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CZARDAS per OBOE solista e Pianoforte – Monti V. – Trasc. Picchioni M.
10,00€ Iva InclusaIl lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky. -
CZARDAS per FLAUTO solista e Pianoforte – Monti V. – Trasc. Picchioni M.
10,00€ Iva InclusaIl lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky. -
CZARDAS per TROMBONE solista e Pianoforte – Monti V. – Trasc. Picchioni M.
10,00€ Iva InclusaIl lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky. -
CZARDAS per TROMBA solista e Pianoforte – Monti V. – Trasc. Picchioni M.
10,00€ Iva InclusaIl lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky. -
CZARDAS per SAX CONTRALTO solista e Pianoforte – Monti V. – Trasc. Picchioni M.
10,00€ Iva InclusaIl lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky. -
CZARDAS per CLARINETTO solista e Pianoforte – Monti V. – Trasc. Picchioni M.
10,00€ Iva InclusaIl lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky. -
SCALE ED ARPEGGI IN TUTTE LE TONALITA’ per BASSO TUBA Picchioni Massimo
8,00€ Iva InclusaHo raccolto in questo volume tutte le scale maggiori e minori (naturali, armoniche e melodiche) scale per toni interi (esatonali) e di tutti gli arpeggi maggiori, minori, di settima di dominante, settima diminuita e scala cromatica. Sono comprese anche le tonalità enarmoniche (5-6-7 diesis e 5-6-7 bemolli), così da agevolare l’allievo allo studio ed avere “sotto mano” anche queste scale. Inoltre ho aggiunto, qui sotto, uno specchietto con vari modi possibili di esecuzione (staccate, legate, a due legate, a due staccate, a tre legate, a tre staccate, a quattro legate, a quattro staccate ecc…); da studiare prima in tempo lento per arrivare, gradualmente, ad un tempo veloce, così da ottenere un esecuzione fluida e sicura e migliorare la propria tecnica.
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SCALE ED ARPEGGI IN TUTTE LE TONALITA’ per CORNO Picchioni Massimo
8,00€ Iva InclusaHo raccolto in questo volume tutte le scale maggiori e minori (naturali, armoniche e melodiche) scale per toni interi (esatonali) e di tutti gli arpeggi maggiori, minori, di settima di dominante, settima diminuita e scala cromatica. Sono comprese anche le tonalità enarmoniche (5-6-7 diesis e 5-6-7 bemolli), così da agevolare l’allievo allo studio ed avere “sotto mano” anche queste scale. Inoltre ho aggiunto, qui sotto, uno specchietto con vari modi possibili di esecuzione (staccate, legate, a due legate, a due staccate, a tre legate, a tre staccate, a quattro legate, a quattro staccate ecc…); da studiare prima in tempo lento per arrivare, gradualmente, ad un tempo veloce, così da ottenere un esecuzione fluida e sicura e migliorare la propria tecnica.
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SCALE ED ARPEGGI IN TUTTE LE TONALITA’ per TROMBA Picchioni Massimo
8,00€ Iva InclusaHo raccolto in questo volume tutte le scale maggiori e minori (naturali, armoniche e melodiche) scale per toni interi (esatonali) e di tutti gli arpeggi maggiori, minori, di settima di dominante, settima diminuita e scala cromatica. Sono comprese anche le tonalità enarmoniche (5-6-7 diesis e 5-6-7 bemolli), così da agevolare l’allievo allo studio ed avere “sotto mano” anche queste scale. Inoltre ho aggiunto, qui sotto, uno specchietto con vari modi possibili di esecuzione (staccate, legate, a due legate, a due staccate, a tre legate, a tre staccate, a quattro legate, a quattro staccate ecc…); da studiare prima in tempo lento per arrivare, gradualmente, ad un tempo veloce, così da ottenere un esecuzione fluida e sicura e migliorare la propria tecnica.
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JESUS BLEIBET MEINE FREUDE Corale dalla Cantata BWV 147
75,00€ Iva InclusaJesus bleibet meine Freude è il titolo del celebre corale di Johann Sebastian Bach, tratto dalla Cantata BWV 147. Esso è caratterizzato da un flusso melodico ininterrotto eseguito dalla Banda, che si intreccia con gli interventi saltuari del coro. La melodia della Banda si interrompe solo durante due versi cantati dal coro, Jesus bleibet meine Freude e Jesus wehret allem Leide, quasi a voler sottolineare il senso statico di quelle parole: Cristo resta in eterno la gioia dell’anima e può fermare la sofferenza umana. In tutti gli altri versi la melodia affidata alla Banda esprime il flusso ininterrotto di energia spirituale che promana da Cristo, come espresso dal testo con termini quali “linfa”, “forza”, “consolazione”.
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ORGELKONZERT n° 5 op. 4 in FA Magg. “CONCERTO PER ORGANO E ORCHSTRA” Trasc. per Organo e Concert Band
90,00€ Iva InclusaCon l’espressione concerti per organo e orchestra op. 4 HWV 289-294 ci si riferisce a una raccolta di sei composizioni di Georg Friedrich Händel, scritte a Londra fra il 1735 e il 1736.
I sei concerti per organo e orchestra vennero pubblicati nel 1738 da John Walsh come opus 4 di Händel. Composti per rendere piacevole l’attesa durante gli intervalli degli oratori da rappresentare al Covent Garden, Händel utilizzò l’organo, strumento fino ad allora relegato al mero servizio liturgico, per fargli assumere un carattere nuovo, più mondano e brillante. Dalle partiture si nota che l’esecuzione di questi concerti non necessita di uno strumento di grandi dimensioni, richiedendo solo rarissimamente l’uso della pedaliera e rendendo perciò i concerti eseguibili anche al clavicembalo.
I quattro concerti HWV 290-293 erano stati composti ed eseguiti come intervalli nelle rappresentazioni degli oratori Esther, Deborah e Athalia nel marzo e aprile 1735 presso il nuovo teatro del Covent Garden. Gli altri due concerti, HWV 289 e HWV 294, vennero eseguiti nel febbraio e nel marzo 1736 come intervalli durante la rappresentazione di Alexander’s Feast HWV 75.
Il Concerto n° 5 op. 4 in FA maggiore è la trascrizione della sonata per flauto op. 1 num. 1, questo concerto richiama nello stile le composizioni di Arcangelo Corelli, autore conosciuto personalmente da Händel. -
Kopprasch C. 60 STUDI PER CORNO 2° parte studi 35-60
10,00€ Iva InclusaRistampa/Reprint dell’edizione originale
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Kopprasch C. 60 STUDI PER CORNO 1° parte studi 1-34
10,00€ Iva InclusaRistampa/Reprint dell’edizione originale
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CONCERTO PER VIOLINO E ORCHESTRA in Re op. 61 Trasc. per Violino e Concert Band
300,00€ Iva InclusaIl concerto rappresenta una delle pagine più alte del genio musicale del grande compositore, sia per la sua intrinseca bellezza ed euritmia, sia per i dialoghi, di carattere intimo, che vengono via via sviluppati tra il violino solista e la Banda (l’orchestra) nel corso dei tre movimenti.
E’ stato composto da Ludwig van Beethoven in circa sei mesi nel 1806, ed è in tre movimenti:
- Allegro ma non troppo
- Larghetto
- Rondò: Allegro
Il secondo e il terzo movimento sono collegati direttamente tra di loro senza alcuna interruzione.
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10 CAPRICCI PER CLARINETTO op. 9 – GAMBARO VINCENZO
8,00€ Iva InclusaRistampa/Reprint dell’edizione originale
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Kopprasch 60 STUDI PER TROMBA 2° parte studi 35-60
10,00€ Iva InclusaRistampa/Reprint dell’edizione originale
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Kopprasch 60 STUDI PER TROMBA 1° parte studi 1-34
10,00€ Iva InclusaRistampa/Reprint dell’edizione originale
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Kopprasch 60 STUDI PER BASSO TUBA 2° parte studi 35-60
10,00€ Iva InclusaRistampa/Reprint dell’edizione originale
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Kopprasch 60 STUDI PER BASSO TUBA 1° parte studi 1-34
10,00€ Iva InclusaRistampa/Reprint dell’edizione originale
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Kopprasch 60 STUDI PER TROMBONE 2° parte studi 35-60
10,00€ Iva InclusaRistampa/Reprint dell’edizione originale
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Kopprasch 60 STUDI PER TROMBONE 1° parte studi 1-34
10,00€ Iva InclusaRistampa/Reprint dell’edizione originale
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34 STUDI PER CORNO op. 64 – 2° parte STUDI 23-34
13,00€ Iva InclusaRistampa/Reprint dell’edizione originale
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34 STUDI PER CORNO op. 64 – 1° parte STUDI 1-22
13,00€ Iva InclusaRistampa/Reprint dell’edizione originale
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SUITE INFANTILE per Pianoforte
15,00€ Iva InclusaE’ una suite di composizioni originaria per pianoforte e successivamente trascritta per orchestra e Chitarra.
Comprende:1) Nel giardino settecentesco (1924),
2) Il buon Pierino (1934),
3) Nostalgia alpina (1931),
4) Topolino va soldato (1933),
5) Ninna nanna di Natale (1934),
6) C’era un re che aveva tre figlie (1935) – per pianoforte a 4 mani.
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SUITE INFANTILE Trascrizione per Chitarra
15,00€ Iva InclusaE’ una suite di composizioni originaria per pianoforte e successivamente trascritta per orchestra e Chitarra.
La versione per Chitarra è stata curata da Josè de Azpiazu
Comprende:
1) Nel giardino settecentesco (1924),
2) Il buon Pierino (1934),
3) Nostalgia alpina (1931),
4) Topolino va soldato (1933),
5) Ninna nanna di Natale (1934),
6) C’era un re che aveva tre figlie (1935) – per 2 Chitarre.
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LOUKSNA per Tuba e Organo
8,00€ Iva InclusaLOUKSNA:
La composizione è stata concepita per tuba e organo. La parte di organo è stata scritta a due righi, in quanto il terzo rigo, destinato normalmente alla pedaliera, viene sostituito dalla parte di tuba.
Il brano può essere suonato anche con il pianoforte. Per sopperire alla impossibilità di eseguire suoni lunghi tenuti con un pianoforte (come da battuta 69 alla fine), è possibile ribattere ogni accordo dopo ogni misura.
Per creare un’atmosfera “lunare” il compositore si serve dell’utilizzo di intervalli di semitono, dissonanze, sovrapposizione di accordi maggiori a distanza di tritono, ecc.
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LE VOCI DEL BOSCO per Clarinetto solo (in LA)
10,00€ Iva InclusaLE VOCI DEL BOSCO:
Il brano trae ispirazione dall’omonimo libro dello scrittore ertano Mauro Corona. Attraverso un linguaggio contemporaneo ricco di effetti speciali, il compositore vuole descrivere la voce, che se ascoltata con attenzione e silenzio, il bosco ci fa sentire.
“… Tutto, in natura, ha un proprio carattere, una personalità, un linguaggio, un destino. Osservando ed ascoltando con attenzione il creato, è possibile udire la sua voce…” (Cit. dal libro)
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ESERCIZI GIORNALIERI TRATTI DAL REPERTORIO LIRICO E SINFONICO
25,00€ Iva InclusaAndrea Bonaldo
ESERCIZI GIORNALIERI TRATTI DAL REPERTORIO LIRICO E SINFONICO
Studi sulla tecnica per il trombettista orchestrale (e non)
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IL BREVIARIO DEI TROMBETTISTI
12,00€ Iva InclusaIL BREVIARIO DEI TROMBETTISTI
Con il breviario dei trombettisti ho voluto raggruppare in un unico volume, pratico ed essenziale, i vari argomenti inerenti la tecnica della tromba.
Il breviario è pensato per il mantenimento del trombettista che viaggia e vuole leggere la musica su supporto cartaceo, per l’insegnante che non vuole portare con sè pacchi di materiale durante la giornata di lavoro, per lo studente che desidera segnarsi i suoi appunti con la matita sulla carta come si faceva una volta e per tutti i trombettisti in generale.
Tutti gli esercizi presenti nel libro sono il frutto di anni di esperienza personale nel campo dell’insegnamento e sono stati testati sui miei allievi.
Spero che questo fascicolo possa esservi utile durante la vostra carriera musicale.
Andrea Bonaldo
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1.000,00€900,00€ Iva InclusaPAGLIACCI Opera completa per Soli, Coro e Concert Band di Massimo Picchioni
1.000,00€900,00€ Iva InclusaLa rappresentazione inizia a sipario calato, con Tonio che, in costume da Taddeo, si presenta come Prologo, fungendo da portavoce dell’autore ed enunciando i principi informatori e la poetica dell’opera. Il Prologo di Pagliacci costituisce un vero e proprio manifesto poetico-programmatico della corrente verista all’interno della giovane scuola italiana.
La compagnia di Canio è giunta in un paesino meridionale, Montalto Uffugo in provincia di Cosenza, per inscenare una commedia. Canio non sospetta che la moglie Nedda lo tradisca con Silvio, un contadino del luogo. Tonio, che ama Nedda ma che è da lei respinto, avvisa Canio del tradimento. Questo scopre i due amanti che si promettono amore, ma Silvio fugge senza che Canio lo veda in volto. Canio vorrebbe scagliarsi contro Nedda, ma arriva uno degli attori a sollecitare l’inizio della commedia perché il pubblico aspetta. Canio non può fare altro, nonostante il suo turbamento, che truccarsi e prepararsi per la commedia (Recitar… Vesti la giubba).
Canio, nel ruolo di Pagliaccio, impersona appunto un marito tradito dalla sposa Colombina.
La realtà e la finzione finiscono col confondersi, e Canio, nascondendosi dietro il suo personaggio, riprende il discorso interrotto dalla necessità di dare inizio alla commedia e, sempre recitando, rinfaccia a Nedda la sua ingratitudine e trattandola duramente le dice che il suo amore è ormai mutato in odio per la gelosia.
Di fronte al rifiuto di Nedda di dire il nome del suo amante, Canio uccide lei e Silvio accorso per soccorrerla. Tonio e Beppe, inorriditi, non intervengono, ma gli spettatori, comprendendo troppo tardi che ciò che stanno vedendo non è più finzione, cercano invano di fermare Canio, che, a delitto compiuto, esclama beffardo: “la commedia è finita!”. -
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1.000,00€900,00€ Iva InclusaMascagni Pietro CAVALLERIA RUSTICANA Opera Completa Trascrizione per Soli, Coro e Concert Band di Picchioni Massimo
1.000,00€900,00€ Iva InclusaNUOVA TRASCRIZIONE!!!!
L’Atto si svolge in un paesino della Sicilia, nel giorno di Pasqua. L’Opera comincia con la voce di compare Turiddu che intona una serenata alla sua bella Lola, pur sapendo che durante il suo servizio militare, lei ha sposato Alfio. Tra la folla di paesani in festa compare anche Santuzza, l’attuale fidanzata di Turiddu. Sentendosi in una posizione quantomai complicata, Santuzza decide di chiedere consiglio a Lucia, la madre di Turiddu.
Lucia afferma che Turiddu è andato a comprare il vino per la festa; quando Santuzza le controbatte che compare Turiddu è stato visto aggirarsi in paese, Lucia – temendo che qualcuno possa ascoltare le loro parole – la zittisce chiedendole di entrare in casa. Santuzza però rifiuta l’invito.
In casa di Lucia arriva Alfio, venuto a far visita alla madre di Turiddu. Alfio le domanda del vino per la festa, Lucia ripete nuovamente che se ne stava occupando Turiddu. Alfio le replica di averlo visto quella mattina stessa, aggirarsi attorno alla sua casa.
Appena Alfio esce di scena, Santuzza rivela a Lucia della relazione in corso tra Turiddu e Lola. Lucia, attonita, si rivolge alla Madonna per il peccato commesso da suo figlio.
Entrano quindi in scena Turiddu, che bisticcia con Santuzza, e Lola che si attacca anche lei con Santuzza.Lola esce di scena per recarsi in chiesa; a questo punto la lite tra Turiddu e Santuzza diventa violenta. Quando Turiddu arriva ad usare violenza fisica su Santuzza, lei gli augura la malapasqua.
Anche Turiddu alfine si reca in chiesa. Santuzza, profondamente ferita e amareggiata, svela ad Alfio la relazione in corso tra sua moglie e Turiddu.
Finita la funzione, Turiddu si occupa di offrirevino ai paesani, con il secondo fine di passare più tempo in compagnia di Lola. Viene offerto del vino anche ad Alfio, ma questi lo rifiuta.
Turiddu allora fa per abbracciarlo, come gesto distensivo; questo si rivela essere uno stratagemma per mordergli l’orecchio e sidarlo quindi a duello.
Ormai completamente ubriaco, Turiddu abbraccia la madre e le raccomanda di badare a Santuzza.La scena si chiude con urlo provenire dalla folla di popolani: “Hanno ammazzato compare Turiddu!”.
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4 CANZONI RINASCIMENTALI per Chitarra
15,00€ Iva Inclusa4 CANZONI RINASCIMENTALI
Trascrizioni per chitarra di Renzo Rossi
Chi la Gagliarda donne, vò imparare – So ben mi c’ha bon tempo – Greensleaves – Geordie.
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4 CANZONI per Chitarra
7,00€ Iva Inclusa4 CANZONI per Chitarra
A suon di Tango – Andante mosso – Con la Musica – Domenica.
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MILITAIR MARSCH fur Militarmusik WoO 24
60,00€ Iva InclusaLudwig van Beethoven MILITAIR MARSCH fur Militarmusik WoO 24
La “Marcia in re maggiore per musica militare” (WoO 24) è stata composta nel 1816 per il “Corpo civico di artiglieria” di Vienna. Ha un organico strumentale assai robusto ed è la maggiore composizione per banda di Beethoven. La partitura originale comprende ben 33 strumenti: due flauti piccoli, due oboi, cinque clarinetti, sei corni, otto trombe, due fagotti, un controfagotto, due tromboni, serpentone, tamburo militare, triangolo, grancassa e cinelli (piatti). Consta di due parti seguite da un trio “all’ongarese” anch’esso in due parti. Anche in questa, come negli altri brani per banda militare, si coglie un Beethoven meno noto, dedito a scrivere pagine funzionali e di circostanza.
Nell’approntare il seguente lavoro per organico di Concert Band si è pensato di trasportare la marcia un tono sotto così da renderla più agevole nell’esecuzione, di ridurre le parti dei corni da sei a quattro e le trombe da otto (2+2+2+1+1) a sei divise in 1-2-3 A/B così da non richiedere troppi esecutori per la realizzazione della marcia ma allo stesso tempo ottenere un giusto equilibrio interno e non togliere il gioco di squilli e risposte richieste nell’originale.
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3 MARCE originali per Banda ZAPFENSTREICH Marsch fur Militarmusik WoO 18 – 19 – 20
80,00€ Iva InclusaLe Marce «Zapfenstreich» («Ritirata») n. 1 WoO 18- n. 2 WoO 19 – n. 3 WoO 20 appartengono ad una serie di brani originali per tre, composte tra il 1809 e il 1810, gli anni, a Vienna, del patriottismo antinapoleonico. In questi come negli altri brani per banda militare, si coglie un Beethoven meno noto, dedito a scrivere brevi pagine funzionali e di circostanza. La struttura, molto semplice, corrisponde a quella dei brani del genere, la cui maggiore attrattiva consiste nel clangore della sonorità e nella strumentazione militare, connotata dalla cospicua presenza delle percussioni (tamburo grande, tamburo militare, triangolo, «cinelli» – cioè piatti).
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IL CAVALIERE originale per Concert Band
50,00€ Iva InclusaIL CAVALIERE The Cinematic Composing “LIBRARY CONTEST”
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FESTIVAL OUVERTURE – on the Danish National hymn
120,00€ Iva InclusaFestival Ouverture
Durante la sua permanenza al Conservatorio di Mosca, intorno al settembre 1866 il direttore della scuola, Nikolay Rubinstein, incaricò Pyotr Ilyich Tchaikovsky di comporre un’Ouverture sull’inno nazionale danese da suonare per la visita dello Tsarevich (erede al trono) a Mosca, accompagnato dalla sua nuova sposa danese, la principessa Dagmar di Danimarca. Lo Tsarrevich sarebbe stato infine incoronato Zar Alessandro III di Russia e sarebbe rimasto un devoto seguace della musica di Tchaikovsky, assegnando al compositore sia l’Ordine di San Vladimir (Quarta Classe) nel 1884 che una pensione statale nel 1885.
Tchaikovsky spesso si dedicava a commissioni funzionali con una forte aria di professionalità, sapendo che il pezzo poteva essere suonato anche una sola volta, e questo lavoro non faceva eccezione. In effetti lo stesso Tchaikovsky scrisse alla fine della sua vita che questo pezzo era “molto efficace.
Tchaikovsky pensava che sarebbe stata una buona idea incorporare anche la melodia dell’inno nazionale russo nell’opera, per simboleggiare l’unione di due regni,ma questa innocente impresa alla fine portò alla caduta del pezzo e all’annullamento dell’esecuzione ufficiale.
Un pezzo di giornalismo sopravvissuto afferma: “Il nostro talentuoso giovane compositore per qualche motivo si è preso in testa di esporre il nostro inno nazionale russo in tonalità minore, che trasforma completamente il carattere di questa famosa melodia”.
Tuttavia, Tchaikovsky ricevette un regalo di gemelli d’oro dallo Tsarevich come espressione di gratitudine reale per i suoi sforzi in ogni caso.
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1812 OUVERTURE SOLENNE
120,00€ Iva InclusaL’Ouverture 1812 è una composizione per orchestra di Tchaikovsky che commemora la tentata invasione francese della Russia, e la conseguente devastante ritirata dell’armata di Napoleone. Fu un evento che segnò il 1812 come svolta delle guerre napoleoniche. L’opera è conosciuta per la sequenza di colpi di cannone, realizzati solo in alcune occasioni specialmente durante festival all’aperto, mediante l’uso di cannoni veri. Nonostante la composizione non abbia collegamenti storici con la guerra del 1812 tra Stati Uniti d’America e Gran Bretagna, è spesso suonata negli USA assieme ad altre musiche patriottiche.
L’Ouverture 1812 è stata eseguita per la prima volta alla cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca il 20 agosto 1882.
L’ouverture è parte della musica a programma. Si apre con un canto di chiesa russo, che rimanda alla dichiarazione di guerra annunciata in Russia e al popolo che si rifugia in preghiera, e prosegue con un canto solenne per il successo della guerra stessa. Questo annuncio e la reazione pubblica sono anche ritratti nel romanzo Guerra e pace di Lev Tolstoj.
Il brano prosegue con un tema che rappresenta la marcia delle armate, suonato al corno. L’inno nazionale francese La Marsigliese riflette le vittorie francesi in guerra e la cattura di Mosca nel settembre 1812. La danza folkloristica russa commemora la vittoria su Napoleone.
Il ritiro da Mosca è sottolineato da un diminuendo, mentre i colpi di cannone segnano l’avanzata militare verso i confini francesi. Concluso il conflitto, si ritorna al canto, suonato ora dall’intera orchestra ed accompagnato da rintocchi di campane in onore della vittoria e della liberazione della Russia. Come sottofondo del tema dei cannoni e della marcia si può sentire l’inno imperiale russo Dio salvi lo zar, opposto a quello francese sentito in precedenza.
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MANKARRU originale per Concert Band
70,00€ Iva InclusaMANKARRU
for Concert Band
dedicated to the Musical Band “M.Randisi” of Santa Lucia del Mela (Me).
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IL MONDO ALLA ROVESCIA selezione dall’Opera
120,00€ Iva InclusaIL MONDO ALLA ROVESCIA opera buffa in 2 atti rappresentata al Burgtheater di Vienna il 13 gennaio 1795. Il libretto di Caterino Mazzolà, tratto dall’omonima commedia di Carlo Goldoni, narra le vicende spassose, degli abitanti di un’isola dove a comandare sono le donne. La lezione musicale di Salieri e quella di applicare all’opera buffa gli stessi concetti drammaturgici dell’opera seria, come aveva imparato dal suo maestro C. W. Gluck., ma non solo. Non si possono non trovare elementi della tradizione comica di stampo napoletano, in particolare Cimarosa, con qualche aria decisamente legata al mondo dell’opera “rococò”.
La selezione dall’Opera, curata da Domenico Agnusdei e comprende le seguenti parti: Sinfonia, Marcia, Serenata, Aria, Cori e Finale.
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SUITE INFANTILE Trascrizione per Concert Band
120,00€ Iva InclusaE’ una suite di composizioni per pianoforte successivamente trascritte per orchestra.
Comprende:1) Nel giardino settecentesco (1924),
2) Il buon Pierino (1934),
3) Nostalgia alpina (1931),
4) Topolino va soldato (1933),
5) Ninna nanna di Natale (1934),
6) C’era un re che aveva tre figlie (1935).
La trascrizione per Concert Band è stata curata da Antonio Pelizza.
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PAVANE POUR UNE INFANTE DEFUNTE
70,00€ Iva InclusaLa pavana è stata scritta da Ravel studente presso il Conservatorio di Parigi all’età di 24 anni, nel 1899. Il titolo si riferisce all’idea di Ravel di descrivere “una pavana che una piccola principessa [una infanta] può aver ballato in tempi passati presso la corte spagnola“; alcuni smentiscono questa affermazione ipotizzando che a Ravel sia solamente piaciuto il suono del titolo. Il collegamento con l’eredità spagnola dell’autore basco è quindi specificato molto attentamente nella descrizione del titolo. In seguito Ravel scriverà altri brani tratti da reminiscenze di vita spagnola, quali la Rapsodie espagnole e il Bolero. Non fu uno dei pezzi più amati dallo stesso compositore, sebbene abbia subito ricevuto grandi apprezzamenti da parte del pubblico soprattutto per l’orchestrazione del 1910. Si ispira alla semplicità tardo romantica di Emmanuel Chabrier e alla rinata passione per la musica ispanica condivisa e con alcuni grandi autori suoi contemporanei e sicuramente influenzata da autori spagnoli come Isaac Albéniz e Manuel de Falla. Il richiamo però non è solo a un esotismo geografico ma anche a una distanza temporale: la pavana è infatti una danza tipica del rinascimento e che ebbe il suo periodo di splendore fra il XVI e il XVII secolo. La scelta di questa danza (fra le decine di danze rinascimentali conosciute) non è casuale: l’insegnante di composizione di Ravel all’epoca fu Gabriel Fauré.
Analisi:
La struttura e l’armonia del brano sono molto semplici, e Ravel lo sottolineò dicendo che è scritta in una “forma molto povera”, “inconcludente e convenzionale. Lo schema può essere ricondotto ad una forma ABACA dove il B e il C riprendono uno stesso tema leggermente modificato. In questo risiede il suo collegamento con l’arcaica pavana.
Per quanto riguarda la versione orchestrata, il tema (quello segnalato con il nome di A) è affidato al corno, sostenuto dal pizzicato degli archi e da leggere armonie dei fagotti. Il B invece è di competenza dell’oboe in due registri diversi. Seguono le melodie arrangiate degli archi e l’intervento degli altri fiati. Il flauto riprende il tema A seguito dall’oboe, in un’ampia dispiegazione di dolci sonorità; l’ultima volta il tema è suonato da tutti i Clarinetti che, partendo da un pianissimo raggiungono un fortissimo.
La decisione di assegnare al corno il tema principale ad inizio brano non è una scelta casuale: molto probabilmente la sua scelta è stata influenzata dalla tradizione del conservatorio parigino che non insegnava il corno a valvole, ma il corno a mano, strumento oggi caduto in disuso presso le grandi orchestre, e che possiede una particolare tecnica e un suono molto caratteristico.
La Trascrizione per Concert Band è stata curata da Antonia Sarcina.
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GLORIA rv 589 per Coro e Concert Band (in DO magg.)
75,00€ Iva InclusaIl Gloria RV 589 è scritto nella tonalità di Re maggiore ma in questa versione è stata trasportata nella tonalità di DO Magg. per facilitare la Banda nell’esecuzione e rispettare la strumentazione originale specialmente nelle risposte delle trombe.
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SICILIAN FOLK SONG Marciabile su canti popolari
42,00€ Iva InclusaQuesta fantasia marciabile è composta sui canti popolari di: Ciuri Ciuri / Sicilia Isula d’Oru / Vitti na Crozza.
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THE CATHEDRAL Poema Sinfonico Descrittivo per Symphonic Band
100,00€ Iva InclusaThe Cathedral
La composizione, è stata scritta in omaggio della Cattedrale di Messina e si artcola in tre fasi descrittive:
- La Cattedrale
- Le Cripte
- Il Campanile
Il brano è catalogato come op. 3 ed è stata scritta per orchestra sinfonica.
La Cattedrale
Il Tempio è dedicato a Dio col titolo di Nostra Signora Assunta in cielo, altrimenti noto fino al Cinquecento come «Chiesa di Santa Maria la Nuova».
La facciata della cattedrale è a salienti, sormontata da una merlatura. La parte inferiore è decorata a liste orizzontali di marmi policromi a tarsie, mentre la parte superiore è tutta in pietra, con tre monofore gotiche e un rosone, arricchiti da eleganti transenne. In corrispondenza delle tre navate si aprono altrettanti portali gotici. Il portale centrale del 1412 c. opera di Antonio Baboccio da Piperno è caratterizzato da una solida ed armonica impostazione di eleganti colonnine tortili con intrecci di motivi ornamentali e figure di santi, con ai due lati serie di edicole sovrapposte con statue di santi. Nell’architrave Cristo tra i quattro Evangelisti. Nella lunetta ogivale affrescata da Letterio Subba nel 1840 è posta una statua della “Vergine col Bambino” di Giovan Battista Mazzolo del 1534, sormontata dalla ricca cuspide decorata da un medaglione raffigurante l'”Incoronazione della Vergine”, opera di Pietro de Bonitate del 1268. Le lunette dei portali laterali, invece, raffigurano san Placido e la Vergine Maria. I fianchi della cattedrale sono scanditi da una doppia fila di finestre a conci bicromi, mentre la merlatura e la leggera cornice, sostenuta da mensolette, conferiscono ritmo e coerenza a tutto l’insieme. Le strutture sono in cemento armato, con tamponamenti in mattoni.
Le Cripte
Le Cripte occupa il sottosuolo del transetto e delle tre absidi. Originariamente vi si accedeva attraverso due scale a chiocciola, abolite nel 1863 e sostituite da due scale a rampa. Nel corso del Seicento fu decorata per volere della Confraternita dei Mercanti – detta degli Schiavi di S. Maria – con stucchi, dorature e affreschi, alcuni restaurati o rifatti nel 1858. La Cripta della Basilica Cattedrale di Messina è coeva alla fondazione normanna del tempio sovrastante. Le volte a crociera sono sorrette da antiche colonne da riutilizzo di epoca greco-romana e bizantina provenienti da strutture cittadine, mentre i capitelli sono di puro stile romanico. L’intero ciclo di stucchi, molto probabilmente su disegno dell’artista fiorentino Innocenzo Mangani, è l’unico esempio completo rimasto a Messina di questa particolare tecnica decorativa. Dopo il terremoto del 1783, per consolidare le fondamenta delle absidi fu innalzato fra le file delle colonne laterali un muro che ha trasformato la pianta dell’edificio. Recentemente sono stati effettuati lavori di impermeabilizzazione che hanno consentito anche il recupero di strutture originarie. Buona parte dei dipinti che decoravano le pareti, opere del XVII^-XVIII^ secolo di Antonio Tricomi, Antonio Tuccari, Antonio Bova e Mercurio Romeo, è conservata nei depositi del Museo Regionale e, una volta completati i lavori di restauro, potrebbe ritornare nella sede originaria.
Il Campanile
Varie calamità, e in particolare i sismi, hanno colpito più volte nei secoli la città, danneggiando o distruggendone i monumenti. Non sfugge alla regola il campanile del Duomo, costruito in epoca normanna. Fino al 1678, (anno della fine della rivolta antispagnola di Messina e della firma della pace di Nimega, con cui la città fu riconquistata dalla Spagna) nel basamento del campanile c’erano i preziosi documenti in pergamena contenenti le memorie storiche della città, portati in Spagna con molte altre opere d’arte. Il terremoto del 1783 lo danneggiò gravemente; in seguito si procedette ad operarne la demolizione, anche per adeguare la struttura del tempio al cambiamento di gusto dell’epoca. Il campanile attuale risale a dopo del terremoto del 1908 e fu progettato sui disegni di quello vecchio. Alto circa 60 metri, a forma di torre con tetto a cuspide, alleggerito su tutti i lati da coppie di bifore con arco a sesto tondo, contiene un magnifico orologio animato, vero gioiello meccanico, commissionato dall’arcivescovo Angelo Paino alla ditta Ungerer di Strasburgo nel 1933. Tale sistema è considerato il più grande ed il più complesso orologio meccanico ed astronomico del mondo.
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LITLE FUGUE IN G minor (piccola fuga in MI minore)
70,00€ Iva InclusaChiamata la “Piccola” Fuga, quella in Sol minore catalogata come BWV 578 fu scritta da Bach nei primi anni del 1700 durante i suoi anni ad Arnstadt (Germania) ed è oggi una delle sue fughe per organo più conosciute.
L’appellativo “piccola”, conferitole dai primi editori che ne pubblicarono lo spartito, è stato spesso frainteso come riferito alla sua minore importanza: in realtà esso si riferisce alla minore durata del brano e serve a distinguerla dalla Fantasia e Fuga in Sol minore BWV 542.
Questa fuga a tratti ricorda la struttura del canone essendo composta da quattro voci, ciascuna delle quali riprende a fasi alterne il tema di apertura affidato alla sola prima voce.
La popolarità di questo brano ne ha prodotto alcuni notevoli riarrangiamenti tra i quali il più famoso è quello orchestrale ad opera dell’anglo-americano Leopold Stokowski. -
‘O SURDATO ‘NNAMMURATO
80,00€ Iva Inclusa‘O SURDATO ‘NNAMMURATO (in italiano: Il soldato innamorato) è una delle più famose canzoni in lingua napoletana, scritta dal poeta santegidiano Aniello Califano.
Il testo fu scritto da Aniello Califano e musicato da Enrico Cannio nel 1915. La canzone descrive la tristezza di un soldato che combatte al fronte durante la Prima guerra mondiale e che soffre per la lontananza dalla donna di cui è innamorato.
Molto famosa è l’interpretazione di Anna Magnani, nel film La sciantosa. Tra gli interpreti contemporanei di questa canzone sono da segnalare Massimo Ranieri, Marco Armani (che l’ha interpretata sul palco del Festival di Napoli nel 1994), Enzo Jannacci (che ha inciso la canzone all’interno dell’album Discogreve) e Roberto Vecchioni (il quale l’ha interpretata sul palco del Festival di Sanremo 2011). Il brano è inoltre riconosciuto da gran parte della tifoseria del Napoli come inno storico della squadra partenopea.
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