• 65,00 Iva Inclusa

    L’ARLESIENNE Suite n° 2

    65,00 Iva Inclusa

    L’Arlésienne (l’Arlesiana) è una composizione di Georges Bizet destinata ad essere eseguita come musiche di scena dell’opera teatrale omonima di Alphonse Daudet (1869).

    Bizet compose le musiche di scena per L’Arlesienne di Alphonse Daudet nell’estate del 1872. Quando fu rappresentato al Teatro Vaudeville di Parigi, il primo ottobre successivo, il dramma fu nettamente disapprovato e la musica fu quasi del tutto ignorata. Tuttavia Bizet si adoperò per riutilizzare quattro pezzi, strumentandoli per grande orchestra e arricchendoli di nuovi ed interessanti dettagli: era quindi questa la Prima Suite de L’Arlesienne. Per quanto riguarda la Seconda Suite, essa fu realizzata nel 1879, dopo la morte di Bizet, dal suo amico Ernest Guiraud, che adottò metodi compositivi simili a quelli usati dal musicista scomparso. L’Arlesienne, nonostante il suo insuccesso iniziale sulle scene, è annoverata ormai da tempo tra le vette più alte del genere delle musiche di scena.

    Si tratta indubbiamente di un lavoro originale che sfrutta l’ambientazione esotica, in quanto il dramma si svolge nella suggestiva regione francese della Provenza.Bizet seppe sfruttare l’elemento coloristico brillantemente, tramite l’impiego di antiche melodie che furono comunque trasformate e completamente assimilate nel nuovo contesto musicale. In questa musica scritta per il dramma di Daudet, vi si trova la vigorosa rappresentazione della gelosia, della passione e della disperazione. Il personaggio centrale del dramma è Fédéri, giovanotto sensibile diviso tra due donne: la prima, Vivette, sua promessa sposa, è una ragazza dolce e devota, mentre la femme fatale, l’Arlesiana appunto, è seducente ed affascinante. Fédéri ama l’Arlesiana con una passione che non può controllare e quando ella lo abbandona per un altro uomo, il conflitto amoroso lo logora irreparabilmente.

     

  • 65,00 Iva Inclusa

    INNO DELLE NAZIONI estratto

    65,00 Iva Inclusa

     

  • 120,00 Iva Inclusa

    Beethoven L. v. SINFONIA N° 5 in DO minore 1° Tempo Trascrizione per Concert Band di M. Picchioni

    120,00 Iva Inclusa

    1° tempo della “sinfonia del destino” dove le sonorità beethoveniane rimangono intatte in questa trascrizione per Concert Band.

  • 45,00 Iva Inclusa

    ALSO SPRACH ZARATHUSTRA tema iniziale del Poema Sinfonico di R. Strauss – Trasc. per Concert Band di Massimo Picchioni

    45,00 Iva Inclusa

    Compositore e Direttore tedesco, Richard Strauss nasce a Monaco nel 1864, fu un maestro nel genere del Poema Sinfonico reso popolare da Franz Listz e Richard Wagner.
    Richard Strauss compose poemi sinfonici facendo riferimento a programmi sia descrittivi che filosofici.
    Introdusse alcune innovazioni nell’armonia e nella strumentazione, ampliando enormemente le potenzialità dell’orchestra moderna.
    Il suo “Così Parlò Zarathustra” è considerato la trascrizione delle concezioni di Frederich Nietzsche.
    Stanley Kubrick, nel suo film “2001 – ODISSEA NELLO SPAZIO” del 1968, utilizza brani di autori famosi nell’ambito della musica classica, tra questi l’introduzione del poema sinfonico di Richard Strauss “ALSO SPRACH ZARATHUSTRA” (Così Parlò Zarathustra).

  • 80,00 Iva Inclusa

    HORN PIPE da WATER MUSIC

    80,00 Iva Inclusa
  • 90,00 Iva Inclusa

    RONDO’ CAPRICCIOSO op. 14

    90,00 Iva Inclusa

    Fino a qualche tempo fa si riteneva che il Rondò capriccioso fosse stato composto da Mendelssohn a quindici anni, nel 1824, mentre più recentemente si tende a datarlo (le fonti non sono concordi) fra il 1826 e il 1828. In ogni caso, quando Mendelssohn lo compose era ancora un ragazzo, forse era appena uscito dall’adolescenza; ma non era affatto un compositore alle prime armi, visto che aveva già ultimato da tempo, tra le altre cose, le dodici Sinfonie per archi e la Prima Sinfonia op. 11, e una delle sue opere più perfette e affascinanti, l’Ouverture per il Sogno d’una notte di mezza estate di Shakespeare.

    Il brano si articola in due sezioni: un breve Andante introduttivo in fa maggiore (26 battute) non privo di reminiscenze weberiane che sfocia in uno sfavillante ed aereo Presto in fa minore in 6/8 (“leggiero”) – che sembra evocare a tratti una vivace e spensierata danza di elfì – da cui emerge di tanto in tanto un canto sereno e pieno di calore. L’effetto generale è quello di certe pagine fatate dell’Ouverture per il Sogno d’una notte di mezza estate, scritta più o meno nello stesso periodo nella medesima tonalità.

  • 65,00 Iva Inclusa

    MARCIA PER IL SULTANO

    65,00 Iva Inclusa

     

  • 65,00 Iva Inclusa

    ANGELI IN PARADISO

    65,00 Iva Inclusa

    Questa fantasia schubertiana, per banda sola, contiene i seguenti brani:

    Marcia Mlitare op. 51 – Momento musicale – Serenata – Tema principale della Sinfonia incompiuta -Valzer – Ave Maria – Gran finale.

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    POMP AND CIRCUMSTANCE n° 1 Marcia da concerto – E. Elgar / Trasc. per Concert Band di M. Picchioni

    100,00 Iva Inclusa
    La più famosa delle 5 marce per orchestra composte da Elgar nel lungo periodo che va dal 1901 al 1930.

     

     

     

  • 120,00 Iva Inclusa

    Beethoven L. v. EGMONT Ouverture op. 84 Trascrizione per Concert Band di M. Picchioni

    120,00 Iva Inclusa

     

    Egmont (op. 84) è una musica di scena scritta da Ludwig van Beethoven per l’opera omonima di Johann Wolfgang von Goethe. È stata composta fra l’ottobre 1809 e il giugno 1810 ed è stata eseguita per la prima volta il 15 giugno 1810. È costituita da una ouverture e da nove pezzi indipendenti per soprano ed orchestra sinfonica.

    L’Ouverture, lungi dal costituire una sintesi delle azioni che stanno per essere rappresentate sulla scena, vive del conflitto di sentimenti che animano la tragedia di Goethe, diventandone quasi una vera e propria apoteosi. Aperta da una breve introduzione in fa minore, Sostenuto ma non troppo, di carattere tragico ed angoscioso, l’Ouverture prosegue con un classico Allegro in forma-sonata, in cui al primo tema avvolgente risponde una seconda idea tematica derivata dal motivo iniziale dell’introduzione in una forma contratta ed energica, e si conclude con una coda, Allegro con brio di carattere trionfale; il materiale melodico di questa coda è tratto dalla Sinfonia trionfale che, alla fine del dramma, corrisponde al momento in cui vengono esaltate la nobiltà d’animo e le aspirazioni del conte quasi a sancire, in questo modo, la vittoria spirituale e morale dell’eroe puro che si sacrifica per la libertà del suo popolo.

     

  • 70,00 Iva Inclusa

    ZAPFENSTREICH Marsch fur militarmusik WoO 20

    70,00 Iva Inclusa

     

  • 70,00 Iva Inclusa

    PAVANE POUR UNE INFANTE DEFUNTE

    70,00 Iva Inclusa

    La pavana è stata scritta da Ravel studente presso il Conservatorio di Parigi all’età di 24 anni, nel 1899. Il titolo si riferisce all’idea di Ravel di descrivere “una pavana che una piccola principessa [una infanta] può aver ballato in tempi passati presso la corte spagnola“; alcuni smentiscono questa affermazione ipotizzando che a Ravel sia solamente piaciuto il suono del titolo. Il collegamento con l’eredità spagnola dell’autore basco è quindi specificato molto attentamente nella descrizione del titolo. In seguito Ravel scriverà altri brani tratti da reminiscenze di vita spagnola, quali la Rapsodie espagnole e il Bolero. Non fu uno dei pezzi più amati dallo stesso compositore, sebbene abbia subito ricevuto grandi apprezzamenti da parte del pubblico soprattutto per l’orchestrazione del 1910. Si ispira alla semplicità tardo romantica di Emmanuel Chabrier e alla rinata passione per la musica ispanica condivisa e con alcuni grandi autori suoi contemporanei e sicuramente influenzata da autori spagnoli come Isaac Albéniz e Manuel de Falla. Il richiamo però non è solo a un esotismo geografico ma anche a una distanza temporale: la pavana è infatti una danza tipica del rinascimento e che ebbe il suo periodo di splendore fra il XVI e il XVII secolo. La scelta di questa danza (fra le decine di danze rinascimentali conosciute) non è casuale: l’insegnante di composizione di Ravel all’epoca fu Gabriel Fauré.

    Analisi:

    La struttura e l’armonia del brano sono molto semplici, e Ravel lo sottolineò dicendo che è scritta in una “forma molto povera”, “inconcludente e convenzionale. Lo schema può essere ricondotto ad una forma ABACA dove il B e il C riprendono uno stesso tema leggermente modificato. In questo risiede il suo collegamento con l’arcaica pavana.

    Per quanto riguarda la versione orchestrata, il tema (quello segnalato con il nome di A) è affidato al corno, sostenuto dal pizzicato degli archi e da leggere armonie dei fagotti. Il B invece è di competenza dell’oboe in due registri diversi. Seguono le melodie arrangiate degli archi e l’intervento degli altri fiati. Il flauto riprende il tema A seguito dall’oboe, in un’ampia dispiegazione di dolci sonorità; l’ultima volta il tema è suonato da tutti i Clarinetti che, partendo da un pianissimo raggiungono un fortissimo.

    La decisione di assegnare al corno il tema principale ad inizio brano non è una scelta casuale: molto probabilmente la sua scelta è stata influenzata dalla tradizione del conservatorio parigino che non insegnava il corno a valvole, ma il corno a mano, strumento oggi caduto in disuso presso le grandi orchestre, e che possiede una particolare tecnica e un suono molto caratteristico.

    La Trascrizione per Concert Band è stata curata da Antonia Sarcina.

  • 100,00 Iva Inclusa

    Gounod Charles FUNERAL MARCH OF A MARIONETTE Marcia funebre di una marionetta Trasc. per Concert Band di Sarcina Antonia

    100,00 Iva Inclusa
    Marcia funebre per una marionetta.

    Il brano risale al soggiorno londinese di Gounod, allorché, tra il 1871 e il 1872, il compositore francese intraprese una suite per pianoforte che avrebbe dovuto intitolarsi Suite burlesque ma che abbandonò dopo aver completato quest’unico movimento, edito da Goddard & C.

    Il musicologo James Harding ritiene invece che con questo brano Gounod abbia preso di mira di un critico che non apprezzava, Henry F. Chorley, deridendone la «voce sottile, aspra, acuta, sopraneggiante» e le movenze da «scimmiotto di stoffa dai capelli rossi». Chorley però morì lo stesso anno impedendogli di formulare una dedica esplicita al suo nome.

    La Marcia funebre per una marionetta (in francese: Marche funèbre d’une marionnette) è una composizione di Charles Gounod.

    Fu scritta originariamente per pianoforte (1872) e poi arrangiata per orchestra sinfonica dallo stesso autore (1879).

    Reca la dedica à madame Viguier, pianista e moglie di Alfred Viguier (prima viola dell’Orchestre de la Société des Concerts du Conservatoire). È universalmente nota come sigla della serie Alfred Hitchcock presenta.

    Nel 1882 fu pubblicata da Lemoine un’edizione di lusso, completa di un testo melodrammatico di Georges Price e Jean Ker Mary con calcografie di Paul Destez e Japhet.

    Alfred Hitchcock aveva assistito nel 1927 alla proiezione di Aurora, un film muto che tuttavia fu tra le prime pellicole a incorporare anche effetti sonori (musicali). L’uso della Marcia funebre per una marionetta nel film di Murnau lo colpì al punto di indurlo a scegliere il brano come sigla per la serie Alfred Hitchcock presenta negli anni 1950-1960. Arrangiata più volte, l’ultima delle quali da Herrmann che la elevò di una terza, la composizione ottenne così fama universale.

    La Trascrizione per Concert Band è stata curata da Antonia Sarcina.

  • 65,00 Iva Inclusa

    A. Ponchielli MILANO gran Marcia da Concerto Trasc. per Banda di E. Gusperti

    65,00 Iva Inclusa
  • 56,00 Iva Inclusa

    MARCIA MILITARE op. 53 n° 1

    56,00 Iva Inclusa

    Le numerose Marce che Schubert compose per pianoforte a 4 mani (dalle “Trois marches héroiques” del 1818 alle “Deux marches caractéristiques” del ’26) e quelle che inserì in numerose altre composizioni di più ampio respiro formale, mostrano chiaramente la sua indiscutibile predilezione per questa espressione popolare trasportata nella musica colta.
    Nelle 3 Marce op. 51, pubblicate a Vienna nel 1826 da Diabelli, si riconosce lo Schubert più schietto che ricrea per un pubblico raccolto l’atmosfera delle parate, dei festosi eventi pubblici all’aperto.
    La prima di queste 3 Marce militari, scritte nel 1822, ne costituisce un esempio perfetto, non a caso è divenuta una delle pagine più note del maestro austriaco per l’atmosfera di contagiosa letizia che vi si respira.

     

  • 140,00 Iva Inclusa

    SINFONIA n° 5 1° Tempo

    140,00 Iva Inclusa

    Scritta in breve tempo, tra il maggio e l’ottobre del 1888, la Quinta Sinfonia fu eseguita per la prima volta a Pietroburgo il 5 novembre di quell’anno, diretta dallo stesso Tcaikovsky, riportando un modesto successo. Il compositore, confrontandola con la Quarta, ebbe a giudicarla, almeno inizialmente, in senso piuttosto negativo; solo in seguito, dopo ripetute esecuzioni, modificò il proprio giudizio, conservando peraltro un’opinione non molto alta del finale. Una sorta di tema conduttore lega tuti e quattro i movimenti della composizione: il tema, esposto inizialmente dal clarinetto nel registro basso al principio dell’Andante introduttivo, vuole esprimere, secondo Tcaikovsky, «una completa rassegnazione di fronte al destino». L’Allegro con anima che segue sviluppa con drammaticità elementi di motivi già presentati in modo apparentemente neutro: il malinconico primo tema, coi suoi ritmi puntati, ed il secondo tema, dall’andamento di danza. L’Andante cantabile, in re maggiore, è di forma tripartita, e si apre con una accorata melodia del corno; la sezione centrale, come spesso in Tcaikovsky, è ricca di slancio, con una espressiva melodia affidata agli archi; prima della ripetizione della prima parte compare, enfatizzato, il tema del destino dell’inizio della sinfonia, che poi ritorna anche in conclusione. Il terzo movimento, Allegro moderato, è un valzer d’una tristezza pacata tipicamente Tcaikovskiana. L’introduzione al Finale si apre con lo stesso tema del destino, che compare però, questa volta, in tonalità maggiore, assumendo un carattere di tranquilla rassegnazione. L’Allegro vivace presenta un primo tema in accordi, molto enfatico, ed un secondo tema di carattere marziale. Terminato lo sviluppò, una lunga coda in mi maggiore, nella quale il motivo d’apertura del primo movimento ritorna di nuovo, conduce la sinfonia ad una grandiosa conclusione.

    1° Tempo Andante – Allegro con anima.

    I Movimento: Andante-Allegro con anima. La melodia, il tema principale che viene di volta in volta ripreso nei successivi tre movimenti della composizione, simboleggia il destino incombente che viene introdotto in modo cupo, il suono non lascia adito ad interpretazioni diverse, dal clarinetto, proposto come forma sonata, ove il tema principale viene eseguito, in alternanza, con il fagotto e il clarinetto stesso. Durante l’esecuzione di questo primo movimento il tema cambia ma in esso si riflette sempre il tema della melodia iniziale. Dopo una trasformazione completa del tema, qui è viva una passione agreste ed a tratti si sviluppa il lirismo elegiaco, termina il movimento con una leggera carezza; tema smorzato progressivamente dagli archi con l’aiuto del fagotto e dei timpani.

     

  • 45,00 Iva Inclusa

    ALSO SPRACH ZARATUSTRA

    45,00 Iva Inclusa

    Compositore e Direttore tedesco, Richard Strauss nasce a Monaco nel 1864, fu un maestro nel genere del Poema Sinfonico reso popolare da Franz Listz e Richard Wagner.
    Richard Strauss compose poemi sinfonici facendo riferimento a programmi sia descrittivi che filosofici.
    Introdusse alcune innovazioni nell’armonia e nella strumentazione, ampliando enormemente le potenzialità dell’orchestra moderna.
    Il suo “Così Parlò Zarathustra” è considerato la trascrizione delle concezioni di Frederich Nietzsche.
    Stanley Kubrick, nel suo film “2001 – ODISSEA NELLO SPAZIO” del 1968, utilizza brani di autori famosi nell’ambito della musica classica, tra questi l’introduzione del poema sinfonico di Richard Strauss “ALSO SPRACH ZARATHUSTRA” (Così Parlò Zarathustra).

  • 120,00 Iva Inclusa

    SINFONIA N° 9 in MI min “DAL NUOVO MONDO” 4° Tempo

    120,00 Iva Inclusa
    La Sinfonia n. 9 in mi minore di Antonín Dvorák (op. 95), più nota col titolo di Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”, fu pubblicata come sinfonia n. 5, ma è in realtà la nona ed ultima fra le sinfonie di Dvorák.
    Il titolo si riferisce evidentemente al Nuovo Mondo che è l’America, in seguito alla nomina del compositore come direttore del New York National Conservatory of Music. La cultura americana stimolò e arricchì Dvorák, che propose una sinfonia di matrice classica europea, ma contaminata dalla musica autoctona, come gli spirituals.
    « Nella Sinfonia n. 9 ho semplicemente scritto temi originali che racchiudono le peculiarità della musica indiana »
    (A.Dvorák)
    Fu composta nel 1893 a New York ed eseguita in prima assoluta alla Carnegie Hall il 16 dicembre di quello stesso anno, ottenendo un enorme successo.

  • 65,00 Iva Inclusa

    SINFONIA n° 3 Estratto del 3° Tempo

    65,00 Iva Inclusa

     

  • 65,00 Iva Inclusa

    CORIOLANO

    65,00 Iva Inclusa

    L’Ouverture per il Coriolano di Heinrich Joseph von Collin (1771-1811), poeta e drammaturgo austriaco piuttosto famoso alla sua epoca e stimato anche da Goethe, fu scritta da Ludvig van Beethoven (1770 – 1827) nel 1807 e pubblicata nel 1808 come op. 62.

    Nel marzo del 1807 venne eseguita per la prima volta in forma privata in casa del principe Lobkowitz a Vienna, diretta dallo stesso Beethoven, in occasione della prima del Quarto concerto per pianoforte e orchestra e della Quarta sinfonia.

    Pubblicamente, invece, non fu eseguita per la prima rappresentazione del dramma (il 24 aprile 1807 a Vienna), ma nel dicembre del 1807.

    La storia del dramma si rifà alla vicenda del condottiero romano Gaio Marcio, soprannominato Coriolano per aver espugnato l’antica città dei Volsci, che offre loro il suo appoggio contro i romani.

    La moglie Volumnia e la madre Veturia, però, lo scongiurano di non tradire la patria ed egli è talmente combattuto fra il sentimento dell’onore e quello della vendetta, tanto che non sa prendere una decisione e:
    •viene assassinato dai Volsci nella versione di Shakespeare
    •si suicida nella versione di Collin.
    Beethoven concepì l’Ouverture come brano musicale a sé stante e utilizzò la forma-sonata, che esprime bene il conflitto drammatico di Coriolano, con i suoi contrasti tra primo e secondo tema, la contrapposizione tra il momento combattivo e quello arrendevole, tra la parte maschile dell’eroe e quella femminile della madre e della moglie: il tema principale (in DO minore) rappresenta Coriolano e il suo carattere cupo, pronto a vendicarsi e ad invadere Roma, mentre il secondo tema, più delicato in MI bemolle maggiore, rappresenta la madre che lo supplica di non tradire la sua patria.

     

  • -10%
    110,00 99,00 Iva Inclusa

    Puccini Giacomo CAPRICCIO SINFONICO Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo

    110,00 99,00 Iva Inclusa

    È l’ultimo dei tre pezzi autonomi per orchestra e al tempo stesso il più vasto; è la sua prima grande composizione che realizza già quel particolarissimo «stile pucciniano» che cerca di unire la tradizione della melodia italiana con l’elaborazione tematica e l’orchestrazione alla Wagner. Puccini vi lavorò con grande impegno e «accanitamente», come scrisse lui stesso poco prima di portarlo a termine. Come era normale per le prove d’esame di questo tipo, il Capriccio fu eseguito, nei concerti pubblici che presentavano i lavori dei diplomati, il 14 e 16 luglio 1883. Il successo fu rilevante: Franco Faccio, direttore dell’orchestra della Scala e uno dei più importanti direttori italiani, dopo aver condotto la prima esecuzione, inserì il pezzo in due concerti da lui diretti a Torino l’anno successivo. Nello stesso 1884 il Capriccio fu stampato in una riduzione per pianoforte a quattro mani dalla casa editrice milanese Lucca. Puccini utilizzerà alcuni passaggi del Capriccio, che evidentemente aveva trovato particolarmente riusciti, ne Le Villi, in Edgar e – la citazione più famosa – ne La bohème, come attacco strumentale praticamente identico. È da notare che il Capriccio è stata l’unica delle sue prime composizioni a essere eseguita ancora una volta molti anni più tardi: nel 1893 a Venezia. La partitura autografa è stata la base per questa edizione. Il Capriccio sinfonico, come nessun’altra composizione del periodo in cui Puccini era studente, rivela un’insolita sottigliezza musicale e trascende in modo evidente il momento e l’occasione della sua creazione, non solo per le anticipazioni tematiche di opere più tarde.

     

  • -10%
    80,00 72,00 Iva Inclusa

    PRELUDIO SINFONICO n° 1 in MIm

    80,00 72,00 Iva Inclusa

    Il Preludio Sinfonico (I) è il primo brano databile con certezza di tutto il catalogo pucciniano. Dimostra come Puccini, ancora privo di contatti teorici e pratici con la grande musica italiana ed europea, avesse doti naturali, e del tutto peculiari, per il trattamento formale e coloristico dell’orchestra, ed è una conquista critica di portata notevole. «Potessi essere un sinfonico puro? ingannerei il mio tempo e il mio pubblico», ebbe a scrivere nel 1920 lo stesso musicista, tuttavia noi crediamo che nel suo caso, e per il bene dei pubblici del mondo intero, sia meglio un rimorso che un rimpianto.

     

  • -10%
    90,00 81,00 Iva Inclusa

    PRELUDIO SINFONICO n° 2 in LA – Puccini Giacomo / Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo

    90,00 81,00 Iva Inclusa

    Il Preludio Sinfonico (II) fu composto da Puccini negli anni giovanili del compositore lucchese e rappresenta, insieme al Preludio Sinfonico (I), il secondo tentativo del giovane Maestro di confrontarsi con la scrittura sinfonica per grande Orchestra. Esso fu eseguito nel’anno 1876 a Lucca nel periodo in cui Puccini era allievo dell’Istituto Giovanni Pacini (Oggi Luigi Boccherini).

  • -10%
    70,00 63,00 Iva Inclusa

    SCOSSA ELETTRICA

    70,00 63,00 Iva Inclusa

    Questa marcia, composta da Puccini per celebrare l’arrivo dell’energia elettrica, è stata trascritta per banda dall’originale per pianoforte da Massimo Picchioni. E’ questa una marcia molto scherzosa che non può mancare nei Vostri Concerti.

     

  • 110,00 Iva Inclusa

    Bizet Georges CARMEN SUITE n° 1 Trascrizione per Concert Band di Picchioni Massimo

    110,00 Iva Inclusa

    Carmen è un’opera lirica in quattro atti di Georges Bizet, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée (1845), ne apporta delle modifiche salienti tra cui l’introduzione dei personaggi di Escamillo e Micaela e il carattere di Don José, nel romanzo descritto come un bandito rozzo e brutale.
    Al libretto collaborò lo stesso Bizet che scrisse anche le parole della celebre “habanera”.
    La sua prima rappresentazione avvenne all’Opéra-Comique di Parigi il 3 marzo 1875. Inizialmente l’opera non ebbe grande successo così che Bizet, morto tre mesi dopo la prima rappresentazione, non poté vederne la fortuna.

     

  • 80,00 Iva Inclusa

    Bizet Georges LES TOREADOR dall’Opera CARMEN arrangiamento per Concert Band di Lorenzo Bocci

    80,00 Iva Inclusa

    “CARMEN”è un dramma lirico di Georges Bizet su libretto di Henry Meilhac e Ludovic Halevy.
    La prima rappresentazione di quest’opera è avvenuta a Parigi, nel teatro Opera-Comique il 3 marzo 1875.
    L’argomento è tratto molto liberamente, dal romanzo omonimo di Prosper Merimee. Al libretto collaborò lo stesso Bizet, scrivendone anche alcune parti.
    All’inizio essa riportò scarso successo e Bizet, morto tre mesi dopo la prima rappresentazione, non poté vederne la fortuna.

    Theme from Prelude to Act I and Procession of the Toreadors from Act IV: “Les voici! voici la quadrille des Toreros!”

     

  • 120,00 Iva Inclusa

    Bizet Georges CARMEN SUITE n° 1 Trascrizione per Concert Band di Celona Emanuele

    120,00 Iva Inclusa

    Carmen è un’opera lirica in quattro atti di Georges Bizet, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée (1845), ne apporta delle modifiche salienti tra cui l’introduzione dei personaggi di Escamillo e Micaela e il carattere di Don José, nel romanzo descritto come un bandito rozzo e brutale.
    Al libretto collaborò lo stesso Bizet che scrisse anche le parole della celebre “habanera”.
    La sua prima rappresentazione avvenne all’Opéra-Comique di Parigi il 3 marzo 1875. Inizialmente l’opera non ebbe grande successo così che Bizet, morto tre mesi dopo la prima rappresentazione, non poté vederne la fortuna.

     

  • 120,00 Iva Inclusa

    Beethoven L. v. CORIOLANO Ouverture Trascrizione per Concert Band di M. Picchioni

    120,00 Iva Inclusa

    L’Ouverture per il Coriolano di Heinrich Joseph von Collin (1771-1811), poeta e drammaturgo austriaco piuttosto famoso alla sua epoca e stimato anche da Goethe, fu scritta da Ludvig van Beethoven (1770 – 1827) nel 1807 e pubblicata nel 1808 come op. 62.

    Nel marzo del 1807 venne eseguita per la prima volta in forma privata in casa del principe Lobkowitz a Vienna, diretta dallo stesso Beethoven, in occasione della prima del Quarto concerto per pianoforte e orchestra e della Quarta sinfonia.

    Pubblicamente, invece, non fu eseguita per la prima rappresentazione del dramma (il 24 aprile 1807 a Vienna), ma nel dicembre del 1807.

    La storia del dramma si rifà alla vicenda del condottiero romano Gaio Marcio, soprannominato Coriolano per aver espugnato l’antica città dei Volsci, che offre loro il suo appoggio contro i romani.

    La moglie Volumnia e la madre Veturia, però, lo scongiurano di non tradire la patria ed egli è talmente combattuto fra il sentimento dell’onore e quello della vendetta, tanto che non sa prendere una decisione e:
    •viene assassinato dai Volsci nella versione di Shakespeare
    •si suicida nella versione di Collin.
    Beethoven concepì l’Ouverture come brano musicale a sé stante e utilizzò la forma-sonata, che esprime bene il conflitto drammatico di Coriolano, con i suoi contrasti tra primo e secondo tema, la contrapposizione tra il momento combattivo e quello arrendevole, tra la parte maschile dell’eroe e quella femminile della madre e della moglie: il tema principale (in DO minore) rappresenta Coriolano e il suo carattere cupo, pronto a vendicarsi e ad invadere Roma, mentre il secondo tema, più delicato in MI bemolle maggiore, rappresenta la madre che lo supplica di non tradire la sua patria.

     

  • 90,00 Iva Inclusa

    GYMNOPEDIES n° 1, 2, 3 di Erik Satie – Trascr per Wind Orchestra di G. Lazzeri

    90,00 Iva Inclusa

    Trascrizione ed Adattamento per Wind Orchestra di Giampaolo Lazzeri

  • 80,00 Iva Inclusa

    NORVEGIAN DANCE n° 1 E. Grieg – Trasc. per Concert Band di E. Celona

    80,00 Iva Inclusa

    La composizione Norwegian Dance op. 35, è una delle più famose scritte dal compositore norvegese Edward Grieg. Delle Quattro danze norvegesi, originariamente composte per pianoforte a quattro mani (stesso numero d’opera) e trascritte per orchestra nel 1881, esiste anche una versione dell’autore per pianoforte solo. Il materiale melodico di queste danze, ampiamente rielaborato nella versione sinfonica secondo un tipico schema di Grieg (tripartito, con la parte centrale molto contrastata), è tratto da una raccolta di canzoni di montagna norvegesi. Lo stile sinfonico di Grieg risulta molto adatto ad una orchestra di fiati. Da qui l’idea di arrangiarlo per quest’ultima formazione.

  • 30,00 Iva Inclusa

    COL CUORE CHE VINCE OGNI BATTAGLIA Marcia Elaborazione e Strumentazione di Antonio Pelizza

    30,00 Iva Inclusa
  • 60,00 Iva Inclusa

    DUE DANZE ORIGINALI Fur Militarmusik POLONAISE WoO 21 – ECOSSAIE WoO 22

    60,00 Iva Inclusa

     

  • 60,00 Iva Inclusa

    MILITAIR MARSCH fur Militarmusik WoO 24

    60,00 Iva Inclusa

    Ludwig van Beethoven MILITAIR MARSCH fur Militarmusik WoO 24

    La “Marcia in re maggiore per musica militare” (WoO 24) è stata composta nel 1816 per il “Corpo civico di artiglieria” di Vienna. Ha un organico strumentale assai robusto ed è la maggiore composizione per banda di Beethoven. La partitura originale comprende ben 33 strumenti: due flauti piccoli, due oboi, cinque clarinetti, sei corni, otto trombe, due fagotti, un controfagotto, due tromboni, serpentone, tamburo militare, triangolo, grancassa e cinelli (piatti). Consta di due parti seguite da un trio “all’ongarese” anch’esso in due parti. Anche in questa, come negli altri brani per banda militare, si coglie un Beethoven meno noto, dedito a scrivere pagine funzionali e di circostanza.

    Nell’approntare il seguente lavoro per organico di Concert Band si è pensato di trasportare la marcia un tono sotto così da renderla più agevole nell’esecuzione, di ridurre le parti dei corni da sei a quattro e le trombe da otto (2+2+2+1+1) a sei divise in 1-2-3 A/B così da non richiedere troppi esecutori per la realizzazione della marcia ma allo stesso tempo ottenere un giusto equilibrio interno e non togliere il gioco di squilli e risposte richieste nell’originale.

  • 80,00 Iva Inclusa

    3 MARCE originali per Banda ZAPFENSTREICH Marsch fur Militarmusik WoO 18 – 19 – 20

    80,00 Iva Inclusa

    Le Marce «Zapfenstreich» («Ritirata») n. 1 WoO 18- n. 2 WoO 19 – n. 3 WoO 20 appartengono ad una serie di brani originali per tre, composte tra il 1809 e il 1810, gli anni, a Vienna, del patriottismo antinapoleonico. In questi come negli altri brani per banda militare, si coglie un Beethoven meno noto, dedito a scrivere brevi pagine funzionali e di circostanza. La struttura, molto semplice, corrisponde a quella dei brani del genere, la cui maggiore attrattiva consiste nel clangore della sonorità e nella strumentazione militare, connotata dalla cospicua presenza delle percussioni (tamburo grande, tamburo militare, triangolo, «cinelli» – cioè piatti).

  • 65,00 Iva Inclusa

    PER ELISA

    65,00 Iva Inclusa

    Si tratta di un pezzo isolato, un semplice Klavierstück da salotto in la minore, composto nel 1810. È usualmente classificato come bagatella o come Albumblatt.

    La trascrizione per organico di Banda vesselliana è del M° Giovanni Orsomando.

     

  • 40,00 Iva Inclusa

    ANDANTE dalla sonata n° 12

    40,00 Iva Inclusa

     

     

  • 120,00 Iva Inclusa

    FESTIVAL OUVERTURE – on the Danish National hymn

    120,00 Iva Inclusa

    Festival Ouverture

    Durante la sua permanenza al Conservatorio di Mosca, intorno al settembre 1866 il direttore della scuola, Nikolay Rubinstein, incaricò Pyotr Ilyich Tchaikovsky di comporre un’Ouverture sull’inno nazionale danese da suonare per la visita dello Tsarevich (erede al trono) a Mosca, accompagnato dalla sua nuova sposa danese, la principessa Dagmar di Danimarca. Lo Tsarrevich sarebbe stato infine incoronato Zar Alessandro III di Russia e sarebbe rimasto un devoto seguace della musica di Tchaikovsky, assegnando al compositore sia l’Ordine di San Vladimir (Quarta Classe) nel 1884 che una pensione statale nel 1885.

    Tchaikovsky spesso si dedicava a commissioni funzionali con una forte aria di professionalità, sapendo che il pezzo poteva essere suonato anche una sola volta, e questo lavoro non faceva eccezione. In effetti lo stesso Tchaikovsky scrisse alla fine della sua vita che questo pezzo era “molto efficace.
    Tchaikovsky pensava che sarebbe stata una buona idea incorporare anche la melodia dell’inno nazionale russo nell’opera, per simboleggiare l’unione di due regni,

    ma questa innocente impresa alla fine portò alla caduta del pezzo e all’annullamento dell’esecuzione ufficiale.

    Un pezzo di giornalismo sopravvissuto afferma: “Il nostro talentuoso giovane compositore per qualche motivo si è preso in testa di esporre il nostro inno nazionale russo in tonalità minore, che trasforma completamente il carattere di questa famosa melodia”.

    Tuttavia, Tchaikovsky ricevette un regalo di gemelli d’oro dallo Tsarevich come espressione di gratitudine reale per i suoi sforzi in ogni caso.

  • 120,00 Iva Inclusa

    1812 OUVERTURE SOLENNE

    120,00 Iva Inclusa

    L’Ouverture 1812 è una composizione per orchestra di Tchaikovsky che commemora la tentata invasione francese della Russia, e la conseguente devastante ritirata dell’armata di Napoleone. Fu un evento che segnò il 1812 come svolta delle guerre napoleoniche. L’opera è conosciuta per la sequenza di colpi di cannone, realizzati solo in alcune occasioni specialmente durante festival all’aperto, mediante l’uso di cannoni veri. Nonostante la composizione non abbia collegamenti storici con la guerra del 1812 tra Stati Uniti d’America e Gran Bretagna, è spesso suonata negli USA assieme ad altre musiche patriottiche.

    L’Ouverture 1812 è stata eseguita per la prima volta alla cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca il 20 agosto 1882.

    L’ouverture è parte della musica a programma. Si apre con un canto di chiesa russo, che rimanda alla dichiarazione di guerra annunciata in Russia e al popolo che si rifugia in preghiera, e prosegue con un canto solenne per il successo della guerra stessa. Questo annuncio e la reazione pubblica sono anche ritratti nel romanzo Guerra e pace di Lev Tolstoj.

    Il brano prosegue con un tema che rappresenta la marcia delle armate, suonato al corno. L’inno nazionale francese La Marsigliese riflette le vittorie francesi in guerra e la cattura di Mosca nel settembre 1812. La danza folkloristica russa commemora la vittoria su Napoleone.

    Il ritiro da Mosca è sottolineato da un diminuendo, mentre i colpi di cannone segnano l’avanzata militare verso i confini francesi. Concluso il conflitto, si ritorna al canto, suonato ora dall’intera orchestra ed accompagnato da rintocchi di campane in onore della vittoria e della liberazione della Russia. Come sottofondo del tema dei cannoni e della marcia si può sentire l’inno imperiale russo Dio salvi lo zar, opposto a quello francese sentito in precedenza.

  • 120,00 Iva Inclusa

    SUITE INFANTILE Trascrizione per Concert Band

    120,00 Iva Inclusa

    E’ una suite di composizioni per pianoforte successivamente trascritte per orchestra.
    Comprende:

    1) Nel giardino settecentesco (1924),

    2) Il buon Pierino (1934),

    3) Nostalgia alpina (1931),

    4) Topolino va soldato (1933),

    5) Ninna nanna di Natale (1934),

    6) C’era un re che aveva tre figlie (1935).

    La trascrizione per Concert Band è stata curata da Antonio Pelizza.

  • 70,00 Iva Inclusa

    LITLE FUGUE IN G minor (piccola fuga in MI minore)

    70,00 Iva Inclusa

    Chiamata la “Piccola” Fuga, quella in Sol minore catalogata come BWV 578 fu scritta da Bach nei primi anni del 1700 durante i suoi anni ad Arnstadt (Germania) ed è oggi una delle sue fughe per organo più conosciute.
    L’appellativo “piccola”, conferitole dai primi editori che ne pubblicarono lo spartito, è stato spesso frainteso come riferito alla sua minore importanza: in realtà esso si riferisce alla minore durata del brano e serve a distinguerla dalla Fantasia e Fuga in Sol minore BWV 542.
    Questa fuga a tratti ricorda la struttura del canone essendo composta da quattro voci, ciascuna delle quali riprende a fasi alterne il tema di apertura affidato alla sola prima voce.
    La popolarità di questo brano ne ha prodotto alcuni notevoli riarrangiamenti tra i quali il più famoso è quello orchestrale ad opera dell’anglo-americano Leopold Stokowski.

  • 70,00 Iva Inclusa

    CARA ANIMA GIOISCI Corale 29 “SCHMÜCKE DICH, O LIEBE SEELE”

    70,00 Iva Inclusa
  • 80,00 Iva Inclusa

    CANONE

    80,00 Iva Inclusa

    Si tratta di una composizione musicale in forma di canone per tre violini e basso continuo attribuita al musicista tedesco Johann Pachelbel.

    Essa è giunta fino a noi attraverso un manoscritto del XIX secolo, nel quale è seguito da una giga in 12/8, sempre per il medesimo organico. La datazione suggerita da alcuni studiosi (tra il 1680 e il 1706) è una mera congettura basata sullo stile musicale.

    L’arrangiamento orchestrale registrato nel 1968 dalla celebre orchestra da camera Jean-François Paillard ebbe uno straordinario successo popolare; nei decenni successivi, il brano fu registrato da molti altri gruppi, eseguito in concerti ed utilizzato come colonna sonora. La progressione di basso su cui si basa la serie di variazioni che costituisce il brano è stata utilizzata e citata ampiamente nell’ambito della canzone pop.

  • 125,00 Iva Inclusa

    RUMANIAN FOLK DANCES per Concert Band

    125,00 Iva Inclusa

    Le Danze popolari rumene (nome originale: Román népi táncok, in ungherese, in italiano chiamate a volte semplicemente danze rumene, o dansuri românesti in rumeno) sono una suite di sei danze (nella versione pianistica, sette nella versione orchestrale) composte da Béla Bartók nel 1915 elaborando altrettante danze popolari rumene, originarie della Transilvania. Scritte originariamente per pianoforte solo (Sz. 56, BB 68), nel 1917 furono trascritte per piccola orchestra (Sz. 68, BB 76).

     

  • 100,00 Iva Inclusa

    STRAPAESE Impressioni dal vero

    100,00 Iva Inclusa
    Strapaese – Impressioni dal vero (1932)
    È uno studio d’ambiente laziale nella caratteristica festa della Assunzione della Beata Vergine il 15 agosto (per la cronaca si tratta del paese Gerano di Roma, nei pressi del più noto Subiaco).
    All’alba del giorno di festa, un Allegro gioioso, il vecchio tamburino percorre il paese battendo la tradizionale sveglia.
    I paesani si radunano in attesa che il pellegrinaggio ritorni dal santuario. Al giungere sulla piazza la processione viene accolta dal Concerto Municipale nel tripudio generale del paesello in festa fra danze (il saltarello), fuochi d’artificio e canti di gioia.
    L’opera è la traduzione di sensazioni cromatiche e visive, con un descrittivismo quasi fotografico dalle personalissime policromie. E qui Pizzini sa trarre nuovi “timbri” dall’orchestra. È da notare che questo è il primo lavoro sinfonico di un compositore italiano in cui figura la fisarmonica tra gli strumenti dell’orchestra.
    Umberto Giordano, nella sua opera Fedora del1898, utilizzò la fisarmonica come strumento di scena. Precedentemente anche Alban Berg l’aveva inserita nel Wozzeck, ma tra gli strumenti da osteria che apparivano sul palcoscenico, avvalendosi di una scrittura atta ad evocare un tale ambiente.
    Pizzini, arditamente, ma con equilibrio, tentò in tale lavoro la sovrapposizione di più tonalità sentendo in esso troppo angusta la pratica della tonalità, ma troppo accidentato il terreno della atonalità dal quale si tenne sempre lontano.
    Una curiosità: Respighi amava particolarmente questa pagina musicale (dopo aver sentito il lavoro per la prima volta disse all’autore “Lo intitoli Strapaese!), tanto che venne apposta da Siena, lasciando Toscanini col quale si trovava, per assistere alla prima esecuzione alla Radio di Roma il 30 giugno 1933.
  • 120,00 Iva Inclusa

    FINALE dalla Sinfonia n° 3 in do min op. 78 per Organo e Orchestra

    120,00 Iva Inclusa

    La sinfonia n. 3 in do minore, op. 78 di Camille Saint-Saëns fu completata nel 1886 in quello che probabilmente era lo zenith artistico della sua carriera. Commissionata dalla Società Filarmonica inglese, venne eseguita per la prima volta a Londra, diretta dal compositore stesso. Il lavoro venne dedicato all’amico Franz Liszt, che morì quello stesso anno, due mesi dopo la prima dell’opera.

    È comunemente conosciuta come una sinfonia per organo, anche se è una semplice sinfonia orchestrale dove due delle quattro ‘sezioni’ utilizzano l’organo.

    A proposito del lavoro Saint-Saëns disse che “ci aveva messo tutto ciò che era capace di offrire”. Sembra quasi che il compositore già sapesse che questo sarebbe stato il suo ultimo tentativo a un lavoro sinfonico, e che volle utilizzare l’opera come un “riepilogo” della sua carriera.

    Nella sinfonia viene fatto grande uso dei principi della trasformazione tematica teorizzati da Franz Liszt, così che i soggetti evolvano e maturino durante tutta la durata dell’opera.

    Nell’ultima e più conosciuta sezione della sinfonia si susseguono elementi di considerevole varietà: un corale, scrittura polifonica e un breve interludio pastorale. Il climax finale, di notevole potenza sonora, porta a compimento le melodie introdotte e trasformate in tutta l’opera.

  • 120,00 Iva Inclusa

    PASSACAGLIA E FUGA in DO minore BWV 582

    120,00 Iva Inclusa

    La Passacaglia e Fuga in do minore con ogni probabilità è stata scritta durante i primi anni della carriera di Bach, la composizione è una delle più importanti e maggiormente conosciute, e ha influenzato lo stile delle passacaglie composte nei due secoli successivi. Robert Schumann descrisse le variazioni della passacaglia come «intrecciate così ingegnosamente da non finire mai di stupire».

    Il manoscritto autografo della BWV 582 è attualmente perduto: la composizione, infatti, è giunta fino al XXI secolo solo grazie a copie. Alcuni musicologi sostengono che lo spartito originale fosse scritto in intavolatura. La data di composizione è sconosciuta, ma gli studiosi la posizionano fra il 1706 e il 1713. Le evidenti somiglianze fra il lavoro bachiano e la passacaglia in re minore BuxWV 161 di Dietrich Buxtehude fanno supporre che Bach possa averla composta ad Arnstadt nel 1706, appena tornato dal suo viaggio compiuto a Lubecca.

    La prima metà dell’ostinato, utilizzato anche come soggetto principale del tema fugato, deriva da una breve composizione di André Raison, il Christe: Trio en passacaille, tratto della Messe du deuziesme ton del Premier livre d’orgue, pubblicato nel 1688. È possibile che anche la seconda metà dell’ostinato derivi da una composizione di Raison, il Christe: Trio en chaconne, tratto dalla Messe du sixieme ton: pur non essendo nella stessa tonalità gli intervalli della linea melodica del basso ostinato sono identici alla composizione di Bach.

    Alcuni musicologi, tuttavia, contestano la paternità di Raison circa l’ostinato. Il lavoro di Bach, infatti, presenta alcuni tratti tipici delle composizioni in ostinato della Germania dell’epoca, come le due ciaccone di Buxtehude (BuxWV 159 e 160) e la passacaglia BuxWV 161, e ci sono chiare influenze delle ciaccone di Johann Pachelbel all’interno delle variazioni bachiane.

  • 60,00 Iva Inclusa

    MARCHE MILITAIRE di P. I. Tchaikovsky

    60,00 Iva Inclusa
  • 60,00 Iva Inclusa

    WEDDING MARCH n. 1 di C. Gounod

    60,00 Iva Inclusa

    La Marcia Nuziale No. 1 è stata scritta da Gounod in occasione del matrimonio tra il duca Leopoldo di Albany con la principessa Helen di Waldeck.

    Particolare della marcia è l’introduzione dell’inno inglese a metà come a sottolineare il consenso della regina Vittoria (madre di Leopoldo) verso questo matrimonio.

  • 80,00 Iva Inclusa

    IPNOTISMO Valzer

    80,00 Iva Inclusa
  • 80,00 Iva Inclusa

    POLKA ITALIENNE

    80,00 Iva Inclusa

     

     

  • 65,00 Iva Inclusa

    AVE MARIA (facilitata)

    65,00 Iva Inclusa

    FASCICOLO 106

  • 65,00 Iva Inclusa

    AGNUS DEI

    65,00 Iva Inclusa

    FASCICOLO 106

  • 65,00 Iva Inclusa

    PREGHIERA dall’Opera “LA FIGLIA DEL REGGIMENTO”

    65,00 Iva Inclusa

    FASCICOLO 106

  • 65,00 Iva Inclusa

    LA VERGINE DEGLI ANGELI dall’Opera “LA FORZA DEL DESTINO”

    65,00 Iva Inclusa

    FASCICOLO 106

  • 95,00 Iva Inclusa

    BILDER EINER AUSSTELLUNG – QUADRI DI UN’ESPOSIZIONE selections

    95,00 Iva Inclusa

    Selections:

    Promenade
    •Das alte Schloß
    •Promenade
    •Tuileries (Spiel der Kinder)
    •Bydlo (Der Ochsenkarren)
    •Promenade
    •Die Hütte der Baba-Yaga
    •Das große Tor von Kiew

    Ausgabe für Blasorchester

  • 145,00 Iva Inclusa

    GRANADA Serenata da Suite Espanola – Suite Spagnola

    145,00 Iva Inclusa

    Fu nel 1886 che Isaac Albéniz iniziò a scrivere questa suite in otto parti per pianoforte, poco dopo il suo periodo di studio con Liszt.
    Il suo manoscritto comprende solo i primi tre e l’ultimo degli otto pezzi attuali.
    Le altre parti furono aggiunte, dopo la morte del compositore, dal suo editore che le estrasse da altre composizioni.
    Queste impressioni di varie regioni spagnole illustrano l’ingegnosità del compositore nel ritrarre ritmi caratteristici e il suo orecchio per rinfrescanti cambi di tonalità.
    Con l’eccezione di “Cataluna”, tutti i brani hanno una struttura ternaria, la sezione centrale è una “copla”, un intermezzo cantato in una forma di danza, che di solito segna una svolta dalla tonalità maggiore a quella minore.
    GRANADA è una serenata che rievoca la città profondamente segnata dalla cultura moresca.
    In questa parte l’accompagnamento della chitarra è chiaramente suggerito da accordi semplici sottostanti alla melodia.

  • 70,00 Iva Inclusa

    UNA FOLLIA A ROMA

    70,00 Iva Inclusa

  • 70,00 Iva Inclusa

    MILANO

    70,00 Iva Inclusa

  • 70,00 Iva Inclusa

    MARCIA TURCA

    70,00 Iva Inclusa