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SINFONIA N° 9 in MI min “DAL NUOVO MONDO” 4° Tempo
120,00€ Iva InclusaLa Sinfonia n. 9 in mi minore di Antonín Dvorák (op. 95), più nota col titolo di Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”, fu pubblicata come sinfonia n. 5, ma è in realtà la nona ed ultima fra le sinfonie di Dvorák.
Il titolo si riferisce evidentemente al Nuovo Mondo che è l’America, in seguito alla nomina del compositore come direttore del New York National Conservatory of Music. La cultura americana stimolò e arricchì Dvorák, che propose una sinfonia di matrice classica europea, ma contaminata dalla musica autoctona, come gli spirituals.
« Nella Sinfonia n. 9 ho semplicemente scritto temi originali che racchiudono le peculiarità della musica indiana »
(A.Dvorák)
Fu composta nel 1893 a New York ed eseguita in prima assoluta alla Carnegie Hall il 16 dicembre di quello stesso anno, ottenendo un enorme successo. -
POMP AND CIRCUMSTANCE n° 1 Marcia da concerto – E. Elgar / Trasc. per Concert Band di M. Picchioni
100,00€ Iva InclusaLa più famosa delle 5 marce per orchestra composte da Elgar nel lungo periodo che va dal 1901 al 1930. -
POMP AND CIRCUMSTANCE n° 1 Tema principale
42,00€ Iva InclusaLa più famosa delle 5 marce per orchestra composte da Elgar nel lungo periodo che va dal 1901 al 1930. -
MARCHE FUNEBRE D’UNE MARIONETTE
90,00€ Iva InclusaConosciuta da tutti come la sigla italiana Tv di Hitchcoch la Marcia funebre di una marionetta è un brano molto divertente ed orecchiabile, che coinvolgerà sicuramente il vostro pubblico. -
LARGO dall’Opera SERSE
70,00€ Iva InclusaNel 1738 Haendel cmpose l’Opera comica “SERSE” che racconta gli amori di Serse, rappresentazione puramente uimmaginaria del Re di persia. Haendel integra nell’Opera l’aria “Ombra mai fu” ripresa in diverse versioni strumentali con il titolo di “LARGO”.
L’opera si finge in Abido, città su l’Ellesponto dalla parte di Asia, in tempo che Serse vi fa piazza d’armi per la guerra contro l’Ateniesi.ANALISI TECNICA:
La bellissima trascrizione per Symphonic Band di Massimo Picchioni è ideale per lo sviluppo del fraseggio, del legato, la valorizzazione e le caratteristiche delle sezioni del vostro organico.
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MARS THE BRINGER OF WAR da THE PLANETS
85,00€ Iva InclusaLa suite The Planets (I pianeti) fu e rimane ancora oggi l’opera più amata e ammirata del compositore inglese Gustav Holst.
Fu concepita a partire dal 1914 sulla scia del grande interesse per l’astrologia che Holst aveva sviluppato in seguito ad un incontro con Clifford Bax, durante un periodo di vacanza in Spagna nella primavera del 1912. Presto diventò un bravo interprete di oroscopi.
Nella sua produzione è evidente l’influsso del folclore musicale inglese e di elementi esotici orientali, ma soprattutto della musica di R. Wagner e di I. Stravinskij.
Con E.W. Elgar e con R. Vaughan Williams fu uno dei maggiori rappresentanti della scuola musicale inglese.
In questa serie di sette poemi sinfonici descrive i sette pianeti del sistema solare conosciuti all’epoca, così come li rappresentava la mitologia greco-romana.
Holst aveva comunque certamente tratto ispirazione dal libro The Art of Synthesis di Alan Leo, che è diviso in capitoli ognuno dei quali è dedicato ad un pianeta e ne descrive le caratteristiche della personalità e i valori ad esso associati, così che per esempio, nel libro di Leo
– Marte – Indipendente, ambizioso, caparbio
– Venere – Amore che rinasce, emotività
– Mercurio – Il messaggero alato degli dei, pieno di risorse, eclettico
– Giove – Portatore d’abbonanza e perseveranza.
Holst fu inoltre influenzato da un astrologo del XIX secolo chiamato Raphael, il cui libro verte sul ruolo che giocano i pianeti nei destini del mondo.
L’opera venne completata in due fasi: dapprima Marte, Venere e Giove, quindi Saturno, Urano, Nettuno e Mercurio dopo una pausa dedicata ad altre composizioni.
L’ultima nota fu scritta nel 1916. -
LA GRANDE PORTA DI KIEV
80,00€ Iva InclusaQuadri da un’esposizione è una composizione pianistica a soggetto di Modest Mussorgsky, in seguito rielaborata da Maurice Ravel per orchestra sinfonica.
Nella Grande Porta di Kiev vengono rappresentati i lineamenti maestosi della grande porta della città e i suoni delle campane. Nel tema è presente il carattere nazionale della musica russa, che acquista una grande solennità, tale da concludere il ciclo con una vera e propria apoteosi. -
BARCAROLE Barcarola dall’Opera I RACCONTI DI HOFMAN – TALES OF HOFFMANN
90,00€ Iva InclusaI racconti di Hoffmann è un’opera fantastica in cinque atti di Jacques Offenbach su libretto di Jules Barbier, tratto da una pièce scritta nel 1851 assieme a Michel Carré.
È la seconda opera composta da Offenbach, compositore dedito al genere dell’operetta, che tuttavia morì prima di completarne la strumentazione, terminata in seguito da Ernest Guiraud. La prima rappresentazione assoluta avvenne all’Opéra-Comique di Parigi il 10 febbraio 1881.
Tra le arie più famose dell’opera c’è sicuramente la barcarola che apre l’atto veneziano: “Belle nuit, ô nuit d’amour”. Curiosamente l’aria non fu composta da Offenbach pensando a Les contes d’Hoffmann, ma come “canzone degli Elfi”’ per l’opera Die Rheinnixen (Le fate del Reno), rappresentata per la prima volta a Vienna l’8 febbraio 1864. Fu Ernest Guiraud, incaricato di terminare l’orchestrazione alla morte del collega, a decidere di inserire la barcarola nella nuova opera.
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110,00€99,00€ Iva InclusaPuccini Giacomo CAPRICCIO SINFONICO Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo
110,00€99,00€ Iva InclusaÈ l’ultimo dei tre pezzi autonomi per orchestra e al tempo stesso il più vasto; è la sua prima grande composizione che realizza già quel particolarissimo «stile pucciniano» che cerca di unire la tradizione della melodia italiana con l’elaborazione tematica e l’orchestrazione alla Wagner. Puccini vi lavorò con grande impegno e «accanitamente», come scrisse lui stesso poco prima di portarlo a termine. Come era normale per le prove d’esame di questo tipo, il Capriccio fu eseguito, nei concerti pubblici che presentavano i lavori dei diplomati, il 14 e 16 luglio 1883. Il successo fu rilevante: Franco Faccio, direttore dell’orchestra della Scala e uno dei più importanti direttori italiani, dopo aver condotto la prima esecuzione, inserì il pezzo in due concerti da lui diretti a Torino l’anno successivo. Nello stesso 1884 il Capriccio fu stampato in una riduzione per pianoforte a quattro mani dalla casa editrice milanese Lucca. Puccini utilizzerà alcuni passaggi del Capriccio, che evidentemente aveva trovato particolarmente riusciti, ne Le Villi, in Edgar e – la citazione più famosa – ne La bohème, come attacco strumentale praticamente identico. È da notare che il Capriccio è stata l’unica delle sue prime composizioni a essere eseguita ancora una volta molti anni più tardi: nel 1893 a Venezia. La partitura autografa è stata la base per questa edizione. Il Capriccio sinfonico, come nessun’altra composizione del periodo in cui Puccini era studente, rivela un’insolita sottigliezza musicale e trascende in modo evidente il momento e l’occasione della sua creazione, non solo per le anticipazioni tematiche di opere più tarde.
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