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    L’UCCELLO DI FUOCO “FIREBIRD” suite del 1945

    180,00 Iva Inclusa

    L’uccello di fuoco è un balletto in un atto e due scene rappresentato per la prima volta il 25 giugno 1910 all’Opéra di Parigi. Gli interpreti principali furono Tamara Karsavina, Mikhail Fokine, Vera Fokina, Alexei Bulgakov. Fu uno dei cavalli di battaglia dei Balletti Russi di Djaghilev.

    La musica è di Igor’ Stravinskij, la coreografia di Mikhail Fokine, le scene di Alexandre Golovine, i costumi di Léon Bakst e la direzione di Gabriel Pierné.

    La musica per il balletto doveva essere scritta, in un primo tempo, da Liadov, ma egli desistette lasciando il posto a Stravinskij. Fu composta a San Pietroburgo una versione iniziale per pianoforte che in seguito venne orchestrata dal compositore nell’aprile del 1910. L’opera è dedicata a Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov.

    È il primo grande balletto del musicista russo, seguito di lì a poco da Petruška nel 1911 e da La sagra della primavera nel 1913, anch’essi commissionati da Diaghilev. Il balletto venne riscritto dallo stesso autore in forma di suite sinfonica nel 1911, riorchestrandola nel 1919 e poi in una nuova versione nel 1945.

    L’Uccello di fuoco ha un ruolo storico determinante nella storia del balletto. Quest’opera, per il suo grande valore musicale, ha dato novello vigore ad un genere che tentennava tra opere non proprio concepite per la danza come Sheherazade e altre, anche se notevoli, che avevano un carattere più folcloristico come le Danze dal Principe Igor.

    TRAMA:

    Ispirata a una fiaba russa, la storia vede lo scontro tra due elementi antitetici: un mago immortale di nome Kašej simbolo del male e l’Uccello di Fuoco che rappresenta la forza del bene.

    Il principe Ivan capita nel giardino incantato appartenente all’infernale Kašej, mago che pietrifica gli uomini ed imprigiona le donne. Nel giardino Ivan riesce a catturare uno splendido uccello dalle piume rosso oro per poi subito liberarlo ricevendo in cambio una penna d’oro. Durante la notte escono dal castello tredici principesse prigioniere, il principe avvicina una di esse e se ne innamora. Quando coraggiosamente tenta di seguirla, viene catturato dai demoni servitori del mago. Ivan agita la penna d’oro davanti a Kašej richiamando così l’Uccello di fuoco che trascina i malvagi in una danza infernale annientandoli. Su indicazione dell’uccello, il principe trova il grosso uovo che contiene l’anima del mago e lo distrugge, ponendo così fine ad ogni incantesimo, alla vita di Kašej e riunendosi alla principessa.

    LA MUSICA:

    La musica dell’Uccello di fuoco deve molto a Ciaikovskij e Rimskij-Korsakov; la novità e l’arditezza del linguaggio stravinskiano ne fanno però un’opera che si discosta da qualunque modello; per la potenza del discorso musicale, per l’autonomia del ritmo, per l’uso inconsueto dei timbri puri degli strumenti e per l’arditezza armonica si può ben dire che “Stravinskij ha acceso la prima esca nella compagine strumentale dell’orchestra ottocentesca” (R.Vlad). Ne L’Uccello di fuoco troviamo Eufoni e Contrabbassi che intonano un tema cupo, poi le terzine veloci dei  legni che preannunciano la comparsa dell’uccello di fuoco. A detta dell’autore, la danza della creatura benefica sarebbe il pezzo più riuscito dell’opera, quando cioè il corteo delle principesse viene reso con lenta maestà dalle ance.

    Il tema della principessa è mesto, Un crescendo annuncia la venuta di Kasej, mentre la “danza infernale dei sudditi di Kasej” rappresenta le tenebre attraverso un’orchestrazione affidata alle ance, coadiuvata da rulli di grancassa e tremolo di timpani.

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