• 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA LETTONIA

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE AMERICANO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale RUSSO.
  • 38,00 Iva Inclusa

    VITTI’NA CROZZA

    38,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    ‘O SURDATO ‘NNAMMURATO

    70,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    AVE MARIA

    56,00 Iva Inclusa
  • 100,00 Iva Inclusa

    LA TRAVIATA Parafrasi da concerto per Clarinetto e Banda

    100,00 Iva Inclusa
  • 100,00 Iva Inclusa

    UN BALLO IN MASCHERA Fantasia di Concerto per Clarinetto SIb solista e Concert Band Elab. Massimo Picchioni

    100,00 Iva Inclusa
  • 90,00 Iva Inclusa

    VARIAZIONI

    90,00 Iva Inclusa

    Di queste Variazioni esistono due versioni, una nella tonalità originale (DO maggiore) e l’altra trasportata un tono sotto (SIb maggiore) per facilitare la tonalità sia per il solista, meno esperto, che la banda.

    Si prega di specificare, al momento dell’ordine, quale tonalità si preferisce.

  • 80,00 Iva Inclusa

    Monti Vittorio CZARDAS Trascrizione per Sax Contralto solista e Concert Band di Picchioni Massimo

    80,00 Iva Inclusa

    Il lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
    L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
    Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky.

  • 100,00 Iva Inclusa

    IL CONVEGNO

    100,00 Iva Inclusa

    La produzione strumentale degli operisti italiani dell’ottocento comprende spesso piccoli capolavori ingiustamente dimenticati a causa della vicinanza con le grandi opere che resero celebri i loro autori. E’ il caso de “IL CONVEGNO”, pregevolissima pagina di Ponchielli, con cui la nostra casa musicale , accanto ad altre composizioni, propone un programma di grande utilità all’aggiornamento del repertorio classico per la banda sinfonica moderna.

  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE ITALIANO Inno di Mameli per Voce e Banda (in FA Magg.)

    56,00 Iva Inclusa

    Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Fratelli d’Italia, o Inno di Mameli, è l’inno nazionale della Repubblica Italiana, adottato provvisoriamente dal 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005.

    Nell’autunno del 1847, Goffredo Mameli scrisse il testo de Il Canto degli Italiani. Dopo aver scartato l’idea di adattarlo a musiche già esistenti, il 10 novembre lo inviò al maestro Michele Novaro, che scrisse di getto la musica, cosicché l’inno poté debuttare il 10 dicembre, quando sul piazzale del Santuario della Nostra Signora di Loreto a Oregina fu presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci suonato dalla Filarmonica Sestrese C. Corradi G. Secondo, allora banda municipale di Sestri Ponente “Casimiro Corradi”.
    Era un momento di grande eccitazione: mancavano pochi mesi al celebre 1848, che era già nell’aria: era stata abolita una legge che vietava assembramenti di più di dieci persone, così ben 30.000 persone ascoltarono l’inno e l’impararono; nel frattempo Nino Bixio sulle montagne organizzava i falò della notte dell’Appennino. Dopo pochi giorni, tutti conoscevano l’inno, che veniva cantato senza sosta in ogni manifestazione (più o meno pacifica). Durante le Cinque giornate di Milano, gli insorti lo intonavano a squarciagola: il Canto degli italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento.

    Gli inni patriottici come l’inno di Mameli (sicuramente il più importante) furono un importante strumento di propaganda degli ideali del Risorgimento e di incitamento all’insurrezione, che contribuì significativamente alla svolta storica che portò all’emanazione dello Statuto albertino, ed all’impegno del re nel rischioso progetto di riunificazione nazionale.

    Quando l’inno si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo, considerandolo eversivo (per via dell’ispirazione repubblicana e anti-monarchica del suo autore); visto il totale fallimento, tentarono di censurare almeno l’ultima parte, estremamente dura con gli Austriaci, al tempo ancora formalmente alleati, ma neppure in questo si ebbe successo.

    Dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, persino le bande militari lo suonarono senza posa, tanto che il Re fu costretto a ritirare ogni censura del testo, così come abrogò l’articolo dello Statuto albertino secondo cui l’unica bandiera del regno doveva essere la coccarda azzurra, rinunciando agli inutili tentativi di reprimere l’uso del tricolore verde, bianco e rosso, anch’esso impostosi come simbolo patriottico dopo essere stato adottato clandestinamente nel 1831 come simbolo della Giovine Italia.

    In seguito fu proprio intonando l’inno di Mameli che Garibaldi, con i “Mille”, intraprese la conquista dell’Italia meridionale e la riunificazione nazionale.

    Mameli era già morto, ma le parole del suo inno, che invocava un’Italia unita, erano più vive che mai. Anche l’ultima tappa di questo processo, la presa di Roma del 1870, fu accompagnata da cori che lo cantavano accompagnati dagli ottoni dei bersaglieri.

    Anche più tardi, per tutta la fine dell’Ottocento e oltre, Fratelli d’Italia rimase molto popolare come in occasione della guerra libica del 1911-12, che lo vide ancora una volta il più importante rappresentante di una nutrita serie di canti patriottici vecchi e nuovi. Lo stesso accadde durante la prima guerra mondiale: l’irredentismo che la caratterizzava, l’obiettivo di completare la riunificazione, trovò facilmente ancora una volta un simbolo nel Canto degli italiani.

  • 80,00 Iva Inclusa

    TUTTE LE FESTE AL TEMPIO dall’Opera “RIGOLETTO”

    80,00 Iva Inclusa
  • 80,00 Iva Inclusa

    E’ STRANO E’ STRANO finale atto 1° dall’Opera “LA TRAVIATA”

    80,00 Iva Inclusa

    Il primo atto si conclude con una lunga sequenza di cui è di scena soltanto Violetta (con l’eccezione di un breve momento in cui alla sua voce si intreccia quella di Alfredo, che si ode cantare dall’esterno). La festa è finita, gli ospiti se ne sono andati, e la ragazza è rimasta sola nelle sue stanze a riflettere sulle parole del giovane appena conosciuto. Soltanto ora (“È strano! È strano!”) si rende conto che la sua dichiarazione d’amore l’ha commossa più di quanto non le fosse sembrato inizialmente: per un attimo si domanda se non possa essere anche lei capace di donarsi in modo puro e disinteressato a un sol uomo, riconoscendo la superficialità della propria vita improntata al godimento. Nell’aria “Ah, fors’è lui” rivela così il suo intimo desiderio di amare e di essere amata veramente, e la speranza che Alfredo sia colui che da tempo attendeva, il salvatore venuto a riportarle pace e serenità. Ma subito cerca di scacciare queste idee (“Follie!”) e si propone di rivolgere nuovamente il proprio pensiero alle feste, al piacere e alla vita mondana (“Sempre libera degg’io / folleggiar di gioia in gioia”). Per un attimo la voce di Alfredo, che canta da sotto il balcone il brano già intonato in precedenza (“Di quell’amor ch’è palpito…”), torna a turbarla: ma rapidamente manifesta nuovamente l’intenzione di rifiutare, almeno per ora, la sua offerta d’amore.

  • 70,00 Iva Inclusa

    DI PROVENZA IL MAR IL SUOL dall’Opera “LA TRAVIATA”

    70,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    ADDIO DEL PASSATO dall’Opera “LA TRAVIATA”

    70,00 Iva Inclusa
  • 80,00 Iva Inclusa

    CORO DEI GITANI dall’Opera “IL TROVATORE”

    80,00 Iva Inclusa

    Non meno celebre dei precedenti Cori del Nabucco e de I lombardi alla I crociata, il coro del Trovatore, tratto dall’atto secondo dell’opera, mentre i gitani cantano “Vedi le fosche notturne spoglie” i fabbri battono ritmicamente sulle incudini i martelli.

  • 80,00 Iva Inclusa

    DI QUELLA PIRA dall’Opera “IL TROVATORE”

    80,00 Iva Inclusa

    Di quella pira è una popolare cabaletta, tratta dal Trovatore di Giuseppe Verdi, su libretto di Salvadore Cammarano.

    Nel secondo quadro della parte terza, Manrico (tenore) e Leonora (soprano) si trovano all’altare, pronti a sposarsi. Manrico ha appena cantato l’unica aria a lui affidata nell’opera, «Ah sì, ben mio coll’essere». Dopo un breve duetto “nuziale” («L’onda de’ suoni mistici»), accompagnato da un organo interno, arriva improvvisamente Ruiz, il luogotenente di Manrico nel conflitto contro il Conte di Luna, e gli rivela che la vecchia zingara Azucena, colei che Manrico ritiene la propria madre, è caduta nelle mani dei nemici. Manrico invia Ruiz a raccogliere un drappello di armati, e intona questa celebre cabaletta. L’intervento di Leonora ha luogo prima che l’esecuzione riprenda da capo, come previsto dalle convenzioni del melodramma ottocentesco. La cabaletta si conclude con la partenza di Manrico per la battaglia con cui intende salvare la madre.

  • 70,00 Iva Inclusa

    AH SI, BEN MIO dall’Opera “IL TROVATORE”

    70,00 Iva Inclusa
  • 80,00 Iva Inclusa

    LA CALUNNIA dall’Opera “IL BARBIERE DI SIVIGLIA”

    80,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    Leoncavallo R. – VESTI LA GIUBBA dall’Opera “PAGLIACCI” Trasc. per Tenore e Concert Band di Picchioni M.

    70,00 Iva Inclusa

    Vesti la giubba, più conosciuta come Ridi, pagliaccio, è un’aria dell’opera Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.

    Viene intonata alla fine del primo atto da Canio, che si prepara per la commedia nel ruolo di Pagliaccio nonostante abbia appena scoperto il tradimento della moglie Nedda. Quest’aria rappresenta il concetto di “clown tragico”, che sostiene il suo ruolo comico senza mostrare alcun turbamento, ma che interiormente vive un dramma personale.

    La trascrizione per Tenore e Concert Band è stata curata da Massimo Picchioni.

  • 70,00 Iva Inclusa

    SUMMERTIME dall’Opera “PORGY AND BESS”

    70,00 Iva Inclusa
  • 80,00 Iva Inclusa

    UNTER DONNE UND BLITZ Tuoni e fulmini

    80,00 Iva Inclusa
    “Tuoni e Fulmini” Una polka veloce ed impetuosa, ottima come chiusura del concerto di Capodanno.
  • 100,00 Iva Inclusa

    DANZE dall’Opera “OTELLO”

    100,00 Iva Inclusa

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    BALLABILI dall’Opera “MACBETH” G. Verdi – Trascrizione per Concert Band di Massimo Picchioni

    100,00 Iva Inclusa

     

  • 70,00 Iva Inclusa

    IL TROVATORE Marcia sui motivi dell’Opera

    70,00 Iva Inclusa

     

  • 70,00 Iva Inclusa

    ERNANI Marcia dall’Opera

    70,00 Iva Inclusa

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    DON PASQUALE

    100,00 Iva Inclusa

    La sinfonia del Don Pasquale, forse una tra le più belle composte da Gaetano Donizetti, ha il pregio di sintetizzare con una singolare immediatezza melodica i diversi elementi della commedia che si va a rappresentare.

    Donizetti, ormai giunto al culmine della celebrità (aveva già composto le sue opere più famose, tra cui Anna Bolena, L’elisir d’amore, Lucia di Lammermoor, La Favorita e La figlia del reggimento), decise di comporre il Don Pasquale dopo la lettura casuale del vecchio libretto di Angelo Anelli. La storia vuole che l’opera sia stata composta in soli undici giorni, ma è probabile che in questo periodo siano state composte “solo” le linee vocali e che l’orchestrazione abbia invece richiesto altro tempo.

    Nella tradizione dell’Opera buffa l’opera prende a riferimento i personaggi della Commedia dell’arte. Pasquale è Pantalone, Ernesto è Pierrot, Malatesta è Scapino e Norina è Colombina.

  • 90,00 Iva Inclusa

    L’ITALIANA IN ALGERI Ouverture dall’Opera G. Rossini Trasc. per Concert Band di M. Picchioni

    90,00 Iva Inclusa

    L’Italiana in Algeri è un dramma giocoso in due atti di Gioachino Rossini, su libretto di Angelo Anelli.
    Realizzata in soli diciotto giorni, la nuova opera andò in scena nel 1813 e consacrò definitivamente il musicista ventunenne, stabilendo gli standard dell’opera comica rossiniana, in equilibrio tra elementi farseschi e intonazione sentimentale, con l’apporto di stilemi tipici dell’opera seria, e naturalmente con il miracoloso equilibrio formale e la trascinante inventiva ritmica dai quali scaturisce l’irresistibile vis comica del pescarese.
    L’ouverture de L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini è una delle più fantasiose e felici, per invenzione melodica e inedite soluzioni formali.
    Le note iniziali, sospese in un pianissimo denso di mistero, predispongono a eventi meravigliosi e la tenerissima frase del solista che vi si sovrappone accende la magia della favola.
    Lo sberleffo strumentale che apre l’Allegro trae carattere e originalità dall’accordo violento del Tutti che lo interrompe e insieme la rilancia.

     

  • 70,00 Iva Inclusa

    GUGLIELMO TELL Finale dalla Sinfonia

    70,00 Iva Inclusa

    Guglielmo Tell (Guillaume Tell nella versione originale francese) è l’ultima opera composta da Gioachino Rossini che, in seguito, si dedicherà alla scrittura di musica da camera, musica sacra e comunque solo a composizioni musicali non destinate al teatro.
    Il libretto fu tratto dal dramma Wilhelm Tell di Friedrich Schiller e dal racconto La Suisse libre di Jean-Pierre Claris de Florian ed elaborato inizialmente da Étienne de Jouy, in seguito da Hippolyte-Louis-Florent Bis.
    La prima rappresentazione ebbe luogo al teatro dell’Opéra di Parigi il 3 agosto 1829.
    Il Guglielmo Tell è un lavoro di proporzioni imponenti. Nell’edizione filologica, senza tagli, eseguita in occasione del Rossini Opera Festival del 1995 la sua durata si estendeva a quasi sei ore. In quattro atti, con azioni coreografiche, momenti di danza e scene spettacolari, rappresenta di fatto l’atto di nascita di quello che verrà definito il genere francese del Grand Opéra.
    Il filo conduttore della complessa trama è costituito dal processo di liberazione del popolo svizzero dalla dominazione austriaca. Figura principale è il leggendario Guglielmo Tell che guiderà il suo popolo verso la libertà.
    Per rendere meglio il senso della natura e introdurre elementi caratteristici dell’ambientazione svizzera, Rossini utilizzò dei Ranz de vaches (richiami dei pastori).
    L’opera è famosa anche per l’ouverture che sintetizza tutta la vicenda, articolata in quattro episodi: il dialogo cameristico tra violoncelli solisti; lo scatenarsi della tempesta; l'”andante pastorale” con la melodia del corno inglese contrappuntata dal flauto; la fanfara aperta dalle trombe e sviluppata da tutta l’orchestra in un finale trascinante.

     

  • 90,00 Iva Inclusa

    COSI’ FAN TUTTE

    90,00 Iva Inclusa

    Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti (K 588) è un’opera buffa in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart.

    È la terza ed ultima delle tre opere italiane “buffe” scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo da Ponte (da Le metamorfosi di Ovidio e da La grotta di Trofonio di Giovanni Battista Casti). Fu commissionata dall’imperatore Giuseppe II d’Asburgo-Lorena in seguito alle felici riprese viennesi (1788-1789) di Le nozze di Figaro e Don Giovanni.

    La prima rappresentazione ebbe luogo al Burgtheater di Vienna il 26 gennaio 1790 con Adriana Ferraresi Del Bene e Francesco Benucci diretta dal compositore.

  • 120,00 Iva Inclusa

    SINFONIA N° 9 in MI min “DAL NUOVO MONDO” 4° Tempo

    120,00 Iva Inclusa
    La Sinfonia n. 9 in mi minore di Antonín Dvorák (op. 95), più nota col titolo di Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”, fu pubblicata come sinfonia n. 5, ma è in realtà la nona ed ultima fra le sinfonie di Dvorák.
    Il titolo si riferisce evidentemente al Nuovo Mondo che è l’America, in seguito alla nomina del compositore come direttore del New York National Conservatory of Music. La cultura americana stimolò e arricchì Dvorák, che propose una sinfonia di matrice classica europea, ma contaminata dalla musica autoctona, come gli spirituals.
    « Nella Sinfonia n. 9 ho semplicemente scritto temi originali che racchiudono le peculiarità della musica indiana »
    (A.Dvorák)
    Fu composta nel 1893 a New York ed eseguita in prima assoluta alla Carnegie Hall il 16 dicembre di quello stesso anno, ottenendo un enorme successo.

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    -20%
    450,00 360,00 Iva Inclusa

    Puccini Giacomo MESSA DI GLORIA Trascrizione per Soli, Coro e Concert Band di Picchioni Massimo

    450,00 360,00 Iva Inclusa

    La Messa di Giacomo Puccini o Messa a quattro voci (attualmente conosciuta anche con il nome apocrifo di Messa di Gloria) è una messa per orchestra e coro a quattro voci, con tenore e baritono solisti, scritta fra il 1878 e il 1880.

    Puccini compose la Messa come esercizio per il diploma all’Istituto Musicale Luigi Boccherini di Lucca, dove la eseguì per la prima volta il 12 luglio 1880. Tuttavia il Credo era già stato scritto ed eseguito nel 1878 e fu inizialmente concepito da Puccini come un lavoro autonomo. La composizione fu molto apprezzata per la bellezza della melodia, per la notevole struttura e per l’originalità.

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    -30%
    1.000,00 700,00 Iva Inclusa

    Puccini Giacomo LE VILLI Opera Completa Trascrizione per Soli, Coro e Concert Band di Picchioni Massimo

    1.000,00 700,00 Iva Inclusa

    Le Villi opera-ballo in due atti di Giacomo Puccini su libretto di Ferdinando Fontana, composta nel secondo semestre del 1883 e rappresentata il 31 maggio 1884 al Teatro dal Verme di Milano. Costituisce l’opera d’esordio del compositore lucchese.

    Il successo della breve opera, che in origine era formata da un unico atto suddiviso in due parti, convinse l’editore Ricordi ad accogliere Puccini nella sua scuderia, commissionandogli immediatamente una seconda opera, Edgar, e accordandogli uno stipendio mensile di 200 lire.

    Puccini scrisse Le Villi poco dopo essersi diplomato in composizione presso il Conservatorio di Milano. Fu il suo insegnante, Amilcare Ponchielli, a suggerirgli di prendere parte al concorso bandito dall’editore Sonzogno, annunciato il 1º aprile 1883 dalle colonne delle rivista “Il teatro illustrato”, e a metterlo in contatto con il poeta Ferdinando Fontana, che aveva già pronto il soggetto da proporgli. L’incontro tra Puccini, Ponchielli e Fontana avvenne intorno al 20 luglio a Lecco. Pochi giorni dopo, in una lettera alla madre Albina, Puccini si dichiarò contento del soggetto, «essendoci parecchio da lavorare nel genere sinfonico descrittivo, che a me garba assai, perché mi pare di doverci riuscire».

    In realtà, Fontana aveva in un primo tempo destinato il libretto ad un altro compositore, nominato nelle lettere come «40» e forse identificabile con il prolifico autore di romanze da salotto Francesco Quaranta (Napoli, aprile 1848 – Milano, marzo 1897). Da questo precedente accordo, il poeta appare già sciolto all’inizio di agosto. Secondo la testimonianza dello stesso Fontana, il libretto fu consegnato nel mese di settembre. Anche grazie all’intercessione di Ponchielli, Fontana accettò di vendere il libretto a condizioni economiche: 100 lire alla consegna e 200 in caso di vittoria al concorso.

  • -10%
    110,00 99,00 Iva Inclusa

    Puccini Giacomo CAPRICCIO SINFONICO Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo

    110,00 99,00 Iva Inclusa

    È l’ultimo dei tre pezzi autonomi per orchestra e al tempo stesso il più vasto; è la sua prima grande composizione che realizza già quel particolarissimo «stile pucciniano» che cerca di unire la tradizione della melodia italiana con l’elaborazione tematica e l’orchestrazione alla Wagner. Puccini vi lavorò con grande impegno e «accanitamente», come scrisse lui stesso poco prima di portarlo a termine. Come era normale per le prove d’esame di questo tipo, il Capriccio fu eseguito, nei concerti pubblici che presentavano i lavori dei diplomati, il 14 e 16 luglio 1883. Il successo fu rilevante: Franco Faccio, direttore dell’orchestra della Scala e uno dei più importanti direttori italiani, dopo aver condotto la prima esecuzione, inserì il pezzo in due concerti da lui diretti a Torino l’anno successivo. Nello stesso 1884 il Capriccio fu stampato in una riduzione per pianoforte a quattro mani dalla casa editrice milanese Lucca. Puccini utilizzerà alcuni passaggi del Capriccio, che evidentemente aveva trovato particolarmente riusciti, ne Le Villi, in Edgar e – la citazione più famosa – ne La bohème, come attacco strumentale praticamente identico. È da notare che il Capriccio è stata l’unica delle sue prime composizioni a essere eseguita ancora una volta molti anni più tardi: nel 1893 a Venezia. La partitura autografa è stata la base per questa edizione. Il Capriccio sinfonico, come nessun’altra composizione del periodo in cui Puccini era studente, rivela un’insolita sottigliezza musicale e trascende in modo evidente il momento e l’occasione della sua creazione, non solo per le anticipazioni tematiche di opere più tarde.

     

  • -10%
    80,00 72,00 Iva Inclusa

    PRELUDIO SINFONICO n° 1 in MIm

    80,00 72,00 Iva Inclusa

    Il Preludio Sinfonico (I) è il primo brano databile con certezza di tutto il catalogo pucciniano. Dimostra come Puccini, ancora privo di contatti teorici e pratici con la grande musica italiana ed europea, avesse doti naturali, e del tutto peculiari, per il trattamento formale e coloristico dell’orchestra, ed è una conquista critica di portata notevole. «Potessi essere un sinfonico puro? ingannerei il mio tempo e il mio pubblico», ebbe a scrivere nel 1920 lo stesso musicista, tuttavia noi crediamo che nel suo caso, e per il bene dei pubblici del mondo intero, sia meglio un rimorso che un rimpianto.

     

  • -10%
    90,00 81,00 Iva Inclusa

    PRELUDIO SINFONICO n° 2 in LA – Puccini Giacomo / Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo

    90,00 81,00 Iva Inclusa

    Il Preludio Sinfonico (II) fu composto da Puccini negli anni giovanili del compositore lucchese e rappresenta, insieme al Preludio Sinfonico (I), il secondo tentativo del giovane Maestro di confrontarsi con la scrittura sinfonica per grande Orchestra. Esso fu eseguito nel’anno 1876 a Lucca nel periodo in cui Puccini era allievo dell’Istituto Giovanni Pacini (Oggi Luigi Boccherini).

  • -10%
    70,00 63,00 Iva Inclusa

    E LUCEVAN LE STELLE dall’Opera “TOSCA”

    70,00 63,00 Iva Inclusa
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    70,00 63,00 Iva Inclusa

    CHE GELIDA MANINA dall’Opera “LA BOHEME”

    70,00 63,00 Iva Inclusa
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    70,00 63,00 Iva Inclusa

    CORAZZATA SICILIA Marcia sui motivi dell’Opera “LA BOHEME” di G. Puccini – Elaborazione per Concert Band di Massimo Picchioni

    70,00 63,00 Iva Inclusa
  • -10%
    80,00 72,00 Iva Inclusa

    TE DEUM dall’Opera “TOSCA”

    80,00 72,00 Iva Inclusa

    Per 73 misure le campane; seguite dall’Arpa, Fagotti, Clarinetto basso e Tuba; segnano il tempo di un colossale crescendo dove si intrecciano materiali musicali eterogenei. trà i più significativi segnaliamo il parlato del coro, i colpi di cannone e l’intervento dell’Organo. Sopra questo marasma si staglia la voce di Scarpia che sfrutta frammenti cromatici mescolati ad ampi salti spinti nel registro acuto. L’apice dell’intero atto è raggiunto con i versi dopo i quali gli ottoni convergono all’unisono con le voci nell’. Una grandiosa ripresa della Banda del tema di Scarpia conclude l’atto così come era iniziato.

  • -10%
    70,00 63,00 Iva Inclusa

    SCOSSA ELETTRICA

    70,00 63,00 Iva Inclusa

    Questa marcia, composta da Puccini per celebrare l’arrivo dell’energia elettrica, è stata trascritta per banda dall’originale per pianoforte da Massimo Picchioni. E’ questa una marcia molto scherzosa che non può mancare nei Vostri Concerti.

     

  • 70,00 Iva Inclusa

    Mascagni Pietro VIVA IL VINO SPUMEGGIANTE dall’Opera “CAVALLERIA RUSTICANA” Trascrizione per Tenore e Concert Band di Picchioni Massimo

    70,00 Iva Inclusa
  • 60,00 Iva Inclusa

    Mascagni Pietro CAVALLERIA RUSTICANA Intermezzo dall’Opera Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo

    60,00 Iva Inclusa

    Cavalleria rusticana fu la prima opera composta da Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese (oltre a Cavalleria rusticana, solo Iris e L’amico Fritz sono rimaste nel repertorio stabile dei principali enti lirici). Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio 1890, e tale è rimasto fino a oggi.

    Nel 1888 l’editore milanese Edoardo Sonzogno annunciò un concorso aperto a tutti i giovani compositori italiani che non avevano ancora fatto rappresentare una loro opera. I partecipanti dovevano scrivere un’opera in un unico atto, e le tre migliori produzioni (selezionate da una giuria composta da cinque importanti musicisti e critici italiani) sarebbero state rappresentate a Roma a spese dello stesso Sonzogno.

    Mascagni, che all’epoca risiedeva a Cerignola, in provincia di Foggia, dove dirigeva la locale banda musicale, venne a conoscenza di questo concorso solo due mesi prima della chiusura delle iscrizioni e chiese al suo amico Giovanni Targioni-Tozzetti, poeta e professore di letteratura all’Accademia Navale di Livorno, di scrivere un libretto. Targioni-Tozzetti scelse Cavalleria rusticana, una novella popolare di Giovanni Verga come base per l’opera. Egli e il suo collega Guido Menasci lavoravano per corrispondenza con Mascagni, mandandogli i versi su delle cartoline. L’opera fu completata l’ultimo giorno valido per l’iscrizione al concorso. In tutto, furono esaminate settantatré opere e il 5 marzo 1890 la giuria selezionò le tre opere da rappresentare a Roma: Labilia di Nicola Spinelli, Rudello di Vincenzo Ferroni, e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.

  • 70,00 Iva Inclusa

    Mascagni Pietro SERENATA per Voce e Banda Strument Concert Band di Picchioni Massimo

    70,00 Iva Inclusa
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    90,00 Iva Inclusa

    Carlini Oreste IL RITOCCO DELLA MEZZANOTTE Fantasia Brillante – Revisione e Strumentazione per Concert Band e Fanfara di Picchioni Massimo

    90,00 Iva Inclusa

    Revisione e Strumentazione per Concert Band e Fanfara della fantasia brillante LA MEZZANOTTE di Oreste Carlini.

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    90,00 Iva Inclusa

    Carlini Oreste LA MEZZANOTTE Fantasia Brillante – Revisione e Strumentazione per Concert Band e Fanfara di Picchioni Massimo

    90,00 Iva Inclusa

    Revisione e Strumentazione per Concert Band e Fanfara della fantasia brillante LA MEZZANOTTE di Oreste Carlini.

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    42,00 Iva Inclusa

    LABOR OMNIA VINCIT Sinfonia per Flauto, 2 Oboi, 2 Clarinetti, 2 Corni, 2 Fagotti e C/Fagotto di Domenico Nocentini / Rev. di Massimo Picchioni

    42,00 Iva Inclusa
  • 100,00 Iva Inclusa

    Rimskij-Korsakov Nicolaj – VARIAZIONI SU UNA LIRICA DI GLINKA Rev. per Concert Band di Picchioni Massimo

    100,00 Iva Inclusa

    Il concerto “Variazioni su una lirica di Glinka” per Oboe e Banda Militare di Korsakov è uno dei primi esempi di concerto per strumento solista e banda scritto appositamente per questo organico. E’ stato composto tra il 1877 ed il 1878, quando Korsakov ricopriva il ruolo di sovrintendente alle bande militari della marina russa. Nello stesso periodo furono composti gli altri due concerti, per Clarinetto e Banda e per Trombone e Banda.

  • 110,00 Iva Inclusa

    Bizet Georges CARMEN SUITE n° 1 Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo

    110,00 Iva Inclusa

    Carmen è un’opera lirica in quattro atti di Georges Bizet, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée (1845), ne apporta delle modifiche salienti tra cui l’introduzione dei personaggi di Escamillo e Micaela e il carattere di Don José, nel romanzo descritto come un bandito rozzo e brutale.
    Al libretto collaborò lo stesso Bizet che scrisse anche le parole della celebre “habanera”.
    La sua prima rappresentazione avvenne all’Opéra-Comique di Parigi il 3 marzo 1875. Inizialmente l’opera non ebbe grande successo così che Bizet, morto tre mesi dopo la prima rappresentazione, non poté vederne la fortuna.

     

  • 70,00 Iva Inclusa

    Bizet Georges CARMEN Preludio dall’Opera Atto 1° Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo

    70,00 Iva Inclusa

    Il Preludio è il momento, musicalmente parlando, più celebre della Carmen, l’opera del 1875 composta dal francese Georges Bizet poco prima di morire, di infato a soli 36 anni. E’ ambientata a Siviglia, nel 1830, e narra dell’epopea amorosa di una giovane zingara, la quale dapprima si fidanza con un soldato e poi, lasciatolo per amore di un aitante torero, verrà da questi assassinata per gelosia.
    Divisa in quattro atti, il Preludio è la musica che, nel quarto, introduce la corrida del nuovo fidanzato di Carmen, Escamillo: proprio mentre costui entra trionfante nell’arena che Carmen viene accoltellata da José il quale, all’uscita della folla dall’arena, verrà trovato inginocchiato accanto al cadavere straziato dal dolore.
    Lo stesso Preludio si divide in tre sezioni distinte: la prima riguardante la corrida stessa, la seconda è la cosiddetta (altrettanto celebre) “canzone del Toreador”, la terza è il finale.

  • 60,00 Iva Inclusa

    Bizet Georges AGNUS DEI (dall’Arlesienne suite n° 2) Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo

    60,00 Iva Inclusa
    –AGNUS DEI (dall’ARLESIENNE Suite n° 2) Georges Bizet/Massimo Picchioni
    Uno dei brani forse più noti di Bizet, in una trascrizione di Massimo Picchioni per banda che lascia intatte le sonorità originale dell’opera.
  • 80,00 Iva Inclusa

    Orsomando Giovanni ALLA CZARDAS per Clarinetto – Revisione e Strumentazione per Clarinetto Solista e Concert Band di Picchioni Massimo

    80,00 Iva Inclusa
  • 110,00 Iva Inclusa

    RIENZI Ouverture dall’Opera R. Wagner – Trasc. per Concert Band di M. Picchioni

    110,00 Iva Inclusa

    Rienzi, l’ultimo dei tribuni (Rienzi, der Letzte der Tribunen) è il titolo della quarta opera di Richard Wagner, composta fra il 1837 e il 1840.
    Portata in scena per la prima volta a Dresda, il 20 ottobre 1842, fu un trionfo per il compositore, all’epoca ancora pressoché sconosciuto, che, anche grazie a questo successo, si assicurò il posto di Kapellmeister nel Teatro di Corte. L’enorme popolarità raggiunta dall’opera si deve al fatto che essa, essendo una delle prime prove di Wagner, risente ancora degli stilemi della Grand Opera francese e dei suoi maggiori rappresentanti, Meyerbeer e Halévy. Fu proprio il primo, anzi, pregato dallo stesso Wagner, a raccomandare l’opera presso i teatri tedeschi da Parigi. Già dall’opera successiva, L’olandese volante, però, Wagner rinnegherà questo stile per muovere i suoi primi passi innovativi e veramente originali.
    La trama dell’opera è ispirata alla vicenda storica di Cola di Rienzo, il notaio romano del Trecento che negli anni centrali del secolo tentò di restaurare in città la repubblica sul modello dell’antica Roma.

  • 100,00 Iva Inclusa

    Wagner Richard TANNHAUSER Marcia dall’Opera Trasc. per Concert Band di Picchioni Massimo

    100,00 Iva Inclusa

     

  • 450,00 Iva Inclusa

    Beethoven L. v. CONCERTO n° 5 “IMPERATORE” Trascrizione per Pianoforte e Concert Band di M. Picchioni

    450,00 Iva Inclusa

    L’ultimo dei cinque concerti beethoviniani per pianoforte e orchestra rappresenta l’apice delle tendenze contenute nelle analoghe precedenti opere del compositore. Il pubblico ottocentesco lo avrebbe poi intitolato Imperatore, denominazione evocata probabilmente dall’enfasi virile che lo caratterizza o, più semplicemente, dal fatto che fu dedicato all’arciduca Rodolfo d’Austria, ultimo figlio dell’imperatore Leopoldo II. Destinato alla carriera ecclesiastica, Rodolfo aveva cominciato a studiar musica da ragazzo e aveva conosciuto Beethoven nei circoli musicali aristocratici di Vienna. Divenuto suo allievo per il pianoforte e la composizione, fu a lui legato da amicizia e devota ammirazione; contribuì tra l’altro, con assegno annuo, a garantire una congrua rendita al compositore. L’opera è del 1809; sono questi gli anni segnati da imprese titaniche e destinate a sconvolgere il corso della storia, in un clima di esaltazione militaresca. La sintesi tra i principi del concerto e della sonata, raggiunta nei due precedenti concerti, ha fornito una solida base per una ulteriore evoluzione. In questa composizione Beethoven dilata la forma del concerto, senza che esso perda però coerenza, e riconosce audacemente, come mai prima aveva fatto, i diritti virtuosistici del solista, salvaguardando l’equilibrio fondamentale tra i due protagonisti. Come testimoniano gli appunti apposti a lato degli abbozzi del primo movimento Beethoven aveva senz’altro in mente qualcosa di eroico. Ed il pianoforte, che irrompe con una cadenza tanto impetuosa, ne preannuncia l’imponenza. Il nostro autore aveva intuito che questo strumento, relativamente nuovo ai suoi tempi, poteva costituire il vero contraltare dell’orchestra. Proprio quest’opera ne consacra il ruolo. E’ utile ricordare che le modifiche via via subite dal pianoforte, modifiche che gli hanno consentito di raggiungere la struttura attuale, furono ampiamente influenzate dalle esigenze espresse da compositori come Beethoven nel trattare la materia musicale: estensione della melodia al grave o all’acuto, giochi di intensità portati agli estremi, dai pianissimo ai fortissimo.

  • 150,00 Iva Inclusa

    Beethoven L. v. CONCERTO PER CLARINETTO SIb e CONCERT BAND dal Concerto in Re op. 61 per Violino e Orchestra Trascrizione per Concert Band di M. Picchioni

    150,00 Iva Inclusa

    Il concerto rappresenta una delle pagine più alte del genio musicale del grande compositore, sia per la sua intrinseca bellezza ed euritmia, sia per i dialoghi, di carattere intimo, che vengono via via sviluppati tra il Clarinetto (violino solista) e la Banda (l’orchestra) nel corso dei tre movimenti.

    E’ stato composto da Ludwig van Beethoven in circa sei mesi nel 1806, ed è in tre movimenti:

    1. Allegro ma non troppo
    2. Larghetto
    3. Rondò: Allegro

    Il secondo e il terzo movimento sono collegati direttamente tra di loro senza alcuna interruzione.

  • 120,00 Iva Inclusa

    Beethoven L. v. CORIOLANO Ouverture Trascrizione per Concert Band di M. Picchioni

    120,00 Iva Inclusa

    L’Ouverture per il Coriolano di Heinrich Joseph von Collin (1771-1811), poeta e drammaturgo austriaco piuttosto famoso alla sua epoca e stimato anche da Goethe, fu scritta da Ludvig van Beethoven (1770 – 1827) nel 1807 e pubblicata nel 1808 come op. 62.

    Nel marzo del 1807 venne eseguita per la prima volta in forma privata in casa del principe Lobkowitz a Vienna, diretta dallo stesso Beethoven, in occasione della prima del Quarto concerto per pianoforte e orchestra e della Quarta sinfonia.

    Pubblicamente, invece, non fu eseguita per la prima rappresentazione del dramma (il 24 aprile 1807 a Vienna), ma nel dicembre del 1807.

    La storia del dramma si rifà alla vicenda del condottiero romano Gaio Marcio, soprannominato Coriolano per aver espugnato l’antica città dei Volsci, che offre loro il suo appoggio contro i romani.

    La moglie Volumnia e la madre Veturia, però, lo scongiurano di non tradire la patria ed egli è talmente combattuto fra il sentimento dell’onore e quello della vendetta, tanto che non sa prendere una decisione e:
    •viene assassinato dai Volsci nella versione di Shakespeare
    •si suicida nella versione di Collin.
    Beethoven concepì l’Ouverture come brano musicale a sé stante e utilizzò la forma-sonata, che esprime bene il conflitto drammatico di Coriolano, con i suoi contrasti tra primo e secondo tema, la contrapposizione tra il momento combattivo e quello arrendevole, tra la parte maschile dell’eroe e quella femminile della madre e della moglie: il tema principale (in DO minore) rappresenta Coriolano e il suo carattere cupo, pronto a vendicarsi e ad invadere Roma, mentre il secondo tema, più delicato in MI bemolle maggiore, rappresenta la madre che lo supplica di non tradire la sua patria.

     

  • 80,00 Iva Inclusa

    TRISCH-TRASCH POLKA Polka Schnell Arr. per Concert Band di M. Picchioni

    80,00 Iva Inclusa
  • 45,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELL’UCRAINA arr. per Symphonic Band di A. Pelizza

    45,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    GLORIA ALLE ALI D’ITALIA Marcia Sinfonica di P. Quatrano rev. M. Picchioni

    70,00 Iva Inclusa

    La Marcia sinfonica GLORIA ALLE ALI D’ITALIA è stata composta da Pasquale Quatrano nel 1931.

    La revisione e strumentazione per Symphonic Band è sata curata da Massimo Picchioni.

  • 24,00 Iva Inclusa

    FIAMME GIALLE Marcia Militare G. Manente rev. M. Picchioni

    24,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    LA RITIRATA Marcia della Marina Militare Italiana di T. Mario rev. M. Picchioni

    50,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    FAUSTE NOZZE Marcia Trionfale di G. Manente rev. M. Picchioni

    70,00 Iva Inclusa

    La Marcia trionfale FAUSTE NOZZE op. 408 è stata composta da Giuseppe Manente nel 1930 e dedicata alle Nozze Reali dei Principi di Piemonte. La copertina dell’epoca riporta la seguente dedica dell’autore: “Alle loro Altezze Reali il Principe e la Principessa di Piemonte l’Autore rispettosamente dedica 8 Gennaio 1930 A. VIII”.

    La revisione e strumentazione per Symphonic Band è sata curata da Massimo Picchioni.

  • 30,00 Iva Inclusa

    PICCOLI VIRTUOSI Marcia Sinfonica di C. De Jaco rev. M. Picchioni

    30,00 Iva Inclusa
  • 24,00 Iva Inclusa

    ARTE E INDUSTRIA Marcia Militare G. Manente rev. M. Picchioni

    24,00 Iva Inclusa
  • 24,00 Iva Inclusa

    VITTORIO EMANUELE III Marcia Militare R. Caravaglios rev. M. Picchioni

    24,00 Iva Inclusa

    La Marcia VITTORIO EMANUELE III è stata composta da Raffaele Caravaglios nel 1900 e dedicata a S. M. Vittorio Emanuele Re d’Italia.

    La revisione e Strumentazione per Marching Band è stata effettuata sul manoscritto originale, con firma in calce di Caravaglios, che porta la data Napoli 3 Dicembre 1900

  • -30%
    90,00 63,00 Iva Inclusa

    RICORDO D’AMICIZIA Concertino per Clarinetto di Domenico Nocentini / Rev. e Strum. di Massimo Picchioni

    90,00 63,00 Iva Inclusa

    Il bellissimo Concertino per Clarinetto solista e Banda “RICORDO D’AMICIZIA” composto da Domenico Nocentini e dedicato all’amico Ferdinando Chiari.

    un piacevole originale dove il solista potrà mettere in luce tutte le sue capacità sia interpretative che tecniche.

    Il concertino è adatto e ben si presta anche per quei giovani clarinettisti che si affacciano all’attività di solista.

    La revisione e strumentazione per Clarinetto solista e Concert Band, curata da Massimo Picchioni, è stata effettuata sia sul manoscritto originale di Nocentini che sulla prima edizione delle “Edizioni Lapini Firenze”.

  • 10,00 Iva Inclusa

    CZARDAS per OBOE solista e Pianoforte – Monti V. – Trasc. Picchioni M.

    10,00 Iva Inclusa

    Il lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
    L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
    Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky.

  • 10,00 Iva Inclusa

    CZARDAS per FLAUTO solista e Pianoforte – Monti V. – Trasc. Picchioni M.

    10,00 Iva Inclusa

    Il lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
    L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
    Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky.

  • 10,00 Iva Inclusa

    CZARDAS per TROMBA solista e Pianoforte – Monti V. – Trasc. Picchioni M.

    10,00 Iva Inclusa

    Il lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
    L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
    Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky.

  • 10,00 Iva Inclusa

    CZARDAS per SAX CONTRALTO solista e Pianoforte – Monti V. – Trasc. Picchioni M.

    10,00 Iva Inclusa

    Il lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
    L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
    Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky.

  • 10,00 Iva Inclusa

    CZARDAS per CLARINETTO solista e Pianoforte – Monti V. – Trasc. Picchioni M.

    10,00 Iva Inclusa

    Il lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
    L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
    Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky.

  • 90,00 Iva Inclusa

    ORGELKONZERT n° 5 op. 4 in FA Magg. “CONCERTO PER ORGANO E ORCHSTRA” Trasc. per Organo e Concert Band

    90,00 Iva Inclusa

    Con l’espressione concerti per organo e orchestra op. 4 HWV 289-294 ci si riferisce a una raccolta di sei composizioni di Georg Friedrich Händel, scritte a Londra fra il 1735 e il 1736.
    I sei concerti per organo e orchestra vennero pubblicati nel 1738 da John Walsh come opus 4 di Händel. Composti per rendere piacevole l’attesa durante gli intervalli degli oratori da rappresentare al Covent Garden, Händel utilizzò l’organo, strumento fino ad allora relegato al mero servizio liturgico, per fargli assumere un carattere nuovo, più mondano e brillante. Dalle partiture si nota che l’esecuzione di questi concerti non necessita di uno strumento di grandi dimensioni, richiedendo solo rarissimamente l’uso della pedaliera e rendendo perciò i concerti eseguibili anche al clavicembalo.
    I quattro concerti HWV 290-293 erano stati composti ed eseguiti come intervalli nelle rappresentazioni degli oratori Esther, Deborah e Athalia nel marzo e aprile 1735 presso il nuovo teatro del Covent Garden. Gli altri due concerti, HWV 289 e HWV 294, vennero eseguiti nel febbraio e nel marzo 1736 come intervalli durante la rappresentazione di Alexander’s Feast HWV 75.
    Il Concerto n° 5 op. 4 in FA maggiore è la trascrizione della sonata per flauto op. 1 num. 1, questo concerto richiama nello stile le composizioni di Arcangelo Corelli, autore conosciuto personalmente da Händel.

  • 60,00 Iva Inclusa

    DUE DANZE ORIGINALI Fur Militarmusik POLONAISE WoO 21 – ECOSSAIE WoO 22

    60,00 Iva Inclusa

     

  • 300,00 Iva Inclusa

    CONCERTO PER VIOLINO E ORCHESTRA in Re op. 61 Trasc. per Violino e Concert Band

    300,00 Iva Inclusa

    Il concerto rappresenta una delle pagine più alte del genio musicale del grande compositore, sia per la sua intrinseca bellezza ed euritmia, sia per i dialoghi, di carattere intimo, che vengono via via sviluppati tra il violino solista e la Banda (l’orchestra) nel corso dei tre movimenti.

    E’ stato composto da Ludwig van Beethoven in circa sei mesi nel 1806, ed è in tre movimenti:

    1. Allegro ma non troppo
    2. Larghetto
    3. Rondò: Allegro

    Il secondo e il terzo movimento sono collegati direttamente tra di loro senza alcuna interruzione.

  • 60,00 Iva Inclusa

    MILITAIR MARSCH fur Militarmusik WoO 24

    60,00 Iva Inclusa

    Ludwig van Beethoven MILITAIR MARSCH fur Militarmusik WoO 24

    La “Marcia in re maggiore per musica militare” (WoO 24) è stata composta nel 1816 per il “Corpo civico di artiglieria” di Vienna. Ha un organico strumentale assai robusto ed è la maggiore composizione per banda di Beethoven. La partitura originale comprende ben 33 strumenti: due flauti piccoli, due oboi, cinque clarinetti, sei corni, otto trombe, due fagotti, un controfagotto, due tromboni, serpentone, tamburo militare, triangolo, grancassa e cinelli (piatti). Consta di due parti seguite da un trio “all’ongarese” anch’esso in due parti. Anche in questa, come negli altri brani per banda militare, si coglie un Beethoven meno noto, dedito a scrivere pagine funzionali e di circostanza.

    Nell’approntare il seguente lavoro per organico di Concert Band si è pensato di trasportare la marcia un tono sotto così da renderla più agevole nell’esecuzione, di ridurre le parti dei corni da sei a quattro e le trombe da otto (2+2+2+1+1) a sei divise in 1-2-3 A/B così da non richiedere troppi esecutori per la realizzazione della marcia ma allo stesso tempo ottenere un giusto equilibrio interno e non togliere il gioco di squilli e risposte richieste nell’originale.

  • 80,00 Iva Inclusa

    3 MARCE originali per Banda ZAPFENSTREICH Marsch fur Militarmusik WoO 18 – 19 – 20

    80,00 Iva Inclusa

    Le Marce «Zapfenstreich» («Ritirata») n. 1 WoO 18- n. 2 WoO 19 – n. 3 WoO 20 appartengono ad una serie di brani originali per tre, composte tra il 1809 e il 1810, gli anni, a Vienna, del patriottismo antinapoleonico. In questi come negli altri brani per banda militare, si coglie un Beethoven meno noto, dedito a scrivere brevi pagine funzionali e di circostanza. La struttura, molto semplice, corrisponde a quella dei brani del genere, la cui maggiore attrattiva consiste nel clangore della sonorità e nella strumentazione militare, connotata dalla cospicua presenza delle percussioni (tamburo grande, tamburo militare, triangolo, «cinelli» – cioè piatti).

  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO ALLA GIOIA Inno della Comunità Europea

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale ITALIANO.
  • 42,00 Iva Inclusa

    WEBSTERS Funeral March

    42,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a: PATHETIC
  • 42,00 Iva Inclusa

    PATHETIC Funeral March

    42,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a: WEBSTERS
  • 70,00 Iva Inclusa

    LOVE FOR THREE ORANGES “L’amore delle tre melarance”

    70,00 Iva Inclusa

    L’amore delle tre melarance (Ljubov k trëm apel’sinam / Любовь к трём апельсинам), Op. 33, è un’opera di Sergej Prokof’ev, su libretto del compositore medesimo, tratto dalla commedia L’amore delle tre melarance di Carlo Gozzi, a sua volta basata sulla fiaba di Giambattista Basile, contenuta ne Lo cunto de li cunti.

    L’opera venne commissionata a Prokof’ev durante la fortunata tournée di questi negli Stati Uniti nel 1918, dopo una serie di concerti di successo a Chicago (dove aveva eseguito fra le altre cose la sua prima Sinfonia e il Concerto per pianoforte n. 3), dal direttore della Chicago Opera Association, l’italiano Cleofonte Campanini. Prokof’ev disponeva già di un abbozzo di libretto redatto durante il viaggio e basato sulla commedia di Gozzi, adattato dalla traduzione in russo di Vsevolod Mejerchol’d, che modernizzava alcune delle influenze del genere della commedia dell’arte e introduceva alcuni elementi legati alla poetica surrealista. A causa della scarsa conoscenza di Prokof’ev della lingua inglese, e visto che un’opera in russo all’epoca rischiava di risultare inaccettabile per il pubblico americano, la prima versione venne messa in scena in francese, forse con l’aiuto del soprano Vera Janacopoulos, col titolo L’amour des trois oranges[1].

    La prima rappresentazione ebbe luogo il 30 dicembre 1921 all’Auditorium Theatre di Chicago, sotto la direzione dello stesso compositore. La prima esecuzione in lingua originale avvenne a Leningrado (oggi San Pietroburgo) il 18 febbraio 1926.

  • 25,00 Iva Inclusa

    NOSTALGICA SICILIA Marcia Sinfonica

    25,00 Iva Inclusa
  • 25,00 Iva Inclusa

    CALABRIA IN FESTA Marcia Sinfonica

    25,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    DAL TUO STELLATO SOGLIO Preghiera dall’Opera “MOSE'” per Banda sola

    70,00 Iva Inclusa

    Mosè in Egitto è un’opera di Gioachino Rossini su libretto di Andrea Leone Tottola, dalla tragedia L’Osiride di Francesco Ringhieri.

    Debuttò con buon successo il 5 marzo 1818 al Teatro San Carlo di Napoli, anche se il pubblico apprezzò di più i primi due atti dato che l’ultimo atto, in seguito a un banale incidente scenico (si era verificato un problema sull’apertura del Mar Rosso), terminò tra le risate del pubblico. Rossini, a partire dalle repliche riscrisse l’atto finale e aggiunse tra l’altro la famosa preghiera Dal tuo stellato soglio, il brano più celebre dell’opera.

  • 80,00 Iva Inclusa

    ARIA DELL’INUTIL PRECAUZIONE dall’Opera “IL BARBIERE DI SIVIGLIA”

    80,00 Iva Inclusa

    All’apertura del secondo atto ritroviamo il sospettoso don Bartolo che indaga sull’identità del soldato, credendolo un aiutante del Conte d’Almaviva. Si presenta in quel momento alla sua porta il Conte stesso nel suo terzo travestimento da maestro di musica, don Alonso. Rossini e Sterbini approntano in maniera magistrale l’ultimo travestimento del conte: sia il libretto che la musica ci presentano questo untuoso personaggio che ripete in maniera pedante in suo saluto “Pace e gioia” facendo indispettire don Bartolo che, per costume, è costretto a trattarlo in maniera garbata; la scena è simile a quella del Finale Primo poiché, anche in questo caso, si dipanano vari livelli musicali e teatrali: da un lato i rispettosi saluti che sembrano non aver mai fine, dall’altro gli “a parte” che a velocità stratosferica aprono uno spiraglio sulla vera azione e sulle vere intenzioni di entrambi i personaggi. Per convincere il tutore, Almaviva fa credere che don Basilio sia malato, in più, gli mostra un biglietto scritto da Rosina per il Conte, come se lui l’avesse intercettato per caso: grazie a questo escamotage egli guadagna la fiducia del tutore. La lezione ha inizio, Rosina canta il Rondò dell’”Inutil precauzione” intervallato da frasi fugaci che scambia con don Alonso-Lindoro-Almaviva. Arriva anche Figaro che cerca di distrarre il tutore e prendere la chiave della stanza di Rosina: tutto sembra andare per il meglio ma è a questo punto che piomba don Basilio. Il conte riesce a convincerlo con una borsa d’oro ad andare via e la scena riprende tranquillamente finché, Bartolo riconosce in don Alonso il soldato della mattina e, irato, lo mette in fuga.

  • 80,00 Iva Inclusa

    PARIGI O CARA dall’Opera “LA TRAVIATA”

    80,00 Iva Inclusa
  • 70,00 Iva Inclusa

    SAPER VORRESTE dall’Opera “UN BALLO IN MASCHERA”

    70,00 Iva Inclusa
  • 100,00 Iva Inclusa

    FRÜHLINGSSTIMMEN Voci di Primavera – Valzer da Concerto

    100,00 Iva Inclusa

    Frühlingsstimmen (Voci di Primavera) op. 410, è un valzer di Johann Strauss (figlio).

    Nell’inverno del 1882-83 il compositore fu invitato a comporre un valzer vocale per il celebre soprano austriaco Bianca Bianchi (il cui vero nome era Bertha Schwarz), al tempo un acclamato membro del Wiener Hopfoperntheater (Teatro dell’opera reale di Vienna).

    Il valzer fu eseguito per la prima volta al Theater an der Wien il 1º marzo 1883 ad un concerto di beneficenza per la fondazione degli indigenti dell’Impero austro-ungarico fondata dall’imperatore Francesco Giuseppe e dall’imperatrice Elisabetta.

    Strauss, dopo il successo che aveva ottenuto con i suoi valzer corali, fu felice di scrivere un brano per sola voce e il librettista Richard Genée, che aveva già collaborato con il compositore nell’operetta Eine Nacht in Venedig (Una notte a Venezia) del 1883, scrisse anche il testo per il nuovo valzer.

    L’autunno del 1882 vide Strauss impegnato a Budapest per curare la prima rappresentazione dell’operetta Der lustige Krieg (L’allegra Guerra; 1881). Durante lo svolgimento di una delle serate in onore della visita del musicista viennese, fu Strauss stesso ad esibirsi al pianoforte con un altro degli illustri ospiti della serata: Franz Liszt. I due compositori si conoscevano già molto bene da almeno 30 anni (Strauss aveva dedicato il suo valzer Abschieds-Rufe op. 179 a Liszt nel gennaio del 1856) e si incontrarono in numerose altre occasioni. Fu questa visita che fornì l’ispirazione per la scrittura del valzer Frühlingsstimmen.

    Successivamente il valzer venne arrangiato da Johann in versione solamente orchestrale e fu eseguito in questa forma, oggi celeberrima, da Eduard Strauss durante uno dei suoi concerti al Musikverein nel 1883.

    Nel 1934 il valzer fu riutilizzato per l’operetta “postuma” (con musiche di Strauss jr.) Die Tänzerin Fanny Elßler.

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    KAISER WALZER Valzer dell’Imperatore – Valzer da Concerto

    100,00 Iva Inclusa

    Kaiser-Walzer (Valzer dell’Imperatore) op. 437, è un valzer di Johann Strauss (figlio).

    I due Kaiser ai quali è dedicato il valzer: a sinistra Guglielmo II e a destra Francesco Giuseppe.

    Nell’autunno del 1889 Johann Strauss si esibì in 5 concerti in occasione della nuova apertura della sala da concerti Konigsbau a Berlino. Prima che il compositore partisse per la Germania, la stampa viennese diede l’annuncio che Strauss avrebbe presentato al suo editore di Berlino un nuovo valzer, dal titolo Mano nella Mano.

    Quel titolo faceva riferimento ai festeggiamenti che si erano svolti nell’agosto 1889 in occasione della visita dell’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria all’imperatore di Germania Guglielmo II per rafforzare ancor di più i rapporti fra i due Imperi.

    L’editore Fritz Simrock suggerì a Strauss che Kaiser-Walzer si sarebbe potuto dimostrare un titolo più adatto per l’opera: in questo modo il valzer sarebbe stato apparentemente dedicato ad entrambi i monarchi e in questo modo la vanità di entrambi sarebbe stata appagata. Fu così, con questo titolo, che questo valzer ebbe la sua prima esecuzione a Berlino il 21 ottobre 1889.

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    CONCERTINO per Xilofono e Orchestra

    110,00 Iva Inclusa