• 85,00 Iva Inclusa

    LA MEZZANOTTE

    85,00 Iva Inclusa

    Realizzazione della fantasia brillante per Banda e Fanfara di Oreste Carlini.
    Per la prima volta nell’edizione completa in partitura e parti stampate.

  • Segnaposto
    65,00 Iva Inclusa

    GIOVENTU’

    65,00 Iva Inclusa

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    FESTA IN PIAZZA

    100,00 Iva Inclusa

    Fantasia di melodie famose contiene i seguenti brani: Mattinata – Danza del fuoco – Peer gynt – Wallì – Mefistofele – Werter – Manon Lescaut – Danza delle spade.

  • 70,00 Iva Inclusa

    I GRANDI CLASSICI PER BANDA

    70,00 Iva Inclusa

    Contiene i seguenti brani:

    J. S. Bach LARGO ARIOSO – L. v. Beethoven ROMANZA IN FA Magg. – B. Marcello ADAGIO dal concerto per Oboe e Orchestra – F. Mendelsoohn GONDOLIERA VENEZIANA.

  • 70,00 Iva Inclusa

    FANTASIA POPOLARE

    70,00 Iva Inclusa

    Fantasia di temi lirici tratti dalle opere: Lucia di Lammermoor, Aida, Trovatore, Rigoletto, Guglielmo tell, Vespri siciliani, Carmen, La forza del destino, La traviata, La miuta dei portici ecc. ecc. e Gran finale.

     

  • 45,00 Iva Inclusa

    SOGNO “Reverie”

    45,00 Iva Inclusa

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    OUVERTURE SOLENNE 1812

    100,00 Iva Inclusa

    Tchaikovsky compose la Ouverture Solennelle 1.812 su esplicita richiesta dell’amico Nicolaj Rubistein, direttore del Conservatorio di Mosca; essa fu eseguita per la prima volta nell’agosto del 1.882 in un concerto sinfonico in occasione della “Esposizione panrussa delle arti e dell’industria”. Tchaikovsky in una lettera del 22 ottobre 1.880 indirizzata alla sua mecenate Nadezda von Meck dichiara apertamente:” Si immagini mia cara amica, che la mia Musa negli ultimi tempi mi è stata così propizia che sono riuscito a comporre piuttosto velocemente due opere: Una grande ouverture ed una serenata per archi. L’ouverture deve essere eseguita molto forte e penso che farà un grande fracasso, ma proprio per questo non ha alcun valore artistico scritta così senza calore e passione.” Tuttavia l’ouverture risultò per il grande pubblico spettacolare e di grande effetto in quanto fu eseguita all’aperto davanti alla cattedrale di Mosca.Essa fu scritta per commemorare il settantesimo anniversario della vittoria della Russia zarista su Napoleone. Il brano musicale include un coro, delle campane, una fanfara ad libitum per rinforzare l’orchestra base e dei potenti colpi di cannone.
    L’Ouverture 1812 è una composizione per orchestra di Pytor Ilyich Tchaikovsky che commemora la tentata invasione francese della Russia, e la conseguente devastante ritirata dell’armata di Napoleone. Fu un evento che segnò il 1812 come svolta delle guerre napoleoniche. L’opera è conosciuta per la sequenza di colpi di cannone, realizzati solo in alcune occasioni specialmente durante festival all’aperto, mediante l’uso di cannoni veri. Nonostante la composizione non abbia collegamenti storici con la guerra del 1812 tra Stati Uniti d’America e Gran Bretagna, è spesso suonata negli USA assieme ad altre musiche patriottiche.
    L’Ouverture 1812 è stata eseguita per la prima volta alla cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca il 20 agosto 1882.
    L’ouverture è parte della musica a programma. Si apre con un canto di chiesa russo, che rimanda alla dichiarazione di guerra annunciata in Russia, e prosegue con un canto solenne per il successo della guerra stessa. Questo annuncio e la reazione pubblica sono anche ritratti nel romanzo Guerra e pace di Lev Tolstoj.
    Il brano prosegue con un tema che rappresenta la marcia delle armate, suonato al corno. L’inno nazionale francese La Marsigliese riflette le vittorie francesi in guerra e la cattura di Mosca nel settembre 1812. La danza folkloristica russa commemora la vittoria su Napoleone.
    Il ritiro da Mosca è sottolineato da un diminuendo, mentre i colpi di cannone segnano l’avanzata militare verso i confini francesi. Concluso il conflitto, si ritorna al canto, suonato ora dall’intera orchestra ed accompagnato da rintocchi di campane in onore della vittoria e della liberazione della Russia. Come sottofondo del tema dei cannoni e della marcia si può sentire l’inno imperiale russo Dio salvi lo zar, opposto a quello francese sentito in precedenza.

    Al tempo della Russia sovietica, l’opera doveva esser modificata per le rappresentazioni: l’inno russo veniva sostituito dal coro Gloria dall’opera di Mikhail Glinka Una vita per lo Zar.

    Le cannonate, previste dal compositore, sono solitamente rese mediante una gran cassa sinfonica. Veri colpi di arma da fuoco sono usati in rari casi e per la prima volta furono registrati negli anni cinquanta dall’Orchestra Sinfonica di Minneapolis diretta da Antal Dorati. Simili registrazioni sono state effettuate da altri gruppi, spesso usando nuove tecnologie audio. I colpi di cannone sono usati annualmente il 4 luglio, nell’esecuzione dell’Ouverture 1812 da parte della Boston Pops Orchestra in occasione del loro concerto annuale sulle sponde del fiume Charles e presso l’Accademia delle forze di difesa australiane a Canberra.

  • 56,00 Iva Inclusa

    MARCIA MILITARE op. 53 n° 1

    56,00 Iva Inclusa

    Le numerose Marce che Schubert compose per pianoforte a 4 mani (dalle “Trois marches héroiques” del 1818 alle “Deux marches caractéristiques” del ’26) e quelle che inserì in numerose altre composizioni di più ampio respiro formale, mostrano chiaramente la sua indiscutibile predilezione per questa espressione popolare trasportata nella musica colta.
    Nelle 3 Marce op. 51, pubblicate a Vienna nel 1826 da Diabelli, si riconosce lo Schubert più schietto che ricrea per un pubblico raccolto l’atmosfera delle parate, dei festosi eventi pubblici all’aperto.
    La prima di queste 3 Marce militari, scritte nel 1822, ne costituisce un esempio perfetto, non a caso è divenuta una delle pagine più note del maestro austriaco per l’atmosfera di contagiosa letizia che vi si respira.

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    FANTASIA OPERISTICA

    100,00 Iva Inclusa

    Questa fantasia è composta su brani dalle seguenti Opere: Carmen – Aida – Adriana Lecouvreur – Manon Lescaut – Madama Buttefly – Bohème – Turandot).

  • 100,00 Iva Inclusa

    Bellini Vincenzo NORMA Gran Fantasia dall’Opera Trasc. Cristiano Rocco

    100,00 Iva Inclusa
  • 90,00 Iva Inclusa

    CARMEN

    90,00 Iva Inclusa

    Carmen è un’opera lirica in quattro atti di Georges Bizet, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée (1845), ne apporta delle modifiche salienti tra cui l’introduzione dei personaggi di Escamillo e Micaela e il carattere di Don José, nel romanzo descritto come un bandito rozzo e brutale.
    Al libretto collaborò lo stesso Bizet che scrisse anche le parole della celebre “habanera”.
    La sua prima rappresentazione avvenne all’Opéra-Comique di Parigi il 3 marzo 1875. Inizialmente l’opera non ebbe grande successo così che Bizet, morto tre mesi dopo la prima rappresentazione, non poté vederne la fortuna.

  • 110,00 Iva Inclusa

    IL BARBIERE DI SIVIGLIA

    110,00 Iva Inclusa

    Atto I
    Il conte di Almaviva è innamorato della bella Rosina, che abita nella casa del suo anziano tutore, don Bartolo, a sua volta segretamente intenzionato a sposarla. Il conte chiede a Figaro, barbiere nonché “factotum della città”, di aiutarlo a conquistare il cuore della ragazza, alla quale si è presentato sotto il falso nome di Lindoro.
    Figaro consiglia al conte di cambiare personalità e fingersi un giovane soldato, cui Rosina si dimostra presto interessata grazie anche ad una bella serenata cantata sotto le finestre della casa del dottore; il barbiere procura inoltre a Lindoro un foglio che ne attesta la temporanea residenza in casa di don Bartolo e tenta di allacciare i rapporti con Rosina.
    Don Basilio, il maestro di musica della ragazza, sa della presenza del conte di Almaviva in Siviglia e suggerisce a don Bartolo di calunniarlo per sminuirne la figura, giunge in casa sorprendendo Figaro e Rosina. La ragazza aveva già scritto un biglietto per Lindoro, ma Don Bartolo si accorge che manca un foglio dal taccuino e striglia Rosina.
    Secondo i piani, il conte di Almaviva irrompe nella casa di don Bartolo fingendosi un soldato ubriaco, ma crea una tale confusione che arrivano i gendarmi. Quando però il conte si fa riconoscere di nascosto dall’ufficiale, i soldati si ritirano in buon ordine, lasciando don Bartolo esterrefatto.

  • 56,00 Iva Inclusa

    MOSE’ Marcia dall’Opera

    56,00 Iva Inclusa

     

  • 56,00 Iva Inclusa

    MARCIA TRIONFALE dall’Opera AIDA

    56,00 Iva Inclusa

     

  • 80,00 Iva Inclusa

    IL PAESE DEI CAMPANELLI

    80,00 Iva Inclusa

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    Il Paese dei Campanelli è un’operetta in tre atti scritta da Carlo Lombardo con la musica di Lombardo e Virgilio Ranzato.
    Fu composta nel 1923 ed andò in scena con successo il 23 novembre di quello stesso anno al Teatro Lirico di Milano diretta dal compositore con Lina Di Sambon, Dina Evarist, Piero Zacchetti, Riccardo Massucci e Carlo Rizzo.

    La storia è molto semplice e ruota intorno ad una vicenda di incroci multipli di coppie, peraltro trattata con leggerezza e bonaria ironia.
    Nella località – governata da un borgomastro e consiglieri comunali creduloni – le abitazioni hanno sopra la porta un campanello magico inattivo da sempre ma che per motivi misteriosi secondo una leggenda potrebbe suonare nel caso in cui all’interno della casa l’angelo del focolare cadesse nella tentazione di compiere un adulterio.
    Le cose si complicano quando al porto approda un nave di aitanti marinai, presto conquistati dalle signore del villaggio allietate dalla novità. I campanelli cominciano a fare il loro dovere, allertando la popolazione maschile che potrà a sua volta rifarsi quando, con un’altra nave, e in conseguenza di uno sciagurato equivoco, giungeranno in paese le mogli dei marinai le quali, prima di riprendersi i maritini, potranno ripagarli di egual moneta concedendosi una vacanza di distrazione con gli abitanti del luogo. Lo scampanellìo, a quel punto, sarà totale ma, come in ogni operetta che si rispetti, la quadratura del cerchio e il lieto fine – complice la languidezza della musica – sono dietro l’angolo, appena prima del calar del sipario.