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OCEANO
64,00€ Iva InclusaOCEANO
piccola ouverture originale per banda
ANALISI TECNICA:
In questo brano l’autore gioca con un breve e facile tema formato da sole quattro note musicali, le quali, se posizionate sul pentagramma ed unite tra loro da una linea immaginaria, danno origine ad una forma fluttuante , che ricorda l’andamento delle onde marine. Lo stesso motivo si ritrova poi, in forma più ritmica e ripetitiva, a far da supporto e filo conduttore tra i temi più melodici che si presentano man mano, ad evocare il perenne movimento dell’acqua. Nella parte centrale spicca l’evocazione di una tempesta, nella quale gli ottoni caricano di tensione il solito tema fluttuante. Ad essa segue infine l’immancabile ritorno alla tranquillità e all’iniziale placidità del moto ondoso.
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ORFEO ALL’INFERNO “Orphée aux Enfers”
65,00€ Iva InclusaOrfeo all’inferno (titolo originale francese Orphée aux Enfers) è un’operetta in due atti composta da Jacques Offenbach nel 1858. La trama riprende, in chiave comico-satirica, la vicenda mitologica della discesa di Orfeo agli inferi per riportare alla vita l’amata Euridice. Nel presentare gli dei dell’Olimpo come meschini e ridicoli personaggi, Offenbach diede all’opera un sapore che a parte del pubblico borghese dell’epoca poté apparire addirittura scandaloso e dissacrante; ma la maggior parte avvertì anche che, sotto la farsa, si celava una satira corrosiva del Secondo Impero e della nuova “nobiltà” borghese di Napoleone III.
Questa operetta è famosa soprattutto per il can-can (in realtà, un galop), uno scatenato ballo che divenne molto popolare, caratterizzato dal movimento delle ballerine che alzavano le gambe (che così si scoprivano parzialmente alla vista degli spettatori entusiasti) seguendo il tempo di una musica molto veloce e ritmata.
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OTELLO
100,00€ Iva InclusaOtello ossia Il moro di Venezia è un’opera lirica di Gioachino Rossini.
Seconda di una serie di nove opere composte da Rossini per Napoli, andò in scena il 4 dicembre 1816 al Teatro del Fondo di Napoli.
Il librettista Francesco Berio di Salsa scrisse i versi non basandosi direttamente sulla tragedia di Shakespeare ma, come era abituale all’epoca, usando adattamenti contemporanei.
Nonostante il dissenso di una parte del pubblico in sala, particolarmente riguardo al finale considerato eccessivamente tragico, l’opera ebbe subito un grande successo. Rappresentata in tutto il mondo (talvolta sostituendo la conclusione tragica con un lieto fine), venne replicata fino alla fine del XIX secolo, quando venne sostituita nei gusti del pubblico dall’Otello di Verdi.
« Otello, africano al servizio dell’Adria (Venezia), vincitor ritorna da una battaglia contro i Turchi. Un segreto matrimonio lo lega a Desdemona figlia di Elmiro Patrizio Veneto nemico di Otello, destinata in isposa a Rodrigo figlio del Doge. Jago, altro amante sprezzato da Desdemona, ed occulto nemico di Otello, per vendicarsi de’ ricevuti torti, finge di favorir gli amori di Rodrigo; un foglio poscia da esso intercettato, e col quale fa supporre ad Otello rea d’infedeltà la consorte, forma l’intreccio dell’Azione, la quale termina colla morte di Desdemona, trafitta da Otello, indi con quella di se medesimo, dopo avere scoperto l’inganno di Jago, e l’innocenza della moglie. »
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PASSACAGLIA E FUGA in DO minore BWV 582
120,00€ Iva InclusaLa Passacaglia e Fuga in do minore con ogni probabilità è stata scritta durante i primi anni della carriera di Bach, la composizione è una delle più importanti e maggiormente conosciute, e ha influenzato lo stile delle passacaglie composte nei due secoli successivi. Robert Schumann descrisse le variazioni della passacaglia come «intrecciate così ingegnosamente da non finire mai di stupire».
Il manoscritto autografo della BWV 582 è attualmente perduto: la composizione, infatti, è giunta fino al XXI secolo solo grazie a copie. Alcuni musicologi sostengono che lo spartito originale fosse scritto in intavolatura. La data di composizione è sconosciuta, ma gli studiosi la posizionano fra il 1706 e il 1713. Le evidenti somiglianze fra il lavoro bachiano e la passacaglia in re minore BuxWV 161 di Dietrich Buxtehude fanno supporre che Bach possa averla composta ad Arnstadt nel 1706, appena tornato dal suo viaggio compiuto a Lubecca.
La prima metà dell’ostinato, utilizzato anche come soggetto principale del tema fugato, deriva da una breve composizione di André Raison, il Christe: Trio en passacaille, tratto della Messe du deuziesme ton del Premier livre d’orgue, pubblicato nel 1688. È possibile che anche la seconda metà dell’ostinato derivi da una composizione di Raison, il Christe: Trio en chaconne, tratto dalla Messe du sixieme ton: pur non essendo nella stessa tonalità gli intervalli della linea melodica del basso ostinato sono identici alla composizione di Bach.
Alcuni musicologi, tuttavia, contestano la paternità di Raison circa l’ostinato. Il lavoro di Bach, infatti, presenta alcuni tratti tipici delle composizioni in ostinato della Germania dell’epoca, come le due ciaccone di Buxtehude (BuxWV 159 e 160) e la passacaglia BuxWV 161, e ci sono chiare influenze delle ciaccone di Johann Pachelbel all’interno delle variazioni bachiane.
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PIANO ROCK
100,00€ Iva InclusaIl brano si sviluppa da un semplice spunto tematico esposto dal pianoforte fin dall’introduzione in un contesto ritmico polimetrico che contraddistingue l’intera composizione. Segue una serie di brevi episodi che ruotano tutti attorno a questa cellula motivica secondo un procedimento compositivo che consiste essenzialmente in trasformazioni ritmico-melodiche che non alterano sostanzialmente il disegno originale, in un contesto ritmico e armonico sempre cangiante.
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POETA E CONTADINO “Dichter und Bauer”
85,00€ Iva InclusaIncominciò ancor fanciullo gli studi musicali; il padre lo iscrisse poi alla facoltà di filosofia dell’università di Padova, ma continuò a studiare musica col maestro di cappella del duomo padovano G. Cigala e con un capobanda locale, Ferrari.
Passò poi a Vienna (1835), dove decise di dedicarsi interamente alla musica, perfezionandosi al conservatorio con J. von Seyfried e S. Sechter.
Dopo aver svolto attività direttoriale in teatri di Bratislava e Baden, nel 1845 fu assunto come direttore d’orchestra al Theater an der Wien, dove rimase fino al 1862, svolgendo anche intensa attività compositiva.
Sempre a Vienna, fu poi al Carltheater e, dal 1865 alla morte, al Leopoldstadt-Theater, ottenendo successi sempre più clamorosi con la ricca produzione di operette.
In questo campo rivelò felici doti melodiche, pur non giungendo alla finezza di linguaggio dei maggiori maestri viennesi.
Rivaleggiò con J.Offenbach, dal cui influsso la sua musica non andò peraltro immune, e le sue operette ebbero non poca influenza nell’evoluzione di questo genere teatrale in Germania e Austria.
Ancor oggi popolari sono: Leichte Kavallerie (“Cavalleria leggera”), Boccaccio, Fatinitza e il Lustspiel Dichter und Bauer (“Poeta e contadino”).
Negli ultimi anni della vita, tuttavia, fu oscurato dalla fama nascente di J.
Strauss figlio e perse rapidamente il favore popolare.
Ancor note sono oggi Leichte Kavallerie (“Cavalleria leggera”) e
l’ouverture Dichter und Bauer (“Poeta e contadino”).
esto della guerra Austro-Prussiana. -
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90,00€81,00€ Iva InclusaPRELUDIO SINFONICO n° 2 in LA – Puccini Giacomo / Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo
90,00€81,00€ Iva InclusaIl Preludio Sinfonico (II) fu composto da Puccini negli anni giovanili del compositore lucchese e rappresenta, insieme al Preludio Sinfonico (I), il secondo tentativo del giovane Maestro di confrontarsi con la scrittura sinfonica per grande Orchestra. Esso fu eseguito nel’anno 1876 a Lucca nel periodo in cui Puccini era allievo dell’Istituto Giovanni Pacini (Oggi Luigi Boccherini).
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Hot-20%
450,00€360,00€ Iva InclusaPuccini Giacomo MESSA DI GLORIA Trascrizione per Soli, Coro e Concert Band di Picchioni Massimo
450,00€360,00€ Iva InclusaLa Messa di Giacomo Puccini o Messa a quattro voci (attualmente conosciuta anche con il nome apocrifo di Messa di Gloria) è una messa per orchestra e coro a quattro voci, con tenore e baritono solisti, scritta fra il 1878 e il 1880.
Puccini compose la Messa come esercizio per il diploma all’Istituto Musicale Luigi Boccherini di Lucca, dove la eseguì per la prima volta il 12 luglio 1880. Tuttavia il Credo era già stato scritto ed eseguito nel 1878 e fu inizialmente concepito da Puccini come un lavoro autonomo. La composizione fu molto apprezzata per la bellezza della melodia, per la notevole struttura e per l’originalità.
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REFLETS SUR LA MER MEDITERRANEE
68,00€ Iva InclusaSi tratta di un breve poema sinfonico, per orchestra di fiati, che consta di due parti: un adagio introduttivo seguito da una forma di rondò.
ANALISI TECNICA:
La prima parte espone un motivo, pomposo e solenne, con cui l’autore immagina le acque del Mediterraneo troneggiare tra le antiche e gloriose civiltà elleniche e latine, puniche ed egiziache; questo tema viene ripreso, e sviluppato, dalle varie sezioni strumentali e sorretto da una struttura armonica modale e da un impasto coloristico di sapore impressionista, a tratti politonale. Segue la seconda parte, quella propriamente descrittiva: col tema principale del rondò, l’autore prova a rappresentare, con l’ausilio di abbellimenti disseminati, i riflessi scintillanti del sole e delle luci costiere sul mite mare africano. Il secondo tema è un divertimento contrappuntistico che passa dai legni agli ottoni per riproporre quello principale; quest’ultimo, col suo alternarsi, simboleggia l’azzurro che spicca tra le sfumature che le acque policrome del Mediterraneo ci offrono. Il terzo tema, invece, è un brevissimo idillio armonico. Una coda finale, che richiama alcune cellule melodiche salienti, conclude il brano.
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110,00€ Iva InclusaHot
Rossini Gioacchino LA CENERENTOLA Sinfonia dall’Opera Strumentazione per Concert Band di Cantarini GianLuca
110,00€ Iva InclusaLa Cenerentola è un melodramma giocoso od un’opera lirica di Gioachino Rossini su libretto di Jacopo Ferretti. Il titolo originale completo è La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo.
Il soggetto fu tratto dalla celebre fiaba di Charles Perrault, ma Ferretti si servì anche di due libretti d’opera: Cendrillon di Charles Guillaume Etienne per Nicolò Isouard (1810) e Agatina, o la virtù premiata di Francesco Fiorini per Stefano Pavesi (1814).
L’opera fu composta in circa tre settimane e Rossini, come fece in altre occasioni, affidò ad un assistente (in questo caso Luca Agolini) la composizione dei recitativi secchi e delle arie meno importanti, quelle di Alidoro e Clorinda.
La prima rappresentazione ebbe luogo il 25 gennaio 1817 al Teatro Valle di Roma. Il contralto Geltrude Righetti Giorgi, che era stata già la prima Rosina del Barbiere di Siviglia, cantò il ruolo della protagonista.
Il debutto, pur non provocando uno scandalo paragonabile a quello del Barbiere, fu un insuccesso, ma dopo poche recite, l’opera divenne popolarissima e fu ripresa in Italia e all’estero.
Come aveva già fatto altre volte, Rossini usò la tecnica dell’autoimprestito, cioè prese le musiche per alcuni brani da opere composte in precedenza: il rondò di Angelina è tratto dall’aria del conte di Almaviva del Barbiere “Cessa di più resistere” e la sinfonia è tratta da quella della Gazzetta.
Per una ripresa del 1820 al Teatro Apollo di Roma, avendo a disposizione l’ottimo basso Gioacchino Moncada, Rossini sostituì l’aria di Alidoro composta da Agolini con una grande aria virtuosistica (Là del ciel nell’arcano profondo), che nelle rappresentazioni odierne viene solitamente eseguita. Scelta che per altro obbliga a scritturare una prima parte anche per il ruolo di Alidoro, che nella versione originale era poco più di un comprimario
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Rossini Gioacchino LA CENERENTOLA Sinfonia dall’Opera Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo
100,00€ Iva InclusaLa Cenerentola è un melodramma giocoso od un’opera lirica di Gioachino Rossini su libretto di Jacopo Ferretti. Il titolo originale completo è La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo.
Il soggetto fu tratto dalla celebre fiaba di Charles Perrault, ma Ferretti si servì anche di due libretti d’opera: Cendrillon di Charles Guillaume Etienne per Nicolò Isouard (1810) e Agatina, o la virtù premiata di Francesco Fiorini per Stefano Pavesi (1814).
L’opera fu composta in circa tre settimane e Rossini, come fece in altre occasioni, affidò ad un assistente (in questo caso Luca Agolini) la composizione dei recitativi secchi e delle arie meno importanti, quelle di Alidoro e Clorinda.
La prima rappresentazione ebbe luogo il 25 gennaio 1817 al Teatro Valle di Roma. Il contralto Geltrude Righetti Giorgi, che era stata già la prima Rosina del Barbiere di Siviglia, cantò il ruolo della protagonista.
Il debutto, pur non provocando uno scandalo paragonabile a quello del Barbiere, fu un insuccesso, ma dopo poche recite, l’opera divenne popolarissima e fu ripresa in Italia e all’estero.
Come aveva già fatto altre volte, Rossini usò la tecnica dell’autoimprestito, cioè prese le musiche per alcuni brani da opere composte in precedenza: il rondò di Angelina è tratto dall’aria del conte di Almaviva del Barbiere “Cessa di più resistere” e la sinfonia è tratta da quella della Gazzetta.
Per una ripresa del 1820 al Teatro Apollo di Roma, avendo a disposizione l’ottimo basso Gioacchino Moncada, Rossini sostituì l’aria di Alidoro composta da Agolini con una grande aria virtuosistica (Là del ciel nell’arcano profondo), che nelle rappresentazioni odierne viene solitamente eseguita. Scelta che per altro obbliga a scritturare una prima parte anche per il ruolo di Alidoro, che nella versione originale era poco più di un comprimario
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110,00€ Iva InclusaHot
Rossini Gioacchino LA SCALA DI SETA Sinfonia dall’Opera – Strumentazione per Concert Band di Cantarini GianLuca
110,00€ Iva InclusaLa scala di seta è un’opera lirica di Gioachino Rossini.
Il libretto, denominato farsa comica in un atto, è di Giuseppe Maria Foppa, che aveva già scritto per Rossini L’inganno felice e scriverà ancora Il signor Bruschino. L’operina appartiene al gruppo di cinque farse che Rossini scrisse per il Teatro San Moisè di Venezia (le altre, oltre alle due citate sopra, sono La cambiale di matrimonio e L’occasione fa il ladro). La scala di seta andò in scena il 9 maggio 1812 con discreto successo, ma dopo un limitato numero di repliche e di riprese in teatri minori scomparve totalmente dal repertorio, per essere ripresa soltanto nel secondo Dopoguerra. La sinfonia dell’opera, invece, rimase un pezzo molto frequentato del repertorio sinfonico.
Trama:
Giulia, pupilla del vecchio Dormont, è innamorata e segretamente sposata con il bel Dorvil, nozze favorite dalla bontà di una vecchia zia. Dormont non sospetta nulla, dato che gli incontri dei due amanti avvengono senza che lui possa vederli, e Dorvil sale in camera di Giulia grazie a una scala di seta.
A complicare però l’intimità degli amanti sono l’impiccione Germano, servo buffo e innamorato di Giulia, Lucilla, curiosa cugina di Giulia, e il fidanzamento combinato da Dormont tra la pupilla e il facoltoso Blansac. Giulia, preoccupata, cerca di far innamorare Blansac della cugina, mentre Dorvil avvampa di gelosia: Lucilla e Blansac si innamorano, ma Germano continua a fare confusione tra le coppie, mandando quasi a monte i piani di Giulia. A mezzanotte Giulia e Dorvil progettano di fuggire, ma la fuga viene interrotta dall’importuno arrivo di Blansac e di Germano (Lucilla osserva il tutto nascosta e appartata): Dormont viene svegliato e ai due amanti non resta che confessare la verità. Dormont li perdona, vedendo anche che Blansac è innamorato di Lucilla, e al tutore non resta che benedire le due coppie. -
SE FOSSI RE “SI J’ETAIS ROI” Sinfonia dall’Opera
100,00€ Iva InclusaSE FOSSI RE
“Si j’étais roi” è un’opera-comique in tre atti di Adolphe Adam, su libretto di Adolphe d’Ennery e Jules-Henri Brésil. La prima rappresentazione è avvenuta a Parigi al Théâtre Lyrique (Théâtre-Historique, Boulevard du Temple) il 4 settembre 1852 ed ha raggiunto più di 170 spettacoli nei suoi primi dieci anni.
La trascrizione per Concert Band è stata curata da Massimo Picchioni
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SINFONIA n° 4 2° Tempo
120,00€ Iva InclusaLa Sinfonia n. 4 in fa minore, op. 36 di Pytor Ilyich Tchaikovsky fu composta tra il 1877 ed il 1878.
2° Tempo Andantino in modo di canzone
II movimento: l'”andantino con moto”, “è la descrizione di quella sensazione melanconica che ci prende quando di sera siamo ormai del tutto soli e stanchi delle fatiche effettuate durante il giorno”.
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STRAPAESE Impressioni dal vero
100,00€ Iva InclusaStrapaese – Impressioni dal vero (1932)È uno studio d’ambiente laziale nella caratteristica festa della Assunzione della Beata Vergine il 15 agosto (per la cronaca si tratta del paese Gerano di Roma, nei pressi del più noto Subiaco).All’alba del giorno di festa, un Allegro gioioso, il vecchio tamburino percorre il paese battendo la tradizionale sveglia.I paesani si radunano in attesa che il pellegrinaggio ritorni dal santuario. Al giungere sulla piazza la processione viene accolta dal Concerto Municipale nel tripudio generale del paesello in festa fra danze (il saltarello), fuochi d’artificio e canti di gioia.L’opera è la traduzione di sensazioni cromatiche e visive, con un descrittivismo quasi fotografico dalle personalissime policromie. E qui Pizzini sa trarre nuovi “timbri” dall’orchestra. È da notare che questo è il primo lavoro sinfonico di un compositore italiano in cui figura la fisarmonica tra gli strumenti dell’orchestra.Umberto Giordano, nella sua opera Fedora del1898, utilizzò la fisarmonica come strumento di scena. Precedentemente anche Alban Berg l’aveva inserita nel Wozzeck, ma tra gli strumenti da osteria che apparivano sul palcoscenico, avvalendosi di una scrittura atta ad evocare un tale ambiente.Pizzini, arditamente, ma con equilibrio, tentò in tale lavoro la sovrapposizione di più tonalità sentendo in esso troppo angusta la pratica della tonalità, ma troppo accidentato il terreno della atonalità dal quale si tenne sempre lontano.Una curiosità: Respighi amava particolarmente questa pagina musicale (dopo aver sentito il lavoro per la prima volta disse all’autore “Lo intitoli Strapaese!), tanto che venne apposta da Siena, lasciando Toscanini col quale si trovava, per assistere alla prima esecuzione alla Radio di Roma il 30 giugno 1933. -
SUITE INFANTILE Trascrizione per Concert Band
120,00€ Iva InclusaE’ una suite di composizioni per pianoforte successivamente trascritte per orchestra.
Comprende:1) Nel giardino settecentesco (1924),
2) Il buon Pierino (1934),
3) Nostalgia alpina (1931),
4) Topolino va soldato (1933),
5) Ninna nanna di Natale (1934),
6) C’era un re che aveva tre figlie (1935).
La trascrizione per Concert Band è stata curata da Antonio Pelizza.
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SULLA TOMBA DI GARIBALDI
110,00€ Iva InclusaTrascrizione per Concert Band dell’ Elegia per Banda scritta alla morte del noto eroe Giuseppe Garibaldi dal compositore Cremonese A. Ponchielli e che G. Ricordi stampa nel 1882 con il titolo: “SULLA TOMBA DI GARIBALDI”. Il 2 luglio dello stesso anno viene eseguita dalla Banda cittadina di Cremona sotto la direzione dello stesso compositore. La composizione si apre con un Andante mesto e molto Maestoso dall’atmosfera cupa e dove evidente è il richiamo all’”Inno di Garibaldi” del Compositore genovese A. Olivieri. Si passa a un Grandioso e, successivamente, al tema originale dolce e dalla cantabilità tipica del Ponchielli operistico.
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Suppè Franz von POETA E CONTADINO “Dichter und Bauer” Ouverture dall’Operetta Trasc. per Banda di Vidale Piero
65,00€ Iva InclusaIncominciò ancor fanciullo gli studi musicali; il padre lo iscrisse poi alla facoltà di filosofia dell’università di Padova, ma continuò a studiare musica col maestro di cappella del duomo padovano G. Cigala e con un capobanda locale, Ferrari.
Passò poi a Vienna (1835), dove decise di dedicarsi interamente alla musica, perfezionandosi al conservatorio con J. von Seyfried e S. Sechter.
Dopo aver svolto attività direttoriale in teatri di Bratislava e Baden, nel 1845 fu assunto come direttore d’orchestra al Theater an der Wien, dove rimase fino al 1862, svolgendo anche intensa attività compositiva.
Sempre a Vienna, fu poi al Carltheater e, dal 1865 alla morte, al Leopoldstadt-Theater, ottenendo successi sempre più clamorosi con la ricca produzione di operette.
In questo campo rivelò felici doti melodiche, pur non giungendo alla finezza di linguaggio dei maggiori maestri viennesi.
Rivaleggiò con J.Offenbach, dal cui influsso la sua musica non andò peraltro immune, e le sue operette ebbero non poca influenza nell’evoluzione di questo genere teatrale in Germania e Austria.
Ancor oggi popolari sono: Leichte Kavallerie (“Cavalleria leggera”), Boccaccio, Fatinitza e il Lustspiel Dichter und Bauer (“Poeta e contadino”).
Negli ultimi anni della vita, tuttavia, fu oscurato dalla fama nascente di J.
Strauss figlio e perse rapidamente il favore popolare.
Ancor note sono oggi Leichte Kavallerie (“Cavalleria leggera”) e
l’ouverture Dichter und Bauer (“Poeta e contadino”).
esto della guerra Austro-Prussiana.triaca di Sadowa, nel contesto della guerra Austro-Prussiana. -
TANCREDI
90,00€ Iva InclusaTancredi è un’opera lirica musicata da Gioachino Rossini su libretto in due atti di Gaetano Rossi tratto dalla tragedia omonima di Voltaire (1760).
La prima ebbe luogo con successo il 6 febbraio 1813 al Teatro la Fenice di Venezia con Adelaide Malanotte ed Elisabetta Manfredini (anche se con il problema dell’indisposizione sia della Melanotte che interpretava Tancredi, sia della Manfredini che era Amenaide: così la recita si interruppe a metà dell’atto II e l’opera completa si ascoltò ancora con successo solo l’11 febbraio).Tancredi venne composto alla villa Pliniana sul lago di Como, e come altre opere rossiniane occupò il musicista per un tempo brevissimo (tre mesi e mezzo o addirittura tre giorni secondo la tradizione).
Una nuova versione, con finale tragico anziché lieto, andò in scena al Teatro comunale (Ferrara) il 21 marzo 1813 con Marco Bordogni. I versi del nuovo finale furono scritti dal conte Luigi Lechi. Per l’occasione Rossini apportò alcuni cambiamenti al piano originario dell’opera, spostando, sopprimendo o sostituendo alcuni Numeri. Ma il pubblicò non gradì il nuovo finale.Infine, il 18 dicembre dello stesso anno, l’opera fu rappresentata per l’inaugurazione del Teatro Re di Milano, in una terza e definitiva versione, nella quale Rossini ripristinò il lieto fine e inserì tre nuovi pezzi. In questa forma l’opera divenne per un certo periodo una delle più popolari, rappresentata in tutti i teatri d’Italia. Stendhal la considerava l’opera migliore di Rossini.
Verso la metà dell’Ottocento, con l’affermarsi di un nuovo gusto, Tancredi scomparve quasi completamente dalle scene. Sopravvisse solo la cabaletta “Di tanti palpiti”, anche nella forma della parafrasi o della variazione strumentale.
A partire da una storica ripresa al Maggio Musicale Fiorentino nel 1952, Tancredi è gradualmente tornato ad affacciarsi sui più prestigiosi palcoscenici operistici e oggi è considerato tra i lavori più ispirati e equilibrati del Rossini serio.
Il manoscritto è conservato presso il Museo Teatrale alla Scala di Milano.
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THE LEGEND OF EL DORADO
72,00€ Iva InclusaLa composizione per Orchestra Fiati e Coro a 4 voci, THE LEGEND of “El Dorado”, è stata ispirata dalla più grande leggenda della storia, riguardo la misteriosa città d’oro. Nel 1534 giunse nel porto di Siviglia in Spagna una nave carica d’oro che suscitò stupore in tutta Europa: si trattava del trasferimento di un ingente bottino di guerra – circa 10 tonnellate d’oro e 70 tonnellate d’argento – che il conquistador Francisco Pizarro aveva in parte saccheggiato e in parte estorto alla popolazione del Perú come prezzo del riscatto per il loro sovrano, l’Inca Atahualpa (che in seguito verrà ucciso ugualmente dagli Spagnoli). Il carico consisteva in pesanti lingotti d’oro e d’argento prodotti nelle fonderie del Nuovo Mondo, poiché tutti i gioielli e oggetti appartenuti al tesoro reale degli Incas erano stati fusi per facilitare il trasporto, in questo modo un patrimonio culturale e artistico di inestimabile valore, venne distrutto per sempre. La vista di tale ricchezza che proveniva dalle terre appena conquistate alimentò la leggenda che al di là dell’Oceano doveva trovarsi il Paese dell’Eldorado, una regione dove l’oro scorreva a fiumi. La leggenda sull’abbondanza d’oro conteneva comunque un fondo di verità se dobbiamo credere ai racconti di alcuni cronisti antichi che erano stati informati dagli indigeni circa uno stupefacente cerimoniale in uso presso la popolazione Muisca in Colombia: una volta all’anno il sovrano di Guatavita si faceva cospargere il corpo di polvere d’oro per trasformarsi nel Dorado, l’uomo tutto d’oro, il quale si recava insieme alla sua corte su un lago vicino a Santafé de Bogotá (l’attuale capitale della Colombia), e qui, navigando su una Zattera colma di doni preziosi, offriva il suo tesoro agli dèi. Per secoli gli esploratori hanno inseguito il miraggio dell’ El Dorado, setacciando a costo della loro vita le foreste occidentali lungo il Rio delle Amazzoni: il Paese non venne mai trovato, ma egualmente il bottino fu ricco di oggetti, sculture e gioielli, tutti prontamente fusi nei calderoni. Soltanto alla fine del secolo scorso ci si rese conto della preziosità dell’oreficeria precolombiana e nel 1892, a 400 anni dalla scoperta delle Americhe, vennero esposti per la prima volta in Europa i tesori che si erano salvati. La prima spedizione che diede inizio alla leggenda fu quella del conquistadores Hernàn Cortès, egli conquistò la capitale degli aztechi, Tenochtitlan. La leggenda ebbe così inizio ed El Dorado in poco tempo diventò la ricerca della città d’oro, che attirò centinaia di esploratori in un flusso che si può collocare tra il 1516 e il 1611. Parallelamente alle spedizioni la leggenda assunse dimensioni ossessive, facendo inoltre perdere il punto di vista geografico della città. Essa, inizialmente collocata nella regione del Messico, venne spostata in tutto il Sud America, fino all’impero Inca. Possiamo citare i più importanti avventurieri, ovviamente dopo Cortès, Ambrosius Dalfinger Nicolaus Federmann Sebastiàn De Belalcazar Walter Raleigh. Questi non trovarono la città d’oro, ma se non altro contribuirono all’esplorazione delle fitte foreste amazzoniche, tutt’oggi in gran parte inesplorate. Il mito di El Dorado persiste sino ai giorni nostri. Si tratterà anche di una leggenda nata dall’avidità degli spagnoli, ma se è sopravvissuta fino ad oggi ci sarà qualche motivo.
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THE MILLENNIUM SYMPHONY
72,00€ Iva Inclusa“inizio o fine, alba o tramonto? Il rutilante sciacquettio delle onde si perde nel teatro di roccia. E il riflesso del cielo sul mare increspato saluta il secolo, che muore e nasce insieme”. Con questa didascalia il giovane compositore saluta il nuovo millennio. Nel primo e terzo tempo della sinfonia, si alternano momenti vigorosi ed energici a temi melodici e giocosi, mentre nel secondo tempo “Andante” l’autore riesce a trasportare l’ascoltatore in immagini musicali serene e di grande suggestione. E’ questa una Sinfonia che non potrà certo mancare nel vostro repertorio.
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TURN BACK POINT
72,00€ Iva InclusaUn’altra composizione di Massimo Picchioni assolutamente inusuale come linguaggio. L’autore spinge la banda alla ricerca di una nuova espressività e sonorità. Un brano interessante per testare le capacità dei vostri strumentisti ed ideale per un concorso.
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UN GIORNO A VIENNA
65,00€ Iva InclusaFranz Von Suppè ottenne la notorietà di compositore grazie soprattutto al genere dell’operetta, nel quale ebbe grande fortuna, arrivando a far rappresentare 30 opere. Scrisse anche musiche di scena, opere liriche, quartetti, Lieder e musica sacra, tra cui la Missa Dalmatica. Ancora oggi però, il nome di Suppè è indissolubilmente legato a quello delle sue effervescenti ouverture, decisamente le sue creazioni più note, eseguite dalle orchestre di tutto il mondo.
L’Operetta venne rappresentata per la prima volta a Vienna, al Theater an der Vien nel 1844.
Dopo un introduzione epica e grandiosa la composizione espone un episodio solistico, un andante amoroso, dove il sax tenore espone una melodia molto lirica che ricorda l’assolo affidato allo stesso strumento nell’ouverture Poeta e Contadino. La composizione prosegue con un movimento veloce dove tuta la filarmonica è impegnata in passaggi virtuosistici e incalzanti per poi arrivare ad un finale impetuoso e trascinante. -
UN GIORNO A VIENNA “Ein morgen, ein mittag und ein abend in Wien” Ouverture
100,00€ Iva InclusaFranz Von Suppè ottenne la notorietà di compositore grazie soprattutto al genere dell’operetta, nel quale ebbe grande fortuna, arrivando a far rappresentare 30 opere. Scrisse anche musiche di scena, opere liriche, quartetti, Lieder e musica sacra, tra cui la Missa Dalmatica. Ancora oggi però, il nome di Suppè è indissolubilmente legato a quello delle sue effervescenti ouverture, decisamente le sue creazioni più note, eseguite dalle orchestre di tutto il mondo.
L’Operetta venne rappresentata per la prima volta a Vienna, al Theater an der Vien nel 1844.
Dopo un introduzione epica e grandiosa la composizione espone un episodio solistico, un andante amoroso, dove il sax tenore espone una melodia molto lirica che ricorda l’assolo affidato allo stesso strumento nell’ouverture Poeta e Contadino. La composizione prosegue con un movimento veloce dove tuta la filarmonica è impegnata in passaggi virtuosistici e incalzanti per poi arrivare ad un finale impetuoso e trascinante. -
UNA VITA DEVE NASCERE
240,00€ Iva InclusaBreve romanzo musicale per Banda, solisti, coro e voce narrante sviluppato in più episodi con intermezzo biblico.
Come si vedrà nel corso della vicenda, esiste un preciso nesso col Natale. In ogni caso questa è una storia che privilegia lo stare in compagnia, e possibilmente, il lasciare aperta la porta per permettere che la compagnia si allarghi e nuovi amici entrino a farvi parte. -
VESPRI ITALIANI
72,00€ Iva InclusaComposizione per banda sinfonica scritta in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia su commissione del Complesso Bandistico Veschi di Matelica.
Il brano presenta una struttura nettamente distinta in sezioni, ognuna delle quali elabora temi tratti dai balletti Le Quattro Stagioni, presenti all’interno dell’opera
“I Vespri Siciliani” di Giuseppe Verdi. Le melodie verdiane subiscono un processo di trasformazione molto vario, dalla semplice elaborazione, alla sovrapposizione
contemporanea di temi diversi, fino all’intreccio con la citazione di due composizioni strettamente legate all’epopea risorgimentale: “L’Inno di Mameli”, presente
sotto diverse forme (ma sempre riconoscibile) lungo tutto l’arco della composizione, e il tema del coro “Va pensiero” tratto dall’opera “Nabucco”, sempre di Giuseppe Verdi.
L’inno italiano ufficiale e il brano simbolo del Risorgimento conferiscono a “Vespri Italiani” una “istituzionalità” degna della ricorrenza storica che s’intende celebrare con quest’opera.
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