• SAPPY SWING di Stefano Borri

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    Un’altra composizione del giovane autore toscano. Un brano brillante dalla sonorità jazzistica che entusiasmerà certamente la Vostra platea.

  • SERENADE FOR A STAR di Stefano Borri

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    Un brano facile e di sicuro effetto che subito, con la mente, ci porta sotto ad un cielo stellato e ricco di luci brillanti. Dopo una melodiosa introduzione, tromba e sax contralto si scambiano un tema musicale ripreso poi da tutta la banda.

  • TIME OF RAG di Stefano Borri

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    La parola Inglese “RAG” che significa “frammento” indica anche il filone musicale americano in cui un frammento di musica è espressività di gioia, allegria, felicità, pur nella costante consapevolezza della sua brevità. In TIME OF RAG la serenità del tema che di volta in volta è affidato alle varie sezioni, alle quali si contrappuntano in risposta tutte le altre rende bene l’idea dell’ambiente in cui il Rag, come tipo di musica, è nato.

  • DOLOMIA di Davide Donazzolo

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  • IMPRESSIONI FIABESCHE di Salvo Miraglia

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  • Segnaposto

    RENDING

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    IL MOMENTO PIU’ BELLO Opera Buffa in 1 Atto

    IL MOMENTO PIU’ BELLO
    Opera buffa in un atto
    Libretto di Gaetano Midulla

    Il momento più bello, titolo ripreso da un vecchio film italiano, è quello della nascita, quello del parto, il momento in cui una donna accede alla maternità come completamento della sua femminilità.
    L’opera, però, non è l’esaltazione dell’evento, al quale peraltro non si arriva. E’, al contrario, una demistificazione condotta attraverso i canali del paradosso e del cinismo che rifugge i canoni realistici. Attraverso una semplice, ordinaria visita dal ginecologo svela il complesso intrecciarsi delle relazioni amorose che non sempre sono trasparenti e monogamiche, anzi, spesso si rivelano essere delle situazioni intricate, confuse e ambigue che introducono al caos e dove non contano le psicologie dei personaggi ma piuttosto le loro azioni, il loro interagire frenetico che rompe le barriere del perbenismo e dell’ipocrisia, o, più semplicemente, possiamo apprezzarla come puro divertissement, una folata di brio che ci intratterrà piacevolmente per una manciata di minuti.

    Personaggi:
    Il marito – (tenore leggero)
    La moglie – (soprano leggero)
    Il medico – (baritono)
    L’infermiera – (mezzosoprano)
    Altre pazienti – (soprani e contralti)
    Altri mariti – (tenori e bassi)

    Orchestra:
    Flauto, Oboe, Fagotto, Clarinetto SIb, Corno, Trombone, Basso tuba, Pianoforte, Xilofono

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    MENA Opera Lirica in 2 Atti

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    THE HOLLY CITY per Voce, Coro e Orchestra

    The Holy City è una ballata di origine Vittoriana, datata 1892, scritta da Michael Maybrick sotto lo pseudonimo di Stephen Adams. Si dice che un cantante lirico, arrestato per frode, iniziò a cantarla, e alcuni detenuti nella cella accanto caddero sulle loro ginocchia appena iniziò la prima strofa: in seguito il giudice decise di rilasciarli senza pena, poiché dalla canzone avevano imparato la lezione. Questo brano è citato nell’Ulisse di Joyce, e la melodia è utilizzata in “Black and tan fantasy” di Duke Ellington.
    Scritta originariamente per voce solista e pianoforte, è qui arrangiata per voce, coro e orchestra sinfonica.

    The Holy City is a religious Victorian ballad dating from 1892, with music by Michael Maybrick writing under the alias Stephen Adams, with lyrics by Frederic Weatherly.
    The song is recorded in the African Methodist Episcopal Church Review in 1911 as having been sung by an opera singer awaiting trial for fraud in his cell while a group of men arrested for drunk and disorderly conduct were before the judge. The men were said to have dropped to the knees as the song began ‘Last night I lay a-sleeping, There came a dream so fair.’, the lyrics contrasting with their previous night’s drunkenness. The song’s conclusion resulted in the judge dismissing the men without punishment, each having learned a lesson from the song.
    The song is mentioned in James Joyce’s Ulysses, published 1918-1920. The melody formed the basis of a Spiritual titled Hosanna, which in turn was the basis for the opening of Duke Ellington’s Black and Tan Fantasy.
    Originally written for voice and piano, here is an arrangement for voice, choir and symphonic orchestra.

  • DUETTO per 2 Flauti e Archi e B.C.

  • PRELUDIO dalla Suite Inglese n° 5 BWV 810 per Orchestra d’Archi

  • PIANO ROCK per Pianoforte e Orchestra

    Il brano si sviluppa da un semplice spunto tematico esposto dal pianoforte fin dall’introduzione in un contesto ritmico polimetrico che contraddistingue l’intera composizione. Segue una serie di brevi episodi che ruotano tutti attorno a questa cellula motivica secondo un procedimento compositivo che consiste essenzialmente in trasformazioni ritmico-melodiche che non alterano sostanzialmente il disegno originale, in un contesto ritmico e armonico sempre cangiante.

  • MOVIMENTO SINFONICO per Orchestra

  • BAROQUE CONCERTO per Orchestra

  • ARMONIE VERTICALI per Pianoforte e Orchestra d’Archi

    Il Brano è stato commissionato nel 2010 dall’associazione culturale Cortina in Croda come sigla ufficiale di una serie di serate di cultura dedicate alla montagna e al rapporto che l’uomo ha con essa, sia dal punto di vista sportivo che culturale.
    Il pezzo scritto originariamente per pianoforte è stato rivisto aggiungendo l’orchestra d’archi. L’ introduzione e di seguito l’ intimo tema del violoncello sono il materiale dell’ intero pezzo.
    L’ascoltatore viene come portato in cima ad una vetta, e dopo una salita faticosa può finalmente godere e contemplare lo splendido e grandioso spettacolo offerto dalla natura.