della chiusura delle iscrizioni e chiese al suo amico Giovanni Targioni-Tozzetti, poeta e professore di letteratura all’Accademia Navale di Livorno, di scrivere un libretto. Targioni-Tozzetti scelse Cavalleria rusticana, una novella popolare di Giovanni Verga come base per l’opera. Egli e il suo collega Guido Menasci lavoravano per corrispondenza con Mascagni, mandandogli i versi su delle cartoline. L’opera fu completata l’ultimo giorno valido per l’iscrizione al concorso. In tutto, furono esaminate settantatré opere e il 5 marzo 1890 la giuria selezionò le tre opere da rappresentare a Roma: Labilia di Nicola Spinelli, Rudello di Vincenzo Ferroni, e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.

  • 60,00 Iva Inclusa

    FEDORA

    60,00 Iva Inclusa

     

  • 60,00 Iva Inclusa

    LA TRAVIATA Preludio atto 1°

    60,00 Iva Inclusa

    Composta nella primavera del 1852 e rappresentata per la prima volta al teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo del 1853; come scrisse lo stesso Verdi la rappresentazione fu un vero e proprio fiasco, ma nella ripresa avutasi quattordici mesi dopo il fiasco si trasformò in un trionfo e da allora La traviata ha seguitato a trionfare in tutto il mondo, divenendo l’opera più amata dal pubblico.

  • 60,00 Iva Inclusa

    LA TRAVIATA Preludio atto 3°

    60,00 Iva Inclusa

    Composta nella primavera del 1852 e rappresentata per la prima volta al teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo del 1853; come scrisse lo stesso Verdi la rappresentazione fu un vero e proprio fiasco, ma nella ripresa avutasi quattordici mesi dopo il fiasco si trasformò in un trionfo e da allora La traviata ha seguitato a trionfare in tutto il mondo, divenendo l’opera più amata dal pubblico.

  • 60,00 Iva Inclusa

    LA TRAVIATA Preludio atto 1°

    60,00 Iva Inclusa

    La Traviata è un opera in tre atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, tratta da La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio (dramma teatrale andato in scena a Parigi il 2 febbraio 1852). Terza opera della famosa “trilogia popolare” (con Trovatore e Rigoletto), è forse la partitura musicale più densa di interiorità psicologica di tutto il teatro d’opera romantico: le figure femminili verdiane precedentemente delineate trovano in Violetta il più alto e perfetto compendio. Si impone, in quest’opera, un nuovo tipo di lirismo drammatico, non più fondato sui violenti contrasti delle passioni, ma su sottili e spesso raffinate notazioni dei sentimenti, del dolore, della tenerezza, dell’amore, della rassegnazione.
    Soprattutto per l’audacia del soggetto, alla sua prima rappresentazione, al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853, la Traviata fu un clamoroso insuccesso. Ma l’anno dopo, ripresentata al Teatro San Benedetto, sempre a Venezia, l’opera fu calorosamente applaudita.

  • 60,00 Iva Inclusa

    RADETZKY MARSCH

    60,00 Iva Inclusa
     La musica di Johann Strauss Sr. (1804-1849) è strettamente legata alla Vienna reale e imperiale del XIX secolo.
    Nel 1848, Strauss compone la più celebre delle sue 18 marce, la Radetzky Marsch. Questa marcia brillante commemora la vittoria del maresciallo austriaco, il conte Radetzky, sugli insorti italiani, in occasione della battaglia di Custozza.
    Marcia spesso interpretata nei Concerti del Nuovo Anno o in occasione dei grandi concerti di gala, è conosciuta nel mondo intero.
  • 60,00 Iva Inclusa

    AMOR TI VIETA dall’Opera “FEDORA”

    60,00 Iva Inclusa