• 100,00 Iva Inclusa

    SINFONIA n° 4 3° Tempo

    100,00 Iva Inclusa

    La Sinfonia n. 4 in fa minore, op. 36 di Pytor Ilyich Tchaikovsky fu composta tra il 1877 ed il 1878.

    3° Tempo Scherzo, Pizzicato ostinato, Allegro.

    III movimento ( Scherzo pizzicato ) – “Il terzo tempo non esprime sensazioni particolari, è un arabesco capriccioso, un’apparizione fugace simile a quelle che colgono la nostra fantasia quando si beve un bicchiere di vino e si sente essere lievissimamente brilli…”

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    SINFONIA n° 5 3° Tempo

    100,00 Iva Inclusa

    Scritta in breve tempo, tra il maggio e l’ottobre del 1888, la Quinta Sinfonia fu eseguita per la prima volta a Pietroburgo il 5 novembre di quell’anno, diretta dallo stesso Tcaikovsky, riportando un modesto successo. Il compositore, confrontandola con la Quarta, ebbe a giudicarla, almeno inizialmente, in senso piuttosto negativo; solo in seguito, dopo ripetute esecuzioni, modificò il proprio giudizio, conservando peraltro un’opinione non molto alta del finale. Una sorta di tema conduttore lega tuti e quattro i movimenti della composizione: il tema, esposto inizialmente dal clarinetto nel registro basso al principio dell’Andante introduttivo, vuole esprimere, secondo Tcaikovsky, «una completa rassegnazione di fronte al destino». L’Allegro con anima che segue sviluppa con drammaticità elementi di motivi già presentati in modo apparentemente neutro: il malinconico primo tema, coi suoi ritmi puntati, ed il secondo tema, dall’andamento di danza. L’Andante cantabile, in re maggiore, è di forma tripartita, e si apre con una accorata melodia del corno; la sezione centrale, come spesso in Tcaikovsky, è ricca di slancio, con una espressiva melodia affidata agli archi; prima della ripetizione della prima parte compare, enfatizzato, il tema del destino dell’inizio della sinfonia, che poi ritorna anche in conclusione. Il terzo movimento, Allegro moderato, è un valzer d’una tristezza pacata tipicamente Tcaikovskiana. L’introduzione al Finale si apre con lo stesso tema del destino, che compare però, questa volta, in tonalità maggiore, assumendo un carattere di tranquilla rassegnazione. L’Allegro vivace presenta un primo tema in accordi, molto enfatico, ed un secondo tema di carattere marziale. Terminato lo sviluppò, una lunga coda in mi maggiore, nella quale il motivo d’apertura del primo movimento ritorna di nuovo, conduce la sinfonia ad una grandiosa conclusione.

    3° Tempo Valse, Allegro moderato.

    III Movimento: Valse. Allegro moderato. Il movimento più breve della sinfonia. Pagina di eleganza straordinaria e con un tema lirico gioioso, molto sensibile. Ci trasporta inevitabilmente alla perfezione musicale del genere che il maestro ha raggiunto nei valzer composti per i suoi balletti.

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    OUVERTURE SOLENNE 1812

    100,00 Iva Inclusa

    Tchaikovsky compose la Ouverture Solennelle 1.812 su esplicita richiesta dell’amico Nicolaj Rubistein, direttore del Conservatorio di Mosca; essa fu eseguita per la prima volta nell’agosto del 1.882 in un concerto sinfonico in occasione della “Esposizione panrussa delle arti e dell’industria”. Tchaikovsky in una lettera del 22 ottobre 1.880 indirizzata alla sua mecenate Nadezda von Meck dichiara apertamente:” Si immagini mia cara amica, che la mia Musa negli ultimi tempi mi è stata così propizia che sono riuscito a comporre piuttosto velocemente due opere: Una grande ouverture ed una serenata per archi. L’ouverture deve essere eseguita molto forte e penso che farà un grande fracasso, ma proprio per questo non ha alcun valore artistico scritta così senza calore e passione.” Tuttavia l’ouverture risultò per il grande pubblico spettacolare e di grande effetto in quanto fu eseguita all’aperto davanti alla cattedrale di Mosca.Essa fu scritta per commemorare il settantesimo anniversario della vittoria della Russia zarista su Napoleone. Il brano musicale include un coro, delle campane, una fanfara ad libitum per rinforzare l’orchestra base e dei potenti colpi di cannone.
    L’Ouverture 1812 è una composizione per orchestra di Pytor Ilyich Tchaikovsky che commemora la tentata invasione francese della Russia, e la conseguente devastante ritirata dell’armata di Napoleone. Fu un evento che segnò il 1812 come svolta delle guerre napoleoniche. L’opera è conosciuta per la sequenza di colpi di cannone, realizzati solo in alcune occasioni specialmente durante festival all’aperto, mediante l’uso di cannoni veri. Nonostante la composizione non abbia collegamenti storici con la guerra del 1812 tra Stati Uniti d’America e Gran Bretagna, è spesso suonata negli USA assieme ad altre musiche patriottiche.
    L’Ouverture 1812 è stata eseguita per la prima volta alla cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca il 20 agosto 1882.
    L’ouverture è parte della musica a programma. Si apre con un canto di chiesa russo, che rimanda alla dichiarazione di guerra annunciata in Russia, e prosegue con un canto solenne per il successo della guerra stessa. Questo annuncio e la reazione pubblica sono anche ritratti nel romanzo Guerra e pace di Lev Tolstoj.
    Il brano prosegue con un tema che rappresenta la marcia delle armate, suonato al corno. L’inno nazionale francese La Marsigliese riflette le vittorie francesi in guerra e la cattura di Mosca nel settembre 1812. La danza folkloristica russa commemora la vittoria su Napoleone.
    Il ritiro da Mosca è sottolineato da un diminuendo, mentre i colpi di cannone segnano l’avanzata militare verso i confini francesi. Concluso il conflitto, si ritorna al canto, suonato ora dall’intera orchestra ed accompagnato da rintocchi di campane in onore della vittoria e della liberazione della Russia. Come sottofondo del tema dei cannoni e della marcia si può sentire l’inno imperiale russo Dio salvi lo zar, opposto a quello francese sentito in precedenza.

    Al tempo della Russia sovietica, l’opera doveva esser modificata per le rappresentazioni: l’inno russo veniva sostituito dal coro Gloria dall’opera di Mikhail Glinka Una vita per lo Zar.

    Le cannonate, previste dal compositore, sono solitamente rese mediante una gran cassa sinfonica. Veri colpi di arma da fuoco sono usati in rari casi e per la prima volta furono registrati negli anni cinquanta dall’Orchestra Sinfonica di Minneapolis diretta da Antal Dorati. Simili registrazioni sono state effettuate da altri gruppi, spesso usando nuove tecnologie audio. I colpi di cannone sono usati annualmente il 4 luglio, nell’esecuzione dell’Ouverture 1812 da parte della Boston Pops Orchestra in occasione del loro concerto annuale sulle sponde del fiume Charles e presso l’Accademia delle forze di difesa australiane a Canberra.

  • 100,00 Iva Inclusa

    FINALE dalla SINFONIA PER ORGANO

    100,00 Iva Inclusa

    La sinfonia No. 1, Op. 14 di Louis Vierne è la prima di sei sinfonie per organo, che sono unanimemente considerate una delle massime realizzazioni della musica organistica. Vierne compose quest’opera all’età di 29 anni, quando non era ancora organista di Notre-Dame ed è l’unica sinfonia che non è stata ispirata dall’organo della grande cattedrale parigina.
    Quest’opera è composta di sei movimenti e più che di sinfonia si potrebbe parlare di suite per organo, d’altra parte fu pubblicata a movimenti separati, e questo la dice lunga su come l’autore la considerasse più che altro una suite. Lo stesso Vierne, in seguito, realizzerà una trascrizione per orchestra del movimento finale.
    Il Finale si apre con un deciso andamento di allegro di sonata in cui un motivo di carillon si dispiega ai manuali per un paio di battute, introducendo il primo tema, esposto dal pedale con un andamento maestoso e trionfale.
    Questa trascrizione, che non tiene conto della versione orchestrale, ma solo di quella originale per organo, vuole in qualche modo rendere evidente la scrittura sinfonica dell’autore, e l’ampia varietà timbrica ed espressiva (sinfonica, appunto) di un grande strumento qual è l’organo. Come se si volesse dare vita alle canne dell’organo mutandole in strumentisti di un’orchestra di fiati, che ben si presta a sostituire il grande numero di ance e fondi da utilizzare nell’esecuzione di questo ricco e brillante brano.
    The Symphony No. 1, Op. 14 by Louis Vierne is the first of six organ symphonies, which are considered one of the most important compositions in organ music. Vierne wrote this piece at the age of 29, when he was not yet organist in Notre-Dame, and is the only symphony that was not inspired by the huge organ of the cathedral. This opus is made of 6 movements, more similar to a suite than a symphony.
    This transcription, based only on the original organ version, wants somehow to make clear the symphonic writing of the author, and the great variety of timbres (symphonic, in fact) of a big instrument which is the organ. As if the pipes turned into players of a concert band, which replaces quite well the large number of sounds to be used in this rich and brilliant piece.

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    Gounod Charles FUNERAL MARCH OF A MARIONETTE Marcia funebre di una marionetta Trasc. per Concert Band di Sarcina Antonia

    100,00 Iva Inclusa
    Marcia funebre per una marionetta.

    Il brano risale al soggiorno londinese di Gounod, allorché, tra il 1871 e il 1872, il compositore francese intraprese una suite per pianoforte che avrebbe dovuto intitolarsi Suite burlesque ma che abbandonò dopo aver completato quest’unico movimento, edito da Goddard & C.

    Il musicologo James Harding ritiene invece che con questo brano Gounod abbia preso di mira di un critico che non apprezzava, Henry F. Chorley, deridendone la «voce sottile, aspra, acuta, sopraneggiante» e le movenze da «scimmiotto di stoffa dai capelli rossi». Chorley però morì lo stesso anno impedendogli di formulare una dedica esplicita al suo nome.

    La Marcia funebre per una marionetta (in francese: Marche funèbre d’une marionnette) è una composizione di Charles Gounod.

    Fu scritta originariamente per pianoforte (1872) e poi arrangiata per orchestra sinfonica dallo stesso autore (1879).

    Reca la dedica à madame Viguier, pianista e moglie di Alfred Viguier (prima viola dell’Orchestre de la Société des Concerts du Conservatoire). È universalmente nota come sigla della serie Alfred Hitchcock presenta.

    Nel 1882 fu pubblicata da Lemoine un’edizione di lusso, completa di un testo melodrammatico di Georges Price e Jean Ker Mary con calcografie di Paul Destez e Japhet.

    Alfred Hitchcock aveva assistito nel 1927 alla proiezione di Aurora, un film muto che tuttavia fu tra le prime pellicole a incorporare anche effetti sonori (musicali). L’uso della Marcia funebre per una marionetta nel film di Murnau lo colpì al punto di indurlo a scegliere il brano come sigla per la serie Alfred Hitchcock presenta negli anni 1950-1960. Arrangiata più volte, l’ultima delle quali da Herrmann che la elevò di una terza, la composizione ottenne così fama universale.

    La Trascrizione per Concert Band è stata curata da Antonia Sarcina.

  • 100,00 Iva Inclusa

    STRAPAESE Impressioni dal vero

    100,00 Iva Inclusa
    Strapaese – Impressioni dal vero (1932)
    È uno studio d’ambiente laziale nella caratteristica festa della Assunzione della Beata Vergine il 15 agosto (per la cronaca si tratta del paese Gerano di Roma, nei pressi del più noto Subiaco).
    All’alba del giorno di festa, un Allegro gioioso, il vecchio tamburino percorre il paese battendo la tradizionale sveglia.
    I paesani si radunano in attesa che il pellegrinaggio ritorni dal santuario. Al giungere sulla piazza la processione viene accolta dal Concerto Municipale nel tripudio generale del paesello in festa fra danze (il saltarello), fuochi d’artificio e canti di gioia.
    L’opera è la traduzione di sensazioni cromatiche e visive, con un descrittivismo quasi fotografico dalle personalissime policromie. E qui Pizzini sa trarre nuovi “timbri” dall’orchestra. È da notare che questo è il primo lavoro sinfonico di un compositore italiano in cui figura la fisarmonica tra gli strumenti dell’orchestra.
    Umberto Giordano, nella sua opera Fedora del1898, utilizzò la fisarmonica come strumento di scena. Precedentemente anche Alban Berg l’aveva inserita nel Wozzeck, ma tra gli strumenti da osteria che apparivano sul palcoscenico, avvalendosi di una scrittura atta ad evocare un tale ambiente.
    Pizzini, arditamente, ma con equilibrio, tentò in tale lavoro la sovrapposizione di più tonalità sentendo in esso troppo angusta la pratica della tonalità, ma troppo accidentato il terreno della atonalità dal quale si tenne sempre lontano.
    Una curiosità: Respighi amava particolarmente questa pagina musicale (dopo aver sentito il lavoro per la prima volta disse all’autore “Lo intitoli Strapaese!), tanto che venne apposta da Siena, lasciando Toscanini col quale si trovava, per assistere alla prima esecuzione alla Radio di Roma il 30 giugno 1933.
  • 110,00 Iva Inclusa

    TOCCATA E FUGA IN RE Minore

    110,00 Iva Inclusa

     

     

  • 110,00 Iva Inclusa

    Bizet Georges CARMEN SUITE n° 1 Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo

    110,00 Iva Inclusa

    Carmen è un’opera lirica in quattro atti di Georges Bizet, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée (1845), ne apporta delle modifiche salienti tra cui l’introduzione dei personaggi di Escamillo e Micaela e il carattere di Don José, nel romanzo descritto come un bandito rozzo e brutale.
    Al libretto collaborò lo stesso Bizet che scrisse anche le parole della celebre “habanera”.
    La sua prima rappresentazione avvenne all’Opéra-Comique di Parigi il 3 marzo 1875. Inizialmente l’opera non ebbe grande successo così che Bizet, morto tre mesi dopo la prima rappresentazione, non poté vederne la fortuna.

     

  • 110,00 Iva Inclusa

    SINFONIA sui temi dello “STABAT MATER”

    110,00 Iva Inclusa

     

  • 110,00 Iva Inclusa

    OUVERTURE DI BALLO

    110,00 Iva Inclusa

     

  • 110,00 Iva Inclusa

    TCHAIKOVSKY IN CONCERT

    110,00 Iva Inclusa

     

  • 110,00 Iva Inclusa

    INNO DELLE NAZIONI versione completa – Trasc. per Concert Band di Massimo Picchioni

    110,00 Iva Inclusa

    L’Inno delle nazioni è una cantata profana composta da Giuseppe Verdi su testo di Arrigo Boito per l’Esposizione universale del 1862, presentata in anteprima il 24 maggio 1862 presso la Royal Opera House di Londra.

    Per l’Esposizione Universale del 1862 a Londra, furono incaricati di comporre musica di festa per l’occasione i compositori di quattro paesi: Germania (Giacomo Meyerbeer), Francia (Daniel-François-Esprit Auber), Gran Bretagna (William Sterndale Bennett) e Italia, recentemente unificata. Prima di dare l’incarico a Giuseppe Verdi, che aveva appena terminato la composizione della sua opera La forza del destino, si cercò la disponibilità di Gioachino Rossini, che rifiutò l’offerta.

    Nel 1861 l’Italia era stata unificata per la maggior parte del suo territorio, le regioni ancora non annesse erano il Lazio, l’ultimo residuo dello Stato Pontificio ed il Triveneto. In questo clima di eccitazione, Verdi incontrò il poeta e compositore Arrigo Boito, allora ventenne, che scrisse un testo sulla pace e l’amicizia tra i popoli. In contrasto con il testo di Boito, la composizione non finisce con un inno all’arte come era preventivato, ma sulle note di “God Save the Queen”, “La Marsigliese” e “Il Canto degli Italiani”. La cantata venne conclusa a Parigi tra il 24 febbraio ed il 31 marzo 1862, e non fu eseguita al concerto di apertura con i lavori di Meyerbeer, Auber e Bennett, ma in un concerto complementare alla Royal Opera House. In questa rappresentazione la parte solistica, che Verdi aveva scritto originariamente per il tenore Enrico Tamberlick, fu eseguita dal soprano Therese Tietjens. La mancata esecuzione della cantata al concerto di apertura è dovuta, probabilmente, al fatto che Verdi sostituì nella parte orchestrale l’inno per l’imperatore Napoleone III con “la Marsigliese”, simbolo della Repubblica, ma soprattutto per il fatto che il lavoro risultò essere una marcia e non una cantata come inizialmente richiesto dalla committenza.

  • 120,00 Iva Inclusa

    Beethoven L. v. CORIOLANO Ouverture Trascrizione per Concert Band di M. Picchioni

    120,00 Iva Inclusa

    L’Ouverture per il Coriolano di Heinrich Joseph von Collin (1771-1811), poeta e drammaturgo austriaco piuttosto famoso alla sua epoca e stimato anche da Goethe, fu scritta da Ludvig van Beethoven (1770 – 1827) nel 1807 e pubblicata nel 1808 come op. 62.

    Nel marzo del 1807 venne eseguita per la prima volta in forma privata in casa del principe Lobkowitz a Vienna, diretta dallo stesso Beethoven, in occasione della prima del Quarto concerto per pianoforte e orchestra e della Quarta sinfonia.

    Pubblicamente, invece, non fu eseguita per la prima rappresentazione del dramma (il 24 aprile 1807 a Vienna), ma nel dicembre del 1807.

    La storia del dramma si rifà alla vicenda del condottiero romano Gaio Marcio, soprannominato Coriolano per aver espugnato l’antica città dei Volsci, che offre loro il suo appoggio contro i romani.

    La moglie Volumnia e la madre Veturia, però, lo scongiurano di non tradire la patria ed egli è talmente combattuto fra il sentimento dell’onore e quello della vendetta, tanto che non sa prendere una decisione e:
    •viene assassinato dai Volsci nella versione di Shakespeare
    •si suicida nella versione di Collin.
    Beethoven concepì l’Ouverture come brano musicale a sé stante e utilizzò la forma-sonata, che esprime bene il conflitto drammatico di Coriolano, con i suoi contrasti tra primo e secondo tema, la contrapposizione tra il momento combattivo e quello arrendevole, tra la parte maschile dell’eroe e quella femminile della madre e della moglie: il tema principale (in DO minore) rappresenta Coriolano e il suo carattere cupo, pronto a vendicarsi e ad invadere Roma, mentre il secondo tema, più delicato in MI bemolle maggiore, rappresenta la madre che lo supplica di non tradire la sua patria.

     

  • 120,00 Iva Inclusa

    Beethoven L. v. EGMONT Ouverture op. 84 Trascrizione per Concert Band di M. Picchioni

    120,00 Iva Inclusa

     

    Egmont (op. 84) è una musica di scena scritta da Ludwig van Beethoven per l’opera omonima di Johann Wolfgang von Goethe. È stata composta fra l’ottobre 1809 e il giugno 1810 ed è stata eseguita per la prima volta il 15 giugno 1810. È costituita da una ouverture e da nove pezzi indipendenti per soprano ed orchestra sinfonica.

    L’Ouverture, lungi dal costituire una sintesi delle azioni che stanno per essere rappresentate sulla scena, vive del conflitto di sentimenti che animano la tragedia di Goethe, diventandone quasi una vera e propria apoteosi. Aperta da una breve introduzione in fa minore, Sostenuto ma non troppo, di carattere tragico ed angoscioso, l’Ouverture prosegue con un classico Allegro in forma-sonata, in cui al primo tema avvolgente risponde una seconda idea tematica derivata dal motivo iniziale dell’introduzione in una forma contratta ed energica, e si conclude con una coda, Allegro con brio di carattere trionfale; il materiale melodico di questa coda è tratto dalla Sinfonia trionfale che, alla fine del dramma, corrisponde al momento in cui vengono esaltate la nobiltà d’animo e le aspirazioni del conte quasi a sancire, in questo modo, la vittoria spirituale e morale dell’eroe puro che si sacrifica per la libertà del suo popolo.

     

  • 120,00 Iva Inclusa

    Beethoven L. v. SINFONIA N° 5 in DO minore 1° Tempo Trascrizione per Concert Band di M. Picchioni

    120,00 Iva Inclusa

    1° tempo della “sinfonia del destino” dove le sonorità beethoveniane rimangono intatte in questa trascrizione per Concert Band.