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UNA POSTAL DE ARANJUEZ Concerto per Tromba solista e Banda
80,00€ Iva InclusaIl bellissimo tema del II° movimento del Concerto per Chitarra e Orchestra di Joaquin Rodrigo in una libera elaborazione per Tromba solista e Concert Band.
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MARCIA REALE Fanfara Reale e Marcia Reale
56,00€ Iva InclusaLa Marcia Reale d’Ordinanza, preceduta dalla Fanfara Reale, è stata l’inno del Regno di Sardegna prima e del Regno d’Italia poi, rappresentando così l’inno nazionale italiano fino all’avvento della Repubblica. Fu composta nel 1831 da Giuseppe Gabetti su incarico di Carlo Alberto di Savoia.ANALISI TECNICA:Nonostante i poderosi squilli di tromba iniziali, eseguiti con il “tutti” dell’orchestra, la Marcia Reale fu criticata fin dalla sua composizione poiché giudicata troppo retorica e banale, in particolare per la musica, considerata ottima per far marciare i soldati, ma per il resto piuttosto scadente. L’inno fu scelto attraverso un concorso pubblico con un premio per il vincitore di 50 lire, cifra di tutto rispetto per quei tempi. Si dice che i partecipanti abbiano cercato di vincere il concorso componendo una marcia che adulasse re Carlo Alberto più che cercando di comporre un capolavoro musicale.
Il testo della Marcia Reale fu perso molto probabilmente durante la prima guerra mondiale; tuttavia, molti musicisti cercarono di riscriverlo, tentando di adattarlo alla musica. Probabilmente una delle più celebri versioni cantate fu quella eseguita dal Coro e Orchestra Sinfonica dell’Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche. -
Frisina Mons. Marco PREFERISCO IL PARADISO – Trasc. per Solo, Coro e Wind Orchestra di Lazzeri Giampaolo
80,00€ Iva InclusaPreferisco il Paradiso è una miniserie televisiva italiana in due puntate, basata sulla biografia di Filippo Neri, andata in onda su Rai 1 il 20 e il 21 settembre 2011.
La miniserie, diretta da Giacomo Campiotti, con le musiche di Marco Frisina e co prodotta da Lux Vide e Rai Fiction, ha come interprete principale Gigi Proietti, nel ruolo del protagonista Filippo Neri, il presbitero proclamato santo nel 1622.
La Trascrizione per Solo, Coro e Symphonic Band è stata effettuata da Giampaolo Lazzeri.
Questa trascrizione può essere eseguita anche dalla sola Banda.
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ANNINA Marcia Sinfonica – Giovanni Orsomando – Rev. per Symphonic Band di Massimo Picchioni
50,00€ Iva InclusaLa bellissima Marcia Sinfonica ANNINA, composta dal Maestro Giovanni Orsomando e dedicata alla futura Moglie Marianna Natale “Alla futura compagna della mia vita” (come riportato nella partitura sia manoscritta che in stampa delle Edizioni Pucci), sposata nel 1924 e dalla quale avra 7 figli, tra cui Nicoletta, famosa per essere stata una delle prime annunciatrici della RAI. Nella revisione per Symphonic Band curata da Massimo Picchioni il revisore ha pensato di inserire delle parti opzionali quali: Fagotto, Contrabbasso a Corda e Timpani create appositamente per l’esecuzione da concerto.
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Palombi Alfredo SCENE MEDIOEVALI Revisione ed Adattamento all’Organico Moderno di Sarcina Antonia
90,00€ Iva InclusaAlfredo Palombi 1875-1954 è stato allievo di Strumentazione per Banda di Alessandro Vessella.Questa bellissima composizione si divide in sette brevi pezzi a carattere descrittivo: Alba di festa; Preghiera Mattutina; La caccia; Scende la notte; La battaglia; Trenodia in morte di un eroe; Inno di trionfo. La revisione per Symphonic Band è stata curata da Antonia Sarcina. -
CANTI DELL’ALTOPIANO
80,00€ Iva InclusaCANTI DELL’ALTOPIANO:
Canti dell’altopiano è una fantasia descrittiva che raccoglie i più celebri canti della grande guerra. Il brano vuole descrivere la vita militare di un soldato costretto ad arruolarsi per il “bene della patria”. Il tutto inizia con un lungo pedale sopra il quale a poco a poco prende forma il tema dell’adunata militare che sfocia in un dolce e nostalgico “Addio mia bella addio”. Terminata questa sezione introduttiva viene raccontata la guerra vera e propria, citando i momenti in qui il giovane soldato è costretto a fare la sentinella in una nottata burrascosa (Era una notte che pioveva), i momenti in cui si cantavano le lodi del corpo di appartenenza (Sul cappello), gli istanti tragici e la perdita del proprio capitano (Il testamento del capitano), gli attimi in cui era necessario sparare e si vedeva perdere i propri compagnai (Ta-pum), i pochi secondi in cui si cantavano canti d’incoraggiamento (La leggenda del Piave), i momenti in cui si ricordava la propria amata (Sul ponte di Bassano) e i ricordi degli amici scomparsi (Il silenzio). Al termine di questa sezione abbiamo il finale della composizione anch’esso strutturato su un lungo pedale in cui tutte le teste dei temi sentiti in precedenza si sovrappongono una sull’altra, come i ricordi della guerra si sovrappongono nelle memorie del soldato.
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Palombi Alfredo SUITE ALL’ANTICA Revisione ed Adattamento all’Organico Moderno di Sarcina Antonia
100,00€ Iva InclusaAlfredo Palombi 1875-1954 è stato allievo di Strumentazione per Banda di Alessandro Vessella.Questa bellissima Suite è una composizione in 3 tempi, PRELUDIO E FUGA, ARIA e GIGA e la revisione per Symphonic Band è stata curata da Antonia Sarcina. -
CANTI DALLA TRINCEA
100,00€ Iva InclusaWalter Bonadè
“CANTI DALLA TRINCEA”
Questa fantasia, per Coro e Concert Band, della grande guerra contiene i seguenti canti popolari:
1) DI QUA, DI LA’ DEL PIAVE;
2) TA PUM;
3) LA TRADOTTA;
4) SUL CAPPELLO; -
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INNO NAZIONALE TEDESCO – INNO NAZIONALE DELLA GERMANIA
56,00€ Iva InclusaStampato assieme a Inno nazionale AUSTRIACO. -
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TRITTICO CHIESASTICO
48,00€ Iva InclusaQuesta Selezione di canti da Chiesa contiene: TU SEI LA MIA VITA – CANTO PER CRISTO – CREDO IN TE, SIGNOR.
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TIGRE DI PIETRA
80,00€ Iva InclusaTIGRE DI PIETRA
di Enrico Tiso
Il brano si ispira all’omonima leggenda contenuta nel Koniaku Monogatari Shu, un’antica raccolta giapponese con oltre 1000 racconti di letteratura indiana, cinese e giapponese. TIGRE DI PIETRA si trova nel decimo volume dell’antologia.
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INNO NAZIONALE ITALIANO Inno di Mameli
45,00€ Iva InclusaIl Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Fratelli d'Italia, o Inno di Mameli, è l'inno nazionale della Repubblica Italiana, adottato provvisoriamente dal 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005.
Nell'autunno del 1847, Goffredo Mameli scrisse il testo de Il Canto degli Italiani. Dopo aver scartato l'idea di adattarlo a musiche già esistenti, il 10 novembre lo inviò al maestro Michele Novaro, che scrisse di getto la musica, cosicché l'inno poté debuttare il 10 dicembre, quando sul piazzale del Santuario della Nostra Signora di Loreto a Oregina fu presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci suonato dalla Filarmonica Sestrese C. Corradi G. Secondo, allora banda municipale di Sestri Ponente “Casimiro Corradi”.
Era un momento di grande eccitazione: mancavano pochi mesi al celebre 1848, che era già nell'aria: era stata abolita una legge che vietava assembramenti di più di dieci persone, così ben 30.000 persone ascoltarono l'inno e l'impararono; nel frattempo Nino Bixio sulle montagne organizzava i falò della notte dell'Appennino. Dopo pochi giorni, tutti conoscevano l'inno, che veniva cantato senza sosta in ogni manifestazione (più o meno pacifica). Durante le Cinque giornate di Milano, gli insorti lo intonavano a squarciagola: il Canto degli italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento.Gli inni patriottici come l'inno di Mameli (sicuramente il più importante) furono un importante strumento di propaganda degli ideali del Risorgimento e di incitamento all'insurrezione, che contribuì significativamente alla svolta storica che portò all'emanazione dello Statuto albertino, ed all'impegno del re nel rischioso progetto di riunificazione nazionale.
Quando l'inno si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo, considerandolo eversivo (per via dell'ispirazione repubblicana e anti-monarchica del suo autore); visto il totale fallimento, tentarono di censurare almeno l'ultima parte, estremamente dura con gli Austriaci, al tempo ancora formalmente alleati, ma neppure in questo si ebbe successo.
Dopo la dichiarazione di guerra all'Austria, persino le bande militari lo suonarono senza posa, tanto che il Re fu costretto a ritirare ogni censura del testo, così come abrogò l'articolo dello Statuto albertino secondo cui l'unica bandiera del regno doveva essere la coccarda azzurra, rinunciando agli inutili tentativi di reprimere l'uso del tricolore verde, bianco e rosso, anch'esso impostosi come simbolo patriottico dopo essere stato adottato clandestinamente nel 1831 come simbolo della Giovine Italia.
In seguito fu proprio intonando l'inno di Mameli che Garibaldi, con i “Mille”, intraprese la conquista dell'Italia meridionale e la riunificazione nazionale.
Mameli era già morto, ma le parole del suo inno, che invocava un'Italia unita, erano più vive che mai. Anche l'ultima tappa di questo processo, la presa di Roma del 1870, fu accompagnata da cori che lo cantavano accompagnati dagli ottoni dei bersaglieri.
Anche più tardi, per tutta la fine dell'Ottocento e oltre, Fratelli d'Italia rimase molto popolare come in occasione della guerra libica del 1911-12, che lo vide ancora una volta il più importante rappresentante di una nutrita serie di canti patriottici vecchi e nuovi. Lo stesso accadde durante la prima guerra mondiale: l'irredentismo che la caratterizzava, l'obiettivo di completare la riunificazione, trovò facilmente ancora una volta un simbolo nel Canto degli italiani.
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CUORE ABRUZZESE
70,00€ Iva InclusaLa marcia sinfonica più eseguita e conosciuta in tutto il mondo del M° Orsomando è oggi disponibile nella revisione e strumentazione per Symphonic Band di Massimo Picchioni.
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INNO NAZIONALE ITALIANO Inno di Mameli
56,00€ Iva InclusaStampata assieme a INNO DI GARIBALDI.Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Fratelli d'Italia, o Inno di Mameli, è l'inno nazionale della Repubblica Italiana, adottato provvisoriamente dal 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005.Nell'autunno del 1847, Goffredo Mameli scrisse il testo de Il Canto degli Italiani. Dopo aver scartato l'idea di adattarlo a musiche già esistenti, il 10 novembre lo inviò al maestro Michele Novaro, che scrisse di getto la musica, cosicché l'inno poté debuttare il 10 dicembre, quando sul piazzale del Santuario della Nostra Signora di Loreto a Oregina fu presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci suonato dalla Filarmonica Sestrese C. Corradi G. Secondo, allora banda municipale di Sestri Ponente “Casimiro Corradi”.
Era un momento di grande eccitazione: mancavano pochi mesi al celebre 1848, che era già nell'aria: era stata abolita una legge che vietava assembramenti di più di dieci persone, così ben 30.000 persone ascoltarono l'inno e l'impararono; nel frattempo Nino Bixio sulle montagne organizzava i falò della notte dell'Appennino. Dopo pochi giorni, tutti conoscevano l'inno, che veniva cantato senza sosta in ogni manifestazione (più o meno pacifica). Durante le Cinque giornate di Milano, gli insorti lo intonavano a squarciagola: il Canto degli italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento.Gli inni patriottici come l'inno di Mameli (sicuramente il più importante) furono un importante strumento di propaganda degli ideali del Risorgimento e di incitamento all'insurrezione, che contribuì significativamente alla svolta storica che portò all'emanazione dello Statuto albertino, ed all'impegno del re nel rischioso progetto di riunificazione nazionale.
Quando l'inno si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo, considerandolo eversivo (per via dell'ispirazione repubblicana e anti-monarchica del suo autore); visto il totale fallimento, tentarono di censurare almeno l'ultima parte, estremamente dura con gli Austriaci, al tempo ancora formalmente alleati, ma neppure in questo si ebbe successo.
Dopo la dichiarazione di guerra all'Austria, persino le bande militari lo suonarono senza posa, tanto che il Re fu costretto a ritirare ogni censura del testo, così come abrogò l'articolo dello Statuto albertino secondo cui l'unica bandiera del regno doveva essere la coccarda azzurra, rinunciando agli inutili tentativi di reprimere l'uso del tricolore verde, bianco e rosso, anch'esso impostosi come simbolo patriottico dopo essere stato adottato clandestinamente nel 1831 come simbolo della Giovine Italia.
In seguito fu proprio intonando l'inno di Mameli che Garibaldi, con i “Mille”, intraprese la conquista dell'Italia meridionale e la riunificazione nazionale.
Mameli era già morto, ma le parole del suo inno, che invocava un'Italia unita, erano più vive che mai. Anche l'ultima tappa di questo processo, la presa di Roma del 1870, fu accompagnata da cori che lo cantavano accompagnati dagli ottoni dei bersaglieri.
Anche più tardi, per tutta la fine dell'Ottocento e oltre, Fratelli d'Italia rimase molto popolare come in occasione della guerra libica del 1911-12, che lo vide ancora una volta il più importante rappresentante di una nutrita serie di canti patriottici vecchi e nuovi. Lo stesso accadde durante la prima guerra mondiale: l'irredentismo che la caratterizzava, l'obiettivo di completare la riunificazione, trovò facilmente ancora una volta un simbolo nel Canto degli italiani.
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SUI MONTI DELLA GRANDE GUERRA
100,00€ Iva InclusaWalter Bonadè
“SUI MONTI DELLA GRANDE GUERRA”Questa fantasia, per Coro e Concert Band, della Grande Guerra contiene i seguenti canti popolari:
1) ERA UNA NOTTE CHE PIOVEVA;
2) SUI MONTI SCARPAZI;
3) MONTE CANINO;
4) MONTE NERO; -
INNO NAZIONALE UNGHERESE
56,00€ Iva InclusaStampato assieme a Inno nazionale della REPUBBLICA CECA. -
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ANNI 50 (Formato librettabile)
50,00€ Iva InclusaANNI 50 Contiene: Anema e Core–Amapola-Volare/nel blu dipinto di blu. -
GLORIA ALLE ALI D’ITALIA Marcia Sinfonica di P. Quatrano rev. M. Picchioni
70,00€ Iva InclusaLa Marcia sinfonica GLORIA ALLE ALI D’ITALIA è stata composta da Pasquale Quatrano nel 1931.
La revisione e strumentazione per Symphonic Band è sata curata da Massimo Picchioni.
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