• 50,00 Iva Inclusa

    VECCHIA MARCIA D’ORDINANZA

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    Vessella Alessandro VECCHIA MARCIA MILITARE Strumentazione e Revisione per Marching Band di Picchioni Massimo

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    ARMI E BRIO

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    Leonhardt Andreas PRINCIPE EUGENIO Marcia Militare Revisione e Strumentazione per Marching Band di Picchioni Massimo

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    PACE ARMATA Inno del REGGIMENTO DI SAN MARCO

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    ANKERS LOS – LEVIAMO L’ANCORA

    50,00 Iva Inclusa
  • Segnaposto
    50,00 Iva Inclusa

    UNTER DEM DOPPLEADLER – AQUILA – UNDER THE DOUBLE EAGLE

    50,00 Iva Inclusa
    Questa Marcia da concerto rende omaggio al lavoro di Franz Josef Wagner di cui l’opera 159 è certamente uno dei più famosi.
    Questo brano è uno degli evergreen della musica marciabile.
  • 50,00 Iva Inclusa

    FELSEN FEST Marsch

    50,00 Iva Inclusa
  • Segnaposto
    50,00 Iva Inclusa

    INNO PONTIFICIO

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    FLIK FLOK Marcia dei BERSAGLIERI d’Italia

    50,00 Iva Inclusa
     L’inno dei bersaglieri è stato composto nel 1860 dal giovane ufficiale del bersaglieri Giulio Ricordi con testo del poeta Giuseppe Regaldi. Nel 1862 Pietro Luigi Hertel ne fece una versione titolata “Flik Flok”.
  • 50,00 Iva Inclusa

    LACRIMOSA dalla Messa da Requiem per Coro e Concert Band

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    LA RITIRATA Marcia della Marina Militare Italiana di T. Mario rev. M. Picchioni

    50,00 Iva Inclusa
  • 50,00 Iva Inclusa

    ANNINA Marcia Sinfonica – Giovanni Orsomando – Rev. per Symphonic Band di Massimo Picchioni

    50,00 Iva Inclusa

    La bellissima Marcia Sinfonica ANNINA, composta dal Maestro Giovanni Orsomando e dedicata alla futura Moglie Marianna Natale “Alla futura compagna della mia vita” (come riportato nella partitura sia manoscritta che in stampa delle Edizioni Pucci), sposata nel 1924 e dalla quale avra 7 figli, tra cui Nicoletta, famosa per essere stata una delle prime annunciatrici della RAI. Nella revisione per Symphonic Band curata da Massimo Picchioni il revisore ha pensato di inserire delle parti opzionali quali: Fagotto, Contrabbasso a Corda e Timpani create appositamente per l’esecuzione da concerto.

  • 53,00 Iva Inclusa

    LA MARCIA DEI COSCRITTI

    53,00 Iva Inclusa

     

  • 53,00 Iva Inclusa

    L’ADDIO DEL BERSAGLIERE

    53,00 Iva Inclusa

     

  • 56,00 Iva Inclusa

    BOCCACCIO Marcia sui motivi dell’Operetta

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    EVA marcia sui motivi dell’Opera

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    IL CONTE DI LUSSEMBURGO Marcia sui motivi dell’Opera

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE ITALIANO Inno di Mameli per Voce e Banda (in FA Magg.)

    56,00 Iva Inclusa

    Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Fratelli d’Italia, o Inno di Mameli, è l’inno nazionale della Repubblica Italiana, adottato provvisoriamente dal 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005.

    Nell’autunno del 1847, Goffredo Mameli scrisse il testo de Il Canto degli Italiani. Dopo aver scartato l’idea di adattarlo a musiche già esistenti, il 10 novembre lo inviò al maestro Michele Novaro, che scrisse di getto la musica, cosicché l’inno poté debuttare il 10 dicembre, quando sul piazzale del Santuario della Nostra Signora di Loreto a Oregina fu presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci suonato dalla Filarmonica Sestrese C. Corradi G. Secondo, allora banda municipale di Sestri Ponente “Casimiro Corradi”.
    Era un momento di grande eccitazione: mancavano pochi mesi al celebre 1848, che era già nell’aria: era stata abolita una legge che vietava assembramenti di più di dieci persone, così ben 30.000 persone ascoltarono l’inno e l’impararono; nel frattempo Nino Bixio sulle montagne organizzava i falò della notte dell’Appennino. Dopo pochi giorni, tutti conoscevano l’inno, che veniva cantato senza sosta in ogni manifestazione (più o meno pacifica). Durante le Cinque giornate di Milano, gli insorti lo intonavano a squarciagola: il Canto degli italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento.

    Gli inni patriottici come l’inno di Mameli (sicuramente il più importante) furono un importante strumento di propaganda degli ideali del Risorgimento e di incitamento all’insurrezione, che contribuì significativamente alla svolta storica che portò all’emanazione dello Statuto albertino, ed all’impegno del re nel rischioso progetto di riunificazione nazionale.

    Quando l’inno si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo, considerandolo eversivo (per via dell’ispirazione repubblicana e anti-monarchica del suo autore); visto il totale fallimento, tentarono di censurare almeno l’ultima parte, estremamente dura con gli Austriaci, al tempo ancora formalmente alleati, ma neppure in questo si ebbe successo.

    Dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, persino le bande militari lo suonarono senza posa, tanto che il Re fu costretto a ritirare ogni censura del testo, così come abrogò l’articolo dello Statuto albertino secondo cui l’unica bandiera del regno doveva essere la coccarda azzurra, rinunciando agli inutili tentativi di reprimere l’uso del tricolore verde, bianco e rosso, anch’esso impostosi come simbolo patriottico dopo essere stato adottato clandestinamente nel 1831 come simbolo della Giovine Italia.

    In seguito fu proprio intonando l’inno di Mameli che Garibaldi, con i “Mille”, intraprese la conquista dell’Italia meridionale e la riunificazione nazionale.

    Mameli era già morto, ma le parole del suo inno, che invocava un’Italia unita, erano più vive che mai. Anche l’ultima tappa di questo processo, la presa di Roma del 1870, fu accompagnata da cori che lo cantavano accompagnati dagli ottoni dei bersaglieri.

    Anche più tardi, per tutta la fine dell’Ottocento e oltre, Fratelli d’Italia rimase molto popolare come in occasione della guerra libica del 1911-12, che lo vide ancora una volta il più importante rappresentante di una nutrita serie di canti patriottici vecchi e nuovi. Lo stesso accadde durante la prima guerra mondiale: l’irredentismo che la caratterizzava, l’obiettivo di completare la riunificazione, trovò facilmente ancora una volta un simbolo nel Canto degli italiani.

  • 56,00 Iva Inclusa

    AVE MARIA

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE ITALIANO Inno di Mameli

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno della Comunità Europea (INNO ALLA GIOIA).

     

    Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Fratelli d’Italia, o Inno di Mameli, è l’inno nazionale della Repubblica Italiana, adottato provvisoriamente dal 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005.

    Nell’autunno del 1847, Goffredo Mameli scrisse il testo de Il Canto degli Italiani. Dopo aver scartato l’idea di adattarlo a musiche già esistenti, il 10 novembre lo inviò al maestro Michele Novaro, che scrisse di getto la musica, cosicché l’inno poté debuttare il 10 dicembre, quando sul piazzale del Santuario della Nostra Signora di Loreto a Oregina fu presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci suonato dalla Filarmonica Sestrese C. Corradi G. Secondo, allora banda municipale di Sestri Ponente “Casimiro Corradi”.
    Era un momento di grande eccitazione: mancavano pochi mesi al celebre 1848, che era già nell’aria: era stata abolita una legge che vietava assembramenti di più di dieci persone, così ben 30.000 persone ascoltarono l’inno e l’impararono; nel frattempo Nino Bixio sulle montagne organizzava i falò della notte dell’Appennino. Dopo pochi giorni, tutti conoscevano l’inno, che veniva cantato senza sosta in ogni manifestazione (più o meno pacifica). Durante le Cinque giornate di Milano, gli insorti lo intonavano a squarciagola: il Canto degli italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento.

    Gli inni patriottici come l’inno di Mameli (sicuramente il più importante) furono un importante strumento di propaganda degli ideali del Risorgimento e di incitamento all’insurrezione, che contribuì significativamente alla svolta storica che portò all’emanazione dello Statuto albertino, ed all’impegno del re nel rischioso progetto di riunificazione nazionale.

    Quando l’inno si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo, considerandolo eversivo (per via dell’ispirazione repubblicana e anti-monarchica del suo autore); visto il totale fallimento, tentarono di censurare almeno l’ultima parte, estremamente dura con gli Austriaci, al tempo ancora formalmente alleati, ma neppure in questo si ebbe successo.

    Dopo la dichiarazione di guerra all’Austria, persino le bande militari lo suonarono senza posa, tanto che il Re fu costretto a ritirare ogni censura del testo, così come abrogò l’articolo dello Statuto albertino secondo cui l’unica bandiera del regno doveva essere la coccarda azzurra, rinunciando agli inutili tentativi di reprimere l’uso del tricolore verde, bianco e rosso, anch’esso impostosi come simbolo patriottico dopo essere stato adottato clandestinamente nel 1831 come simbolo della Giovine Italia.

    In seguito fu proprio intonando l’inno di Mameli che Garibaldi, con i “Mille”, intraprese la conquista dell’Italia meridionale e la riunificazione nazionale.

    Mameli era già morto, ma le parole del suo inno, che invocava un’Italia unita, erano più vive che mai. Anche l’ultima tappa di questo processo, la presa di Roma del 1870, fu accompagnata da cori che lo cantavano accompagnati dagli ottoni dei bersaglieri.

    Anche più tardi, per tutta la fine dell’Ottocento e oltre, Fratelli d’Italia rimase molto popolare come in occasione della guerra libica del 1911-12, che lo vide ancora una volta il più importante rappresentante di una nutrita serie di canti patriottici vecchi e nuovi. Lo stesso accadde durante la prima guerra mondiale: l’irredentismo che la caratterizzava, l’obiettivo di completare la riunificazione, trovò facilmente ancora una volta un simbolo nel Canto degli italiani.

  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO ALLA GIOIA Inno della Comunità Europea

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale ITALIANO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE AMERICANO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale RUSSO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE RUSSO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale AMERICANO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE AUSTRIACO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale TEDESCO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE TEDESCO – INNO NAZIONALE DELLA GERMANIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale AUSTRIACO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DEL BELGIO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale LUSSEMBURGO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DEL LUSSEMBURGO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale del BELGIO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA DANIMARCA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale OLANDESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE OLANDESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della DANIMARCA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA FINLANDIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della SVEZIA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA SVEZIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della FINLANDIA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA LETTONIA

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA LITUANIA

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA REPUBBLICA CECA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della UNGHERESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE UNGHERESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della REPUBBLICA CECA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA SLOVACCHIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della SLOVENIA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELLA SLOVENIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale della SLOVACCHIA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE CIPROTA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale dell’ESTONIA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DELL’ESTONIA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale CIPROTA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DI MALTA

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale POLACCO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE POLACCO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale di MALTA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE FRANCESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale GRECO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE GRECO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale FRANCESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE GIAPPONESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale CINESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE CINESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale GIAPPONESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE INGLESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale IRLANDESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE IRLANDESE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale INGLESE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE SPAGNOLO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale PORTOGALLO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE DEL PORTOGALLO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampato assieme a Inno nazionale SPAGNOLO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    LA CANZONE DEL GRAPPA

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a SUL PONTE DI BASSANO.

    La Canzone del Grappa è una canzone popolare della Grande Guerra; fu composta nel 1918 prendendo spunto da una scritta anonima apparsa sui muri di una casa della Val Cismon, allora occupata dall’esercito austriaco, che recitava appunto: “Monte Grappa tu sei la mia Patria”.
    L’intento di quello che è divenuto un vero e proprio inno, nato tra le trincee ed il fango dallo spunto di un patriota che scrisse la prima frase sul muro di una casa distrutta dal nemico invasore, era quello ricordare ai posteri coloro che si immolarono per la patria con sulle labbra, prima di morire, la frase: Monte Grappa tu sei la mia Patria.
  • 56,00 Iva Inclusa

    SUL PONTE DI BASSANO

    56,00 Iva Inclusa
    stampata assieme a LA CANZONE DEL GRAPPA.
  • 56,00 Iva Inclusa

    ADDIO DEL VOLONTARIO

    56,00 Iva Inclusa
    stampata assieme a LA BANDIERA DEI TRE COLORI
  • 56,00 Iva Inclusa

    LA BANDIERA DEI TRE COLORI

    56,00 Iva Inclusa
    stampata assieme a ADDIO DEL VOLONTARIO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO DELL’ARTIGLIERE

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a PARACADUTISTI D’ITALIA.

  • 56,00 Iva Inclusa

    PARACADUTISTI D’ITALIA

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a INNO DELL’ARTIGLIERE.

  • 56,00 Iva Inclusa

    PASSAN LE PENNE NERE

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a FIGLI D’ITALIA (INNO DEI COMBATTENTI).

  • 56,00 Iva Inclusa

    FIGLI D’ITALIA (INNO DEI COMBATTENTI)

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a PASSAN LE PENNE NERE.

  • 56,00 Iva Inclusa

    LA LEGGENDA DEL PIAVE

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a LE CAMPANE DI SAN GIUSTO.

  • 56,00 Iva Inclusa

    LE CAMPANE DI SAN GIUSTO

    56,00 Iva Inclusa

    Stampata assieme a LA LEGGENDA DEL PIAVE.

  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO NAZIONALE ITALIANO Inno di Mameli

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a INNO DI GARIBALDI.
    Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Fratelli d'Italia, o Inno di Mameli, è l'inno nazionale della Repubblica Italiana, adottato provvisoriamente dal 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005.

    Nell'autunno del 1847, Goffredo Mameli scrisse il testo de Il Canto degli Italiani. Dopo aver scartato l'idea di adattarlo a musiche già esistenti, il 10 novembre lo inviò al maestro Michele Novaro, che scrisse di getto la musica, cosicché l'inno poté debuttare il 10 dicembre, quando sul piazzale del Santuario della Nostra Signora di Loreto a Oregina fu presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci suonato dalla Filarmonica Sestrese C. Corradi G. Secondo, allora banda municipale di Sestri Ponente “Casimiro Corradi”.
    Era un momento di grande eccitazione: mancavano pochi mesi al celebre 1848, che era già nell'aria: era stata abolita una legge che vietava assembramenti di più di dieci persone, così ben 30.000 persone ascoltarono l'inno e l'impararono; nel frattempo Nino Bixio sulle montagne organizzava i falò della notte dell'Appennino. Dopo pochi giorni, tutti conoscevano l'inno, che veniva cantato senza sosta in ogni manifestazione (più o meno pacifica). Durante le Cinque giornate di Milano, gli insorti lo intonavano a squarciagola: il Canto degli italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento.

    Gli inni patriottici come l'inno di Mameli (sicuramente il più importante) furono un importante strumento di propaganda degli ideali del Risorgimento e di incitamento all'insurrezione, che contribuì significativamente alla svolta storica che portò all'emanazione dello Statuto albertino, ed all'impegno del re nel rischioso progetto di riunificazione nazionale.

    Quando l'inno si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo, considerandolo eversivo (per via dell'ispirazione repubblicana e anti-monarchica del suo autore); visto il totale fallimento, tentarono di censurare almeno l'ultima parte, estremamente dura con gli Austriaci, al tempo ancora formalmente alleati, ma neppure in questo si ebbe successo.

    Dopo la dichiarazione di guerra all'Austria, persino le bande militari lo suonarono senza posa, tanto che il Re fu costretto a ritirare ogni censura del testo, così come abrogò l'articolo dello Statuto albertino secondo cui l'unica bandiera del regno doveva essere la coccarda azzurra, rinunciando agli inutili tentativi di reprimere l'uso del tricolore verde, bianco e rosso, anch'esso impostosi come simbolo patriottico dopo essere stato adottato clandestinamente nel 1831 come simbolo della Giovine Italia.

    In seguito fu proprio intonando l'inno di Mameli che Garibaldi, con i “Mille”, intraprese la conquista dell'Italia meridionale e la riunificazione nazionale.

    Mameli era già morto, ma le parole del suo inno, che invocava un'Italia unita, erano più vive che mai. Anche l'ultima tappa di questo processo, la presa di Roma del 1870, fu accompagnata da cori che lo cantavano accompagnati dagli ottoni dei bersaglieri.

    Anche più tardi, per tutta la fine dell'Ottocento e oltre, Fratelli d'Italia rimase molto popolare come in occasione della guerra libica del 1911-12, che lo vide ancora una volta il più importante rappresentante di una nutrita serie di canti patriottici vecchi e nuovi. Lo stesso accadde durante la prima guerra mondiale: l'irredentismo che la caratterizzava, l'obiettivo di completare la riunificazione, trovò facilmente ancora una volta un simbolo nel Canto degli italiani.

  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO DI GARIBALDI

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a INNO NAZIONALE ITALIANO (inno di Mameli).
  • 56,00 Iva Inclusa

    BELLA CIAO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a FISCHIA IL VENTO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    FISCHIA IL VENTO

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a BELLA CIAO.
  • 56,00 Iva Inclusa

    MARCIA ALPINA 30 SOLDI – Trenta soldi

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a STELLUTIS ALPINIS.
  • 56,00 Iva Inclusa

    STELUTIS ALPINIS

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a TRENTA SOLDI.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO DEGLI ALPINI La Trentatre

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a INNO AL FANTE.
  • 56,00 Iva Inclusa

    INNO AL FANTE

    56,00 Iva Inclusa
    Stampata assieme a INNO DEGLI ALPINI.
  • 56,00 Iva Inclusa

    MARCIA REALE Fanfara Reale e Marcia Reale

    56,00 Iva Inclusa
     La Marcia Reale d’Ordinanza, preceduta dalla Fanfara Reale, è stata l’inno del Regno di Sardegna prima e del Regno d’Italia poi, rappresentando così l’inno nazionale italiano fino all’avvento della Repubblica. Fu composta nel 1831 da Giuseppe Gabetti su incarico di Carlo Alberto di Savoia.

    ANALISI TECNICA:

    Nonostante i poderosi squilli di tromba iniziali, eseguiti con il “tutti” dell’orchestra, la Marcia Reale fu criticata fin dalla sua composizione poiché giudicata troppo retorica e banale, in particolare per la musica, considerata ottima per far marciare i soldati, ma per il resto piuttosto scadente. L’inno fu scelto attraverso un concorso pubblico con un premio per il vincitore di 50 lire, cifra di tutto rispetto per quei tempi. Si dice che i partecipanti abbiano cercato di vincere il concorso componendo una marcia che adulasse re Carlo Alberto più che cercando di comporre un capolavoro musicale.
    Il testo della Marcia Reale fu perso molto probabilmente durante la prima guerra mondiale; tuttavia, molti musicisti cercarono di riscriverlo, tentando di adattarlo alla musica. Probabilmente una delle più celebri versioni cantate fu quella eseguita dal Coro e Orchestra Sinfonica dell’Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche.
  • 56,00 Iva Inclusa

    FA, RE, DO, SI

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    TITINA

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    REGGIMENTO DI DONNE

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    CETTINA BIRICHINA

    56,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    SVELTI ALL’ALLOGGIO

    56,00 Iva Inclusa
  • 60,00 Iva Inclusa

    IN SOGNO

    60,00 Iva Inclusa

     

  • 60,00 Iva Inclusa

    MARCIA NUZIALE dal SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

    60,00 Iva Inclusa
    La Marcia nuziale, estratta dalle musiche di scena “SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE” è senza dubbio la pagina più famosa del grande compositore romantico.

  • 60,00 Iva Inclusa

    MARCIA NUZIALE dall’Opera LOHENGRIN

    60,00 Iva Inclusa

  • 60,00 Iva Inclusa

    Mascagni Pietro CAVALLERIA RUSTICANA Intermezzo dall’Opera Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo

    60,00 Iva Inclusa

    Cavalleria rusticana fu la prima opera composta da Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese (oltre a Cavalleria rusticana, solo Iris e L’amico Fritz sono rimaste nel repertorio stabile dei principali enti lirici). Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio 1890, e tale è rimasto fino a oggi.

    Nel 1888 l’editore milanese Edoardo Sonzogno annunciò un concorso aperto a tutti i giovani compositori italiani che non avevano ancora fatto rappresentare una loro opera. I partecipanti dovevano scrivere un’opera in un unico atto, e le tre migliori produzioni (selezionate da una giuria composta da cinque importanti musicisti e critici italiani) sarebbero state rappresentate a Roma a spese dello stesso Sonzogno.

    Mascagni, che all’epoca risiedeva a Cerignola, in provincia di Foggia, dove dirigeva la locale banda musicale, venne a conoscenza di questo concorso solo due mesi prima della chiusura delle iscrizioni e chiese al suo amico Giovanni Targioni-Tozzetti, poeta e professore di letteratura all’Accademia Navale di Livorno, di scrivere un libretto. Targioni-Tozzetti scelse Cavalleria rusticana, una novella popolare di Giovanni Verga come base per l’opera. Egli e il suo collega Guido Menasci lavoravano per corrispondenza con Mascagni, mandandogli i versi su delle cartoline. L’opera fu completata l’ultimo giorno valido per l’iscrizione al concorso. In tutto, furono esaminate settantatré opere e il 5 marzo 1890 la giuria selezionò le tre opere da rappresentare a Roma: Labilia di Nicola Spinelli, Rudello di Vincenzo Ferroni, e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.

  • 60,00 Iva Inclusa

    FEDORA

    60,00 Iva Inclusa

     

  • 60,00 Iva Inclusa

    PAGLIACCI Intermezzo dall’Opera

    60,00 Iva Inclusa

     

  • 60,00 Iva Inclusa

    LA TRAVIATA Preludio atto 1°

    60,00 Iva Inclusa

    Composta nella primavera del 1852 e rappresentata per la prima volta al teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo del 1853; come scrisse lo stesso Verdi la rappresentazione fu un vero e proprio fiasco, ma nella ripresa avutasi quattordici mesi dopo il fiasco si trasformò in un trionfo e da allora La traviata ha seguitato a trionfare in tutto il mondo, divenendo l’opera più amata dal pubblico.

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    LA TRAVIATA Preludio atto 3°

    60,00 Iva Inclusa

    Composta nella primavera del 1852 e rappresentata per la prima volta al teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo del 1853; come scrisse lo stesso Verdi la rappresentazione fu un vero e proprio fiasco, ma nella ripresa avutasi quattordici mesi dopo il fiasco si trasformò in un trionfo e da allora La traviata ha seguitato a trionfare in tutto il mondo, divenendo l’opera più amata dal pubblico.

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    RADETZKY MARSCH

    60,00 Iva Inclusa
     La musica di Johann Strauss Sr. (1804-1849) è strettamente legata alla Vienna reale e imperiale del XIX secolo.
    Nel 1848, Strauss compone la più celebre delle sue 18 marce, la Radetzky Marsch. Questa marcia brillante commemora la vittoria del maresciallo austriaco, il conte Radetzky, sugli insorti italiani, in occasione della battaglia di Custozza.
    Marcia spesso interpretata nei Concerti del Nuovo Anno o in occasione dei grandi concerti di gala, è conosciuta nel mondo intero.
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    AMOR TI VIETA dall’Opera “FEDORA”

    60,00 Iva Inclusa
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    AVE MARIA di F. Schubert – Trascrizione per Voce e Concert Band di M. Picchioni

    60,00 Iva Inclusa
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    AVE MARIA di C. Gounod – Trascrizione per Voce e Concert Band di M. Picchioni

    60,00 Iva Inclusa

    La melodia del canto è stata scritta dal compositore francese Charles Gounod nel 1859, che la pensò sovrapposta al Preludio No. 1 in do maggiore dal I Libro del Clavicembalo ben temperato (BWV 846), composto da J.S. Bach circa 137 anni prima (Gounod aggiunse una battuta in un cambio di armonia del preludio).

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    Bizet Georges AGNUS DEI (dall’Arlesienne suite n° 2) Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo

    60,00 Iva Inclusa
    –AGNUS DEI (dall’ARLESIENNE Suite n° 2) Georges Bizet/Massimo Picchioni
    Uno dei brani forse più noti di Bizet, in una trascrizione di Massimo Picchioni per banda che lascia intatte le sonorità originale dell’opera.
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    MILITAIR MARSCH fur Militarmusik WoO 24

    60,00 Iva Inclusa

    Ludwig van Beethoven MILITAIR MARSCH fur Militarmusik WoO 24

    La “Marcia in re maggiore per musica militare” (WoO 24) è stata composta nel 1816 per il “Corpo civico di artiglieria” di Vienna. Ha un organico strumentale assai robusto ed è la maggiore composizione per banda di Beethoven. La partitura originale comprende ben 33 strumenti: due flauti piccoli, due oboi, cinque clarinetti, sei corni, otto trombe, due fagotti, un controfagotto, due tromboni, serpentone, tamburo militare, triangolo, grancassa e cinelli (piatti). Consta di due parti seguite da un trio “all’ongarese” anch’esso in due parti. Anche in questa, come negli altri brani per banda militare, si coglie un Beethoven meno noto, dedito a scrivere pagine funzionali e di circostanza.

    Nell’approntare il seguente lavoro per organico di Concert Band si è pensato di trasportare la marcia un tono sotto così da renderla più agevole nell’esecuzione, di ridurre le parti dei corni da sei a quattro e le trombe da otto (2+2+2+1+1) a sei divise in 1-2-3 A/B così da non richiedere troppi esecutori per la realizzazione della marcia ma allo stesso tempo ottenere un giusto equilibrio interno e non togliere il gioco di squilli e risposte richieste nell’originale.

  • 60,00 Iva Inclusa

    DUE DANZE ORIGINALI Fur Militarmusik POLONAISE WoO 21 – ECOSSAIE WoO 22

    60,00 Iva Inclusa

     

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    70,00 63,00 Iva Inclusa

    SCOSSA ELETTRICA

    70,00 63,00 Iva Inclusa

    Questa marcia, composta da Puccini per celebrare l’arrivo dell’energia elettrica, è stata trascritta per banda dall’originale per pianoforte da Massimo Picchioni. E’ questa una marcia molto scherzosa che non può mancare nei Vostri Concerti.