• 100,00 Iva Inclusa

    IL BARBIERE DI SIVIGLIA

    100,00 Iva Inclusa

    Il barbiere di Siviglia è un’opera di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Pierre Caron de Beaumarchais (1732 – 1799).
    Il titolo originale è Almaviva, o sia l’inutile precauzione.
    La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma e terminò fra i fischi.
    A provocarli, secondo i pettegolezzi dell’epoca, sarebbero stati gli impresari di un teatro concorrente, il Teatro Valle; secondo altri, la colpa fu di alcuni seguaci di Giovanni Paisiello e della sua versione dell’opera messa in scena nel 1782.
    Il fiasco della prima fu però riscattato immediatamente dal successo delle repliche e l’opera di Rossini finì presto per oscurare la precedente versione di Paisiello.
    La famosissima ouverture del “Barbiere di Siviglia” non è “originale”, Rossini l’aveva composta e utilizzata precedentemente per l’opera seria “Aureliano in Palmira”.
    • Il brano inizia con un’introduzione lenta e solenne, basata sul continuo alternarsi tra accordi molto sonori e parti quasi sussurrate.
    • All’introduzione segue il primo tema, in modo minore, allegro e facilmente orecchiabile.
    • La melodia inizia pianissimo, ma ben presto sfocia in un episodio temporalesco dal carattere deciso e irruente.
    • Il ritorno ad un’atmosfera più tranquilla preannuncia la comparsa del secondo tema: una bella melodia in modo maggiore.
    • Questo tema, si evolve in un “crescendo”, effetto musicale caratteristico delle ouverture rossiniane.
    • L’ouverture prosegue con la ripresa del primo e poi del secondo tema.
    • Un nuovo “crescendo” e l’accelerazione improvvisa del tempo conducono verso il grandioso finale.

     

  • 110,00 Iva Inclusa

    IL BARBIERE DI SIVIGLIA

    110,00 Iva Inclusa

    Il barbiere di Siviglia è un’opera di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Pierre Caron de Beaumarchais (1732 – 1799).
    Il titolo originale è Almaviva, o sia l’inutile precauzione.
    La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma e terminò fra i fischi.
    A provocarli, secondo i pettegolezzi dell’epoca, sarebbero stati gli impresari di un teatro concorrente, il Teatro Valle; secondo altri, la colpa fu di alcuni seguaci di Giovanni Paisiello e della sua versione dell’opera messa in scena nel 1782.
    Il fiasco della prima fu però riscattato immediatamente dal successo delle repliche e l’opera di Rossini finì presto per oscurare la precedente versione di Paisiello.
    La famosissima ouverture del “Barbiere di Siviglia” non è “originale”, Rossini l’aveva composta e utilizzata precedentemente per l’opera seria “Aureliano in Palmira”.
    • Il brano inizia con un’introduzione lenta e solenne, basata sul continuo alternarsi tra accordi molto sonori e parti quasi sussurrate.
    • All’introduzione segue il primo tema, in modo minore, allegro e facilmente orecchiabile.
    • La melodia inizia pianissimo, ma ben presto sfocia in un episodio temporalesco dal carattere deciso e irruente.
    • Il ritorno ad un’atmosfera più tranquilla preannuncia la comparsa del secondo tema: una bella melodia in modo maggiore.
    • Questo tema, si evolve in un “crescendo”, effetto musicale caratteristico delle ouverture rossiniane.
    • L’ouverture prosegue con la ripresa del primo e poi del secondo tema.
    • Un nuovo “crescendo” e l’accelerazione improvvisa del tempo conducono verso il grandioso finale.

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    IL BARBIERE DI SIVIGLIA

    100,00 Iva Inclusa

    Il barbiere di Siviglia è un’opera di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Pierre Caron de Beaumarchais (1732 – 1799).
    Il titolo originale è Almaviva, o sia l’inutile precauzione.
    La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma e terminò fra i fischi.
    A provocarli, secondo i pettegolezzi dell’epoca, sarebbero stati gli impresari di un teatro concorrente, il Teatro Valle; secondo altri, la colpa fu di alcuni seguaci di Giovanni Paisiello e della sua versione dell’opera messa in scena nel 1782.
    Il fiasco della prima fu però riscattato immediatamente dal successo delle repliche e l’opera di Rossini finì presto per oscurare la precedente versione di Paisiello.
    La famosissima ouverture del “Barbiere di Siviglia” non è “originale”, Rossini l’aveva composta e utilizzata precedentemente per l’opera seria “Aureliano in Palmira”.
    • Il brano inizia con un’introduzione lenta e solenne, basata sul continuo alternarsi tra accordi molto sonori e parti quasi sussurrate.
    • All’introduzione segue il primo tema, in modo minore, allegro e facilmente orecchiabile.
    • La melodia inizia pianissimo, ma ben presto sfocia in un episodio temporalesco dal carattere deciso e irruente.
    • Il ritorno ad un’atmosfera più tranquilla preannuncia la comparsa del secondo tema: una bella melodia in modo maggiore.
    • Questo tema, si evolve in un “crescendo”, effetto musicale caratteristico delle ouverture rossiniane.
    • L’ouverture prosegue con la ripresa del primo e poi del secondo tema.
    • Un nuovo “crescendo” e l’accelerazione improvvisa del tempo conducono verso il grandioso finale.

     

  • 85,00 Iva Inclusa

    IL BARBIERE DI SIVIGLIA

    85,00 Iva Inclusa

    Il barbiere di Siviglia è un’opera di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Pierre Caron de Beaumarchais (1732 – 1799).
    Il titolo originale è Almaviva, o sia l’inutile precauzione.
    La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma e terminò fra i fischi.
    A provocarli, secondo i pettegolezzi dell’epoca, sarebbero stati gli impresari di un teatro concorrente, il Teatro Valle; secondo altri, la colpa fu di alcuni seguaci di Giovanni Paisiello e della sua versione dell’opera messa in scena nel 1782.
    Il fiasco della prima fu però riscattato immediatamente dal successo delle repliche e l’opera di Rossini finì presto per oscurare la precedente versione di Paisiello.
    La famosissima ouverture del “Barbiere di Siviglia” non è “originale”, Rossini l’aveva composta e utilizzata precedentemente per l’opera seria “Aureliano in Palmira”.
    • Il brano inizia con un’introduzione lenta e solenne, basata sul continuo alternarsi tra accordi molto sonori e parti quasi sussurrate.
    • All’introduzione segue il primo tema, in modo minore, allegro e facilmente orecchiabile.
    • La melodia inizia pianissimo, ma ben presto sfocia in un episodio temporalesco dal carattere deciso e irruente.
    • Il ritorno ad un’atmosfera più tranquilla preannuncia la comparsa del secondo tema: una bella melodia in modo maggiore.
    • Questo tema, si evolve in un “crescendo”, effetto musicale caratteristico delle ouverture rossiniane.
    • L’ouverture prosegue con la ripresa del primo e poi del secondo tema.
    • Un nuovo “crescendo” e l’accelerazione improvvisa del tempo conducono verso il grandioso finale.

     

  • 85,00 Iva Inclusa

    IL BARBIERE DI SIVIGLIA

    85,00 Iva Inclusa

    Il barbiere di Siviglia è un’opera di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Pierre Caron de Beaumarchais (1732 – 1799).
    Il titolo originale è Almaviva, o sia l’inutile precauzione.
    La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma e terminò fra i fischi.
    A provocarli, secondo i pettegolezzi dell’epoca, sarebbero stati gli impresari di un teatro concorrente, il Teatro Valle; secondo altri, la colpa fu di alcuni seguaci di Giovanni Paisiello e della sua versione dell’opera messa in scena nel 1782.
    Il fiasco della prima fu però riscattato immediatamente dal successo delle repliche e l’opera di Rossini finì presto per oscurare la precedente versione di Paisiello.
    La famosissima ouverture del “Barbiere di Siviglia” non è “originale”, Rossini l’aveva composta e utilizzata precedentemente per l’opera seria “Aureliano in Palmira”.
    • Il brano inizia con un’introduzione lenta e solenne, basata sul continuo alternarsi tra accordi molto sonori e parti quasi sussurrate.
    • All’introduzione segue il primo tema, in modo minore, allegro e facilmente orecchiabile.
    • La melodia inizia pianissimo, ma ben presto sfocia in un episodio temporalesco dal carattere deciso e irruente.
    • Il ritorno ad un’atmosfera più tranquilla preannuncia la comparsa del secondo tema: una bella melodia in modo maggiore.
    • Questo tema, si evolve in un “crescendo”, effetto musicale caratteristico delle ouverture rossiniane.
    • L’ouverture prosegue con la ripresa del primo e poi del secondo tema.
    • Un nuovo “crescendo” e l’accelerazione improvvisa del tempo conducono verso il grandioso finale.

     

  • Segnaposto
    90,00 Iva Inclusa

    IL CANARINO INNAMORATO

    90,00 Iva Inclusa
  • 80,00 Iva Inclusa

    IL CANTO DELLA RONDINE Concertino Originale per Clarinetto solista Banda

    80,00 Iva Inclusa

    Giuseppe Filippa fu un apprezzato compositore e direttore di banda. Iniziò a studiare musica con il padre
    Giacomo (virtuoso di violino e concertista di fama internazionale). Fu capomusica della banda della
    Guardia nazionale (poi banda civica) di Pesaro, insegnante di tromba e trombone al liceo musicale della
    stessa città (1883-1905).
    Conosciuto e apprezzato per le oltre 800 composizioni per banda, tra le sue composizioni figura la marcia
    funebre per il trasporto delle ceneri dell’immortale Maestro Gioachino Rossini da Parigi al tempio di
    Santa Croce in Firenze. Pubblicò anche brani pianistici e scrisse metodi per tromba e cornetta.
    Diverse sue composizioni sono state trascritte per orchestra a plettro dal giapponese Jiro Nakano.
    Il Canto della Rondine venne composta nel 1897, pubblicata da Lapini dedicata “Al mio caro amico
    Cardinali Ariodante distintissimo professore di Clarino”.

  • 100,00 Iva Inclusa

    IL CARNEVALE DI VENEZIA

    100,00 Iva Inclusa

    Queste variazioni sono state scritte per Clarinetto solista e Concert Band.
    In questo Concerto solista il clarinettista potrà esprimere tutte le sue capacità espressive e virtuosistiche.

  • 100,00 Iva Inclusa

    IL CONVEGNO

    100,00 Iva Inclusa

    La produzione strumentale degli operisti italiani dell’ottocento comprende spesso piccoli capolavori ingiustamente dimenticati a causa della vicinanza con le grandi opere che resero celebri i loro autori. E’ il caso de “IL CONVEGNO”, pregevolissima pagina di Ponchielli, con cui la nostra casa musicale , accanto ad altre composizioni, propone un programma di grande utilità all’aggiornamento del repertorio classico per la banda sinfonica moderna.

  • 100,00 Iva Inclusa

    IL DIRETTORE DI TEATRO

    100,00 Iva Inclusa
    IL DIRETTORE DI TEATRO ossia L’IMPRESARIO TEATRALE è una commedia in musica di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Johann Gottlieb Stephanie.
    L’opera, composta in sole due settimane, venne commissionata a Mozart dalla corte imperiale per essere rappresentata a Schönbrunn (residenza estiva dell’imperatore) in occasione della visita del Governatore dei Paesi Bassi, il duca di Sassonia-Teschen, di sua moglie Marie Christine (sorella dell’imperatore Giuseppe II) e di Stanislas Poniatowsky, nipote del re di Polonia.
    La prima avvenne a Schönbrunn (Vienna) il 7 febbraio 1786.
    L’opera (la cui trama innocente pare suggerita dall’Imperatore stesso per evitare ogni possibile rischio di incidenti diplomatici) è composta da una ouverture, un’aria e un rondò per soprano, un terzetto e un vaudeville finale.
    È una commedia in musica, con la contemporanea presenza di attori e cantanti.
    Il carattere e la scala dell’ouverture di questo singspiel è affine a quello dell’ouverture de Le nozze di Figaro dello stesso compositore, opera che fu scritta e rappresentata nello stesso anno.
    Si contano solamente quattro brani vocali nella partitura. Il contenuto musicale (circa 30 minuti, compresa l’ouverture) è quindi circondato da dialoghi d’attualità dell’epoca. In tempi moderni il testo è usualmente completamente riscritto.
    La trama: Un impresario teatrale deve formare una compagnia per uno spettacolo a Salisburgo, ma la scelta di attori e cantanti si rivela più difficile del previsto. In particolare sorge una accesa rivalità tra i due soprani Frau Herz e Fräulein Silberklang, che pretendono entrambe il ruolo di primadonna, mentre il tenore Vogelsang tenta invano di conciliarle. Infine l’impresario Frank riporta l’armonia sul palcoscenico.

     

  • 90,00 Iva Inclusa

    IL FLAUTO MAGICO – DIE ZAUBERFLOTE

    90,00 Iva Inclusa

    Il flauto magico (K 620), titolo originale Die Zauberflöte, è un Singspiel in due atti musicato da Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Emanuel Schikaneder e con il contributo di Karl Ludwig Giesecke.

    La prima rappresentazione avvenne al Theater auf der Wieden di Vienna il 30 settembre 1791 con lo stesso Schikaneder (Papageno) e Josepha Hofer (Regina della notte) diretti dal compositore.

    La produzione ebbe molto successo ma purtroppo Mozart morì nello stesso anno in cui venne interpretata la prima volta.

     

  • 110,00 Iva Inclusa

    IL GOTTARDO

    110,00 Iva Inclusa

    IL GOTTARDO – Inno trionfale –
    A. Ponchielli / C.Montironi.
    Adattamento all’organico bandistico moderno dell’ Inno Trionfale “Il GOTTARDO” del compositore cremonese A. Ponchielli, originariamente scritto per orchestra e banda. Eseguito la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 24 ed il 25 maggio del 1882 per l’inaugurazione della ferrovia del Gottardo, principale collegamento tra il sud e il nord dell’Europa, è l’attrattiva principale e per due serate è chiesto all’unanimità il bis. All’interno della composizione originale riecheggiano la “Marcia reale Italiana” e l’Inno Inglese. Quest’ultimo è inserito dal compositore allo scopo di ringraziare gli inglesi per il contributo economico dato in favore della costruzione del traforo ma opportunamente rimosso nell’adattamento moderno del M° Montironi.

  • 90,00 Iva Inclusa

    IL RATTO DEL SERRAGLIO – ENTFUHRUNG AUS DEM SERAIL

    90,00 Iva Inclusa

    Il ratto dal serraglio (K 384) (titolo originale Die Entführung aus dem Serail), è un Singspiel in tre atti con musica di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Gottlieb Stephanie il giovane (1741-1800), tratto da un libretto del 1781 di Christoph Friederich Bretzner (1748-1807) per Johann André, a sua volta ispirato a numerose varianti francesi, inglesi ed italiane del tema del Turco generoso (Belmont und Constanze, oder Die Entführung aus dem Serail).

    Venne rappresentata per la prima volta al Burgtheater di Vienna il 16 luglio 1782 con Katherina Cavalieri (Konstanze), Theresia Teyber (Blonde), Johann Valentin Adamberger (Belmonte), Joseph Johann Ernst Dauer (Pedrillo), Johann Ignaz Ludwig Fischer (Osmino) e Dominik Jautz (Selim) diretti dal compositore.

     

  • 90,00 Iva Inclusa

    IL SIGNOR BRUSCHINO

    90,00 Iva Inclusa

    Il signor Bruschino, ossia Il figlio per azzardo è un’opera lirica di Gioachino Rossini.

    Il libretto, denominato una farsa giocosa in un atto, è di Giuseppe Maria Foppa, che aveva già scritto per Rossini L’inganno felice e La scala di seta ed è tratto dalla commedia Le fils par hasard, ou Ruse et folie (1809) di Alissan de Chazet e Maurice Ourry.

    L’operina appartiene al gruppo di cinque farse che Rossini scrisse per il Teatro San Moisè di Venezia (le altre, oltre alle due citate sopra sono La cambiale di matrimonio e L’occasione fa il ladro).

    Il signor Bruschino andò in scena il 27 gennaio 1813 facendo fiasco, e venne subito sostituita dal Ser Marcantonio di Stefano Pavesi. L’opera venne rappresentata nel XIX secolo solo una volta in Italia, il 2 giugno 1844 nel Teatro della Canobbiana di Milano ed il 28 dicembre 1857 al Théâtre des Bouffes-Parisiens di Parigi come Monsieur Brusquino diretta da Jacques Offenbach, a cui seguirono sporadici allestimenti nel XX secolo.

    La sinfonia dell’opera, invece, viene eseguita di frequente ed è nota per l’effetto richiesto da Rossini ai secondi violini di battere con l’archetto ritmicamente sul leggio.

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    IL SOSPIRO DELL’ANIMA

    100,00 Iva Inclusa
  • 65,00 Iva Inclusa

    IL TROVATORE

    65,00 Iva Inclusa

     

  • 85,00 Iva Inclusa

    IL VOLO DEL CALABRONE

    85,00 Iva Inclusa
  • IMPRESSIONI FIABESCHE di Salvo Miraglia

    free_download

  • 100,00 Iva Inclusa

    INTRODUZIONE, TEMA E VARIAZIONI

    100,00 Iva Inclusa
  • 75,00 Iva Inclusa

    JESUS BLEIBET MEINE FREUDE Corale dalla Cantata BWV 147

    75,00 Iva Inclusa

    Jesus bleibet meine Freude è il titolo del celebre corale di Johann Sebastian Bach, tratto dalla Cantata BWV 147. Esso è caratterizzato da un flusso melodico ininterrotto eseguito dalla Banda, che si intreccia con gli interventi saltuari del coro. La melodia della Banda si interrompe solo durante due versi cantati dal coro, Jesus bleibet meine Freude e Jesus wehret allem Leide, quasi a voler sottolineare il senso statico di quelle parole: Cristo resta in eterno la gioia dell’anima e può fermare la sofferenza umana. In tutti gli altri versi la melodia affidata alla Banda esprime il flusso ininterrotto di energia spirituale che promana da Cristo, come espresso dal testo con termini quali “linfa”, “forza”, “consolazione”.

  • 120,00 Iva Inclusa

    JURASSIC PARK

    120,00 Iva Inclusa
     A majestic and memorable score from John Williams gives this classic film a bigger-than-life aura that brings all the drama, emotion and imagination to the forefront. Paul Lavender’s adaptation for band includes many of the score’s themes – a wonderful way to delight an audience. (opt. synthesizer part included)
  • 100,00 Iva Inclusa

    L’ITALIANA IN ALGERI

    100,00 Iva Inclusa

    L’Italiana in Algeri è un dramma giocoso in due atti di Gioachino Rossini, su libretto di Angelo Anelli.
    Realizzata in soli diciotto giorni, la nuova opera andò in scena nel 1813 e consacrò definitivamente il musicista ventunenne, stabilendo gli standard dell’opera comica rossiniana, in equilibrio tra elementi farseschi e intonazione sentimentale, con l’apporto di stilemi tipici dell’opera seria, e naturalmente con il miracoloso equilibrio formale e la trascinante inventiva ritmica dai quali scaturisce l’irresistibile vis comica del pescarese.
    L’ouverture de L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini è una delle più fantasiose e felici, per invenzione melodica e inedite soluzioni formali.
    Le note iniziali, sospese in un pianissimo denso di mistero, predispongono a eventi meravigliosi e la tenerissima frase del solista che vi si sovrappone accende la magia della favola.
    Lo sberleffo strumentale che apre l’Allegro trae carattere e originalità dall’accordo violento del Tutti che lo interrompe e insieme la rilancia.

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    L’ITALIANA IN ALGERI

    100,00 Iva Inclusa

    L’Italiana in Algeri è un dramma giocoso in due atti di Gioachino Rossini, su libretto di Angelo Anelli.
    Realizzata in soli diciotto giorni, la nuova opera andò in scena nel 1813 e consacrò definitivamente il musicista ventunenne, stabilendo gli standard dell’opera comica rossiniana, in equilibrio tra elementi farseschi e intonazione sentimentale, con l’apporto di stilemi tipici dell’opera seria, e naturalmente con il miracoloso equilibrio formale e la trascinante inventiva ritmica dai quali scaturisce l’irresistibile vis comica del pescarese.
    L’ouverture de L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini è una delle più fantasiose e felici, per invenzione melodica e inedite soluzioni formali.
    Le note iniziali, sospese in un pianissimo denso di mistero, predispongono a eventi meravigliosi e la tenerissima frase del solista che vi si sovrappone accende la magia della favola.
    Lo sberleffo strumentale che apre l’Allegro trae carattere e originalità dall’accordo violento del Tutti che lo interrompe e insieme la rilancia.

     

  • 65,00 Iva Inclusa

    L’ITALIANA IN ALGERI

    65,00 Iva Inclusa

    L’Italiana in Algeri è un dramma giocoso in due atti di Gioachino Rossini, su libretto di Angelo Anelli.
    Realizzata in soli diciotto giorni, la nuova opera andò in scena nel 1813 e consacrò definitivamente il musicista ventunenne, stabilendo gli standard dell’opera comica rossiniana, in equilibrio tra elementi farseschi e intonazione sentimentale, con l’apporto di stilemi tipici dell’opera seria, e naturalmente con il miracoloso equilibrio formale e la trascinante inventiva ritmica dai quali scaturisce l’irresistibile vis comica del pescarese.
    L’ouverture de L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini è una delle più fantasiose e felici, per invenzione melodica e inedite soluzioni formali.
    Le note iniziali, sospese in un pianissimo denso di mistero, predispongono a eventi meravigliosi e la tenerissima frase del solista che vi si sovrappone accende la magia della favola.
    Lo sberleffo strumentale che apre l’Allegro trae carattere e originalità dall’accordo violento del Tutti che lo interrompe e insieme la rilancia.

     

  • 90,00 Iva Inclusa

    L’ITALIANA IN ALGERI Ouverture dall’Opera G. Rossini Trasc. per Concert Band di M. Picchioni

    90,00 Iva Inclusa

    L’Italiana in Algeri è un dramma giocoso in due atti di Gioachino Rossini, su libretto di Angelo Anelli.
    Realizzata in soli diciotto giorni, la nuova opera andò in scena nel 1813 e consacrò definitivamente il musicista ventunenne, stabilendo gli standard dell’opera comica rossiniana, in equilibrio tra elementi farseschi e intonazione sentimentale, con l’apporto di stilemi tipici dell’opera seria, e naturalmente con il miracoloso equilibrio formale e la trascinante inventiva ritmica dai quali scaturisce l’irresistibile vis comica del pescarese.
    L’ouverture de L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini è una delle più fantasiose e felici, per invenzione melodica e inedite soluzioni formali.
    Le note iniziali, sospese in un pianissimo denso di mistero, predispongono a eventi meravigliosi e la tenerissima frase del solista che vi si sovrappone accende la magia della favola.
    Lo sberleffo strumentale che apre l’Allegro trae carattere e originalità dall’accordo violento del Tutti che lo interrompe e insieme la rilancia.

     

  • 85,00 Iva Inclusa

    L’ITALIANA IN ALGERI

    85,00 Iva Inclusa

    L’Italiana in Algeri è un dramma giocoso in due atti di Gioachino Rossini, su libretto di Angelo Anelli.
    Realizzata in soli diciotto giorni, la nuova opera andò in scena nel 1813 e consacrò definitivamente il musicista ventunenne, stabilendo gli standard dell’opera comica rossiniana, in equilibrio tra elementi farseschi e intonazione sentimentale, con l’apporto di stilemi tipici dell’opera seria, e naturalmente con il miracoloso equilibrio formale e la trascinante inventiva ritmica dai quali scaturisce l’irresistibile vis comica del pescarese.
    L’ouverture de L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini è una delle più fantasiose e felici, per invenzione melodica e inedite soluzioni formali.
    Le note iniziali, sospese in un pianissimo denso di mistero, predispongono a eventi meravigliosi e la tenerissima frase del solista che vi si sovrappone accende la magia della favola.
    Lo sberleffo strumentale che apre l’Allegro trae carattere e originalità dall’accordo violento del Tutti che lo interrompe e insieme la rilancia.

     

  • 72,00 Iva Inclusa

    LA BATTAGLIA DI FORT HENRY

    72,00 Iva Inclusa

    Musiche di scena liberamente ispirate allo scontro tra esercito francese e inglese avvenuto nei pressi di Fort Henry (Canada) nel 1757.
    Lo scrittore James Fenimore Cooper (1789-1851) acquistò fama mondiale con il suo romanzo “L’ultimo dei Mohicani”, pubblicato nel 1826, nel quale descrisse l’efferato massacro compiuto dagli Indiani dopo la resa di Fort William Henry, situato sul lago George.


    Nel mese di agosto 1757 il presidio inglese, difeso da 1300 soldati agli ordini del colonnello George Munro, venne assalito e cinto d’assedio da circa 8000 uomini tra soldati francesi e guerrieri delle tribù indiane, comandati dal marchese di Montcalm.
    Dopo alcuni giorni di assedio, rimasto praticamente senza cannoni in grado di rispondere al fuoco nemico, il comandante britannico accettò di parlamentare con Montcalm, che gli offrì una resa onorevole. In base alla promessa del nobile di Francia, la guarnigione inglese, rimasta con solo 1.600 uomini in piena efficienza, avrebbe potuto lasciare il forte portando con sé armi, bagagli e provviste, sulla parola di non combattere più per diciotto mesi. Munro, ritenendo di non avere altra scelta, accettò. Il 9 agosto 1757 gli Inglesi iniziarono a evacuare il presidio formando una lunga colonna di Giubbe Rosse. Le truppe sconfitte si misero in marcia verso Fort Edward mentre gli ufficiali di Montcalm assistevano alla partenza. Gli Indiani attendati nei dintorni avevano espresso la loro insoddisfazione per la resa anticipata dei Britannici. Alcuni dei loro capi lamentavano che il sangue versato per la gloria della Francia non era stato ricompensato con un’adeguata contropartita: durante i giorni di furibondi combattimenti per conquistare la fortezza, i guerrieri avevano preso pochi scalpi, un numero limitato di armi da fuoco e nessuna donna da trascinare nei loro villaggi come bottino di guerra. Mentre le truppe britanniche sfilavano incolonnate addentrandosi nella foresta, in lontananza si udirono gli echi dei rinforzi, giunti in soccorso delle truppe sconfitte. Era il suono della fanfara che precedeva il Generale Daniel Webb, proveniente dal vicino Fort Edward con un esercito di 3.500 soldati. Ricongiunti con le milizie britanniche superstiti riuscirono a capovolgere le sorti della battaglia, così da rimpossessarsi del comando sul presidio di Fort Henry.

    Questo è il finale che l’autore del brano avrebbe voluto; in realtà i fatti non ebbero questo lieto fine: le milizie britanniche, che si accingevano a lasciare il forte a seguito del patto formulato con il Marchese di Montcalm, vennero assalite e sterminate dagli indiani, che agirono di propria iniziativa eludendo la vigilanza delle truppe francesi. Non appena Montcalm, che si trovava ad una certa distanza dal luogo dei disordini venne informato dei fatti, ordinò l’intervento massiccio dei suoi uomini, che fecero cessare la strage respingendo gli Indiani; ma ormai l’infamia era stata commessa: circa 200 Inglesi avevano pagato con la vita e altri 400 risultavano rapiti dagli scatenati Pellirosse. Di questi ultimi, 200 furono liberati più tardi per intercessione del governatore della Nuova Francia che pagò un riscatto irrisorio. Invece, di moltissimi altri non si seppe più nulla.

  • 90,00 Iva Inclusa

    LA BATTAGLIA DI LEGNANO

    90,00 Iva Inclusa

    Questa opera, scritta su libretto di Salvatore Cammarano, è la quattordicesima nel catalogo verdiano. Rappresentata per la prima volta al Teatro Argentina di Roma,
    il 27 gennaio 1849, è ambientata nel 1176, durante la lotta tra i comuni della Lega Lombarda e Federico Barbarossa; la musica è carica di tinte risorgimentali, che si evidenziano sin dalla Sinfonia d’apertura.
    Dopo l’apertura, affidata agli ottoni con carattere ad un tempo stesso eroico e cupo, abbiamo un insolito (in Verdi) quartetto che vede dialogare tra loro Flauto, Oboe, Clarinetto e Fagotto; nell’Allegro che segue troviamo due temi (uno dei quali è lo stesso che aveva aperto il brano) che si alternano, per poi presentarsi sovrapposti uno sull’altro fino al sopraggiungere del trascinante finale.

  • 90,00 Iva Inclusa

    LA CLEMENZA DI TITO

    90,00 Iva Inclusa

    La clemenza di Tito (K 621) è il titolo di un’opera seria in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart – l’ultimo lavoro teatrale del genio salisburghese – musicata su libretto di Caterino Mazzolà, a sua volta basato su un melodramma del 1734 di Pietro Metastasio.
    La prima rappresentazione si tenne al Teatro degli Stati di Praga il 6 settembre 1791 in occasione dei festeggiamenti per l’incoronazione di Leopoldo II a re di Boemia.

     

     

     

  • 80,00 Iva Inclusa

    LA DANZA “TARANTELLA” dalla suite “La bottega fantastica”

    80,00 Iva Inclusa

    Con il termine tarantella vengono definite alcune danze tradizionali prevalentemente del sud Italia e le corrispondenti melodie musicali, che sono prevalentemente in tempo veloce, in vario metro: le varie tipologie hanno una metrica dei fraseggi melodici e ritmici in 6/8, 18/8 o 4/4, sia in modo maggiore che in modo minore, a seconda dell’uso locale.
    Molti compositori colti si sono ispirati tra il XVIII el XX sec. ai motivi e ai ritmi delle tradizioni meridionali, componendo e costituendo un genere a sé di tarantella colta. La trasposizione “colta” più famosa è probabilmente quella composta per pianoforte da Gioachino Rossini, intitolata La danza, che fu arrangiata per esecuzione orchestrale, insieme ad altri brani pianistici di Rossini, da Ottorino Respighi nel secolo XIX per il balletto La boutique fantasque, coreografato da Léonide Massine per i Ballets Russes di Serge Diaghilev.

     

  • 64,00 Iva Inclusa

    LA FANFARA DEI MILLE

    64,00 Iva Inclusa

    commissionata per il FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLE BANDE MILITARI di MODENA del 2007 ed eseguita all’apertura e conclusione da tutte le bande militari presenti alla manifestazione.

    ANALISI TECNICA:
    La fanfara dei Mille Composto in occasione del 200° anniversario dalla nascita di G. Garibaldi, sotto commissione del “Festival Internazionale delle Bande Militari” di Modena. Il Titolo allude chiaramente alla Spedizione dei Mille avvenuta nel 1860, quando un corpo di volontari, al comando di Giuseppe Garibaldi, sbarcò in Sicilia Occidentale e conquistò il Regno delle Due Sicilie, dando inizio all’unificazione dell’Italia. Il brano è un esplicito omaggio all’ “Inno di Garibaldi” del compositore genovese A.Olivieri dal quale vengono ripresi e variati i temi nella consueta forma A-B-A. Ad aprire le danze è la sezione degli Ottoni (da qui il termine Fanfara) quasi come richiamo dei Patrioti: all’Armi!, all’Armi!.

  • 80,00 Iva Inclusa

    LA FIGLIA DEL REGGIMENTO

    80,00 Iva Inclusa

     

  • 85,00 Iva Inclusa

    LA GAZZA LADRA

    85,00 Iva Inclusa

    La gazza ladra è un’opera lirica di Gioachino Rossini su libretto di Giovanni Gherardini.
    Il soggetto fu tratto dal dramma La Pie voleuse ou La Servante de Palaiseau (1815) di Théodore Badouin d’Aubigny e Louis-Charles Caigniez. La prima rappresentazione ebbe luogo il 31 maggio 1817 al Teatro alla Scala di Milano. L’opera, un tempo famosissima, viene oggi rappresentata raramente, mentre è rimasta nel repertorio sinfonico la magnifica sinfonia dell’opera.

    Ninetta spera di sposare Giannetto, che è appena tornato dalla guerra, cerca di dare un rifugio al padre Fernando Villabella, disertore dell’esercito, ed è importunata dalle attenzioni del podestà, Gottardo. La sparizione di un semplice cucchiaio e la testimonianza di Isacco, l’ambulante, che ha acquistato un pezzo di argento che Ninetta le aveva venduto per raccogliere qualche soldo da dare al padre, porteranno alla sua incarcerazione. Ninetta viene processata e giudicata colpevole, e verrà salvata dal patibolo all’ultimo momento grazie alla scoperta del ladro, la gazza ladra del titolo.

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    LA GAZZA LADRA Sinfonia dall’Opera di G. Rossini / Trascrizione per Concert Band di M. Picchioni

    100,00 Iva Inclusa

    La gazza ladra è un’opera lirica di Gioachino Rossini su libretto di Giovanni Gherardini.
    Il soggetto fu tratto dal dramma La Pie voleuse ou La Servante de Palaiseau (1815) di Théodore Badouin d’Aubigny e Louis-Charles Caigniez. La prima rappresentazione ebbe luogo il 31 maggio 1817 al Teatro alla Scala di Milano. L’opera, un tempo famosissima, viene oggi rappresentata raramente, mentre è rimasta nel repertorio sinfonico la magnifica sinfonia dell’opera.

    Ninetta spera di sposare Giannetto, che è appena tornato dalla guerra, cerca di dare un rifugio al padre Fernando Villabella, disertore dell’esercito, ed è importunata dalle attenzioni del podestà, Gottardo. La sparizione di un semplice cucchiaio e la testimonianza di Isacco, l’ambulante, che ha acquistato un pezzo di argento che Ninetta le aveva venduto per raccogliere qualche soldo da dare al padre, porteranno alla sua incarcerazione. Ninetta viene processata e giudicata colpevole, e verrà salvata dal patibolo all’ultimo momento grazie alla scoperta del ladro, la gazza ladra del titolo.

     

  • 150,00 Iva Inclusa

    LA SAGRA DEI FIORI Poema sinfonico descrittivo

    150,00 Iva Inclusa

    LA SAGRA DEI FIORI è un poema sinfonico descrittivo dove vi è raccontato il rito della benedizione dei fiori in una festa di paese che raccoglie suoni di immagini collettive di quell’Italia rurale del primo novecento.

  • Segnaposto
    100,00 Iva Inclusa

    LA SONNAMBULA Concerto per Clarinetto

    100,00 Iva Inclusa
  • 130,00 Iva Inclusa

    LA SONNAMBULA Parafrasi di concerto sui motivi dell’opera di V. Bellini Arr. e Strumentazione di M. Picchioni

    130,00 Iva Inclusa
  • 100,00 Iva Inclusa

    LA TRAVIATA Parafrasi da concerto per Clarinetto e Banda

    100,00 Iva Inclusa
  • 120,00 Iva Inclusa

    LA TRAVIATA Parafrasi da concerto per Clarinetto e Banda

    120,00 Iva Inclusa
  • 65,00 Iva Inclusa

    LE MASCHERE

    65,00 Iva Inclusa

    Le maschere opera in un prologo e tre atti di Pietro Mascagni su libretto di Luigi Illica.

    L’opera fu un omaggio di Mascagni all’opera buffa di Rossini ed alla tradizione della commedia dell’arte. Essa venne data simultaneamente in prima rappresentazione, in sei diverse città italiane, il 17 gennaio 1901: Teatro alla Scala (con Caruso nel ruolo di Florindo, Carelli in quello di Rosaura, sotto la direzione di Toscanini); al Teatro Carlo Felice di Genova; al Teatro Regio di Torino; al Teatro Costanzi di Roma; al Teatro La Fenice di Venezia ed al Teatro Filarmonico di Verona. Due giorni dopo, venne data al Teatro San Carlo di Napoli interpretata da Angelica Pandolfini.

    Ad eccezione della rappresentazione al Costanzi di Roma, diretta da Mascagni stesso, Le Maschere ricevettero un’accoglienza sottotono, con la rappresentazione di Genova sospesa a metà a causa delle manifestazioni rumorose del pubblico. L’opera fu eseguita sporadicamente in Italia per i successivi quattro anni e poi sprofondò nel buio. Quando Mascagni decise di rivedere l’impostazione dell’opera e la ripropose nel 1931, il successo fu leggermente migliore ma non durò a lungo.

  • 90,00 Iva Inclusa

    LE NOZZE DI FIGARO

    90,00 Iva Inclusa

    Le nozze di Figaro, ossia la folle giornata (K 492) è un’opera lirica di Wolfgang Amadeus Mozart. È la prima delle tre opere italiane scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo Da Ponte. Musicato da Mozart all’età di ventinove anni, il testo dapontiano fu tratto dalla commedia Le mariage de Figaro di Beaumarchais (autore della trilogia di Figaro: Il barbiere di Siviglia, Le nozze di Figaro e La madre colpevole).

    Le Nozze di Figaro è una delle più famose opere di Mozart, ed è la prima di una serie di felici collaborazioni tra Mozart e Da Ponte, che ha portato anche alla creazione del Don Giovanni e Così fan tutte.

    Fu Mozart stesso a portare una copia della commedia di Beaumarchais a Da Ponte , che la tradusse in lingua italiana (tuttora la lingua ufficiale dell’opera lirica) e che (d’accordo con Mozart) rimosse tutti gli elementi di satira politica dalla storia.
    L’opera fu scritta da Mozart in gran segreto (la commedia era stata vietata dall’Imperatore Giuseppe II, poiché attizzava l’odio tra le varie classi sociali). Egli impiegò sei settimane per completarla (famoso è il finale del secondo atto, scritto in una notte, un giorno e una successiva notte di lavoro continuato). Eppure fu solo dopo aver convinto l’Imperatore della rimozione delle scene politicamente più discusse che questi diede il permesso di rappresentare l’opera.

    Inoltre, la scena finale del terzo atto, che comprendeva un balletto e una pantomima, si dovette scontrare con un divieto imperiale di rappresentare balli in scena. Racconta Da Ponte, nelle sue Memorie, che lui e Mozart, non intendendo rinunciare al finale come l’avevano concepito, invitarono l’imperatore ad assistere a una prova, dove eseguirono quel pezzo muto. L’imperatore subito ordinò che la musica fosse reinserita.

    Così Le Nozze di Figaro, finita di comporre il 29 aprile, fu messa in scena al Burgtheater di Vienna, il 1º maggio, 1786 con Nancy Storace (Susanna), Francesco Benucci (Figaro) e Michael Kelly (tenore) (Basilio e Don Curzio) diretta dal compositore nelle prime due rappresentazioni e da Joseph Weigl nelle repliche. Ottenne un successo strepitoso, al punto che l’imperatore, dopo la terza recita, dovette emanare un decreto per limitare le richieste di bis, in modo che le repliche non durassero troppo. Ancor più grande fu il successo al Teatro Nazionale di Praga (dal 17 gennaio 1787), dove (a detta di Mozart): «Qui non si parla che del Figaro, non si suona, non si strombetta, non si canta, non si fischia che il Figaro, non si va a sentire altra opera che il Figaro. Eternamente Figaro!».

    L’opera è in quattro atti e ruota attorno alle trame del Conte d’Almaviva, invaghito della cameriera della Contessa, Susanna, sulla quale cerca di imporre lo ius primae noctis. La vicenda si svolge in un intreccio serrato e folle, in cui donne e uomini si contrappongono nel corso di una giornata di passione travolgente, piena sia di eventi drammatici che comici, e nella quale alla fine i “servi” si dimostrano più signori e intelligenti dei loro padroni. L’opera è per Mozart (e prima di lui per Beaumarchais) un pretesto per prendersi gioco delle classi sociali dell’epoca che da lì a poco saranno travolte dai fatti con la Rivoluzione francese. L’intera vicenda può anche essere letta come una metafora delle diverse fasi dell’amore: Cherubino e Barbarina rappresentano l’amore acerbo, Susanna e Figaro l’amore che sboccia, il Conte e la Contessa l’amore logorato e senza più alcuna passione, Marcellina e don Bartolo l’amore maturo.

  • 65,00 Iva Inclusa

    LE NOZZE DI FIGARO

    65,00 Iva Inclusa

    L’ouverture da Le nozze di Figaro è il brano di apertura all’omonima opera di Wolfgang Amadeus Mozart, scritta su libretto di Lorenzo Da Ponte nel 1786.

    Il brano è tra le ouverture più celebri ed eseguite del compositore salisburghese e, più in generale, dell’intero panorama operistico settecentesco. La straordinaria vivacità musicale, lo spirito vitale delle note e l’astuta e brillante partitura degli archi rendono il brano quasi del tutto autonomo, tanto da poter essere considerato un brano a sé, fuori dal contesto dell’opera; infatti, se lo scopo dell’ouverture altro non è che anticipare il tema musicale, che viene in seguito riutilizzato e riadattato nel corso dell’opera, Mozart si allontana ancora una volta dalla tradizione musicale a lui precedente (in questo caso operistica), collocando il brano in una sorta di empireo aristotelico. Per questo motivo tale ouverture viene spesso eseguita da sola, in forma di concerto. Quello che traspare, dunque, del brano, è l’eccezionale binomio tradizione-innovazione, che conciliato perfettamente da Mozart, produce quel senso di musicalità pura ed assoluta e, allo stesso tempo, di fulgida frizzantezza. L’Ouverture è stata spesso riutilizzata come colonna sonora di alcuni film, tra i quali il caso più famoso è quello di Una poltrona per due di John Landis dove i titoli di testa sono accompagnati proprio da questo brano.

  • 65,00 Iva Inclusa

    LE VISPE COMARI DI WINDSOR

    65,00 Iva Inclusa

     

  • 130,00 Iva Inclusa

    LINDA DI CHAMOUNIX Parafrasi di concerto sui motivi dell’opera di G. Donizetti per Clarinetto e Concert Band di M. Picchioni

    130,00 Iva Inclusa
  • 100,00 Iva Inclusa

    LO ZINGARO BARONE

    100,00 Iva Inclusa

    E’ questa una tra le più belle Ouverture d’Operetta composte da J. Strauss (1825-1899), il noto Re del Valzer. Nell’Ouverture si alternano temi marziali, vivaci motivi di valzer e una graziosissima barcarola.

    Trama dell’Operetta:
    In un villaggio ungherese ora abitato da zingari torna dall’esilio Sandor Barinkay. Ama la bella Arsena che però lo rifiuta. Una vecchia zingara lo riconosce e lo proclama “zingaro barone”. Per vendicarsi di Arsena, Sandor prende in moglie Saffi ma saputo che essa è di origine superiore alla sua cerca gloria in battaglia. Al ritorno tutti lo festeggiano e gli conferiscono il titolo di “barone”. Così da nobile, non avrà difficoltà a sposare l’amata Saffi.

     

  • 120,00 Iva Inclusa

    MAOMETTO II Sinfonia dall’Opera

    120,00 Iva Inclusa

    Il soggetto dell’opera è tratto dalla tragedia Anna Erizo (scritta dallo stesso Della Valle), ispirata all’episodio della guerra tra Veneziani e Turchi e alla caduta di Negroponte del 1476. Il debutto fu a Napoli, al teatro San Carlo, il 3 dicembre 1820, e fu un insuccesso, dovuto soprattutto alle inusuali strutture musicali (prima tra tutte, il cosiddetto “Terzettone” che occupa la metà del Primo Atto) oltre che al finale tragico (raro in Rossini, ma presentato a un pubblico oramai abituato a finali funesti e sanguinosi). Per una replica veneziana al Teatro La Fenice il 26 dicembre 1822 Rossini modificò alcuni pezzi e cambiò il finale da tragico a lieto, utilizzando il celeberrimo rondò di Elena dalla Donna del lago, ma l’opera non ebbe ugualmente successo.

    Successivamente, per il palcoscenico parigino dell’Opera, Rossini elaborò una revisione dell’opera, adattando alcuni pezzi e componendone altri nuovi: il 9 ottobre 1826 debuttò L’assedio di Corinto, con buon successo di pubblico. La fama de l’Assedio oscurò quella di Maometto, che non fu più rappresentato dopo il 12 ottobre successivo, quando andò in scena al Teatro Nacional de São Carlos di Lisbona con Giovanni Orazio Cartagenova.

    La prima rappresentazione dell’opera in tempi moderni avvenne nel 1985 al Rossini Opera Festival di Pesaro, diretta da Claudio Scimone con Samuel Ramey nel ruolo del protagonista, Cecilia Gasdia come Anna, Lucia Valentini Terrani come Calbo, Chris Merritt come Paolo Erisso (già due anni prima era stata incisa sempre da Scimone, con Ramey, June Anderson, Margarita Zimmermann, Ernesto Palacio).

     

  • 68,00 Iva Inclusa

    MARCIA EROICA

    68,00 Iva Inclusa

    Marcia di stampo tradizionale nella classica forma ternaria: Marcia – Trio – Ripresa della Marcia.
    Il carattere “eroico” è espresso fin dall’inizio dal tema fortemente caratterizzato, cui si contrappone il pacato lirismo del Trio. La Ripresa è preparata da un passaggio che riporta gradualmente al climax iniziale.

  • 75,00 Iva Inclusa

    MARCIA TURCA

    75,00 Iva Inclusa
  • 85,00 Iva Inclusa

    MARS THE BRINGER OF WAR da THE PLANETS

    85,00 Iva Inclusa
    La suite The Planets (I pianeti) fu e rimane ancora oggi l’opera più amata e ammirata del compositore inglese Gustav Holst.
    Fu concepita a partire dal 1914 sulla scia del grande interesse per l’astrologia che Holst aveva sviluppato in seguito ad un incontro con Clifford Bax, durante un periodo di vacanza in Spagna nella primavera del 1912. Presto diventò un bravo interprete di oroscopi.
    Nella sua produzione è evidente l’influsso del folclore musicale inglese e di elementi esotici orientali, ma soprattutto della musica di R. Wagner e di I. Stravinskij.
    Con E.W. Elgar e con R. Vaughan Williams fu uno dei maggiori rappresentanti della scuola musicale inglese.
    In questa serie di sette poemi sinfonici descrive i sette pianeti del sistema solare conosciuti all’epoca, così come li rappresentava la mitologia greco-romana.
    Holst aveva comunque certamente tratto ispirazione dal libro The Art of Synthesis di Alan Leo, che è diviso in capitoli ognuno dei quali è dedicato ad un pianeta e ne descrive le caratteristiche della personalità e i valori ad esso associati, così che per esempio, nel libro di Leo
    – Marte – Indipendente, ambizioso, caparbio
    – Venere – Amore che rinasce, emotività
    – Mercurio – Il messaggero alato degli dei, pieno di risorse, eclettico
    – Giove – Portatore d’abbonanza e perseveranza.
    Holst fu inoltre influenzato da un astrologo del XIX secolo chiamato Raphael, il cui libro verte sul ruolo che giocano i pianeti nei destini del mondo.
    L’opera venne completata in due fasi: dapprima Marte, Venere e Giove, quindi Saturno, Urano, Nettuno e Mercurio dopo una pausa dedicata ad altre composizioni.
    L’ultima nota fu scritta nel 1916.

  • 80,00 Iva Inclusa

    Monti Vittorio CZARDAS Trascrizione per Clarinetto solista e Concert Band di Picchioni Massimo

    80,00 Iva Inclusa

    Il lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
    L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
    Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky.

  • 80,00 Iva Inclusa

    Monti Vittorio CZARDAS Trascrizione per Sax Contralto solista e Concert Band di Picchioni Massimo

    80,00 Iva Inclusa

    Il lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
    L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
    Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky.

  • 80,00 Iva Inclusa

    Monti Vittorio CZARDAS Trascrizione per Tromba solista e Concert Band di Picchioni Massimo

    80,00 Iva Inclusa

    Il lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
    L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
    Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky.

  • 80,00 Iva Inclusa

    Monti Vittorio CZARDAS Trascrizione per Trombone solista e Concert Band di Picchioni Massimo

    80,00 Iva Inclusa

    Il lavoro più celebre di Monti si può considerare la Czardas (Ciarda), per violino e pianoforte con variazione in 5 tempi; una danza scritta intorno al 1904 ed eseguita da quasi tutte le orchestre gitane.
    L’opera di Monti, Czardas è Celebre perché rappresenta una musica Magiara scritta da un napoletano che presto diviene la carta d’identità rappresentativa per chi è Ungherese e per chi vive nell’est Europa (Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Croazia, Rutenia, Transilvania, Moravia, ecc.).
    Il brano di Monti, Czardas, è stato eseguito nella storia da alcuni celebri compositori quali: Emmerich Kálmán, Franz Liszt, Johannes Brahms, Johann Strauss, Pablo de Sarasate e Cajkovsky.

  • 64,00 Iva Inclusa

    MOUNTAINS

    64,00 Iva Inclusa

    Mountains

    La composizione Mountains, nasce dalla passione per la musica descrittiva e da film. Il brano, vuol trasportare l’ascoltatore in luoghi dove la natura è rimasta intatta così per come è stata creata, le “Montagne”. La descrizione si basa su momenti della giornata,vissuti della montagne stesse, come l’alba del primo mattino, il tramonto, il perturbamento e la quiete dopo la tempesta. La vita quotidiana è stata fonte d’ispirazione per la composizione di questo brano, infatti le montagne, possono essere associate alle persone, che devono esser forti e pronte ad affrontare la vita “nel giusto”, così per come si presenta e le difficoltà scompariranno lasciando solo un brutto ricordo.

  • 65,00 Iva Inclusa

    NABUCCO

    65,00 Iva Inclusa

    Nabucco è la terza opera (il titolo originale completo è Nabucodonosor) di Giuseppe Verdi e quella che ne decretò il successo. Composta su libretto di Temistocle Solera, Nabucco fece il suo debutto il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano alla presenza di Gaetano Donizetti.

    È stata spesso letta come l’opera più risorgimentale di Verdi, poiché gli spettatori italiani dell’epoca potevano riconoscere la loro condizione politica in quella degli ebrei soggetti al dominio babilonese.

    Questa interpretazione, però, fu il risultato di una lettura storiografica retroattiva, che volle, alla luce degli avvenimenti storici occorsi, sottolineare l’attività artistica del compositore in senso risorgimentale. La lettura fu incentrata soprattutto sul famosissimo coro Va’, pensiero, sull’ali dorate, intonato dal popolo ebreo, ma il resto del dramma è invece incentrato sulle figure drammatiche del re di Babilonia Nabucodonosor II e della sua presunta figlia Abigaille.

    Occorre inoltre ricordare che il librettista Solera aderì alla battaglia risorgimentale da posizioni neoguelfe, circostanza che giustificherebbe la collocazione di un’autorità di tipo religioso, l’inflessibile pontefice Zaccaria, a capo della fazione ebraica.

    In origine, il nome dato da Giuseppe Verdi alla sua opera era Nabucodonosor ma, data la lunghezza dello stesso sulla locandina, venne diviso in due righe e cioè “Nabucco” e, a capo, “Donosor” ma la gente faceva caso solo alla prima riga. Da qui la diffusione del nome dell’opera fino ad oggi nota come del Nabucco. Tuttavia per i primi due anni di vita dell’opera il titolo fu sempre Nabucodonosor, e per trovare la prima attestazione storica dell’ipocorismo del titolo in Nabucco si dovrà attendere l’allestimento dato a Corfù nel 1844.

    L’opera venne realizzata dopo un periodo travagliato della vita di Verdi, in quanto non solo egli era andato incontro ad un fiasco con la rappresentazione della sua opera Un giorno di regno il 5 settembre 1840, ma aveva anche subito la morte della moglie Margherita Barezzi e dei figli Virginia e Icilio. Ciò lo aveva condotto ad un rifiuto totale di comporre brani musicali, se non che venne contattato dall’impresario teatrale Bartolomeo Merelli il quale gli propose un libretto composto da Temistocle Solera. Tale libretto, il quale recava il nome di Nabucco colpì a tal punto Verdi che accettò volentieri di musicare l’opera. Nel 1841 venne completata la partitura musicale e il successivo 9 marzo 1842 l’opera venne messa in scena alla Scala di Milano.

  • 100,00 Iva Inclusa

    NABUCCO Sinfonia dall’Opera

    100,00 Iva Inclusa

    Nabucco è la terza opera (il titolo originale completo è Nabucodonosor) di Giuseppe Verdi e quella che ne decretò il successo. Composta su libretto di Temistocle Solera, Nabucco fece il suo debutto il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano alla presenza di Gaetano Donizetti.

    È stata spesso letta come l’opera più risorgimentale di Verdi, poiché gli spettatori italiani dell’epoca potevano riconoscere la loro condizione politica in quella degli ebrei soggetti al dominio babilonese.

    Questa interpretazione, però, fu il risultato di una lettura storiografica retroattiva, che volle, alla luce degli avvenimenti storici occorsi, sottolineare l’attività artistica del compositore in senso risorgimentale. La lettura fu incentrata soprattutto sul famosissimo coro Va’, pensiero, sull’ali dorate, intonato dal popolo ebreo, ma il resto del dramma è invece incentrato sulle figure drammatiche del re di Babilonia Nabucodonosor II e della sua presunta figlia Abigaille.

    Occorre inoltre ricordare che il librettista Solera aderì alla battaglia risorgimentale da posizioni neoguelfe, circostanza che giustificherebbe la collocazione di un’autorità di tipo religioso, l’inflessibile pontefice Zaccaria, a capo della fazione ebraica.

    In origine, il nome dato da Giuseppe Verdi alla sua opera era Nabucodonosor ma, data la lunghezza dello stesso sulla locandina, venne diviso in due righe e cioè “Nabucco” e, a capo, “Donosor” ma la gente faceva caso solo alla prima riga. Da qui la diffusione del nome dell’opera fino ad oggi nota come del Nabucco. Tuttavia per i primi due anni di vita dell’opera il titolo fu sempre Nabucodonosor, e per trovare la prima attestazione storica dell’ipocorismo del titolo in Nabucco si dovrà attendere l’allestimento dato a Corfù nel 1844.

    L’opera venne realizzata dopo un periodo travagliato della vita di Verdi, in quanto non solo egli era andato incontro ad un fiasco con la rappresentazione della sua opera Un giorno di regno il 5 settembre 1840, ma aveva anche subito la morte della moglie Margherita Barezzi e dei figli Virginia e Icilio. Ciò lo aveva condotto ad un rifiuto totale di comporre brani musicali, se non che venne contattato dall’impresario teatrale Bartolomeo Merelli il quale gli propose un libretto composto da Temistocle Solera. Tale libretto, il quale recava il nome di Nabucco colpì a tal punto Verdi che accettò volentieri di musicare l’opera. Nel 1841 venne completata la partitura musicale e il successivo 9 marzo 1842 l’opera venne messa in scena alla Scala di Milano.

  • 52,00 Iva Inclusa

    NAUTILUS

    52,00 Iva Inclusa

    Un oggetto misterioso, più grande e rapido di una balena, solca gli oceani a fine Ottocento. Tutti si interrogano su questa apparizione incredibile. Se ne parla ovunque: nei caffè, nei teatri e sulle pagine dei giornali. Poi l’oggetto misterioso comincia ad affondare alcune navi, e la paura si sovrappone alla curiosità. Di cosa si tratta? Lo scoprirà un gruppo di naufraghi, e sarà una scoperta straordinaria. Non è un pesce mostruoso, né un gigantesco cetaceo a spargere il terrore nei mari. E’ un sommergibile, il NAUTILUS guidato dall’indimenticabile figura del Capitano NEMO, un uomo solitario in lotta con il mondo. Un susseguirsi di vicende che hanno ispirato il compositore Cardaropoli a trarne una Fantasia descrittiva per Banda da questo romanzo di Verne.

  • 80,00 Iva Inclusa

    NORVEGIAN DANCE n° 1 E. Grieg – Trasc. per Concert Band di E. Celona

    80,00 Iva Inclusa

    La composizione Norwegian Dance op. 35, è una delle più famose scritte dal compositore norvegese Edward Grieg. Delle Quattro danze norvegesi, originariamente composte per pianoforte a quattro mani (stesso numero d’opera) e trascritte per orchestra nel 1881, esiste anche una versione dell’autore per pianoforte solo. Il materiale melodico di queste danze, ampiamente rielaborato nella versione sinfonica secondo un tipico schema di Grieg (tripartito, con la parte centrale molto contrastata), è tratto da una raccolta di canzoni di montagna norvegesi. Lo stile sinfonico di Grieg risulta molto adatto ad una orchestra di fiati. Da qui l’idea di arrangiarlo per quest’ultima formazione.

  • 65,00 Iva Inclusa

    OBERTO CONTE DI SAN BONIFACIO

    65,00 Iva Inclusa

    Oberto, Conte di San Bonifacio è la prima opera di Giuseppe Verdi, composta su libretto di Antonio Piazza rielaborato da Temistocle Solera. In origine si trattava probabilmente di un libretto intitolato Rochester o Lord Hamilton per il quale Verdi aveva composto la musica nel 1836, utilizzata poi per l’Oberto.

    La prima rappresentazione ebbe luogo nell’ambito della stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano il 17 novembre 1839 con buon successo.

     

  • 90,00 Iva Inclusa

    OBERTO CONTE DI SAN BONIFACIO

    90,00 Iva Inclusa

    Verdi aveva appena compiuto 22 anni quando si apprestò a comporre la sua prima opera, un giovane senza esperienza cui non era ancora del tutto chiaro quali fossero le qualità necessarie ad un libretto ne quali fossero le proprie capacità. La sinfonia è sicuramente una delle pagine più interessanti di tutta l’opera.